domenica 25 aprile 2010

STORIA DELL'AFFAIRE RIGASSIFICATORE DI PORTO EMPEDOCLE-1^puntata-


(Nella foto sopra di Google si vede la zona a est di P.Empedocle dove dovrebbe sorgere il rigassificatore.Il Puntino rosa a centro della foto indica,grosso modo, dov'è ubicato il Tempio della Concordia, mentre il puntino giallo sulla sinistra indica approssimativamente il confine del parco archeologico della Valle dei Templi,dove si trova anche la casa natale di Luigi Pirandello)
^^^^^^^
Essendo questo blog nato per contrastare il progetto scriteriato di un rigassificatore a 1 km dalla Valle dei Templi, mi pare opportuno, dopo circa 4 anni di battaglie e in attesa che il Tar Lazio si pronunci sui ricorsi contro il decreto regionale di autorizzazione, ripercorrere tutta la vicenda, pubblicando tutto il materiale prodotto nel corso di questi anni.
Per prima cosa mi piace ricordare che io, come un po' tutti del resto, quattro anni fa non sapevo che cosa fosse un rigassificatore se non per le notizie di stampa che prevedevano ben 14 rigassificatori in Italia, secondo il programma del governo Prodi.
Uno di questi doveva essere costruito proprio a Porto Empedocle sotto la casa natale di Luigi Pirandello e a due passi dalla Valle dei Templi.
Fu proprio mio fratello, l'economista Pietro Busetta, a squarciare il velo sul “regalo” che stava per essere fatto ad Agrigento di un'opera assolutamente inutile per la Sicilia e che metteva a rischio sicurezza e futuro economico del nostro territorio.
Fu a quel punto che, considerato che il professore Busetta è sempre stato favorevole alle grandi opere infrastrutturali come il ponte sullo stretto di Messina, aeroporto di Agrigento, eccetera, mi allarmai e decisi di informarmi e approfondire l'argomento grazie anche all'informazione on line.
Il rigassificatore di Porto Empedocle è un impianto industriale, che la normativa Seveso definisce a “rischio di incidente rilevante”, che dovrebbe riportare allo stato gassoso il gas liquefatto trasportato dalle navi gasiere e immetterlo, attraverso un gasdotto anch'esso da realizzare, nella rete nazionale del gas. E' bene precisare che la Sicilia è attraversata dai gasdotti che portano il gas dall'Algeria e dalla Libia e che solo il 10% di esso viene consumato in Sicilia mentre il resto viene esportato in continente.
Insomma la Sicilia, che già paga un prezzo altissimo in termini di inquinamento, di impatto ambientale, e di salute degli abitanti per via delle raffinerie di Gela, Augusta e Priolo, dovrebbe farsi carico anche di quest'altra infrastruttura che, per come sarà costruita, porterà inevitabilmente all'erosione delle coste sanleonine, al raffreddamento dell'acqua del mare di circa 5 gradi, alla distruzione della fauna marina e infine a quell'impatto ambientale derivante dalla costruzione di due enormi cisternoni seminterrati, di una torre torcia a fiamma perenne alta 40 metri e dall'attracco sul realizzando molo di levante delle enormi navi gasiere lunghe più di 450 metri, proprio sotto la casa natale di Pirandello.
Caterina Busetta
(Continua)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Errata corrige:
-Navi gasiere da 450m non esistono e mai esisteranno.
-una diminuzione di 5 gradi della temperatura del mare è un dato al di fuori della comune termodinamica,forse si intendeva che le acque in uscita dallo scambiatore del condensatore avranno una temperatura più bassa di 5 gradi rispetto a quella dell'acqua di mare in entrata, ma l'effetto sarebbe paragonabile al riscaldamento di una piscina a seguito della pipì di un bambino.