lunedì 23 maggio 2011

REFERENDUM: STOP AGLI SCIPPATORI DI DEMOCRAZIA

Nel lontano 1987, cioè 25 anni fa, gli Italiani votarono a stragrande maggioranza il referendum contro l'energia nucleare nel nostro Paese. Oggi i nostri governanti ci ripropongono l'energia nucleare perché, a loro dire, la tecnologia sarebbe più sicura. L'affermazione è falsa. Prima e dopo il 1987 ci sono stati diversi incidenti nelle varie centrali nucleari sparse in tutto il mondo. Ricordiamo solo i più gravi: Three Mile Island nel 1979, Chernobyl nel 1986 e Fukushima quest'anno.
L'incidente di Three Mile Iland è stato classificato del 5° livello dall'AIEA, l'agenzia internazionale per l'energia atomica. I livelli di gravità della scala INES (international nuclear event scale) sono sette. Gli incidenti di Chernobyl e Fukushima sono stati classificati del 7° livello, cioè con effetti catastrofici.
Ci sarebbero quindi tutti gli elementi per dire no all'energia nucleare. Ma i nostri governanti, con in testa Berlusconi e Scajola (quello dell'appartamento con vista sul Colosseo), hanno fatto approvare, con una caparbietà che risulta sospetta, una normativa per la costruzione delle centrali nucleari in Italia.
E la volontà del popolo sovrano?
Per esso sembra valere l'eterna massima del marchese Del Grillo: “ io so' io e vui nun siete un c...o”. Sembra valere, ma vi diciamo perché non è più così.
Gli Italiani, cittadini e istituzioni, si sono dichiarati contrari all'energia nucleare.
Le Regioni hanno tutte deliberato la propria contrarietà, mentre i cittadini dai sondaggi risultano nella quasi totalità non volere questo tipo di energia.
Comunque la migliore opportunità per sapere come la pensano loro sarà data dall'esito dei referendum del 12 e 13 giugno.
I nostri governanti hanno tentato di scipparceli approvando delle leggine-truffa al solo scopo di evitare che gli Italiani vadano a votare.
L'opposizione è stata al gioco e preferisce attaccare Berlusconi sul bunga-bunga piuttosto che sullo scippo dei referendum.
Speriamo che la Cassazione non li annulli e consenta agli elettori di esprimere la propria opinione sul nucleare come sugli altri due importanti quesiti che riguardano l'acqua pubblica e il legittimo impedimento.
Solo così, votando e soprattutto raggiungendo il quorum richiesto, potremo dare una lezione di democrazia a nostri governanti arroganti e all'opposizione sonnolenta.
Sconfiggeremo inoltre tutti quegli esperti filonuclearisti che, contro ogni logica, vogliono convincerci dell'utilità del nucleare, fondando le loro tesi non su argomentazioni scientifiche ma su spicciole considerazioni da spesa della massaia. Come non ricordare infatti che Umberto Veronesi, che dovrebbe rassicurarci in modo scientifico sulla sicurezza del nucleare, ci ha dato un'unica spiegazione cioè quella che in Francia molti paesi vogliono le centrali nucleari perché pagano meno l'energia elettrica e, sullo smaltimento delle scorie, non ci dà una soluzione ma ci dice che lui le metterebbe nella propria camera da letto.
Alla faccia delle argomentazioni scientifiche...
Comunque, dopo l'esito degli ultimi risultati elettorali, si è compreso che ha cominciato a soffiare un vento nuovo che progressivamente farà piazza pulita delle oligarchie politico-lobbistiche che decidono tutto nel chiuso di poche stanze del potere, dove vengono imposte al popolo, che una volta era sovrano e che oggi vuole tornare ad esserlo, le decisioni riguardanti i parlamentari “nominati” dall'alto così come le scelte in materia energetica.
La gente, infatti, ha dato un grande consenso al movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che in comuni importanti come Bologna e Ravenna ha preso il 10% dei voti, il 15% a Rimini, il 9% a Savona, il 5% a Torino e cosi via in tutte le città in cui ha presentato proprie liste.
Come vanno letti questi risultati?
Certamente come la risposta di una parte dell'elettorato che cresce rapidamente e che non si fida più dei professionisti della politica (di destra e di sinistra). Hanno voluto etichettare questo movimento di “indignados” come “quelli dell'antipolitica”.
Mai definizione fu più sbagliata.
Perché anzi esso rappresenta la massima espressione della politica, quella vera, quella cioè che proviene dal basso per fare sentire forte quali siano i bisogni reali della gente.
L'antipolitica è l'altra, quella fatta dalle consorterie di pochi privilegiati, le cosiddette caste, che vogliono imporre scelte che non vanno a favore dei cittadini ma a beneficio di poche potentissime lobby finanziarie e industriali, che si arricchiscono con affari non sempre trasparenti, anzi il più delle volte sporchi. Vero è che Grillo ad Agrigento si “dimenticò” di parlare del rigassificatore “Valle dei Templi”.
Probabilmente non conosceva l'argomento, stante il silenzio totale dei media nazionali.
In ogni caso l'unico modo che abbiamo i cittadini di stoppare e punire gli scippatori di democrazia è quello di andare a votare i referendum del 12 e 13 giugno.
Gaetano Gaziano.

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