martedì 24 novembre 2015

LA SICILIA NEGLI ULTIMI POSTI PER PRODUZIONE DI ENERGIA SOLARE. VI DICO IL PERCHE'

In un'analisi di Repubblica di oggi, nelle pagine regionali di Palermo, la Sicilia risulta al quarto posto in Italia per produzione di energia solare, dietro regioni con meno insolazione come la Lombardia e l'Emilia. In Sicilia ci sono 42 mila impianti fotovoltaici. In Lombardia, con meno della metà di insolazione della Sicilia, ci sono più del doppio di impianti fotovoltaici: 94 mila. Si chiedono gli analisti del quotidiano fondato da Scalfari: “Nell'isola del sole sconfitta dalla Lombardia è evidente che c'è qualcosa che non torna”. Eccome se torna! Torna sì! E la spiegazione è semplice: ai “lor signori” (i poteri forti) non interessa l'energia solare, ma costruire rigassificatori con il profitto garantito sulle bollette degli italiani anche se non rigassificano un solo metro cubo di gas, e ai “loro servi” ( i nostri politici) sta bene così. Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento" Continua a leggere...

lunedì 23 novembre 2015

LAMPEDUSA: LA DIFFICOLTA' DEL CAMBIAMENTO

Come ho precisato nel 2008 alla nascita di questo blog, due sono i miei luoghi del cuore: Agrigento e Lampedusa. In questi anni, però, nel blog si è parlato quasi sempre di Agrigento per via della lotta al rigassificatore che rischia di distruggere, se costruito, la Valle dei Templi- sito Unesco-, luogo di incomparabile bellezza paesaggistica e archeologica e poco di Lampedusa, dove sono nata e dove trascorro l'estate e gran parte dell'autunno, quando, come quest'anno, non è altro che un'estate che stenta a morire. Su Lampedusa ho scritto molto negli anni passati su “Punta Sottile”, mensile cartaceo fino al 2010 e oggi on line. Mi sono a suo tempo occupata anche della storia di Lampedusa, pubblicata in 3 puntate: 1^ puntata: http://www.puntasottile.eu/arte%20e%20cultura/3_2006/lampedusa_storia.asp 2^ puntata: http://www.puntasottile.eu/arte%20e%20cultura/4_2006/lampedusa_storia.asp 3^ puntata: http://www.puntasottile.eu/arte%20e%20cultura/5_2006/lampedusa_storia.asp Mi sono altresì occupata del fenomeno dell'immigrazione: http://www.puntasottile.eu/prima%20pagina/3_2006/immigrazione.asp Lampedusa, che da molti anni ormai è sotto i riflettori dei media per via del fenomeno dell'immigrazione e degli sbarchi, ha da circa 40 anni il suo core business nel turismo, con presenze rilevanti che ne fanno una località turistica molto importante nella provincia di Agrigento. Oggi Lampedusa è alla ricerca di un'identità che le permetta di fare scelte coerenti per immaginare un futuro anche per i propri figli e nipoti. L'immigrazione, che non è certo un fenomeno transitorio né di breve durata, continuerà sicuramente ad interessare Lampedusa, anche se si spera non più in modo così drammatico, come nella primavera del 2011, quando migliaia di giovani tunisini rimasero all'addiaccio per più di un mese a Cavallo bianco, definita collina della vergogna o, come successe il 3 ottobre 2013, quando furono recuperati più di 300 cadaveri di migranti annegati davanti alle coste lampedusane. Anche perché oggi i flussi migratori stanno battendo altre strade di terra (Europa orientale) e di mare (Turchia e Grecia), attivando una sinergia di interventi di altri paesi europei. Il turismo rimane fortunatamente ancora oggi l'asse portante dell'economia lampedusana, dal momento che anche quest'estate si sono registrati numeri record di presenze e che tutte le attività sono andate a gonfie vele. Proprio per questo è arrivato finalmente il momento per la comunità lampedusana di capire cosa intende “fare da grande”, facendo una riflessione seria ed approfondita sullo stato dell'arte. Questa riflessione non può prescindere da un'autocritica che porti finalmente i più a considerare con onestà intellettuale gli errori commessi per ripartire. Spesso noi lampedusani siamo portati a criticare quanti ci amministrano, attribuendo solo alle loro manchevolezze i risultati che non arrivano per i più svariati motivi. Oggi, che da parte dell'amministrazione si sta cercando di sbrogliare il bandolo della matassa per uscire da situazioni di illegalità incancrenitesi nel tempo, quanti lampedusani sono pronti a voltare pagina, così come avevano mostrato di volere fare eleggendo nella primavera del 2012 la sindaca Giusi Nicolini? Guardandosi attorno, ciò che salta agli occhi è la caparbietà dei più di volere continuare a fare gli stessi errori, pensando al proprio tornaconto spicciolo a discapito del bene comune. Se si guarda, ad esempio, ad uno dei mali peggiori di Lampedusa, l'abusivismo edilizio, che negli anni ha compromesso irrimediabilmente il centro storico senza con ciò risparmiare né le coste né l'interno dell'isola, ci si accorge che non esiste la percezione in chi costruisce abusivamente del reato e, oserei dire, del peccato che si compie. Ciò che preoccupa e inquieta, poi, è il fatto che tale mancanza di consapevolezza e disprezzo per le regole accomuna quasi tutti a prescindere anche dall'età e dalla cultura, non lasciando spazio neanche alla speranza del cambiamento generazionale. In tale contesto riportare la legalità diventa quasi eversivo e suscita spesso reazioni scomposte anche perché gli addetti a far rispettare le regole a volte usano la strategia del laissez faire per comodità, conformismo e altro. Ho voluto, a mo' di esemplificazione, citare l'illegalità più odiosa, qual è l'abusivismo, che poi porta ad altre illegalità, quali l'affitto in nero o la mancanza di contributi versati all'erario e così via in un'escalation di inadempienze senza fine. Ecco, penso che sia arrivato il momento, per noi lampedusani, di fare una riflessione sulle nostre manchevolezze di cittadini che rischiano di compromettere per sempre lo sviluppo ordinato del nostro territorio che abbiamo avuto in eredità dai nostri padri non per dissiparlo, ma per lasciarlo in eredità ai nostri figli e nipoti. Caterina Busetta . Continua a leggere...

domenica 22 novembre 2015

Rigassificatore nella Valle dei Templi: disastro ambientale e "disastro culturale"

Ha fatto scalpore il recente fatto di cronaca del furto al museo civico di Castelvecchio di Verona di 17 tele che raffigurano alcuni autentici capolavori dell'arte universale, dal Mategna a Pisanello dal Tintoretto a Rubens e altri ancora. E' stato correttamente osservato che per la tutela dal patrimonio artistico non esistono norme speciali: per chi ruba un Mantegna è prevista la stessa pena per chi ruba una bicicletta. A tal proposito il magistrato Paolo Maddalena suggerì, in passato, la creazione del reato di “disastro culturale”, alla stregua del reato disastro ambientale, contemplato nel codice dei beni culturali. Intanto il mondo della cultura, quella dei talk show e quella dei salotti, tace sul tentativo di “disastro culturale” operato con la progettazione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine della Valle dei Templi di Agrigento, sito Unesco. Se questo “reato” non è stato consumato non lo si deve alla cosiddetta cultura istituzionale (del ministero e della soprintendenza ai bb.cc.) che anzi ha avallato con i propri indecorosi nulla osta la costruzione di un ecomostro in zona archeologica, lo si deve a qualche coraggioso donchisciotte agrigentino che ha messo il proprio impegno e le proprie risorse per fare i ricorsi giurisdizionali che hanno sospeso i lavori del rigassificatore, ma non li hanno bloccati. Per quanto riguarda maîtres à penser di casa nostra: silenzio tombale. Mutu cu sapi 'u iocu, diciamo in Sicilia. C'era stata per la verità qualche timida presa di posizione contraria da parte del cosiddetto mondo della cultura e dell'ambientalismo, quello con l'aureola, subito rientrata: folgorazione sulla strada del rigassificatore! Del resto Enel, che dovrebbe costruire il rigassificatore al confine del parco archeologico di Agrigento, è specialista in “folgorazioni”, come si sa. Questo non è il primo tentativo di “disastro culturale” perpetrato in danno della Valle dei Templi di Agrigento. Già negli anni Cinquanta fu predisposto il progetto di costruire i capannoni della Fiat sotto il tempio della Concordia, quelli che saranno costruiti poi nella piana di Termini Imerese, anch'essa ricca di storia e di archeologia, oggi trasformata in cimitero industriale. Quell'ignobile tentativo di aggressione alla Valle dei Templi fu sventato da Pietro Griffo, il soprintendente (con gli attributi) ai bb.cc. di Agrigento del tempo. Questo episodio ho raccontato nel mio libro “La Valle dei Templi 'cancellata' per decreto-Otto anni di lotta all'arroganza dei poteri forti” e l'ho ricordato in una mia relazione tenuta nell'aula magna del rettorato dell'Università di Palermo, ubicati negli splendidi locali dello Steri Chiaramonte, nel contesto di un convegno sulla tutela dei beni culturali. Il testo della relazione può essere letto nel mio blog. Questo il link http://busetta.blogspot.it/2013/12/mia-relazione-su-il-paesaggio-della.html La proposta della creazione del reato di “disastro culturale” è interessante ma poi chi lo applica, se il fattaccio viene commesso dalle cosiddette istituzioni culturali ufficiali nel silenzio degli intellettuali salonniers? Gaetano Gaziano presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” . Continua a leggere...

giovedì 12 novembre 2015

IL PRESIDENTE MATTARELLA HA RISPOSTO AL NOSTRO APPELLO PER SALVARE LA VALLE DEI TEMPLI

Il Presidente Mattarella ha risposto al mio appello per salvare la Valle dei Templi di Agrigento, inviatogli con e-mail del 16 agosto attraverso il sito ufficiale “Quirinale.it”, appello che è stato anche condiviso da altri componenti del profilo Fb “No al rigassificatore di Porto Empedocle e Agrigento” con proprie e-mail. Questo il testo della lettera del Quirinale: SEGRETARIATO GENERALE DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA IL CONSIGLIERE PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO ROMA 1.9.2015 N°: S.G.P.R. 4/9/2015 0093274P Gentile dr.Gaziano, il Presidente ha ricevuto la sua e-mail e ha molto apprezzato i suoi sforzi per la salvaguardia della Valle dei Templi di Agrigento, sito Unesco. Con viva stima, IL CONSIGLIERE PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO: Prof. Louis Godart. E' un bel segnale da parte del Presidente Sergio Mattarella, che da siciliano conosce bene il valore che riveste la Valle dei Templi nel contesto della cultura classica universale. Certo non ci aspettiamo che questa lettera possa fermare l'indecoroso progetto di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine della Valle dei Templi, inserito nella World Heritage List dell'Unesco nel 1997, a dispetto di tutta una campagna mediatica falsa che la Valle sarebbe stata devastata da un abusivismo edilizio selvaggio, mentre essa è circondata e protetta da 1400 ettari di parco con vincolo di inedificabilità assoluta. E' viva la nostra speranza che il Presidente della Repubblica possa esercitare la propria moral suasion da noi invocata, diretta a dissuadere il managment di Enel dal realizzare un'opera che sarebbe motivo di ignominia per noi italiani tutti di fronte al mondo della cultura. E' un segnale positivo, via! Pensate che Napolitano non rispose mai all'analogo appello che gli inviammo nella primavera del 2007 (primi firmatari Rita Borsellino e Dacia Maraini). Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” . Continua a leggere...

sabato 7 novembre 2015

FINALMENTE UN POLITICO CON LE PALLE!!!

Finalmente un politico cone le palle. O, per meglio dire, cone le balls of steel, visto che parliamo di Barack Obama, presidente degli Stati Uniti. Obama ha avuto il coraggio di dare uno schiaffo alle lobby del petrolio, opponendo un netto rifiuto al padre di tutti gli oleodotti, il Keystone XL che, partendo dal Canada, avrebbe dovuto attraversare tutto il territtorio americano. "Dobbiamo proteggere il pianeta finché siamo in tempo" ha affermato con forza Obama a tre settimane dall'apertura del summit di Parigi sul cambiamento climatico. Il mio pensiero, in questo momento, va ai nostri politici, in particolare ai politici siciliani che, con la schiena a 90 gradi, hanno detto sì al rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento- sito Unesco-, piegandosi ai diktat dei poteri forti. Vergognatevi!!! Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento. Continua a leggere...