mercoledì 27 marzo 2013

Bravo,Franco Battiato. Siamo con te!

Caro Franco, sei grande! Hai centrato il problema: i politici sono "troie". Prostitute al servizio dei poteri forti. Quando hai condannato il rigassificatore al confine del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, nessuno dei tuoi cosiddetti colleghi della giunta regionale siciliana ha preso la parola per sostenere la tua forte posizione contraria all'ecomostro. Grazie, Franco. Quando si scriverà la storia di questa ignobile vicenda, si saprà chi si è schierato a favore del rigassificatore: politici ascari, sindacalisti foraggiati da Confindurstria, giornalisti pennivendoli. Il "grande" Rosario Crocetta, innovatore solo a parole, venendo ad Agrigento, al Comitato che lo ha assediato, non ha voluto fare dichiarazioni contro l'aggressione dei nuovi barbari al patrimonio culturale universale: la Valle dei Templi lo è. E' come avrebbe potuto? Crocetta ha i suoi riferimenti forti in Montante, presidente di Confindustria Sicilia e in Beppe Lumia, sostenitore anche dell'ex governatore siciliano, don Raffaele Lombardo, padrino del rigassificatore. Hai fatto bene. Hai capito subito che queste "troie" volevano usare la tua immagine come foglia di fico. Mandarli a quel paese è stato un gesto coerente con la tua storia e le tue idee. E, poi, siamo personalmente convinti che tu oggi paghi anche e soprattutto per la tua coraggiosa risposta al nostro appello per salvare la Valle dei Templi di Agrigento dal rigassificatore. Altre volte avevi criticato aspramente la casta, ma ti avevano "perdonato". Stavolta, con la bocciatura del mega business gasiero, l'hai combinata grossa, caro Franco. Siamo con te. BRAVO!!! Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento" Continua a leggere...

sabato 16 marzo 2013

"C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole..."

Sono passati solo pochi giorni dall'elezione di Papa Francesco ed ecco arrivare un nuovo segnale di speranza, questa volta per l'Italia. Oggi abbiamo avuto l'elezione alla presidenza della Camera e a quella del Senato di due outsiders, come Laura Boldrini e Piero Grasso. Dopo i tentativi falliti di Bersani di coinvolgere il Movimento 5 Stelle ma anche la Lista Civica di Mario Monti, la cui ambizione smodata è stata giustamente stoppata dal presidente Napolitano, e dopo avere tenuto fuori dalle trattative il Pdl dell'impresentabile Berlusconi, ecco che la mossa di non candidare i vecchi arnesi dell'apparato, quali Finocchiaro e Franceschini, ha sortito l'effetto positivo di vedere elette alle più alte cariche dello Stato due facce nuove che ci fanno sperare nel cambiamento e nella discontinuità. Laura Boldrini dell'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati la conosciamo per il lavoro svolto soprattutto nei periodi di emergenza degli sbarchi a Lampedusa, Grasso per la sua attività di contrasto alla mafia e quale Procuratore Nazionale Antimafia. Oggi nelle aule di Camera e Senato, identificate ormai nell'immaginario collettivo come luoghi di caste privilegiate, di inciuci con indecorosi scambi di bigliettini sottobanco, di spartizione di poltrone di governo e di sottogoverno, sono risuonate parole nuove di attenzione verso gli ultimi da parte di un'appassionata Laura Boldrini, e di giustizia sociale ed etica da parte di Piero Grasso. Dopo anni di sordità, di chiusura, di incapacità a connettersi con il Paese reale, mi pare estremamente incoraggiante e augurale per il nostro futuro vedere questo vento di cambiamento, stimolato certamente dall'ingresso in politica di forze nuove, arrivate in Parlamento sull'onda dell'indignazione dei cittadini stanchi di essere trattati da sudditi. In attesa di vedere librarsi in aria l'aquilone, mi tornano in mente i versi di Giovanni Pascoli: “C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole.... un'aria d'altro luogo e d'altra vita...” Caterina Busetta. Continua a leggere...

mercoledì 13 marzo 2013

FRANCESCO IL PAPA CHE VIENE DA LONTANO SPERANZA DI UN MONDO MIGLIORE

Jorge Mario Bergoglio, argentino di origini italiane, è il nuovo Papa, con il nome di Francesco. E' la prima volta che un Papa prenda tale nome e la scelta non è certo neutra, dal momento che San Francesco ha voluto storicamente rifondare la Chiesa, che già ai suoi tempi tralignava verso la mondanità. Dopo gli ultimi scandali che hanno scosso il Vaticano (Vatileaks, Ior e pedofilia) e la rinuncia di Papa Ratzinger, che comunque va considerata con grande rispetto, il nuovo Papa Francesco può rappresentare la discontinuità e la prevalenza nella Chiesa delle forze contrarie agli intrighi e alle lotte della Curia romana, che ha visto dei personaggi davvero impresentabili più vicini ai Borgia che a San Francesco. In un'epoca, in cui nel mondo prevalgono i beni materiali (ricchezza, potere, ingordigia) e vengono calpestati i valori della giustizia, dell'uguaglianza e dell'equità, l'arrivo di Papa Francesco può farci sperare in una Chiesa che intenda purificarsi, tornando alle origini. Una Chiesa che ritrovi la spiritualità e abbandoni le tentazioni mondane e mammona. Pensare al Vaticano, non più come centro di intrighi e di potere, ma come luogo di preghiera e di attenzione verso gli ultimi può far sperare in quel cambiamento che oggi il mondo intero auspica e di cui l'Italia fortemente necessita. Bello aver visto Papa Francesco affacciarsi alla finiestra su piazza S.Pietro e, come primo gesto, recitare con i fedeli il Padre Nostro. La speranza è che l'elezione di Francesco al soglio di Pietro possa stimolare la società italiana verso quella svolta morale, civile e politica non più procrastinabile dopo 20 anni di una politica corrotta che ha pensato soltanto a conservare se stessa e a tutelare i propri interessi di casta. Caterina Busetta. Continua a leggere...

venerdì 8 marzo 2013

Rigassificatore: I "mea culpa" di Michele Cimino e Roberto Di Mauro, la "fuga" di Mariella Lo Bello, il "dinamismo" di Giovanni Panepinto

Nei post che precedono abbiamo parlato del comportamento di quei voltagabbana dei politici agrigentini in occasione del voto sulla mozione presentata all'Assemblea regionale siciliana per revocare l'ignobile decreto di autorizzazione del rigassificatore sotto la Valle dei Templi, patrimonio Unesco, e del loro comportamento da "ascari" sottolineato da linksicilia.it. A questo proposito occorre aggiungere qualche particolare di "colore" che abbiamo riscontrato nella diretta streamnig della seduta dell'Ars. Michele Cimino recitò il "mea culpa". All'inizio sono stato contrario al rigassificatore, dichiarò pentito. Dopo ho cambiato idea e oggi ne sollecito, anzi, l'accelerazione dei lavori. Un'ottima recita da catechismo "Mi pento con tutto il cuore del mio peccato (il no al rigassificatore)". Altro mea culpa, quello di Roberto Di Mauro, con aria meno contrita, più spavalda. Ma sempre di un "ripensamento" (chiamamolo così) si tratta. Ricordiamo che Di Mauro nella XIV legislatura dell'Ars, regnando Totò Cuffaro, si fece promotore di una mozione contro il rigassificatore che venne approvata. Ciò in linea con quanto andava predicando il suo mentore, don Raffaele Lombardo, che gridava addirittura che i rigassificatori "sono bombe pronte a scoppiare" e "mai un rigassificatore sotto la Valle dei Templi". Poi don Arraffaele fu folgarato sulla strada di Damasco e cambiò idea (e questo mestiere fa di suo Enel: "folgorare"). E il bravo Di Mauro, si accodò senza fiatare, ribadendo il suo "oh, quanto è bello il rigassificatore nel mio giardinello" nella seduta del 6 marzo. Altro comportamento "illuninante" (Enel questo fa di suo "illuminare") è stato quello dell'agrigentina Mariella Lo Bello, assessora all'ambiente (non all'industria), di collocazione Pd (Capodicasa per l'esattezza). Ha sostenuto con grande grinta le mozioni contro l'elettrodotto nella Valle del Mela e quella delle perforazioni petrolifere nei siti Unesco, ma quando si è discussa la mozione presentata dai "grillini" contro il rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento (la sua città), anch'essa sito Unesco, si è assentata dall'aula, mentre l'altro campione del Pd, il consigliere regionale Giovanni Panepinto, era indaffaratissimo (la diretta televisva è eloquente) a "saltare" da un banco all'altro a "confabulare" con gli altri consiglieri. Ma di quelli del Pd tutto si può dire tranne che non siano coerenti con le direttive di Bersani che sono state e sono indefettibilmente sempre le stesse: grandi opere, Tav, rigassificatori, centrali nucleari, F35, sommergibili, banche e inciuci con Berlusconi, Casini-Cuffaro, Lombardo e Confindustria di Calearo,Colaninno, Montante e Lumia, ieri Pd oggi "megafono" di Crocetta. E poi si stupiscono dell'avanzata del movimento di Grillo. O, meglio, fanno finta di stupirsi.....Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento" Continua a leggere...

Rigassificatore: all'Ars prevale l'ascarismo siciliano di sempre

Bocciata all'Ars la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e relazionata dal deputato Matteo Mangiacavallo (nella foto accanto). Secondo quanto riporta linksicilia.it nella vicenda rigassificatore di Porto Empedocle è prevalso l'ascarismo di sempre dei politici siciliani. Si trascrive qui di seguito l'articolo di linksicilia.it: "Il “No” dell’Aula era nell’aria. Troppi interessi in ballo. Troppi soli in giro. In questi casi, si sa, una revoca creerebbe qualche ‘problema’ a chi, nel passato, ha ‘chiuso l’operazione’. Tutti i Candidati del Movimento 5 Stelle In questo clima, ieri, all’Ars, è maturato il “No” alla revoca delle autorizzazioni pe rla realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle, Un atto politico grave, che la dice lunga sull’affarismo che lega la politici siciliana di oggi alla politica siciliana che, nell’agosto del 2009, autorizzava, in barba alla tutela dell’ambiente, la realizzazione del rigassificatore più grande d’Europa a meno di un chilometro in linea d’aria con la valle dei Templi di Agrigento. La vergogna, per quanto deciso da Sala d’Ercole ieri pomeriggio, è grande. E fa a pugni con il riscatto della Sicilia propugnato dal Governo della Regione con il progetto di abolire le Province, con i Trinacria bond e con l’applicazione dell’articolo 37 dello Statuto. Certo, non si può avere tutto e subito. Ma – lo ribadiamo – la decisione di ieri adottata dall’Ars è grave e denota quanto sia ancora forte l’ascarismo nel mondo politico siciliano. La mozione è stata presentata dal Movimento 5 Stelle. C’è stata la richiesta di voto segreto da parte del capo dell’opposione, Nello Musumeci (contrario anche lui al rigassificatore di Porto Empedocle) e dai grillini, Sala d’Ercole, come già ricordato, ha respinto la mozione (23 favorevoli e 41 contrari). La mozione, se approvata, avrebbe impegnato il Governo ad annullare le autorizzazioni in autotutela. Contro la mozione si era espresso il Pds-Mpa , a favore la lista Musumeci e il Movimento 5 Stelle. E’ probabile che i parlamentari del Pd, nels segreto dell’urna, abbiano votato per affossare la mozione. Approvate all’unanimità, invece, le mozioni che impegnano il Governo Crocetta e a revocare le autorizzazioni alla ricerca di idrocarburi nella Valle del Belice e nella Val di Noto. Notare la contraddizione di sala d’Ercole: nella Val di Noto la mozione è stata approvata perché quest’area fa parte dei siti tutelati dall’Unesco. Anche il parco archeologico della Valle dei Temppli di Agrigento è tutelata, almeno a parole, dall’Unesco. Ma lì il rigassificatore si può realizzare…." Continua a leggere...

mercoledì 6 marzo 2013

QUEI VOLTAGABBANA DEI POLITCI AGRIGENTINI

Pubblico il commento a caldo di Elio Di Bella sul comportamento dei politici agrigentini, tenuto oggi all'Ars in occasione della votazione della mozione presentata dai deputati del Movimento 5 Stelle. ELIO DI BELLA: "Complimentoni ai Compagn-ucci! Rigassificatore a Porto Empedocle: Il pd e suoi compari hanno bocciato all'ars la mozione del Movimento 5 Stelle per fermare la costruzione dell'impianto. Durante la discussione l'assessore al territorio, l'agrigentina Mariella Lo Bello, lascia l'aula. Meditate gente, meditate. Questa è la sinistra ambientalista. Mariella Lo Bello contraria al Muos, alle trivellazioni a mare e all'elettrodotto in provincia di Messina, quando deve seguire la vicenda del rigassificatore di Porto Empedocle abbandona l'aula. Brutta storia". Aggiungo io, che ho seguito in diretta streaming la discussione e la votazione all'Ars, che la figura dei deputati agrigentini è stata patetica. Michele Cimino, dopo averci promesso pubblicamente, all'hotel dei Pini, che avrebbe fatto un intervento a favore della mozione dei "Grillini", ha fatto di nuovo il voltagabbana, dichiarandosi a favore del rigassificatore, sollecitandone anzi l'accelerazione dei lavori. Roberto Di Mauro ha addirittura mentito nel suo intervento, affermando tra l'atro, che al referendum contro il rigassificatore votorano solo 1500 agrigentini. BUGIARDO! Votarono 7000 agrigentini, che è un numero altissimo, considerato che per i referendum si recano alle urne mediamente 4000 agrigentini. Il 24 gennaio 2009 indirizzai ai due "onorevoli" (onorevoli si fa per dire) Cimino e Di Mauro una lettera aperta, perché vigilassero, da assessori regionali, che non si facessero mettere nel sacco da quella volpe di Raffaele Lombardo, che disse no al rigassificatore di Priolo e diede il via libera al rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento. Quella lettera si intitolava "CARI ASSESORI SE AVETE GLI ATTRIBUTI..." (http://busetta.blogspot.it/search?q=cari+assessori). Ecco oggi Cimino e Di Mauro ci hanno dato la risposta. Comunque, con buona pace di Mariella Lo Bello, Michele Cimino e Roberto Di Mauro, noi del Comitato (che per Di Mauro non esiste) non ci arrendiamo!!!Gaetano Gaziano, presidente dell'associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento" Continua a leggere...

sabato 2 marzo 2013

GUSTAVO ZAGREBELSKY FOR PRESIDENT

In questi momenti di incertezza e confusione politiche, una cosa è sicura: la fine del mandato di Giorgio Napolitano e la necessità di eleggere il nuovo presidente. Vediamo allora i profili dei possibili “papabili” alla poltrona del Quirinale. I nomi che si fanno in questi giorni sono, in ordine alfabetico, Giuliano Amato, Annamaria Cancellieri, Massimo D'Alema, Mario Draghi, Dario Fo, Mario Monti, Romano Prodi, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky. Comincio dall'ultimo che è il candidato che preferisco. Zagrebelsky è docente di diritto costituzionale, è stato presidente della Corte Costituzionale. Di certo non avrebbe bisogno di consulenti giuridici che, più che consigliare, finiscono col manovrare il presidente. Nella famosa vicenda della trattativa Stato-mafia, non ha avuto alcuna esitazione a schierarsi a favore della Procura di Palermo, a differenza di tutti gli altri "emeriti" presidenti della Corte. Altro ottimo candidato sarebbe Dario Fo, premio Nobel della letteratura. Ma, a parte il problema anagrafico, da lui stesso ammesso con onestà, avrebbe l'esigenza di farsi assistere da consulenti giuridici vari, più o meno fraudolenti. Degli altri candidati, tranne la Cancellieri, conosciamo bene la loro storia. Hanno molti punti in comune: una pensione d'oro e tutti o quasi tutti fanno parte o hanno fatto parte di club finanziari internazionali con sfumature di consorterie massonico-affaristiche, come Goldaman-Sacs, Club Bilderberg, Club Trilateral, eccetera. Molti di loro parteciparono alle riunioni segrete sullo yacht “Britannia” il 2 giugno del 1992, giorno della festa della Repubblica, per fare la “festa” all'Italia. Della Cancellieri, a parte la faccia di pacioso buldog napoletanto, non sappiamo niente. Qualcosa sappiamo, però, del suo sponsor, Ilaria Borletti Buitoni, eletta parlamentare nel “listino” di Mario Monti, quello che doveva salvare l'Italia. L'ineffabile signora Borletti Buitoni, da presidente del Fai, non si è voluta discostare di una virgola dalla posizione presa dalla precedente presidente, Giulia Maria Mozzoni Crespi, che, in ordine a un rigassificatore da 8 miliardi di mc. da piazzare sotto la Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco, prima scrisse, da me sollecitata, una lettera accorata all'ex governatore della Sicilia, Totò Cuffaro, oggi a Rebibbia, implorandolo di fare, lui agrigentino, “un gesto d'amore verso la sua terra”, per rimanciarsi la lettera tre mesi dopo, sposando in toto la propaganda di Enel. Dopo l'attento esame (come si dice in burocratese) dei CV (curricula vitae) dei candidati predetti, affermo senza esitazione: ZAGREBELSKY FOR PRESIDENT. Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento". Continua a leggere...