domenica 7 luglio 2013

La maledizione di Zeus colpisce ancora

Il 14 luglio 2008 pubblicai su questo blog un articolo dal titolo “La maledizione di Zeus” con riferimento alle non felici vicissitudini che avevano colpito coloro che, a vario titolo, avevano favorito o non si erano opposti all'ignobile progetto del rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento, proprio là dove i coloni greco-rodesi avevano eretto al padre Zeus uno dei più grandi (forse il più grande) tempio della Magna Grecia a sua gloria imperitura. (Ripubblico quell'articolo in calce a questo). Certo, padre Zeus deve essersi adombrato, “nichiato” come diciamo noi, con i vari Prodi, Bersani, Rutelli, Pecoraro Scanio,Cuffaro, Capodicasa che quello scellerato progetto hanno voluto o benedetto, se agli stessi non ha fatto arridere la sorte, come si usa dire oggi. Ma se prima avevamo qualche dubbio sulla collera di Zeus, oggi ne abbiamo la certezza, che ci viene data dalla condanna di Antonello Antinoro (nella foto in alto) a sei anni di carcere per voto di scambio con la mafia. Cosa c'entra Antonello Antinoro con il rigassificatore nella Valle dei Tempi, direte voi? C'entra, altro se c'entra. Antinoro fu l'assessore regionale ai BB.CC. che stoppò la delibera con la quale il Parco Archeologico della Valle dei Templi aveva deciso di impugnare al Tar l'ignobile decreto di Via Prestigiacomo-Bondi sul rigassificatore. Questo Zeus deve essere particolarmente “ncazzuso” contro chi li offende. La sentenza di appello di condanna di Antinoro ha addirittura triplicato la pena di due anni che gli era stata inflitta con la sentenza di primo grado. E gli altri protagonisti del progetto che “salverà l'Italia dal freddo e dal buio” che fine hanno fatto? Cuffaro, che quando scrivemmo il primo articolo era stato condannato a “soli” 5 anni di carcere, ha visto aggravare la sua pena a 7 anni, che sta scontando a Rebibbia (con molta dignità, bisogna ammettere). Bersani è stato umiliato e sostituito al posto di premier da Letta Nipote, pur avendo “vinto” o, meglio, “non perso” le elezioni. Prodi è stato sbeffeggiato dal suo suo stesso partito, di cui pure era stato uno dei fondatori. Lombardo si è dovuto dimettere anticipatamente da governatore, in quanto indagato per voto di scambio politico-mafioso. E, candidatosi al Senato, è stato sonoramente trombato. Abbiamo visto, pure, che fine ha fatto il trio di asserssori regionali agrigentini Cimino-Di Mauro-Gentile, che, al tempo dell'autorizzazione regionale del rigassificatore, governavano con Lombardo. Gentile, al momento in cui scriviamo, è agli arresti domicilari, dopo essere stato in carcere, in quanto indagato in una sordida vicenda di spreco di fondi regionali, destinati alla formazione di giovani disoccupati. Cimino va “zombando” da un partito all'altro alla ricerca di un futuro politico, che sembra molto incerto per lui. Di Mauro vede liquefarsi il suo partito, l'MPA, con defezioni quotidiane di aderenti, e gli resterà, quanto prima, di intonare la canzone di Don Backy “Ancora una volta ho rimasto solo”. Concludendo, mentre alla fine del primo articolo invocavo Zeus di non infierire su questi poveretti in quanto affermavano che lo hanno fatto per il nostro bene, oggi, dato che non hanno mostrato segnali di pentimento, dico: “GRAZIE, OH GRANDE PADRE ZEUS” Gaetano Gaziano.................................................................................................................. Questo il precedente articolo sempre pubblicato su questo blog il 14 luglio 2008: "LA MALEDIZIONE DI ZEUS": Una terribile maledizione insegue da secoli i profanatori della Valle dei Faraoni. Ne sanno qualcosa (o meglio ne sapevano qualcosa, in quanto sono tutti morti di morte violenta) i profanatori della tomba di Tutankamon. Una analoga maledizione sembra inseguire i profanatori della Valle dei Templi di Agrigento. Non ancora così terribile, perché trattasi al momento solo di un tentativo molto concreto di profanare il sito della Valle con la costruzione di un rigassificatore a Porto Empedocle. E non lo dico per ridere. Basta esaminare le vicende politico-giudiziarie dei protagonisti del tentativo di industrializzare la Valle, per rendersi conto che al buon padre Zeus non deve essere molto piaciuta l'infelice idea di andargli a piazzare due enormi cisternoni e le torri torcia alte 40 metri a fiamma perenne a due passi dal tempio dorico che gli antichi coloni greco-rodesi gli dedicarono per glorificarne nei secoli il suo nome. E se n'è giustamente adombrato, vendicandosi! Vediamo come. Totò Cuffaro, magnifico e potente governatore siciliano, è stato disarcionato in corsa mentre si trovava all'apice della sua gloria terrena: condannato in primo grado a “soli” cinque anni di reclusione per avere favorito singoli boss mafiosi, con l'appendice della scivolata sulle bucce dei cannoli. Vero è che dopo è stato eletto senatore, ma volete mettere la poltrona di governatore di una delle regioni più grandi d'Italia in cambio di un singolo, anonimo, insignificante posto nel parco buoi del Parlamento italiano? Sorte migliore non ha avuto uno degli altri sponsor dell'iniziativa industriale, cioè Angelo Capodicasa, che è stato scalzato anche lui in corsa dal posto di vice ministro alle infrastrutture per andare a occupare un altro anonimo posto del parco buoi. E quando “l'acchiappa” più un posto di vice-ministro Capodicasa? Né maggiore fortuna hanno avuto i big nazionali, come Prodi, D'Alema e Bersani, fautori della politica dell'ambientalismo del fare (o degli affari) e sostenitori dei rigassificatori che, a leggere il Corriere della Sera, hanno lavorato “ventre a terra” solo per stipulare affari nel business dell'energia. Prodi ha concluso ingloriosamente la sua parabola politica, con la certezza di essere ricordato nei libri di storia come uno dei peggiori (se non il peggiore) premier del dopoguerra (almeno così l'ha percepito la stragrande maggioranza degli Italiani). D'Alema, perso il ministero degli esteri, s'è rintanato nel molto meno gratificante posto di presidente della Fondazione Italiani-Europei: troppo poco per un uomo ambizioso come il leader Massimo. Bersani, potente ministro dell'industria, è scomparso dal panorama politico italiano, come è scomparso Francesco Rutelli, l'ex ministro dei beni culturali che, dopo aver promesso un intervento a favore della Valle, è fuggito senza spendere una sola parola. Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell'ambiente, ha fatto di peggio: a due giorni dalle elezioni ha concesso la Via al rigassificatore, cedendo alle pressioni di Enel e Confidustria. Cancellato per sempre dalla vita politica! E tutto ciò è capitato ai nostri “eroi” solo per una maledizione preventiva. Cosa accadrà loro se e quando costruiranno il rigassificatore a un tiro di schioppo dai templi dorici? La Valle dei Templi è molto cara al grande padre Zeus: essa, a ben guardare, rappresenta in terra ciò che l'Olimpo è in cielo. Vi sono raffigurati le più importanti divinità e miti del mondo greco classico, cui sono stati dedicati i templi dorici tra i più belli della Magnagrecia: Zeus, Giunone, Vulcano, Eracle, Demetra, Persefone, Castore e Polluce. E, se non bastasse, ci sono pure le divinità Ctonie. Come pretendere, dunque, che Zeus non s'adombrasse per questo grave affronto apportato alla sua dignità di re degli dèi? Come dargli torto? La cifra delle divinità classiche non è il perdono, ma la tremenda punizione di tutti coloro che hanno l'ardire e la presunzione di offenderle. Non so immaginare cosa sarà la maledizione successiva. Cosa riserverà Zeus, nell'ipotesi infausta della costruzione dell'ecomostro, ai predetti personaggi e a tutti coloro che, a vario titolo, tra manager industriali, funzionari statali, regionali, sindacalisti e giornalisti, hanno contribuito ad approvare o a sponsorizzare tale progetto “indecoroso” (per dirla con il prof. Salvatore Settis, presidente del Consiglio Nazionale BB.CC.) o a tutti coloro che, pur avendone i poteri, non sono intervenuti per evitarlo. Non si possono fare previsioni, però ricordo dagli studi classici che il principale terribile strumento di punizione di Zeus era l'uso dei fulmini per incenerire quei malcapitati che l'avessero offeso. Oh grande padre Zeus, ti prego non infierire troppo contro di loro, perché (poverini) dicono che lo hanno fatto per il nostro bene. Gaetano Gaziano

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Speriamo che i Mostri abbandonino la terra e siano cacciati negli inferi

Maori padre ha detto...

“La maledizione successiva” si sta avverando in questi giorni. Zeus, stanco di attaccare i singoli “peccatori”, ha deciso di eliminare la testa, il capo di questa banda di corrotti e traditori e farli tutti fuori con un solo potente fulmine. Con Berlusconi spariranno anche tutte le Prestigiacomo e i Bondi che hanno osato insultarlo. Poi tocchera’ a tutti quelli che apparentemente “in opposizione” lo hanno salvato dalla galera. E quelli che li hanno votati sono e continuano ad essere fulminati e colpiti dalla poverta’, dalla disoccupazione e dalla vergogna.
Se lo ha fatto con i suoi amati Greci non oso immaginare cosa ha riservato per l’Ialia.

Anonimo ha detto...

Caro papà Maori, i tuoi interventi a commento dei post contro l'ignobile progetto del rigassificatore in zona archeologica sono sempre puntuali e profetici.
La "maledizione successiva" di Zeus, di cui parli tu, è davvero terribile.
Tu forse, nel tuo sperduto villaggio maori dove vivi in New Zeland, non hai letto la notizia di oggi che ha riportato la stampa italiana.
Oltre all'ex governatore siciliano Lombardo, è indagato per voto di scambio anche suo figlio Toti, neo deputato regionale per cooptazione paterna.
Zeus non ha perdonato a don Raffaele Lombardo di averlo addiritura tradito.
Ad Agrigento, quand'era governatore, disse solennemente "un rigassificatore sotto la Valle dei Templi mai".
Se ne tornò a Palermo e diede il via libera all'ecomostro.
Tutto ciò ha fatto girare i "cabasisi" al divino padre Zeus.
E si è giustamente vendicato!!!
Con immenso affetto dall'Italia dove mi trovo oggi per motivi di studio,
tuo aff.mo figlio Maorinho