mercoledì 15 agosto 2012

La bufala energetica del governo Monti-Clini-Passera

Enfatizzato, dalla stampa di regime, è apparso in questi giorni di torrido caldo ferragostano il piano energetico del governo Monti-Clini-Passera. Riprende la vecchia idea di trasformare le coste italiane in un hub energetico per l'Europa. Quest'idea fu il fiore all'occhiello del governo Prodi-Bersani, avallata dal governo Berlusconi-Tremonti, che l'integrò addirittura con la variante nucleare. Ma se questo piano poteva andar bene fino al 2008 (ma anche allora era taroccato), oggi non tiene conto del mutato scenario energetico mondiale, che ha portato, tra l'altro, la società Erg dei petrolieri Garrone ad abbandonare il progetto di costruire, in joint venture con l'americana-olandese Shell, il rigassificatore di Priolo Melilli in Sicilia. E ancora prima, qualche mese fa, la British Gas ad abbandonare il progetto del rigassificatore di Brindisi. Il governo Monti-Clini-Passera non si chiede come mai queste grandi società rinuncino ai loro progetti, anche se sono assistiti dagli aiuti di Stato? Ignorano o fanno finta di ignorare il mutato scenario energetico mondiale. Probabilmente non possono disattendere le “raccomandazioni” che provengono dal Club Bilderberg, dove non si fanno di certo esercizi spirituali ma si trattano business planetari di energia, strategie militari e forniture di materiale bellico. Sono assidui frequentatori del club Bilderberg Mario Monti, altri politici italiani influenti (di destra e di sinistra) e tutti i boiardi di Stato italiani. Leggiamo che l'hub energetico italiano servirà a fare scorte di gas proveniente anche attraverso i gasdotti del Nord Europa, per poi essere redistribuito ai Paesi del Nord Europa. Trattasi di un'emerita sciocchezza. Perché tutti i gasdotti, anche quelli in costruzione (come il South Stream e il Nabucco), prevedono già diramazioni per la distribuzione del gas a quei Paesi. Che utilità avrebbero quest'ultimi ad acquistare il gas dall'Italia, che lo importa, quando lo potrebbero acquistare a minor prezzo direttamente dagli Stati produttori? Il piano del “petroliere” Passera (come lo definisce “il Fatto Quotidiano”) prevede pure un'intensificazione della ricerca petrolifera, magari autorizzando trivellazioni al disotto del limite delle 12 miglia marine, in ciò sostenuto dal ministro dell'Ambiente Corrado Clini (e chiamalo ministro dell'Ambiente...). Clini diventa, secondo Roberto D'Agostino, un irresistibile comico quando propone a Rio de Janeiro di ridurre il predetto limite. Riportiamo uno stralcio da Dagospia: “Irresistibile Corrado Clini. Neppure Roberto Benigni avrebbe inventato una battuta così esilarante al Congresso Mondiale dell'Ambiente, in corso a Rio de Janeiro. Mentre tutti si agitano per salvare il pianeta dall'inquinamento e dal petrolio, Clini si sbraccia e al Corriere fa un'intervista incredibile: "sono pronto a rivedere la normativa sulle trivellazioni petrolifere che le vieta fino a 12 miglia dalla costa. Non è più un tabù. Potrebbe andare pure a 7 miglia". Sì, magari anche meno, davanti alle spiagge visto che le aziende petrolifere non vedono l'ora di bucare tutto il possibile basta che i petrolieri ci presentino uno studio ben fatto, fa capire il ministro tecnico. Il via libera alle trivellazioni ha fatto ridere mezzo mondo.” Se la proposta di Clini ha fatto ridere mezzo mondo, quella di Passera farà ridere il mondo intero. Mentre i Paesi più industrializzati, come Germania e Giappone, prevedono di ridurre gradualmente la dipendenza dalle fonti energetiche fossili a vantaggio delle rinnovabili, il piano Passera propone di raddoppiare le trivellazioni fino a 5 miglia marine e di ridurre gli incentivi alle aziende che lavorano con le fonti rinnovabili, prevalentemente il fotovoltaico. E bravi Monti, Clini e Passera eroi del “SalvaItalia”. Un accento grave volteggia, però, nell'aria. Leggero come la piuma di Forrest Gump. E si poggerà presto (è la nostra speranza) sull'ultima vocale del trinomio Monti-Clini-Passera. Per essere liberati dai Bilderberg-boys, dai loro sodali ABC e dai giornalisti di regime. Gaetano Gaziano Presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Ignorano o fanno finta di ignorare il mutato scenario energetico mondiale": ovviamente fanno finta.

Al MiSE non si allacciano nemmeno le scarpe senza il permesso di Eni ed Enel, per cui fino a quando non si registrerà il disimpegno dei vari player teoricamente coinvolti nella realizzazione dei 4 impianti, il ministro pro-tempore dovrà continuare a rinnovare l'assoluta disponibilità e fermezza del governo nel supportare tale indirizzo "strategico", con affermazioni che sanno tanto di comunicati stampa e poco di ragionamenti motivati.

-ac

Gaetano Gaziano ha detto...

Se ce ne fosse stato bisogno, s'è capito perfettamente di chi fanno gli interessi questi sobri ministri tecnici imposti dallo spread e dai mercati