giovedì 28 febbraio 2013

Rigassificatore di Porto Empedocle: rinviate la discussione e la votazione all'Ars della mozione del M5S

Sono state rinviate la discussione e la votazione della mozione presentata all'Assemblea Regionale Sicliana dall'intero gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle sul rigassificatore di Porto Empedocle. Non essendo oggi presenti in aula gli assessori regionali competenti per la materia energetica, la discussione e la votazione della mozione sono state rinviate al prossimo 6 marzo. Si ricorda che con la mozione il gruppo del M5S ha hiesto al governatore Crocetta e al suo governo di revocare l'ignobile decreto dell'ex governatore Lombardo di autorizzazione alla costruzione dell'ecomostro al confine del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco dell'Umanità. Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento". Continua a leggere...

martedì 26 febbraio 2013

Lettera aperta al Capo Delegazione FAI di Agrigento e al Direttore della Kolymbetra

Caro avv. Giuseppe Taibi e caro dr. Peppe Lo Pilato, penso saprete che da 7 anni lottiamo per salvare la Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco, da quella che certamente può essere considerata l'aggressione più grave perpetrata in suo danno durante l'intero arco dei 2500 anni di storia. Cioé la costruzione al suo confine di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. che menti “illuminate” hanno progettato proprio in una zona, quella del Caos tra Agrigento e P.Empedocle, assoggettata a vincolo paesaggistico con decreto della Regione Siciliana del luglio del 1993 e delimatata dall'Unesco come “buffer zone” (zona di rispetto) del parco archeologico di Agrigento. In questi anni, per la verità, non abbiamo sentito al riguardo una vostra presa di posizione, pur occupando voi due incarichi di grande peso e prestigio, l'avv. Taibi quella di capo delegazione FAI di Agrigento e l'agronomo Lo Pilato quella di direttore della Kolymbetra, ristrutturata e gestita direttamente dal FAI. Probabilmente il vostro silenzio sarà dovuto al fatto che fate affidamento nella lotta e nel risultato che conseguiremo quelli del Comitato No al rigassificatore al confine della Valle dei Templi. Grazie per la stima e la fiducia. Ma noi da soli non possiamo vincere questa immane lotta contro i nuovi barbari. Anzi, vi informiamo che attualmente le cose sono messe male. I lavori del rigassificatore sono già cominciati. Noi la lotta la stiamo continuando ugualmente. E abbiamo ottenuto che l'intero gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all'assemblea regionale siciliana ha presentato una mozione perché il governatore Crocetta revochi l'ignobile decreto dell'ex governatore Lombardo. Una vostra presa di posizione ufficiale, visto i ruoli importanti che rivestite all'interno del FAI, darebbe certamente un notevole contributo a dare una spallata ai nuovi barbari. Inoltre avrete letto, penso, il pubblico appello che ho fatto recentemente al neo presidente nazionale del FAI, l'illulstre archeologo Andrea Carandini, e siamo in attesa di una sua risposta. Ecco, è chiedervi molto, dato che siete gli organi periferici gestionali del FAI, di sostenere questo nostro appello pubblicamente e sollecitare la risposta del vostro presidente nazionale? Certo, certissimo che non tarderete a dare una risposta a questa lettera aperta, molto cordialmente vi saluto, Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi” di Agrigento . Continua a leggere...

sabato 23 febbraio 2013

Appello al Prof. Andrea Carandini, neo presidente Fai, per salvare la Valle dei Templi di Agrigento

Egregio Professor Carandini, abbiamo appreso la notizia della Sua nomina a presidente del FAI con grande sentimento di speranza. Lei certamente saprà che da 7 anni ad Agrigento stiamo lottando per scongiurare un crimine contro la cultura universale: la costruzione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine del parco archeologico della Valle dei Templi, inserita nella World Heritage List dell'Unesco dal 1997. La decisione di allocare un tale insediamento industriale, definito dalla normativa europea “Seveso” a rischio di incidente rilevante, al confine della Valle dei Templi ha suscitato sentimenti di profonda indignazione da parte di intellettuali e di politici responsabili come, solo per fare qualche nome, Dacia Maraini, Rita Borsellino, Fabio Granata e Sonia Alfano. Da ultimo Franco Battiato ha condannato duramente l'ecomostro al confine del parco archeologico agrigentino in quanto “non è compatibile con i principi di salvaguardia del territorio, tenuto conto della sua collocazione, prevista sotto la Valle dei Templi, notoriamente patrimonio Unesco dell'umanità”. La netta presa di posizione di Battiato ha una doppia valenza. Perché proviene da un intellettuale di grande spessore morale e perché è fatta da un assessore regionale della giunta del governatore siciliano Rosario Crocetta, autore del cambiamento, a cui abbiamo indirizzato recentemente un'accorata lettera perché revochi l'ignobile autorizzazione del precedente governatore Raffaele Lombardo. Egregio Professore, l'attuale momento è favorevole alla revoca, in quanto l'intero gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, che è maggioritario all'interno dell'assemblea regionale siciliana, ha presentato una mozione che sollecita Crocetta ad adottare il provvedimento di revoca. Un Suo autorevole intervento, caro Professore, in favore della Valle dei Templi, all'interno della quale tra l'altro il Fai gestisce egregiamente il giardino della Kolymbetra, darebbe un enorme contributo di valore etico alla salvaguardia di uno dei siti Unesco più belli al mondo, meritevole senz'altro di quella tutela straordinaria sancita dall'art. 9 della Costituzione Italiana. Professore ci aiuti. Con i più cordiali saluti, Gaetano Gaziano Presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”. Continua a leggere...

venerdì 22 febbraio 2013

MARIELLA LO BELLO: CERCHIAMOLA A "CHI L'HA VISTO?"

Lettera aperta all'Illustrissima Onorevole Mariella Lo Bello, Assessora Regionale al Territorio e Ambiente: Cara Assessora, lei ha cavalcato la lotta dei NO MUOSS di Niscemi. Non abbiamo, invece, sentito una sola parola, da Lei agrigentina, a sostegno della lotta dei NO Rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco. Come interpretare il Suo silenzio?. Per la verità sappiamo già come Lei la pensi al riguardo, ricordando che, da segretaria provinciale della CGIL di Agrigento, si schierò a favore dell'ecomostro in zona archeologica. Ci rendiamo conto anche del Suo imbarazzo, casomai avesse cambiato idea dopo il coraggioso intervento di condanna di Franco Battiato, Suo collega di giunta, in quanto il Suo dante causa, il boss agrigentino del Pd Angelo Capodicasa, che l'ha voluta quale Assessore all'Ambiente, ha benedetto il rigassificatore quand'era Vice Ministro alle Infrastrutture. Suvvia, Assessora! Faccia pure outing. Dichiari di essere a favore del rigassificatore. Non tema. Perché il governatore Crocetta potrà benissimo trasferirla all'Assessorato Regionale all'Industria, dove andrebbe ad occupare, tra l'altro, il posto dell'ex Assessore, quel Marco Venturi, tanto amato dal Pd, da Confindustria e dai Sindacati, che firmò l'ignobile decreto regionale di autoroizzazione del rigassificatore in zona archeologica. Molti cordiali saluti, Gaetano Gaziano presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Arigento”. Continua a leggere...

giovedì 21 febbraio 2013

Franco Battiato risponde alla nostra lettera aperta e boccia il rigassificatore sotto la Valle dei Templi

Franco Battiato, sei grande! Grazie per avere risposto alla nostra lettera aperta (vedi 4 post più sotto) e avere bocciato senza appello il rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco. La tua netta presa di posizione vale doppio. Perché proviene da un intellettuale del tuo spessore morale e perché è fatta da un assessore regionale della giunta del governatore siciliano Crocetta. La tua condanna avrà grande effetto trainante quando il 28 febbraio verrà discussa all'assemblea regionale siciliana la mozione del gruppo parlamentare del M5S con cui si chiede al governatore Crocetta di revocare l'ignobile decreto di autorizzazione dell'ex governatore Lombardo. Riporto di seguito la dichiarazione di Franco Battiato dettata questa sera alle agenzie e ripresa dai principali quotidiani on line: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO RIGASSIFICATORE: LA RABBIA DI BATTIATO: «A rischio il tesoro della valle dei Templi» Arriva il secco «no» dell'assessore regionale al Turismo PALERMO - Battiato boccia il rigassificatore di Porto Empedocle. L'assessore al Turismo annuncia il secco «no» all'impianto in provincia di Agrigento. «Non è compatibile con i principi di salvaguardia del territorio, tenuto conto della sua collocazione, prevista sotto la valle dei Templi, notoriamente patrimonio Unesco dell'umanità, e a pochi chilometri dalla "scala dei turchi"», afferma Battiato. «Non possiamo consentire, infatti, che si continui ad offendere la bellezza del nostro patrimonio artistico realizzando impianti industriali il cui vantaggio per l'economia isolana è tutto da dimostrare» sostiene l'assessore. ZONA DI INTERESSE ARTISTICO - «Non siamo avversari della modernità, ove essa si traduca in miglioramento della qualità complessiva di vita delle popolazioni, ma riteniamo non proponibile che si realizzino impianti industriali a ridosso di zone di interesse storico, artistico e ambientale di tale rilevanza, senza tenere conto delle indicazioni dell'opinione pubblica che si è dimostrata per larga parte contraria alla loro realizzazione». Caro Maestro da oggi non siamo più soli nella lotta per ricacciare i nuovi barbari nelle loro caverne. Un grazie grande quanto la Valle dei Templi di Agrigento. Gaetano Gaziano. , Continua a leggere...

martedì 19 febbraio 2013

BERSANI E PRODI: LA PAURA FA 90 (DEPUTATI GRILLINI IN PARLAMENTO)

Bersani ha paura di perdere le elezioni. Vede già quei 90 o più deputati grillini che accenderanno i riflettori sui privilegi della casta. E allora cosa fa? Richiama alle armi Prodi, sperando che gli assicuri quello spread di voti in più per governare. Non so se l'idea di sfruttare il professore “Mortadella” (lo chiamo così per distinguerlo dal professore Rigor Montis) gli farà vincere le elezioni. Non credo. Comunque gli spin doctors di “Culatello” e “Mortadella” hanno dettato la strategia elettorale: simpatia, simpatia, simpatia. Quindi accarezzare cani in pubblico, baciare bambini e, soprattutto, essere spiritosi. Perciò entrambi hanno centrato il loro discorso elettorale dal palco di Milano, citando il crozziano “giaguaro da smacchiare”. Però vediamo di capire a chi pensano gli Italiani quando viene evocato il maculato felino. Certamente molti penseranno a quel bunga-bunga di Berlusca, cui una smacchiatina non gli farebbe di certo male. Ma altri sono autorizzati a pensare che il giaguaro potrebbe essere Prodi che non esitò a svendere, lui primo boiardo di Stato, il patrimonio pubblico industriale italiano. Mentre altri pensano, perché no, che il giaguaro potrebbe essere proprio Bersani che, da ministro dello sviluppo economico del governo Prodi, programmò ben 14 rigassificatori che non servono all'Italia ma a chi li costruisce, tant'è che quest'anno non abbiamo ritirato, perché i consumi energetici sono diminuiti, una commessa di gas dalla Gazprom, ma che abbiamo dovuto pagare ugualmente sborsando 1 miliardo e 200 milioni di euro, perché quel “grande” manager di Scaroni ha stipulato con Putin un contratto imprevidente di take or pay (prendi o paga). Abbiamo, cioè, pagato vuoto per pieno. E poi Bersani può mettere nel proprio CV altri titoli “onorifici” per guadagnarsi la qualifica di giaguaro, come il sostegno alla Tav Torino Lione, e, prima dei referendum, all'energia nucleare. Anche Monti rappresenta un bell'esempio di giaguaro da smacchiare, unitamente alla sua compagnia di giro costituita da Fini e Casini. Chiamato a salvare l'Italia, ha finito col salvare solo banche e banchieri, tassando e tartassando pensionati e lavoratori dipendenti e creando, primo caso nella storia, decine di migliaia di esodati (senza stipendio e senza lavoro). Insomma gli Italiani, andando a votare, avranno l'imbarazzo della scelta sul candidato giaguaro da smacchiare. E, da come vanno le cose, penso che nel prossimo Parlamento ci sarà una numerosa squadra armata di capienti fusti di smacchiatore politico-sociale. Gaetano Gaziano. Continua a leggere...

domenica 17 febbraio 2013

10 domande all'ing. Carlo De Benedetti sui rigassificatori

E' di qualche giorno fa la notizia che Mario Monti ha fatto un bel regalo all'amico Carlo De Benedetti (entrambi sono soci del club Bilderberg). Monti ha dato il via libera al rigassificatore di Gioia Tauro, in cui ha interessi la Sorgenia dell'ingegnere, nonostante il parere contrario del Cosiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Se qualcuno aveva dei dubbi che Monti fosse stato inviato in missione salvifica non dell'Italia ma a favore di banchieri e finanzieri, ora puo ricredersi. Ripropongo le dieci domande che feci qualche anno fa a De Benedetti sui rigassificatori, tornate prepotentemente d'attualità dopo il "regalo" di Monti. AGRIGENTO 10 NOVEMBRE 2010: All'ing. Carlo De Benedetti, persona di raffinata cultura umanistica e di grande sensibilità verso la salvaguardia dell'ambiente e del nostro patrimonio culturale, desideriamo rivolgere le seguenti 10 domande. Anche per sgomberare il campo da certe accuse di inquinatore, che riteniamo assolutamente infondate, che gli rivolgono da più parti per la partecipazione della sua “Sorgenia” ai progetti di ampliamento della centrale a carbone di Vado Ligure (Savona) e al progetto di costruzione di un rigassificatore da 10 miliardi di mc. a Gioia Tauro. Al direttore di Repubblica, Ezio Mauro, chiediamo la cortesia di girare queste domande a De Benedetti, di cui ignoriamo l'indirizzo di posta elettronica e di pubblicarle sul suo giornale, per consentirgli di rispondere, cosa che l'ingegnere certamente farà e che non farebbe mai quel bunga-bunga del Berlusca che si rifiuta sempre di rispondere alle domande di Repubblica. Ecco le domande all'ing. De Benedetti: 1) Ha mai visitato la Valle dei Templi di Agrigento? 2) Sa che dal 1997 è stata inserita nella World Heritage List dell'Unesco, entrando a far parte così del patrimonio culturale dell'umanità? 3) E' a conoscenza del progetto di Enel, che intende costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine del parco archeologico di Agrigento e sotto la casa natale di Luigi Pirandello, premio Nobel della letteratura? 4) E' a conoscenza che il gasdotto di collegamento del rigassificatore alla rete nazionale del gas attraverserà addirittura la zona “Caos” di Agrigento, delimitata dall'Unesco come buffer zone (zona di rispetto) del parco archeologico? 5) Vorrebbe prendere posizione contro questo incredibile progetto che, se realizzato, costituirà certamente, di fronte al mondo intero della cultura, motivo di grande ignominia per l'Italia, di cui Ella rappresenta uno dei figli più illustri? 6) Chiederebbe al direttore del giornale di Sua proprietà, “la Repubblica”, di pubblicare le presenti domande e le Sue attesissime risposte, anche al fine di fugare il sospetto, per noi assolutamente infondato, che i giornalisti di questo glorioso giornale si siano autocensurati sul rigassificatore in zona archeologica (tranne che per qualche articoletto sulle pagine di Palermo), essendo Ella interessata alla costruzione del rigassificatore di Gioia Tauro, e facendoli allineare a quanto pubblicato dai giornalisti Carlo Vulpio del “Corriere della Sera”, Massimo Giannetti de “il Manifesto” e Andrea Rossi de “la Stampa”, che hanno dedicato all'argomento tre coraggiosi articoli-inchiesta? 7) E' a conoscenza che i rigassificatori non servono alla Sicilia, che esporta al resto d'Italia il 90% del gas proveniente dalla Libia e dall'Algeria, ma non servono neanche all'Italia, come ha documentato l'onesto giornalista Jacopo Giliberto sul Sole 24 Ore, che non è certo un giornale di sinistra (sempre che in Italia esista una sinistra), quando ha riferito che il nostro Paese, avendo un surplus di gas, si accinge ad esportarlo verso l'Europa? 8) E' a conoscenza che la costruzione di nuovi rigassificatori serve solo alle società che li realizzano, in virtù di una “generosissima” delibera dell'Autorità dell'Energia e del Gas che ha disposto che a queste società spetterà comunque l'80% dei ricavi di riferimento, che nel caso di Enel sono di 3 miliardi di euro l'anno (per Gioia Tauro saranno di più, non si allarmi Ingegnere), anche nel caso che gli impianti dovessero restare inattivi, gravando la spesa sul “sistema tariffario nazionale” e cioè sulle bollette degli Italiani? 9) Alla luce di queste informazioni, che sicuramente Lei non conosceva, non intende recedere dal progetto del rigassificatore di Gioia Tauro e convincere, data la Sua riconosciuta autorevolezza, quelli di Enel a recedere dal rigassificatore nel parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento? 10) Vorrà dare la notizia del Suo recesso dal business dei rigassificatori, motivato con la scoperta che si tratta dell'ultima presa per i fondelli del popolo italiano, comunicandola a tutti i media e privilegiando ovviamente il quotidiano di Sua proprietà, “la Repubblica"? Certi, certissimi di una sua cortese risposta in tempi brevi, molto cordialmente La salutiamo Gaetano Gaziano Presidente Associazione Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento. Continua a leggere...

martedì 12 febbraio 2013

CROCETTA INCONTRA IL COMITATO "NO AL RIGASSIFICATORE DI AGRIGENTO"

Un nutrito gruppo di rappresentanti del Comitato “No al rigassificatore ad Agrigento” ha incontrato ieri sera Crocetta all'Hotel dei Pini, a Porto Empedocle. All'arrivo lo ha affettuosamente accerchiato (vedi foto). Crocetta è stato disponibile, ha preso la copia della lettera che il Comitato, composto da più di 50 associazionni contrarie all'ecomostro, gli aveva inviato circa un mese fa e a cui fino a ieri non aveva dato riscontro, promettendo che l'avrebbe attenzionata. All'interno della sala della convention alcuni rappresentanti del Comitato, sventolando cartelli, gli hanno imposto prepotentemente l' argomento "No Rigassificatore". A fine dibattito ho incontrato Crocetta, a cui ho consegnato tra l'altro copia della mozione del Movimento 5 Stelle contro il rigassificatore che sarà discussa e (speriamo) approvata il prossimo 28 febbraio. Crocetta ha anche promesso che incontrerà a Palermo il Comitato. La serata è stata positiva per il nostro movimento, perché anche Michele Cimino ha promesso che sosterrà e e voterà all'Ars la mozione del M5S. Ho avuto anche l'opportunità di incontrare Angelo Capodicasa, informandolo dell'iniziativa della lettera del Comitato a Crocetta e della mozione al M5S. Mi è sembrato interessato alla nostra lotta (almeno spero). Ma lui, se vuole, può fare molto di più: può chiedere all'assessore al territorio, Mariella Lo Bello, di sospendere la Via (valutazione di impatto ambientale) regionale, nelle more che il governo Crocetta attivi e porti a conclusione l'iter dell'annullamento in autotutela dell'ignobile decreto regionale autorizzativo dell'ecomostro dell'ex governatore Lombardo, quello che disse ad Agrigento “un rigassificatore sotto la Valle dei Templi mai!” e che, tornatosene a Palermo, diede il via libera all'impianto sotto la Valle dei Templi, patrimonio Unesco. Gaetano del Comitato "No al rigassificatore ad Agrigento". Continua a leggere...

lunedì 11 febbraio 2013

Grazie a Franco Battiato

Franco Battiato, alla mia sottostante lettera aperta, ha risposto con una mail di oggi delle ore 9,35 nel modo seguente asciutto ma preciso "GRAZIE PER L'INFORMAZIONE A PRESTISSIMO". Per cui mi sono sentito in dovere di rispondere con questa mail sempre di oggi che trascrivo: GRAZIE A LEI,CARO MAESTRO, non potevo dubitare che una persona della sua levatura culturale e della sua sensibilità restasse indifferente all'aggressione che si vuole perpetrare in danno di uno dei luoghi simbolo dell'umanità, la Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco. Intellettuali, politici, opinion makers, giornalisti di varia collocazione ed estrazione hanno fatto fino ad oggi spallucce, servi come sono dei poteri forti. Oggi, dopo il suo sostegno, sappiamo di non essere più soli. La nostra è una lotta che può e deve essere vinta dai Siciliani tutti, non solo per noi ma in nome della Cultura Universale. Spero di incontrarla "prestissimo", come Lei auspica e comunque prima che venga discussa all'Ars la mozione del Movimento 5 Stelle (il 28 febbraio) che impegna il governo Crocetta a revocare l'ignobile decreto regionale di autorizzazione del precedente governo Lombardo. Con i più cordiali saluti, Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento" tel. 3938587028. Continua a leggere...

venerdì 8 febbraio 2013

Rigassificatore di P.Empedocle: Lettera aperta a Franco Battiato

Caro Franco Battiato, ho letto e apprezzato la sua intervista sul Fatto Quotidiano, rilasciata a Sandra Rizza. Condivido il suo disappunto e la sua rabbia per non avere trovato un euro nel bilancio dell'assessorato regionale siciliano alla Cultura, da lei diretto. Ma cosa voleva trovare dopo 7 anni di gestione Cuffaro e dopo 5 anni di gestione Lombardo? Comunque ammiro la sua affermazione che si può promuovere l'immagine della Sicilia anche a costo zero. Ecco, lei ha oggi una grande opportunità di promozione culturale della Sicilia, senza oneri finanziari, appoggiando, cioé, la mozione che il gruppo dei 15 consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle ha indirizzato al governo di Crocetta, quindi anche a lei, perché venga revocato l'ignobile decreto regionale dell'ex governatore Lombardo, con cui è stata autorizzata la costruzione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. a Porto Empedocle, al confine della Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco. Lei certamente saprà che è stata bloccata la costruzione di una discarica vicino a Villa Adriana, anch'essa patrimonio Unesco. A difesa di questo sito si sono mobilitati e sbracciati politici, intellettuali, opinion makers di varia estrazione e collocazione. Lorenzo Ornaghi, che fino a quel momento nessuno sapeva essere ministro dei beni culturali, ha minacciato addirittura le dimissioni. Per la difesa della Valle dei Templi di Agrigento molti hanno mostrato comprensione ma fatto sostanzialmente spallucce. Votando la mozione del M5S, lei unitamente ai 90 consiglieri regionali, avrà un'imperdibile occasione di difendere il nostro patrimonio culturale dall'aggressione dei “veri barbari”, che per Marcel Proust “non sono coloro che non hanno conosciuto mai la grandezza, ma coloro che, avendola conosciuta in passato, non sono più in grado di riconoscerla”. Gaetano Gaziano. Continua a leggere...

giovedì 7 febbraio 2013

Alessio Lattuca torna a scrivere a Monti per la riapertura della Via sul rigassificatore di P.Empedocle

Alessio Lattuca (a destra nella foto), presidente dell'associazione Confimpresa-Euromed, torna a scrivere a Monti e al suo governo perché riveda la procedura autorizzativa del rigassificatore di Porto Empedocle, dopo che il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha riaperto la procedura di Via per il rigassificatore di Trieste. Ecco il testo della lettera. Ill.mo Prof. Mario Monti Presidente Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi - Piazza Colonna, 370 00187 ROMA Dr. Corrado Clini Ministro Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare Dr. Lorenzo Ornaghi Ministro Beni e Attività Culturali Dr. Corrado Passera Ministro Sviluppo Economico Infrastrutture e Trasporti Dr. Fulvio Conti AD ENEL Sindaci di Agrigento, Porto Empedocle, Realmonte, Siculiana, Montallegro, Cattolica Eraclea, Ribera, Aragona, Joppolo Giancaxio, Raffadali, Favara, Palma di Montechiaro, Licata TV e Stampa Ufficio Stampa ufficio_stampa@governo.it= Si fa riferimento alla nota, rimasta priva di esito, del 06 ottobre 2012 indirizzata al Presidente del Consiglio e ai Ministri competenti per le autorizzazioni (politicamente scorrette e palesemente illegittime, rilasciate a Nuove energie – Enel per la collocazione dell’impianto di rigassificazione in zona Kaòs al confine del Parco  Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, sotto la casa natale di Luigi Pirandello), per segnalare che sarebbe risultato, particolarmente, significativo offrire una risposta, trattandosi di questioni attinenti a democrazia e a materia sensibile,che riguarda la vita e il futuro di centinaia di migliaia di cittadini. La risposta del Governo avrebbe costituito un importantissimo elemento di riaffezione e svolto una utile azione politica alla luce dei recenti eventi e delle dichiarazioni del ministro dell’ambiente Corrado Clini sulla riapertura della procedura relativa alla costruzione del rigassificatore di Trieste: “È assolutamente ovvio che nel rispetto della direttiva europea e delle leggi nazionali la VIA in qualsiasi insediamento produttivo non possa prescindere dal contesto nel quale viene realizzato e dalla valutazione delle relazioni tra il progetto esaminato e il contesto industriale nel quale si colloca”. “Era mio dovere riaprire la procedura”. E’ pleonastico ricordare che tutto ciò che riguarda gli impianti di rigassificazione - che sono, come noto, a rischio elevatissimo - è materia estremamente complessa e comporta, in quanto tale, la massima prudenza e il rispetto di norme e parametri nazionali ed europei rigorosissimi, che tengono in grande considerazione le deliberazioni dei cittadini e i processi socio economici da essi posti in essere. Le riflessioni sono confermate da quanto affermato dal Ministro tecnico Clini: “Abbiamo riaperto la procedura di VIA del progetto sulla base delle informazioni dell’autorità portuale che ha rilevato che l’eventuale realizzazione del rigassificatore nel porto avrebbe determinato una drastica riduzione delle attività portuali e avrebbe limitato lo sviluppo del porto. E’ utile ricordare che la procedura è stata riaperta perché viziata dalla mancato rilascio della VAS (valutazione ambientale strategica), obbligatoria allorchè gli impianti gasieri (altamente pericolosi) sono collocati in aree portuali, soprattutto in relazione con il  traffico marittimo. Per evitare che le straripanti navi gasiere (oltre 350 mt di lunghezza) interdicano l’uso dello specchio d’acqua del porto e, giocoforza, confliggano con il traffico commerciale e crocieristico.  Tutte questioni poste all’attenzione del Governo Tecnico con la richiamata nota, con la quale è stato rilevato che la procedura autorizzatoria dell’impianto di rigassificazione di Porto Empedocle risultava viziata come o forse in misura maggiore di quella di Trieste. Infatti non è stata attivata la VAS, sono stati commessi atti illegittimi nelle convocazioni delle assemblee e dei componenti della commissione ministeriale, non sono stati convocati e ascoltati i cittadini e, pertanto, le irregolarità da un lato e la colpevole disattenzione ad avviso di chi scrive, rendono nulla tutta la procedura. Per quanto attiene a eventuali informazioni della Capitaneria del Porto è sufficiente rileggere le pesanti considerazioni - in merito all’opportunità di collocare l’impianto nel porto - svolte dal Comandante, le cui registrazioni, acquisite da un giornalista, sono state trasmesse da quest’ultimo alla DIA e sembrerebbe che siano oggetto di valutazione da parte degli organi inquirenti. Per tutte le superiori considerazioni si richiede al Presidente del Consiglio, al Governo e, segnatamente, al Ministro Clini di riservare anche agli Agrigentini, le stesse deliberazioni adottate per la comunità Triestina e lo stesso “dovere di riaprire la procedura” per consentire ai cittadini di esprimersi liberamente e, possibilmente, metterli al riparo dagli effetti perversi di un ecomostro! In merito poi, alle considerazioni poste all’attenzione del Governo nel corpo della stessa nota, riguardo alle questioni connesse allo sviluppo e all’occupazione, una risposta contenente i programmi del Governo e soprattutto del Senatore Monti sulle prospettive di una parte del Paese - che registra un fortissimo ritardo, una drammatica disoccupazione e necessita di mezzi, di risorse, di infrastrutture materiali e immateriali - sarebbe risultata una utile occasione per comprendere intenzioni e convinzioni. E, soprattutto, per mettere chiarezza sull’Agenda Monti dalla quale sembrerebbe scomparsa la “Questione Meridionale”, (tranne una minima attenzione ad essa riservata con la riabilitazione del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione e dall’affidamento al suo direttore,Fabrizio Barca, dell’incarico di Ministro della Coesione Territoriale). Per capire in che misura nell’Agenda di Monti Politico siano presenti: equità e solidarietà oltre a brevi cenni sull’economia sociale. Per capire se, davvero, sulla scena politica sia “salito un nuovo soggetto” che possa offrire speranza a un luogo geografico impantanato nelle crisi economica ed etica. Dopo tanti, troppi, anni di malgoverno e di derive causate da un ceto politico privo di senso di responsabilità, prosperato su privilegi e spreco di pubbliche risorse. Per capire se la nuova formazione politica può contribuire a ridare all’Italia dignità e credibilità e se davvero può promuovere rinnovamento sociale, culturale e civile. Ma è bene considerare che per contrastare la “sfiducia” dei cittadini, in particolare di quelli del Sud, per convincerli che meritano una classe politica più virtuosa, dedita al bene comune, alla tutela dei più deboli, piuttosto che ai propri interessi e agli interessi dei poteri forti (vedi Enel), è necessario non solo essere trasparenti, ma apparire come tali! Per affermare che non si tratta di sterili principi enunciati. Ma che le migliori intelligenze abbiano deciso di stare insieme, non per una esigenza elettorale, ma su un programma (agenda) di riforme condivise frutto di una spinta ideale in grado di trasformare e di modernizzare il Paese. Per una terra più coesa e solidale, per sostenere la parte più debole del Paese, per ricomporre una società lacerata e incattivita dalla mala politica. Uniche leve a disposizione della buona politica, per combattere il populismo e l’antipolitica dilagante. A questo proposito l’agenda deve essere rivisitata perché tale comportamento assume i connotati i un vero atto politico, per compensare gli effetti devastanti che ha prodotto il disinteresse e il silenzio sulle questioni del mezzogiorno d’Italia. Perché il vero nemico è l’indifferenza! E perché il disinteresse e il silenzio hanno dato luogo all’affermazione della cosìdetta “questione settentrionale” che adesso non è rappresentata solo dalle guasconate delle Lega. Ma si modifica in una versione più sofisticata, nella quale al posto del separatismo e dei miti di fondazione, si propone come criterio-guida: efficienza e competitività del sistema. Non più maccheroni ed etilismo diffuso nelle feste padane, folklore celtico, né populismo d’antan, ma l’incisività dei conti certificati dalle Università, dalle Fondazioni, con la copertura di blasonati, governativi, economisti – ideologi. Va da sé che i risultati deludenti delle politiche di sviluppo territoriale hanno fornito propellente per l’affermazione del “teorema meridionale”. Tuttavia oggi è urgente rimuovere l’assunto che ha ispirato l ‘ultima fase delle politiche per il Mezzogiorno: quella della sua rimozione dall’agenda politica nazionale. Il teorema è scontato perchè si basa sull’equazione: nonostante le ingenti risorse di cui il Mezzogiorno ha beneficiato, nonostante si siano sperimentate varie politiche, gli sforzi fatti per promuoverne lo sviluppo sono stati vani. Secondo questa visione, il Sud rimane un’area strutturalmente e culturalmente refrattaria allo sviluppo. Pertanto, è inutile convogliare altre risorse pubbliche verso quest’area: sarebbero risorse sprecate. Com’è noto, sul piano politico tale rimozione è stata alimentata dall’offensiva federalista e separatista condotta dalla Lega e dalla sua capacità di influenzare le politiche del governo Berlusconi e in particolare la politica economica guidata da Tremonti, che ha dirottato ingenti risorse destinate al Mezzogiorno, all’insieme del Paese. Risorse finalizzate a sostenere lo sviluppo del Meridione attraverso gli investimenti pubblici e l’incentivazione di investimenti privati. Si tratta in particolare dei Fas (Fondi aree sottoutilizzate) e dei Fondi Strutturali. Invece, con queste risorse sono stati finanziati i più disparati interventi di politica economica del governo Berlusconi: ammortizzatori sociali (ovviamente la cassa integrazione è più diffusa nel Centro-Nord); ricostruzione post terremoto in abruzzo; contratto servizio Trenitalia (vantaggi per il Sud pari a zero); finanziamento lavori G8 a La Maddalena; rottamazione frigoriferi; rimborso obbligazioni Alitalia; ripianamento disavanzo Comuni. Per non parlare delle enormi risorse (oltre 50 mld di euro) derivanti dai profitti realizzati nell’intero Paese (anche dal notevole risparmio del Sud e dai maggiori costi per interessi pagati dalle imprese del Sud), dalle maggiori banche e reinvestite dalle Fondazioni di riferimento, esclusivamente, nei territori dove quest’ultime hanno sede. Risorse che, evidentemente, concorrono per aumentare il divario. Non si può non considerare che non siano stati posti in essere dal Governo Monti elementi di novità rispetto al passato: a partire da una definizione più stringente delle priorità e degli obiettivi da raggiungere (occupazione, istruzione, infrastrutture per la mobilità, agenda digitale, ecc.); dalla fissazione di una gerarchia temporale che privilegia i risultati di lungo periodo; dalla necessità di attribuire un ruolo più deciso alla politica nazionale nel coordinare, controllare, ed eventualmente sanzionare, le inefficienze e gli sprechi che dovessero verificarsi sul piano locale. C’è da sperare che questi impegni siano mantenuti dalla politica, in un quadro più ampio volto a valorizzare lo straordinario potenziale: straordinario patrimonio culturale ed ambientale, con particolare riguardo all’agricoltura di qualità e alla sostenibilità. Tenendo nel dovuto conto il dato in crescita dell’occupazione nelle imprese culturali, nella Green economy e nel turismo (quest’ultimo registra inoltre, una significativa crescita del saldo valutario di oltre 30 mld di euro, con un saldo commerciale positivo di oltre 11 mld di euro, nonostante i noti ritardi). A tale proposito risulterebbero necessari interventi diretti a rafforzare la crescente domanda potenziale, ad oggi depressa dal deficit di competitività derivante dalla mancanza di: infrastrutture materiali e immateriali, trasporti, mobilità, qualità dei servizi. Perché non è razionale non comprendere come sia un valore per l’intero paese sfruttare la naturale vocazione turistica del mezzogiorno e la forza attrattiva di investimenti esogeni che potrebbero concorrere per ridurre la disoccupazione e per attenuare il diffuso fenomeno della malavita organizzata. In definitiva urge un’Agenda implementata da politiche indispensabili per far uscire il Mezzogiorno dal cono d’ombra in cui è precipitato e, possibilmente, per superare, davvero, la paralizzante antinomia tra centralismo e localismo. Per tenerli insieme, in un’unica visione prospettica che comprenda anche la dimensione globale, la responsabilizzazione delle classi dirigenti meridionali e le responsabilità della politica nazionale, cioè due sfere decisionali che per troppo tempo hanno giustificato se stesse nascondendosi dietro alle reciproche inadempienze. Perché sembrerebbe superfluo ricordare che senza una efficace regolazione statale,senza una forte presenza del Governo che sia in grado di ritagliarsi un ruolo sostanziale nelle politiche di sviluppo locale, mettendo in atto i necessari interventi di riequilibrio territoriale e favorendo il posizionamento dei territori nelle reti dell’economia globale, qualsiasi politica di sviluppo sarà esposta ai rischi d’insuccesso. Tuttavia, al di là delle richiamate politiche attivate dal governo Monti rispetto al passato e al di là delle riconosciute competenze del ministro Barca in tema di politiche di coesione, è lecito nutrire qualche dubbio sul fatto che il “Politico” Monti sia interessato a condividere, davvero, un politica di sviluppo solidale per il Sud. Emerge, purtroppo, una contraddizione tra gli interventi che sarebbero necessari per il rilancio del Mezzogiorno e l’orientamento complessivo dell’Agenda Monti a concentrarsi su interventi selettivi mirati a sostenere le aree forti del Paese in una competizione globale che diventa sempre più aspra. Nel ringraziare per l’attenzione,cordiali saluti. Alessio Lattuca. Continua a leggere...

lunedì 4 febbraio 2013

Posizione "morbida" di Corradino Mineo sul rigassificatore "Valle dei Templi"

Appreso che sarebbe venuto ad Agrigento Corradino Mineo, noto giornalista televisivo e candidato al Senato nelle liste del Pd, ho pensato di incontrarlo per chiedergli cosa ne pensasse di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine del parco archeologico di Agrigento, patrimonio Unesco. Ieri mi sono recato, quindi, presso l'albergo agrigentino che ospitava la convention organizzata dal Pd, che si trova proprio al confine sud-occidentale del parco. Mineo è uno di quei candidati “paracadutati” da Bersani in Sicilia, in virtù della legge elettorale chiamata “porcellum”. Ma siccome è un intellettuale e per di più siciliano mi interessava conoscere la sua opinione al riguardo. Quindi benvenuto. Meglio lui in Parlamento di tanti politici siciliani ascari. Al primo incontro nella hall dell'albergo, Mineo ha mostrato interesse e comprensione nei confronti della lotta al rigassificatore. Probabilmente non ricordava o non sapeva che il rigassificatore in zona archeologica sta molto a cuore a Bersani, come gli stanno a cuore gli altri 13 rigassificatori programmati quand'era ministro del governo Prodi, come gli stanno a cuore le banche e le infrastrutture inutili, come la Tav Torino Lione. Probabilmente non sapeva neppure che l'assessore regionale dell'ambiente (dell'ambiente, non dell'industria) è l'agrigentina Mariella Lo Bello, espressione del Pd agrigentino, rigassificatorista convinta. Incoraggiato dal primo approccio con Mineo, sono entrato nella sala dove si svolgeva la convention per assistere al dibattito, che è stato articolato secondo la formula delle domande provenienti da alcuni rappresentanti della società civile. Le domande sono state formulate da Beniamino Biondi, Nello Hamel, Giovanna Lauricella e Rossalda Passarello. Gli argomenti proposti amabilmente dagli interlocutori spaziavano dalla globalizzazione allo spread, da Obama alla Cina, dal debito pubblico alla riforma Gelmini, sui massimi sistemi insomma. Di argomenti, che interessassero il nostro territorio, i cortesi interroganti sembravano non prendersi cura, fino a quando irruppe nel dibattito la riflessione perentoria di Giovanna Lauricella che ha ricordato la situazione disastrosa, economicamente parlando, della nostra provincia, pur avendo avuto “illustri” agrigentini assurti, nel corso degli anni, alla più alte cariche istituzionali, quali ministri, vice ministri, sottosegretari, presidenti della regione siciliana, presidenti dell' assemblea regionale, assessori vari, senza contare le decine e decine di deputati nazionali e regionali. Giovanna Lauricella ha anche accennato “al nostro Angelino”. Non è dato sapere se si riferisse ad Angelino Alfano o ad Angelo Capodicasa che, tra l'altro, era seduto in prima fila ad ascoltare. Bisogna dire, con onestà, che all'interno del Pd un dibattito reale almeno si porta avanti a differenza che in altri partiti, dove non c'è alcuna dialettica interna, dove prevale l'oligarchia verticistica o addirittura il pensiero unico del padre-padrone, come nel caso del Pdl. Dopo gli interventi si è aperto un pubblico dibattito e mi è stato consentito di intervenire dal gentilissimo segretario, Emilio Messana, che svolgeva le funzioni di moderatore. Ho ripercorso i sei anni di lotta, che conduciamo alcune associazioni agrigentine contro l'ecomostro in zona archeologica, e ho ricordato soprattutto che esistono oggi le condizioni perché venga revocato l'ignobile decreto regionale che lo ha autorizzato. Recentemente è stata bloccata la realizzazione di una discarica che doveva sorgere vicino a Villa Adriana, anch'essa patrimonio Unesco, perché per essa si erano mobilitati e sbracciati intellettuali e opinion-makers di tutta Italia. Lorenzo Ornaghi, che fino ad allora nessuno sapeva che fosse ministro ai beni culturali, ha minacciato addirittura di dare le dimissioni. Per la Valle dei Templi, invece, hanno fatto tutti spallucce, complici ovviamente i nostri politici siciliani ascari (di destra e di sinistra). Corradino Mineo, che suppongo abbia preso informazioni, prima dell'inizio del dibattito, sulla vicenda del rigassificatore autorizzato quando Capodicasa era vice ministro alle infrastrutture, mi ha dato una cortese risposta in perfetto stile diplomatico, dorateo quasi, che in Italia c'è bisogno di un mix energetico, di gas, di petrolio, di fonti alternative, glissando in pratica l'argomento rigassificatore. Penso, comunque, che Mineo, essendo persona intelligente, quando sarà senatore, dimostrando (spero) autonomia di pensiero rispetto al suo gruppo parlamentare, possa ricordarsi della vicenda rigassificatore “Valle dei Templi di Agrigento” Il mio intervento aveva in realtà anche un altro scopo: dire ai dirigenti del Pd che i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, i 15 deputati regionali al completo, hanno presentato una mozione all'assemblea regionale siciliana, invitando il presidente Crocetta a revocare l'autorizzazione dell'ecomostro. L'establishment del Pd potrà dare, se vuole, indicazioni ai propri deputati regionali di votare a favore della mozione del M5S. Lo farà? Ne dubito! Un'ultima notazione: le televisioni locali, con la “libertà” di pensiero che le contraddistingue, non hanno dato conto del mio intervento. Non hanno capito, poverini, che loro non contano più niente, che la vera comunicazione la facciamo noi bloggers. Il mio intervento filmato può essere visto sul giornale on line di Elio Di Bella: bellaciaoag.it. Gaetano Gaziano Presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” tanogaziano@yahoo.it. Continua a leggere...

venerdì 1 febbraio 2013

Omaggio a Gigi Casesa, fondatore del gruppo "Val d'Akragas" di Agrigento

Nel contesto della “travagliata” 68^ Sagra del Mandorlo in Fiore, sarà presentato, al teatro Pirandello di Agrigento, lo spettacolo “I 5 continenti del Val d'Akragas- 60 anni di cultura popolare”, giovedì prossimo alle ore 21, con ingresso gratuito. Si tratta di un excursus storico-culturale del gruppo folklorico “Val d'Akragas”, fondato dall'indimenticabile e indimenticato Gigi Casesa, che, oltre ad averlo fondato, lo ha portato in giro per il mondo quale ambasciatore della cultura e delle tradizioni popolari della nostra terra. Lo spettacolo è organizzato dal figlio Lello, erede e continuatore del bagaglio culturale tramandato dal padre Gigi, e costituisce un tangibile e meritato omaggio alla memoria del padre. Due generazioni, quindi, di persone perbene, i Casesa, che hanno fatto della ricerca e della diffusione della cultura popolare agrigentina uno degli scopi più importanti della loro vita. A me piace ricordare che il papà Gigi è stato grande amico di mio padre Francesco, di cui era collega al Comune di Agrigento, e che con il figlio Lello, mio caro amico, siamo stati colleghi alla Provincia di Agrigento. Gigi Casesa nella foto in alto è piegato al centro. Lello è il secondo da sinistra, mentre il quarto è Giovanni Moscato, altro agrigentino illustre, culture-maker e fondatore e gestore del teatro della “Posta Vecchia” di Agrigento. Gaetano Gaziano, tanogaziano@yahoo.it. Continua a leggere...