martedì 19 ottobre 2010

CHIESTA LA REVOCA DELL'AUTORIZZAZIONE DEL RIGASSIFICATORE "VALLE DEI TEMPLI"

Le associazioni “Salviamo la Valle dei Templi”, “Parco Letterario Pirandello” e “Confimpresa-Euromed” di Agrigento, che con le proprie denunce alla Commissione Europea hanno determinato l'apertura dell'indagine a carico del governo italiano per infrazione del diritto comunitario in relazione all'autorizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle, al confine della Valle dei Templi di Agrigento, hanno chiesto all'assessore regionale per l'energia Giosuè Marino, con atto extragiudiziale di diffida, la revoca urgente del provvedimento dell'autorizzazione del rigassificatore.
Ritengono immorale infatti, oltre che illegittimo, che venga mantenuto in vita il provvedimento autorizzativo del rigassificatore “Valle dei Templi”, mentre sia stato bloccato il rigassificatore di Priolo in zona industriale, invocando, come ha fatto l'ex assessore regionale per l'energia Piercarmelo Russo, l'indagine della UE iniziata proprio per il rigassificastore in zona archeologica.
In realtà la Sicilia non ha bisogno di rigassificatori, né di quello di Priolo né di quello della Valle dei Templi, in quanto essa esporta la maggior parte dell'energia che produce e il suo territorio è attraversato dai gasdotti provenienti dall'Algeria e dalla Libia e solo il 10% del gas trasportato viene consumato in Sicilia, per cui risultano incomprensibili le motivazioni del governo Lombardo sulle scelte in materia di rigassificatori.
Oggi per Priolo si invoca l'indagine UE iniziata per Porto Empedocle, in quanto viene violato il divieto degli aiuti di Stato (art.107 del Trattato UE), che c'é e sarà certamente sanzionato, ma il motivo molto più pragmatico del blocco va ricercato nel fatto che una “cordata” di alcuni uomini politici della Sicilia orientale non vuole il rigassificatore dalle loro parti, malgrado le pressioni di Stefania Prestigiacomo, “ministra per la devastazione dell'ambiente”, come l'ha definita il capo gruppo al Senato dell'Mpa, Giovanni Pistorio, mentre i politici di Agrigento (di destra e di sinistra) sono infetti da sempre dal pernicioso virus dell'ascarismo. Lombardo ha dichiarato “il rigassificatore di Priolo lo vadano a fare da qualche altra parte”. L'avete mai sentita dai nostri “onorevoli” una simile dichiarazione?
La verità è che si sta giocando una partita dura tra i poteri forti, da una parte i fratelli Garrone, petrolieri di Genova, che pressano per il rigassificatore di Priolo e dall'altra Enel che pressa per quello di Porto Empedocle, ma, mentre i politici della Sicilia Orientale stanno opponendo una strenua resistenza alle pressioni della lobby Garrone e della “ministra della devastazione dell'ambiente”, tutta la deputazione nazionale e regionale di Agrigento (tranne Ignazio Messina dell'Idv che ha presentato diverse interrogazioni parlamentari) subisce senza fiatare le pressioni di Enel per il rigassificatore “Valle dei Templi”. La triste realtà è che questi “signori” valgono meno del due di briscola. Loro ritengono di essere importanti perché hanno i voti e perché sono strapagati. Avranno pure i voti, saranno pure strapagati, ma moralmente sono zero.
Fazioso risulta, in ogni caso, il governatore Lombardo che, mentre continua a denunciare infiltrazioni mafiose nei termovalorizzatori e nel rigassificatore di Priolo, ignora completamente le preoccupazioni di infiltrazioni della malavita nel rigassificatore “Valle dei Templi”, espresse dal Questore di Agrigento e dal colonnello dei Carabinieri Di Iulio e raccolte dal Corriere della Sera. Ovviamente le pressioni della lobby italiana dell'energia, sostenuta dall'assessore Armao e dalla “regina” dell'acciaio bresciano Margherita Stabiumi, trovano più accomodante il nostro “amato” governatore.
Gaetano Gaziano

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