lunedì 21 gennaio 2013

IL MINISTRO CLINI RIAPRE LA PROCEDURA DI VIA DEL RIGASSIFICATORE DI TRIESTE

IMPORTANTISSIMO: il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, in seguito alle proteste dei comitati di Trieste, riapre la procedura di Via(valutazione di impatto ambientale)del rigassificatore di quella città. A questo punto ha il dovere morale prima che giuridico di riaprire anche la Via per Porto Empedocle, per cui il Ministero dell'Ambiente non attivò la Vas (valutazione ambientale strategica) prevista per legge. La notizia Ansa è di poche ore fa e la trascrivo per intero: http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/istituzioni/2013/01/21/Clini-mio-dovere-riaprire-procedura-rigassificatore-Trieste_8112520.html VENEZIA - "Era mio dovere riaprire la procedura: oggi pomeriggio a Trieste raccoglierò le osservazioni dell'autorità portuale, delle amministrazioni locali e della regione per poter poi concludere verso la metà di febbraio questa ulteriore fase dell'istruttoria". Così il ministro Corrado Clini commenta da Venezia il suo arrivo oggi nel capoluogo giuliano per la riapertura delle procedure per il rigassificatore di Trieste. "Abbiamo riaperto la procedura di Via del progetto sulla base delle informazioni dell'autorità portuale - chiarisce - che ha rilevato che l'eventuale realizzazione del rigassificatore nel porto avrebbe determinato una drastica riduzione delle attività portuali e avrebbe limitato lo sviluppo del porto. Confermando peraltro - aggiunge il ministro - una posizione che era stata espressa anche se in maniera non precisa già nel maggio 2009 quando era stato approvato il piano regolatore portuale". Per Clini "é assolutamente ovvio che nel rispetto della direttiva europea e delle leggi nazionali la Via in qualsiasi insediamento produttivo non possa prescindere dal contesto nel quale viene realizzato e dalla valutazione delle relazioni tra il progetto esaminato e il contesto industriale nel quale si colloca". Il ministro, a una domanda sul progetto di realizzazione di un rigassificatore a Capodistria, ha detto: "Noi abbiamo esaminato questo tema congiuntamente con la Slovenia e a livello europeo. Per cui quello che stiamo facendo in Italia dovrà necessariamente avere una reciprocità in Slovenia". A questo punto i nostri "onorevoli" (si fa per dire) dovrebbero battere i pugni sul tavolo di Clini. Ma, siccome sono tutti "ascari" e non lo faranno, attiviamoci noi delle associazioni. L'appello è rivolto anche al Movimento 5 Stelle di Sicilia, che all'assembea regionale siciliana ci sta dando una grossa mano. Gaetano Gaziano, tanogaziano@yahoo.it

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