mercoledì 30 marzo 2011

BERLUSCONI A LAMPEDUSA

Rifacciamo nuova Lampedusa!
Questo è stato il nostro auspicio a conclusione del post precedente, perché Lampedusa dopo l'ultima invasione massiccia di clandestini risulta distrutta materialmente e come immagine. E cosa ti va a fare oggi Berlusconi arrivando a Lampedusa?
“Ricostruiremo Lampedusa” ha arringato i lampedusani plaudenti, come un navigato mago che estrae il coniglio dal proprio cilindro.
La svuoteremo dai clandestini nel giro di 3 giorni, ha affermato sicuro il Premier, la ripuliremo, le cambieremo aspetto con un piano colore, rifaremo la sua immagine con appositi servizi televisivi nelle tv di Stato e in quelle pubbliche, per promuovere il suo mare meraviglioso e le sue incantevoli spiagge e calette, e la proporremo per il Premio Nobel per la pace.
Ha promesso anche un campo da golf, un casinò e che Lampedusa sia porto franco.
E, in conclusione, come asso tirato fuori dalla manica, ha dichiarato di avere acquistato casa a Lampedusa. Ricorda tanto la storica dichiarazione che fece John Kennedy a Berlino “Ich bin ein berliner” (io sono un berlinese).
Io sono un lampedusano ha detto al mondo intero Berlusconi. Per carità, lungi da noi l'idea di volere accostare i due uomini politici. La Storia ha dato un giudizio sul primo, la Storia lo darà anche sul secondo.
Rimane un fatto certo, però, la capacita di Berlusconi di ribaltare mediaticamente a suo favore anche le situazioni più disastrose.
Ricordiamo il caso spazzatura di Napoli e il terremoto dell'Aquila. I suoi rivali dell'opposizione Bassolino, Iervolino, Prodi, Pecoraro Scanio & Co. avevano, i primi, creato la disastrosa situazione igienica di Napoli con la “monnezza” che arrivava ai piani alti della città, i secondi non erano stati in grado di risolverla, inerti politici che si avviluppano in fumose e contorte alchimie che non conducono da nessuna parte.
Berlusconi ripulì Napoli nel giro di pochi mesi.
Per il terremoto dell'Aquila, Berlusconi promise e mantenne la promessa di ricostruire le case terremotate in soli tre mesi.
Poi, certo, alcune cose devono ancora essere completate sia a L'Aquila, dove parte del centro storico deve essere ricostruito, sia a Napoli dove il problema “monnezza” sembra lungi dall'essere stato risolto definitivamente.
Comunque va dato atto al personaggio Berlusconi della capacità mediatica di sapere gestire con straordinaria padronanza momenti favorevoli ma anche quelli drammatici.
E' questa la differenza che salta subito agli occhi tra il Berlusca e i suoi rivali dell'opposizione e fa apparire il primo un gigante e i secondi dei nani litigiosi, al di là dei rispettivi meriti personali che sarà la Storia a valutare e a ricordare.
Gaetano Gaziano
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