domenica 19 giugno 2011

REFERENDUM: E ORA SPAZZIAMO VIA IL PORCELLUM

L'esito degli ultimi referendum ci consegna un risultato di natura politica, sociale e culturale di grande spessore storico, l'esigenza cioè fortemente avvertita dai cittadini di volere partecipare alle scelte esistenziali di primaria importanza, come quelle che riguardano la vita democratica del nostro Paese, le strategie energetiche, la forma pubblica o privata dei servizi e, in generale, tutte quelle decisioni che comportano mutamenti profondi nell'assetto economico-istituzionale dell' “azienda” Italia. La gente ormai è stanca di accettare decisioni prese dall'alto sulla propria pelle.
E si tratta di un sentimento forte non più arrestabile, perché proviene dalla base dei cittadini-elettori ed è alimentato sempre più dalla comunicazione on line che ha definitivamente soppiantato quella tradizionale completamente asservita agli interessi delle lobby affaristiche, verso cui i politici e i sindacalisti hanno assunto un ruolo di meri strumenti di esecuzione.
Questa “rivoluzione” si è cominciata a vedere attraverso i risultati degli ultimi referendum. Se non fosse stato per i movimenti spontanei e per internet il quorum non sarebbe stato mai raggiunto.
Sulla spinta di questo grande successo del popolo “pecorone” (così lo vedono i politici e i sindacalisti) è nato già il movimento per la raccolta delle firme per abrogare l'attuale legge elettorale, definita “una porcata” dal suo stesso autore, il leghista Calderoli.
E la richiesta non viene dai partiti o dai sindacati, attestati come sempre su posizioni conservatrici del potere acquisito, ma da un gruppo di intellettuali come Umberto Eco, Giovanni Sartori, Dacia Maraini, Claudio Abbado, Margherita Hack ed altri che hanno aderito al movimento di Stefanno Passigli, docente di scienza della politica all'università di Firenze, denominato “Io firmo-riprendiamoci il voto”.
Il Pdl e la Lega Nord sono ovviamente contrari, ma è contrario anche il Pd che, per bocca del senatore Stefano Ceccanti, ha bocciato l'iniziativa referendaria.
E su ciò non c'era alcun dubbio visto il comportamento altalenante e ambiguo che hanno tenuto sugli ultimi referendum quelli del Pd.
Non è un mistero per nessuno, infatti, che Bersani fosse filonuclearista e favorevole alla gestione privata dell'acqua. Poi, capendo che il vento del rinnovamento proveniente dal basso avrebbe travolto i partiti e i loro leader, ha cavalcato i referendum, intestandosi arbitrariamente il successo finale.
Oggi osteggiano il referendum sull'abrogazione del “porcellum”, ma domani, capendo magari che l'iniziativa potrebbe avere successo, saranno pronti a saltare di nuovo sul carro dei vincitori.
Ed è anche comprensibile che siano contrari ad abrogare l'attuale legge elettorale.
Come potrebbero sennò i maggiorenti del Pd collocare in Parlamento mogli, figli, amanti e portaborse? Piero Fassino vi ha collocato la moglie, Totò Cardinale la figlia, Franceschini il portaborse, Prodi il portavoce e via “porcellizzando”.
E che fine ha fatto la proposta lanciata di Walter Veltroni, l'Africano, di dimezzare il numero dei parlamentari e di ridurre drasticamente a quelli rimasti l'indennità parlamentare, una delle più alte se non la più alta del pianeta, lanciata in una delle tante tornate elettorali?
Conclusa la campagna elettorale, il “nostro” Walter se ne è candidamente scordato. Demagogia pura!
Oggi si chiedono sacrifici agli Italiani. Le società internazionali di rating, come Moody's, minacciano di abbassare il giudizio di credibilità finanziaria del nostro Paese. Si programma una manovra finanziaria di 40 miliardi di euro, con tagli di spesa in tutti i settori della nostra economia. Tranne ovviamente che nella spesa per la politica.
Anzi i nostri furbetti del parlamentino ci raccontano a volte che si autoriducono le indennità parlamentari, per poi aumentarsele con leggine nascoste spesso in provvedimenti omnibus, dove sono inserite migliaia di disposizioni in materia finanziaria, per cui sperano che l'imbroglio passi inosservato. Patetica speranza. Oggi c'è Internet.
Qualche tempo fa circolavano sul web notizie su prebende e privilegi dei parlamentari italiani.
Benvenuta, quindi, l'iniziativa del comitato per la raccolta delle firme per l'abrogazione del “Porcellum” http://referendumleggeelettorale.it/
Riteniamo che il numero di 500 mila firme, da raggiungere entro il 15 settembre, sarà abbondantemente superato, data la rabbia che circola tra gli elettori che si sentono espropriati del diritto di voto.
L'attuale sistema elettorale li ha ridotti a semplici ratificatori di scelte fatte non da loro ma da qualcun altro, sopra le loro teste.
E sono arrivate subito le reazioni scomposte del potere, di destra e di sinistra, contro l'iniziativa referendaria.
La legge “Porcellum” fa infatti comodo a tutti.
Questi burosauri della politica non hanno capito che il vento è cambiato.
Stanno tentando di restare abbarbicati alle poltrone, come il granchio allo scoglio.
Manderanno i lacché di regime a spiegare che, rispetto a questa legge elettorale, indietro non si torna, prometteranno che saranno loro stessi a modificarla ma non lo faranno mai.
Fin quando arriverà il giorno del referendum.
E saranno tempi duri per i furbetti del parlamentino.
Gaetano Gaziano.

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