sabato 28 giugno 2008

Restituiamo le tessere al FAI

Per questo nuovo post prendo spunto dal messaggio che mi ha inviato l'associazione “Città Antica” di Napoli che trascrivo:
“Caro Gaetano, seguiamo attentamente il vostro blog. Capisco quanto sia difficile combattere per la tutela della nostra storia. Se da voi l'opposizione è evaporata dalle nostre parti è diventata unica cosa con la maggioranza. La nostra splendida Napoli è ormai completamente rovinata oltre che dal malgoverno e dai rifiuti da una profonda depressione che ha preso tutti coloro che non si rassegnano al degrado in cui viviamo. Incredibili le dichiarazioni della Crespi. Bisognerebbe renderle pubbliche e se confermate chiedere di restituire le tessere al FAI a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del nostro patrimonio millenario. Noi per il momento non ci siamo arresi e speriamo che l'UNESCO (i suoi rappresentanti internazionali) possano aiutarci a spingere il governo a intervenire presso le istituzioni locali per la tutela e la valorizzazione del nostro centro storico unico."
Cordiali saluti, l'Associazione “Città Antica” Napoli.
Poiché queste affermazioni (cioè il clamoroso voltafaccia sul rigassificatore) le ha rese pubbliche la stessa presidente del Fai sulle pagine regionali del quotidiano “La Sicilia”, lancio volentieri l'appello suggeritomi da “Città Antica” a tutti i soci Fai per restituire le tessere, poiché sullo scoglio del rigassificatore di Porto Empedocle, al confine del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, è naufragata miseramente la credibilità dell'associazione della signora Mozzoni Crespi, come del resto è naufragata la credibilità della delegazione italiana dell'Unesco il cui presidente, Gianni Puglisi, in una lettera a Totò Cuffaro, ha prima minacciato la cancellazione della Valle dalla lista Unesco, per contraddirsi clamorosamente qualche mese dopo, affermando che “il rigassificatore non costituisce un problema, grazie a Dio”. L'invito a lanciare un appello per restituire le tessere mi era stato anche rivolto dall'associazione guide turistiche della Valle dei Templi, “come protesta alle posizioni prese dal Fai in ordine al rigassificatore”. La protesta era anche motivata “perché il Fai con i nostri soldi acquisisce e restaura beni che si trovano soprattutto al Nord. Da Napoli in giù esistono sì e no un paio di siti Fai. La nostra generosità impieghiamola per la nostra terra che ne ha tanto bisogno”.
In merito al fatto che che quelli di “Città Antica” sperano in un intervento da parte dell'Unesco di Parigi, non vorrei deluderli, ma ricordo loro che i nostri accorati appelli per salvare la Valle dei Templi sono rimasti lettera morta. Francesco Bandarin, direttore generale siti Unesco e italiano, fa come le tre scimmiette: non sente, non vede e non parla! Continua a leggere...

martedì 24 giugno 2008

Destra forte e sinistra evaporata

Dopo le tornate elettorali di aprile e giugno le urne elettorali hanno consegnato alla storia del nostro Paese un risultato esaltante per il centro destra e impietoso per il centro sinistra. Cosa dobbiamo aspettarci noi agrigentini da questo risultato? Non è facile fare previsioni. Dalla circostanza eccezionale che alla guida del Paese, della Regione siciliana e della nostra Provincia si siano saldamente insediate contemporaneamente coalizioni di centro destra ci sarebbe da attendersi grandi cose. Ma non è cosi o, almeno, non è così semplice. Per i prossimi cinque anni sono attese per la nostra terra decisioni politiche importantissime, in qualche caso addirittura drammatiche e irreversibili. Nella passata legislatura, il governo regionale guidato da Totò Cuffaro ha programmato la realizzazione di una mega discarica ad Aragona, un termovalorizzarote (o inceneritore) a Casteletermini e un rigassificatore a Porto Empedocle. Come dire: Agrigento pattumiera d'Italia!
Questo programma, come si sa, ha trovato valida sponda nell'ambientalismo del fare (o degli affari) di D'Alema, Bersani e Consorte e, a casa nostra, in Capodicasa e nei sindacati (almeno per quanto riguarda il rigassificatore).
Molto dipenderà dal fatto se queste scelte dissennate verranno confermate dagli attuali governi.
Per la verità dalle dichiarazioni programmatiche del governatore Lombardo, che pure si è occupato di energia, sembra essere sparita l'idea di costruire 2 rigassificatori in Sicilia, mentre si dovrà procedere a nuove gare di appalto per i termovalorizzatori (o inceneritori), in quanto le precedenti sono state annullate dalla UE.
Nel governo regionale sono presenti tra l'altro tre agrigentini, come del resto abbiamo un valido esponente nel governo nazionale, che (si spera) sapranno fare la voce grossa quando saranno fatte scelte contro gli interessi non solo di Agrigento ma dell'intera Sicilia: si ricorda infatti che noi esportiamo la gran parte dell'energia che produciamo. Alfano, Cimino, Di Mauro e Gentile hanno tutto l'interesse (suppongo) di non passare alla Storia come ascari ma come difensori degli interessi della nostra terra. Penso abbiano capito che è non più il tempo di accettare supinamente decisioni che vengono prese in altre sedi, governo nazionale o Confindustria che siano.
E poi fa sorridere l'affermazione che queste strutture porterebbero occupazione dalle nostre parti. Abbracciare oggi la vocazione industriale (e che tipo di industria!) sarebbe criminale e antistorico. Proprio in questi giorni, infatti, il prof. Giorgio Ruffolo, il padre della programmazione economica degli anni Sessanta, dalle pagine regionali di Repubblica, ha affermato che puntare in Sicilia alla chimica è stato un errore. “In Sicilia sono stati creati tre o quattro poli chimici che hanno causato una dispersione di risorse, impianti che oltre a causare dissesti ambientali non hanno portato occupazione” ammette amaramente il professor Ruffolo. E pensare che oggi, nel 2008, qualcuno ci propone l'industria del gas e magari del nucleare e qualche ascaro di casa nostra corre pure ad applaudire.
Se la destra in Sicilia (come in Italia) è forte, l'opposizione si è squagliata come neve al sole, per così dire: evaporata!
Sono questi i giorni del redde rationem in casa del Partito democratico: ci si interroga sulle cause del disastro elettorale. Si chiede la testa (giustamente) degli attuali dirigenti regionali. Debbo dire che il più lucido di tutti, nell'analisi della disfatta, è stato Vladimiro Crisafulli nei confronti del quale in passato non sono stato molto tenero. Ha affermato senza mezzi termini “Il Pd siciliano dovrà avere un rapporto paritario con Roma: nessuna subordinazione. Dovremo pianificare qui le scelte per il nostro territorio” (La Repubblica- pagine regionali- del 19 giugno).
Ha sentito, on. Capodicasa? Non è più il tempo di chinare la schiena di fronte ai diktat di D'Alema, Bersani e Consorte! Abbandonate la svolta affaristica, tornate alle vostre radici! Non c'è molto da analizzare per capire le motivazioni della cocente sconfitta. Basta una sola considerazione: l'elettore piuttosto che votare per una copia sbiadita del partito di Berlusconi preferisce votare per l'originale.
E' l'ora per il Pd siciliano,se vuole avere un ruolo in futuro, di adottare una nuova strategia politico-economica non più subordinata agli interessi del Nord e di Confindustria.
E, poi, come avrebbe potuto vincere il Pd con uno stratega elettorale dalla incerta storia politica, come il Bettini del loft di Veltroni, che ha mandato in Parlamento un nugolo di famigli e portaborse?
Gaetano Gaziano Continua a leggere...

lunedì 16 giugno 2008

Stia zitta, signora Mozzoni Crespi!

Leggiamo con stupore (su “La Sicilia” del 15 giugno- intervista di Lorenzo Rosso-) che la signora Mozzoni Crespi, che da diversi mesi va lanciando disperati appelli per “salvare” la Valle dei Templi niente meno che dal traffico veicolare, avrebbe dichiarato: “Da voi ci sono molte proteste. Tanto per citarne una, quella contro la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle che, sono rimasta ore a controllare in zona, manco si vede dalla Valle!”.
Sbalorditivo: la signora avrebbe voluto vedere dalla Valle il rigassificatore che (per fortuna) non è stato ancora costruito. A prima vista sembrerebbe una dichiarazione assurda ma, a ben guardare, è coerente con altri comportamenti sorprendenti della presidente del Fai, che in un primo momento aveva lanciato un accorato appello a Totò Cuffaro contro il rigassificatore e in difesa della Valle, in quanto l'impianto industriale segnerebbe il de profundis dell'economia agrigentina, per addivenire subito dopo a un clamoroso voltafaccia, per cui addirittura “l'unico credibile e affidabile partner è proprio Enel con il progetto del terminale di rigassificazione”.
Quello che nella prima lettera a Cuffaro era stato definito dalla signora “un mostro” diventa improvvisamente “un capolavoro architettonico”.
Non c'è quindi da sorprendersi se la signora, dalla Valle dei Templi, scruta l'orizzonte per individuare il “mostro” (rectius il “capolavoro architettonico”), anzi sembra addirittura meravigliata che ancora non l'abbiano costruito dopo “l'autorevole” intervento del Fai.
L'atteggiamento della signora potrebbe sembrare provocatorio ma, data la rispettabile età della stessa, lo consideriamo semplicemente patetico.
Per quanto riguarda la viabilità nella Valle dei Templi, anche se si possono condividere le sue critiche al traffico che attraversa il parco archeologico, tuttavia il problema prospettato risulta insignificante rispetto all'enorme guasto paesaggistico e ambientale di un rigassificatore sotto la casa natale di Pirandello, da dove l'impianto- se costruito- si toccherebbe con mano (coma fa la signora ad affermare che dalla Valle non si vede?). La signora, inoltre, dovrebbe anche suggerire agli agrigentini come raggiungere la zona mare senza fare lunghi e dispendiosi giri. Pensa forse ad un altro viadotto sopraelevato che attraversi la Valle come il famigerato viadotto Morandi? A proposito dov'era la signora quando costruirono questo obbrobrio che deturpa uno dei siti più belli al mondo?
Per favore, signora Mozzoni Crespi, non si occupi più della Valle dei Templi, si occupi piuttosto del business della Kolymbetra, che il Fai gestisce all'interno della Valle e per cui ha ricevuto negli anni generosi finanziamenti da Totò Cuffaro, padrino del rigassificatore, e si occupi delle laute sponsorizzazioni dell'Enel, il cui amministratore delegato, Fulvio Conti, paventò pochi mesi or sono che l'Italia “potrebbe restare al freddo e al buio se non si costruiscono i rigassificatori”. E pensare che in Italia non esiste un piano energetico nazionale, come in Sicilia non esiste un piano energetico regionale. Esistono però, quelli sì, gli enormi interessi del business di Enel di cui la signora, folgorata sulla via del rigassificastore, è diventata una decisa supporter, sviando con il problema del traffico l'attenzione dal vero pericolo che oggi corre la Valle.
Con la presente restituisco al Fai la mia tessera di socio sostenitore. Basta l'Enel a sostenere il Fai: io sosterrò associazioni non finanziate da multinazionali e che perseguono realmente scopi di tutela del nostro patrimonio culturale.
Parafrasando “Lamento per il Sud” di Salvatore Quasimodo, mi viene fatto di pensare ai nostri molti mali, compreso l' inquinamento industriale che l'Enel vorrebbe portare anche nell'incontaminata Valle dei Templi. Ci risparmi almeno l'inquinamento acustico: stia zitta, signora Mozzoni Crespi!
Gaetano Gaziano Continua a leggere...

Sandro Bondi e l'idea di "bellezza"

Ho molto apprezzato la prima intervista di Sandro Bondi, rilasciata, come neo Ministro dei Beni Culturali, al Corriere della Sera del 9 maggio, in cui ha parlato di “politica della bellezza” e che “occorre investire nella bellezza” e ancora, su La Repubblica del 4 giugno, “che la nuova mission del governo sarà quella ardua di recuperare la bellezza. Dove non c'è bellezza, lì non c'è creatività, non c'è voglia di fare, non c'è l'humus indispensabile perché possano svilupparsi processi di crescita”.
Ho anche apprezzato che Bondi, tra i primi atti della sua gestione, ha nominato, come proprio consulente, il Dr. Alain Elkan, presidente dell'associazione “Mecenate90”, che ha fatto della “bellezza” non solo il canone estetico ma anche la dritta morale per chiunque volglia approcciarsi all'immenso patrimonio storico-culturale del nostro Paese.
Oggi una minaccia seria alla “bellezza” universale sta per essere perpetrata proprio in Italia da chi si accinge a provocare un vulnus mortale alla Valle dei Templi, patrimonio dell'umanità. Il concetto di “bellezza” è distante milioni di anni luce da Capodicasa, Veltroni, D'Alema, Bersani e De Bustis, che il Corriere della Sera ha definito “il banchiere di D'Alema”, fortemente interessati al business del rigassificatore nella Valle, fautori del nuovo corso “dell'ambientalismo del fare”, con ciò smentendo clamorosamente il luogo comune che la cultura, di cui la “bellezza” è elemento fondante, sia appannaggio della sinistra. Sciocchezze: la sinistra, questa sinistra è interessata esclusivamente al business di Consorte e di tanti altri “furbetti del quartierino”.
Molto eloquente è al riguardo il capitolo che il coraggioso inviato del Corriere della Sera, Carlo Vulpio, ha dedicato al vulnus alla Valle, trattando ampiamente l'argomento “l'intrigo del gas nella Valle dei Templi” nel suo recente libro “Roba Nostra”(Edizioni “Il Saggiatore), in cui particolare attenzione viene riservata “alle mani sul patrimonio dell'umanità”.
Salvatore Settis, professore di archeologia classica, rettore della Normale di Pisa e presidente del consiglio nazionale dei beni culturali, ha definito il progetto del rigassificatore nella Valle “indecoroso” e ne ha attribuito la causa “al fatto che in Sicilia, a differenza che nel resto d'Italia, le soprintendenze non dipendono dal ministero dei Beni Culturali ma dalla Regione siciliana e quindi sono fortemente condizionate dal potere politico locale”.
Il mutato clima politico, che sembra voler prendere le distanze da certo “ambientalismo del fare” (o degli affari) di certa sinistra (o sedicente sinistra), fa sperare che la “bellezza” possa avere maggiore attenzione da parte del Ministro Bondi, per cui “l'imponente giacimento culturale del Paese deve diventare il luogo della bellezza e lo strumento per una fase nuova di progresso economico, civile e culturale. La bellezza di un popolo. Un valore per tutti” (La Repubblica del 4 giugno).
Il suo predecessore, Francesco Rutelli, preferì fuggire dalle proprie responsabilità, senza spendere una sola parola in difesa della Valle, mentre aveva dato fiato alle trombe per condannare la “villettopoli” di Monticchiello in Toscana. Per questi signori la “bellezza” è prerogativa quasi esclusiva della Toscana. La Sicilia è “brutta”: facciamone pure la pattumiera d'Italia e d'Europa.
E la nostra deputazione nazionale e regionale? Contagiata dal male storico di gran parte dei politici del sud: l'ascarismo! Sono tutti lì: di destra, di centro e di sinistra, tranne qualche debole eccezione (in verità più di facciata che di sostanza), con il cappello in mano dinnanzi a Enel e a Confindustria.
Gaetano Gaziano Continua a leggere...

giovedì 5 giugno 2008

I tre moschettieri salveranno la Valle dei Templi?

Avrei voluto utilizzare il punto esclamativo nel titolo di questo post. Credo, però, che il punto interrogativo sia d'obbligo e vi spiego perché. Sono molti i segnali positivi che inducono all'ottimismo. Primo tra tutti la nomina nella giunta Lombardo di tre agrigentini: Cimino, Di Mauro e Gentile. Dei primi due si conosce il no al rigassificatore nella nostra Valle dei Templi. Del terzo non conosco l'opinione, anche se penso che, da agrigentino, non potrà che essere contrario alla svendita del nostro patrimonio per favorire gli interessi lobbistici del nord. A proposito, vedo con piacere che si sta diffondendo, nel linguaggio politico, il termine di “ascari” che sta ad indicare, appunto, coloro che aprono il proprio territorio allo sfruttamento colonialistico, militare o industriale che sia.
Penso che i nostri “tre moschettieri” sapranno difendere con decisione la nostra terra dalle mire lobbistiche. E, per restare nella metafora dumasiana , penso che anche il “quarto moschettiere”, Angelino Alfano, anche se ufficialmente non si pronuncia, al momento di scelte drammatiche che riguardano il nostro territorio potrà e vorrà far valere la sua voce all'interno della compagine governativa di cui è autorevole esponente.
Inoltre all'ambiente Lombardo ha nominato Giuseppe Sorbello, un esponente del MPA che fino a qualche settimana fa ha guidato la lotta al rigassificatore di Priolo e che all'assessorato troverà come direttore Pietro Tolomeo, molto vicino alle posizioni del governatore. Per la verità, non mi è molto piaciuta la prima uscita di Sorbello, che si è dichiarato disponibile a dialogare con la Erg-Shell: “folgarato” anche lui, come la Prestigiacomo, sulla via dei rigassificatori? Oltre a quelli positivi o parzialmente positivi, ci sono, purtroppo, anche i segnali negativi tout-court e sono preoccupanti. L'ex governatore Totò Cuffaro ha piazzato all'interno della giunta regionale due suoi uomini fidati: Antonello Antinoro ai beni culturali e Giuseppe Gianni all'industria. Un motivo c'è e risulta evidente: Cuffaro, anche prima di essere “disarcianoto” dal posto di governatore, ha mostrato notevole interesse per il mondo del business. Quanto lecitamente ce lo dirà la magistratura che lo ha già condannato in primo grado “solo” a 5 anni di reclusione per il business della sanità, mentre risulta indagato per truffa per l'altro business a cui è interessato, quello della costruzione di alberghi. Ora si sa che il business degli anni 2000 sono i termovalorizzatori, i rigassificatori e oggi ci prospettano anche le centrali nucleari con l'alibi dell'emergenza energia. Con le emergenze si giustificano gli affari più sporchi, come dimostra Napoli: sono stati spesi miliardi di euro (dico di euro) per l'emergenza spazzatura. Rivoli di soldi sono andati nelle tasche di moltissimi, ma la spazzatura è tutta lì, fino ai terzi piani delle abitazioni. Totò Cuffaro, che “benedice” termovalorizzatori e rigassificatori, ha piazzato sapientemente due suoi uomini, uno all'assessorato industria che gestirà il business degli impianti industriali e uno ai beni culturali per presidiare le soprintendenze che dovranno dare i visti su quegli impianti. Non c'è da stare molto allegri.
E l'opposizione? Paradossalmente un altro elemento positivo, dopo lo sfascio morale e giudiziario cui inevitabilmente ha portato la sterzata “affaristica” di D'Alema, Bersani e Consorte, con arresti di amministratori DS in tutta Italia (ultimi dei quali “i cattivi guaglioni” della bisteccopoli genovese), dovrebbe essere costituito (si spera) al ritorno alla “dritta” di comportamento data da Enrico Berlinguer che della questione morale fece un punto imprescindibile per il suo partito. Si convincano Veltroni, Capodicasa e compagni che la politica degli affari non paga più e provoca solo guasti.
Tornino a fare opposizione dura e intransigente quando occorre. Se continueranno a praticare il sostegno al lobbismo industriale e ridursi al ruolo di una fotocopia sbiadita di un qualsiasi partito della destra fiancheggiatrice di Confindustria non andranno molto lontano. Sono ancora in tempo a recuperare il loro ruolo storico di un partito a difesa dei veri valori dell'equità sociale e dell'ambiente contro lo strapotere e l'avidità arrogante e incolta delle lobbies industriali.
Gaetano Gaziano Continua a leggere...