mercoledì 29 luglio 2015

Lettera aperta a Lillo Firetto sindaco di Agrigento

Caro sindaco Firetto, in questi ultimi anni siamo stati su opposte barricate a proposito del rigassificatore di Porto Empedocle, al confine della Valle dei Templi di Agrigento sito Unesco, pur mantenendo il reciproco rapporto di stima sorto quando lei, negli anni Novanta, fu nominato alla Provincia di Agrigento come giovane assessore alla cultura, mentre io ero dirigente vicino al pensionamento. Abbiamo fatto delle belle cose assieme e ciò mi consente di parlarle senza riserve. I media hanno dato ampio risalto al gran gala di Google tenutosi in questi giorni nella nostra splendida Valle dei Templi. I giornalisti di Repubblica hanno riferito che lei, presente come primo cittadino, si è intrattenuto con Larry Page e Sergey Brin, i patron di Google, a decantare le bellezze del nostro parco archeologico e delle coste agrigentine. Suppongo che avrà pensato che questo evento non sarebbe stato possibile se, da sotto la Valle, fosse sbucata la torre torcia del rigassificatore a fiamma perenne alta 40 metri, e che si sarà reso conto del grave danno di immagine che sarebbe per la nostra terra la iattura di un rigassificatore. Ho molto apprezzato la sua ultima presa di posizione, da sindaco di Agrigento oltre che da presidente del distretto turistico provinciale, contraria all'ecomostro in zona archeologica. Qualcuno sul web ha ipotizzato che il suo sarebbe un gesto di facciata. Io sono ottimista e penso e spero che il suo sia stato un geto autentico e che per l'avvenire interporrà quegli atti giuridici (e ce ne sono) rivolti a contrastare l'ignobile progetto. Con i più cordiali saluti, Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”. Continua a leggere...

domenica 19 luglio 2015

Lettera aperta a Carlo Malacarne, a.d. di Snam Rete Gas, sul rigassificatore al confine della Valle dei Templi di Agrigento

Egregio ing. Malacarne, mi riferisco alla sua intervista rilasciata al Corriere della Sera il 12 luglio, in cui lei ha affermato che per evitare -suppongo- che la sua azienda, la Snam Rete Gas, di cui è amministratore delegato, incorra, nella gestione dei propri affari, in spiacevoli incidenti di percorso, come quelli in cui sono incappati Scaroni & Co., farà riferimento ad una “banca dati reputazionale” messa in piedi con Deloitte. Giusto! Le ricordo che Enel nel proprio Codice Etico (come del resto anche la Snam al cap, II punto 1°,del proprio) ha scritto “Per la nostra azienda la reputazione è un valore immateriale essenziale”. Ciò non ha impedito ad Enel di progettare un rigassificatore da 8 miliardi di mc al confine della Valle dei Templi di Agrigento- sito Unesco-, e alla distanza di solo 800 m. dal centro abitato di Porto Empedocle (cittadina di 15000 abitanti), pur essendo un impianto definito “a rischio di incidente rilevante”. Il gasdotto di collegamento, che dovrebbe essere costruito proprio dalla sua azienda, la Snam Rete Gas, attraverserà, se realizzato (attualmente pende contro di esso un ricorso per l'annullamento dell'autorizzazione), la buffer zone (zona di rispetto) del parco archeologico agrigentino, delimitata dall'Unesco, e per di più sottoposta a vincoli paesaggistici, archeologici e idrogeologici. Quando è stato approvato l'ignobile progetto del rigassificatore, è stata addirittura stipulata, a favore di telecamere, una convenzione tra l'allora a.d. di “Nuove Energie” (di proprietà Enel), Giuseppe Luzio, e l'allora prefetto di Agrigento, Umberto Postiglione, per evitare infiltrazioni mafiose nel business del rigassificatore. Lei certamente saprà che è in corso un'indagine della DDA di Palermo per infiltrazioni mafiose proprio nel predetto affaire, in cui è indagato l'a.d. Luzio per frodi nelle pubbliche forniture con l'aggravante di avere favorito la mafia. Non sappiamo come andrà a finire l'indagine, ma una cosa è certa che essa ha portato alle dimissioni di Luzio (o è stato dimissionato?). Una mia amica, strenua e indomita combattente contro l'ignobile progetto, afferma che per le aziende, anche se esse si sono fornite di un altisonante Codice Etico, il valore “materiale” del profitto prevale sempre sul valore “immateriale” della reputazione. I fatti penali citati nel corso di questa lettera sembrano darle ragione. Una volta tanto voglio essere ottimista: penso che in Italia esista pure qualche Boiardo di Stato per cui la reputazione sia prioritaria rispetto al profitto. E mi piace credere che quella tutela dell'ambiente, di cui Snam si fa portatrice, (leggi al vostro Codice Etico, Cap. I, pag. 7) possa metter la parola fine all'ignobile progetto gasiero in zona archeologica. Grazie per l'attenzione e molti cordiali saluti, Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” P.s.: Le invierò una copia (omaggio,s'intende) del libro scritto da me, a quattro mani con mia moglie,e da poco pubblicato, che documenta gli otto anni di lotta (finora vincente) degli agrigentini all'ignobile progetto del rigassificatore e del relativo gasdotto di collegamento. Continua a leggere...

martedì 14 luglio 2015

Carlo Malacarne, a.d. di Snam Rete gas si dichiara disponibile ad acquisire il progetto del rigassificatore di Porto Empedocle. Urgono controdeduzioni al Mise

L'amministratore delegato di Snam Rete Gas, Carlo Malacarne (nella foto), interviene sul rigassificatore di Porto Empedocle in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera del 12 luglio. L'intervistatore, Stefano Agnoli, gli ha chiesto: “Se il Mise dichiarasse 'strategico' il progetto del rigassificatore di Enel a Porto Empedocle e visto che Enel intende cederlo vi fareste avanti?”. Malacarne ha risposto: “ Non credo che attualmente ce ne sia una grossa urgenza. Ma non trovo contraria alla strategia energetica nazionale l'idea di avere un altro rigassificatore e anche se l'investimento dovesse essere poi caricato in tariffa- stimiamo circa 700 milioni- l'incidenza sarebbe limitata. Chissà, magari, potremmo intervenire con qualche altro operatore”. Dall'intervista di Malacarne, si ricava quanto segue: -Enel non ha di certo abbandonato, come abbiamo detto e scritto, il progetto del rigassificatore al confine della Valle dei Templi di Agrigento, ma intende venderlo. -Snam Rete Gas, che è stata autorizzata a costruire il gasdotto di collegamento tra il rigassficatore e la rete nazionale del gas, sarebbe favorevole a comprare il progetto, a condizione però che il Ministero dello Sviluppo economico lo dichiari “strategico” per le esigenze del Paese. -Si ricava inoltre, come abbiamo sempre ripetuto, che il costo verrebbe gravato in “tariffa”, cioè sulle bollette dei consumatori. Cosa possiamo e dobbiamo fare noi agrigentini per contrastare l'ignobile progetto? Nell'immediato occorre che più società ed enti rispondano al quesito del Mise (che ricordiamo scade il 25 luglio) fornendo le motivazioni della contrarietà all'impianto gasiero nella buffer zone del parco archeologico di Agrigento. Abbiamo avuto assicurazione da autorevoli esponenti di Legambiente Sicilia che loro risponderanno al questionario. Bisogna fare pressioni sul Sindaco Firetto che, a nome della cittadinanza agrigentina che ha bocciato il rigassificatore in un apposito referendum, faccia sentire al Mise la nostra contrarietà, se non vuole fare la figura della “Quinta colonna” della lobby dell'energia, come lo ha abbondantemente provocato Gaetano Gucciardo di Legambiente. Occorre inoltre vigilare che Firetto non revochi, come ha del resto promesso in campagna elettorale, il ricorso straordinario contro il gasdotto, presentato dal precedente sindaco. Tutto ciò nell'immediato. Altri strumenti giuridici sono ancora possibili per bloccare l'indecoroso progetto. Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi” di Agrigento . Continua a leggere...

mercoledì 1 luglio 2015

Motivi ostativi alla costruzione del rigassificatore a Porto Empedoce

Rispondo al questionario messo on line dal Ministero dello Sviluppo Economico sulla consultazione per il piano strategico nazionale sul Gnl. Questi sono i motivi ostativi che si oppongono alla costruzione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. a Porto Empedocle al confine della Valle dei Templi di Agrigento sito Unesco. MOTIVI DI SICUREZZA: Il Prof. Richard Clark, il massimo esperto mondiale di sicurezza e antiterrorismo, consulente di 3 presidenti americani, sostiene che i rigassificatori vanno costruiti il più lontano possibile dai centri abitati, in quanto oltre ad essere pericolosi in sè sono obiettivi sensibili del terrorismo internazionale. Il rigassificatore di Porto Empedocle è stato progettato alla distanza di 800 metri dal centro abitato di Porto Empedocle e ad 1 km dal quartiere sud occidentale di Agrigento, quello di Villaseta. MOTIVI DI IMPATTO AMBIENTALE: l'impianto di rigassificazione e del relativo gasdotto di colegamento sono stati progettati nella zona chiamata "Caos",tra Porto Empedocle ed Agrigento, che è sottoposta a vincoli idrogeologici,archeologici e paesaggistici e che è stata delimitata come "buffer zone" (zona di rispetto) della Valle dei Templi di Agrigento, zona delimitata dall'Unesco sin dal 1997 quando la Valle dei Templi è stata inserita nella World Heritage List. PARERE CONTRARIO DELLE POPOLAZIONI: la popolazione di Agrigento, in un referendum popolare del 2009, ha detto NO al rigassificatore con il 99% dei votanti. Mentre alla popolazione di Porto Empedocle, che lo aveva chiesto ufficialmente, l'ex Sindaco Firetto ha negato il referendum. MOTIVI DI LOTTA ALLA MAFIA: Un'area del cantiere dei lavori è stata sequestrata dalla DDA di Palermo per infiltrazioni mafiose. Questi sono i motivi principali che ostano alla cotruzione del rigassificatore di Porto Empedocle. Gaetano Gaziano presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento". Continua a leggere...