mercoledì 23 giugno 2010

SINDACI, ATTENZIONE AL RIPASCIMENTO


Il mio articolo “Il regalo di Roberto Di Mauro” (vedi sotto) è stato ripreso dal giornale on line www.perlacitta.it e in quel contesto è stato “postato”, come si dice oggi, con un commento di un lettore sardo che riferiva di una vicenda di condanne penali per il “ripascimento” della spiaggia di Poetto (Cagliari) nella costa meridionale della Sardegna, che ha visto coinvolti l'ex presidente della Provincia di Cagliari, l'ex assessore ai lavori pubblici e altri 13 tra esperti, biologi, collaudatori, tutti tecnici che avevano rassicurato l'organismo politico sull'efficacia dell'azione di “ripascimento” della spiaggia cagliaritana. Ma non è finita: gli stessi sono oggi indagati e processati dalla Corte dei Conti per il danno di immagine arrecato alla provincia di Cagliari, quantificato in circa 5 milioni di euro. Questa notizia serva da monito a tutti i sindaci, ai tecnici e a tutti coloro che si apprestano, a vario titolo, a trasformare le nostre spiagge in discariche dei materiali dragati per i lavori di costruzione del rigassificatore da 8 miliardi di mc a ridosso del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, grazioso “regalo” dell'agrigentino Roberto Di Mauro, assessore regionale all'ambiente. Tengano sempre a mente il grido di allarme “Timeo Danaos et dona ferentes” (temo i Greci anche se portano regali), che il troiano Laocoonte (sopra raffigurato) lanciò ai suoi ingenui e sprovveduti concittadini.
Vorrei rassicurare però i lettori di questo blog che i lavori per la costruzione del rigassificatore non cominceranno “a valle dell'estate”, come ha affermato l'ineffabile ing. Luzio, amministratore delegato di Nuove Energie-Enel, durante un convegno organizzato lunedì 21 giugno a Porto Empedocle dal sindaco Firetto. Probabilmente si è trattato di un lapsus freudiano di Luzio, a cui la Valle dei Templi deve ovviamente pesare sulla coscienza come un macigno.
Infatti contro il decreto che autorizza l'ignobile progetto rigassificatore Valle dei Templi pendono ben tre ricorsi davanti al Tar Lazio, che si pronuncerà nei primi giorni di luglio. E' ovvio che la sentenza, qualunque essa sia, sarà impugnata davanti al Consiglio di Stato dai ricorrenti, in caso di soccombenza, o da Enel nel caso di accoglimento dei ricorsi, salvo che non si ravvedano e rinuncino definitivamente a costruire il rigassificatore, che resterà quale motivo di ignominia per tutti gli Italiani di fronte al mondo intero della cultura. Inoltre alla Commissione Europea è stata presentata da alcune associazioni agrigentine, compresa la mia, una denuncia contro il governo italiano per infrazione del diritto comunitario. Ed è falsa la notizia che va diffondendo Enel che la denuncia sarebbe stata respinta, mentre a noi è stato comunicato che si trova “al vaglio degli uffici della Commissione”. Nel convegno di lunedì 21 giugno il sindaco Firetto ha “pontificato”, dicendo che il “caso” Porto Empedocle viene considerato come “un caso che fa scuola”. Sì certo “la scuola degli imbroglioni”, sottospecie dei politici “imbrogliapopolo”:
Tra questi: 1) Stefania Prestigiacomo, “malmostosa” ministra dell'ambiente, che ha cancellato per decreto (mi riferisco a quello che dà la Via al progetto) la Valle dei Templi di Agrigento. Salvo a dovere ammettere recentemente, dovendo pressare per il rigassificatore di Priolo, la sua meraviglia per la resistenza a questo ultimo progetto, visto che era già stata completata la procedura di Porto Empedocle, nonostante la vicinanza della Valle dei Templi. Spiego ai lettori che uso l'aggettivo “malmostosa” che la bella Stefania appioppò al professore Giovanni Sartori che, dalle pagine del Corriere della Sera, aveva osato definirla “inadeguata” come ministra dell'ambiente. 2) Raffaele Lombardo, che ha affermato ad Agrigento davanti alle telecamere “un rigassificatore sotto la Valle dei Templi mai!!!” e, che tornatosene a Palermo, ha dato l'o.k. all'ignobile progetto. 3) L'agrigentino Roberto Di Mauro, che si era fatto promotore durante la passata legislatura di un ordine del giorno contro i rigassificatori in Sicilia e che oggi ne è il più convinto sostenitore assieme al suo sodale Lombardo, lo stesso Di mauro che vuole fare alla provincia di Agrigento il “regalo” del “ripascimento” delle nostre spiagge con i materiali dragati a Porto Empedocle. 4) L'empedoclino Michele Cimino, uno dei “ribelli” dell'Ars, che fino a qualche tempo fa cavalcò la protesta contro il rigassificatore Valle dei Templi e che, improvvisamente, è stato “folgorato” sulla via di Damasco, farfugliando davanti alle telecamere una sua nuova, improbabile e strabiliante strategia economica per la provincia di Agrigento. L'elenco potrebbe continuare, ma temo che non sarebbe sufficiente a contenere tutti i politici ascari, di destra e di sinistra, della nostra terra l'intero spazio di questo blog.
Gaetano Gaziano
Presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi” di Agrigento Continua a leggere...

giovedì 17 giugno 2010

IL REGALO DI ROBERTO DI MAURO


Roberto Di Mauro ha annunciato con soddisfazione ai quattro venti di avere autorizzato i lavori di dragaggio davanti al porto di Porto Empedocle per realizzare il molo per l'attracco delle navi gasiere.
Il rigassificatore Valle dei Templi, definito un'opera strategica che ha una valenza nazionale, è stato, secondo Di Mauro, fortemente voluto dal governatore Lombardo. Sebbene i politici pensino di potere dire tutto e il contrario di tutto, fidando sulla memoria corta del cittadino medio, penso che ci siano sempre una decenza e un limite da non oltrepassare. Molti ricorderanno (sono passati poco più di due anni) ciò che Lombardo ha detto in campagna elettorale i lor signori non trasformeranno la Sicilia in pattumiera d'Italia, intendendo per lor signori i politici nazionali e le lobby multinazionali. Lombardo, poi, ad Agrigento, parlando di rigassificatori, ha testualmente e solennemente affermato, davanti alle telecamere, un rigassificatore sotto la Valle dei Templi mai!. Del resto il nostro eroe in campagna elettorale, da bravo autonomista, aveva l'esigenza di asserire di voler difendere la Sicilia e i Siciliani. “Passata la festa, gabbatu lu santu”.
Oggi l'ineffabile Di Mauro viene a raccontare un'altra storia: gli interessi di valenza nazionale bla,bla,bla..... Noi sappiamo invece che gli unici interessi che contano son quelli di Enel che ha saputo “fulminare” sulla via di Damasco politici ascari e associazioni varie sensibili alle generose sponsorizzazioni che sa sapientemente elargire a tappeto, trasformando i No in Ni e i Ni in Sì. Vorrei ricordare al riguardo che nella passata legislatura regionale venne approvato un odg (primo firmatario proprio Roberto Di Mauro) contro i rigassificatori in Sicilia. Di quell'odg non si curò minimamente Totò Cuffaro, ma ciò che è più grave, alla luce di quanto è avvenuto oggi, è che l'abbiano sconfessato giusto Lombardo, Di Mauro e l'MPA, diventando i sostenitori più convinti dei rigassificatori.
Collegato al dragaggio è il problema di dove scaricare tutte queste sabbie “vergini”. Niente paura, serviranno, dice sempre Di Mauro, al ripascimento dei litorali agrigentini. Questo è il regalo di Roberto Di Mauro che, con la pretesa di difendere le nostre coste dal fenomeno dell'erosione, trasformerà i litorali agrigentini in discariche dei materiali dragati. Mi chiedo fino a quando potranno impunemente turlupinarci.
L'MPA, almeno nelle dichiarazioni dei fondatori, nacque con lo scopo precipuo di tutelale gli interessi della Sicilia e del Mezzogiorno in generale. Infatti, a fase alterne, sentiamo raccontare che Lombardo e Di Mauro, spalleggiati dai “ribelli” Micciché e Cimino, vogliono creare il partito del Sud. Per favore Lombardo e Di Mauro fermatevi in tempo perché sennò povero Sud.
Gaetano Gaziano Continua a leggere...

sabato 12 giugno 2010

LIBERTA' DI INFORMAZIONE A 360 GRADI


Condivido l'editoriale del direttore Ezio Mauro “Il perché di una pagina bianca”, apparso su Repubblica dell'undici giugno. Sono, infatti, per la libertà di informazione purché essa sia a 360 gradi e non unidirezionale come talvolta accade anche ai giornalisti di Repubblica.
Da più di tre anni alcune associazioni ci stiamo battendo contro l'ignobile progetto di costruire un rigassificatoe da 8 miliardi di mc. a Porto Empedocle, al confine con il parco archeologico di Agrigento e sotto la casa natale di Luigi Pirandello.
I rigassificatori sono il più grande imbroglio, in danno del contribuente, mai architettato nella storia dell'Italia postunitaria in campo energetico. Infatti una “generosissima” delibera dell'autorità dell'energia e del gas (n.178 del 4.8.2005) prevede che ai gestori di nuovi impianti di rigassificazione verrà assicurato comunque l'80% dei ricavi di riferimento per un periodo di 20 anni anche nell'ipotesi che gli impianti restino inattivi, gravando l'onere della spesa “sul sistema tariffario nazionale” cioè sulla bolletta degli Italiani.
Il business dei rigassificatori in Italia è stato voluto da destra e da sinistra, soprattutto da Prodi, Bersani, D'Alema e dal “verde” Pecoraro Scanio che, da ministro dell'ambiente, ha dato la VIA ai rigassificatori. Il procedimento è stato concluso, poi, dall'ineffabile Stefania Presigiacomo, ministra siciliana dell'ambiente (o dell'industria pesante inquinante?) che nel decreto ha citato i siti SIC (di interesse comunitario) ma non la Valle dei Templi, sito Unesco.
Su questo ghiotto business si sono gettati tutti, da De Benedetti alla British Gas e all'Enel, dai sultani arabi alla Shell e ai petrolieri italiani come i Garrone, e via discorrendo.
Tutto ciò sulla base dell'alibi che il nostro Paese potrebbe “restare al freddo e al buio senza i rigassificatori” come affermato dall'inclito Fulvio Conti, a.d. di Enel, soprattutto ovviamente se non si costruisce il rigassificatore di Porto Empedocle assegnato proprio alla “fortunata” lobby dell'energia italiana, dispensatrice di vagonate di pubblicità ai giornali (sempre a nostre spese).
Al riguardo va ricordato che il Sole 24 Ore del 13.10.2009 ha parlato di surplus di gas e che l'Italia si accinge ad esportarlo (vedasi l'articolo di Jacopo Giliberto dall'eloquente titolo “Il gas prima mancava, adesso è troppo. Si può vendere a Kiev”.
Contro il rigassificatore “Valle dei Templi” è in atto una battaglia di poche e coraggiose associazioni, nel silenzio quasi totale dei media italiani, compresa Repubblica che pure ha la redazione regionale a Palermo a soli 100 km. da Porto Empedocle e di cui abbiamo insistentemente sollecitato un articolo-inchiesta sull'argomento.
Una cortese giornalista di Repubblica di Palermo, più di due anni fa, ci fece una mail assicurandoci che si sarebbe interessata del caso. Non ha fatto alcun articolo né si è più sentita.
Da una piccola notizia di cronaca giudiziaria, che parlava dell'inchiesta della DDA di Reggio Calabria sul rigassificatore di Gioia Tauro, abbiamo appreso che anche l'ing. De Benedetti ha interessi in quell'impianto industriale gasiero. Con ciò ci siamo spiegati molte cose e molti silenzi.
Condivido la considerazione finale di Ezio Mauro quando afferma “se questa legge passerà alla Camera, il governo deciderà attraverso di essa la quantità e la qualità delle notizie sensibili che potranno essere stampate dai giornali”, peccato però che in Italia questa “selezione” già la fanno a monte i direttori dei giornali stessi.
Concludo rubando la citazione di Horacio Verbitsky “giornalismo è diffondere quello che qualcuno vuole che non si sappia, tutto il resto è propaganda” dal blog di Carlo Vulpio, l'onesto giornalista del Corriere della Sera che ha dedicato due articoli-inchiesta al rigassificatore “Valle dei Templi” e che informava liberamente i propri lettori fino a quando è stato stoppato dal proprio giornale che ovviamente libero non era.
Libertà di informazione è sicuramente raccontare anche i vizi privati e pubblici del Cavaliere e dei politici della sua parte. Ma non solo quelli.
Gaetano Gaziano Continua a leggere...

martedì 8 giugno 2010

SONIA ALFANO CONTRO IL RIGASSIFICATORE "VALLE DEI TEMPLI DI AGRIGENTO"


L'on. Sonia Alfano, europarlamentare dell'Italia dei Valori, ha presentato alla Commissione Europea un'interrogazione sul progetto del rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine con il parco archeologico di Agrigento e sotto la casa natale di Luigi Pirandello. Di seguito riportiamo l'interrogazione e il commento della stessa on.Sonia Alfano, che ringraziamo di cuore per il suo sostegno.
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SONIA ALFANO: Ritengo non si potesse scegliere posto più sbagliato del sito di Porto Empedocle per progettare la costruzione di un rigassificatore. A meno di un km. dal territorio del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, Patrimonio dell’Umanità secondo l’UNESCO; ad uguale distanza dalla Casa-museo di Luigi Pirandello; ignorando del tutto che la costruzione dell’impianto e il continuo traffico di navi metaniere deturperebbero il valore paesaggistico e il potenziale turistico-culturale dell’intera area.
A questo si aggiunga che l’iter decisionale ha completamente ignorato la fase di partecipazione della cittadinanza, calpestando il diritto della popolazione locale di esprimersi su scelte così delicate per la loro vita quali la costruzione di un impianto che presenta un non indifferente livello di rischio per la sicurezza.
Il T.A.R. si sta occupando di tali aspetti a seguito del ricorso presentato da una serie di soggetti locali (Camera di commercio, associazioni, imprese, cittadini) e per metà luglio dovrebbe arrivare la sentenza.
Ho presentato un’interrogazione scritta alla Commissione per sollecitare una risposta ad un ricorso presentato un anno fa da associazioni di cittadini agrigentini nel quale si segnala una possibile violazione dell’articolo del Trattato di funzionamento dell’U.E. che proibisce aiuti di Stato alle imprese. Una delibera dell’Autorità Italiana dell’Energia e del gas del 2005 garantisce alle società di gestione degli impianti di rigassificazione, anche in caso di mancato utilizzo dell’impianto, l’80% dei ricavi di riferimento attraverso il sistema tariffario di distribuzione (vale a dire che verrà garantito tramite le bollette pagate dai cittadini e dalle imprese!) per un periodo di 20 anni. In barba alla concorrenza leale e alla tutela dei consumatori.
Di seguito il testo dell’interrogazione.
Premesso che:
- la delibera dell’Autorità Italiana dell’Energia e del gas n. 178 del 04/08/2005 all’art. 13, comma 2 per le società di gestione degli impianti di rigassificazione di nuova costruzione “assicura, anche in caso di mancato utilizzo dell’impianto, la copertura di una quota pari all’80% di ricavi di riferimento. Tale copertura è riconosciuta dal sistema tariffario del trasporto e ha durata per un periodo di 20 anni”;
- tra gli altri impianti di rigassificazione i cui progetti risultano approvati vi è quello di Porto Empedocle, che verrebbe costruito a meno di un chilometro dal Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, sito UNESCO;
- in data 03/02/2009 numerose associazioni di cittadini italiani hanno presentato denuncia alla Commissione Europea relativamente alla presunta violazione del divieto di aiuto di Stato ad imprese (art. 107, par. 1, TFUE);
- con lettera 15/12/2009 n. D/55340 la DG Concorrenza della Commissione ha comunicato la ricezione di tale denuncia;
- che in data 04/02/2010 il Commissario Ambiente, con risposta all’interrogazione parlamentare P-6601/2009, ha dichiarato che “per quanto riguarda una possibile violazione delle disposizioni del trattato UE sugli aiuti di Stato, la Commissione ha ricevuto una denuncia relativamente a questo caso, attualmente in corso di esame”.
Chiede alla Commissione:
* di avere informazioni dettagliate riguardo lo stato di avanzamento dell’esame della denuncia sopra citata;
* di avere accesso alla documentazione prodotta ad oggi dalla Commissione riguardo la procedura di valutazione di tale denuncia;
* di indicare una data, per quanto non vincolante, entro la quale ritiene che possa completare l’analisi e la valutazione di tale denuncia, considerando l’esigenza da parte dei cittadini di ottenere una risposta in tempi ragionevoli e pur tenendo in debito conto il carico di lavoro delle istituzioni europee;
* se ritiene che la garanzia conferita alle società di gestione degli impianti di rigassificazione in Italia dell’ottanta per cento dei ricavi attraverso il sistema tariffario di distribuzione (cittadini e imprese) non rappresenti un evidente violazione dell’art. 107, par. 1 del TFUE. Continua a leggere...