mercoledì 24 novembre 2010

L'ON. FABIO GRANTA CONTRO IL RIGASSIFICATORE NELLA VALLE DEI TEMPLI


A seguito dell'interrogazione parlamentare di Elisabetta Zamparutti e del gruppo dei Radicali alla Camera (vedi post precedente), anche l'on. Fabio Granata (nella foto), dimostrando grande sensibilità verso la tutela del nostro patrimonio culturale e paesaggistico- che peraltro gli è congeniale da sempre- si è schierato contro il rigassificatore nella Valle dei Templi di Agrigento con un coraggioso intervento (sa di colpire interessi molto forti)che noi interamente trascriviamo sul nostro blog.
Un grazie grande quanto la Valle dei Templi di Agrigento (1400 ettari di parco archeologico) da parte degli agrigentini, degli italiani e di tutto il mondo della cultura.
Caterina Busetta e Gaetano Gaziano
Associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento".


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Rigassificatore nella Valle dei Templi, Granata:”Azzerare l’iter con scelte politiche chiare”
23 novembre 2010 | dallo Staff Redazionale del Blog di Fabio Granata:
http://www.fabiogranata.com/2010/11/23/rigassificatore-nella-valle-dei-templi-granata%E2%80%9Dazzerare-l%E2%80%99iter-con-scelte-politiche-chiare%E2%80%9D/

“Revocare i pareri favorevoli espressi sul rigassificatore di Porto Empedocle, al confine con il parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento”.
Lo chiede l’on.Fabio Granata , V.Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, ai Ministri dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e dei BB.CC., Sandro Bondi, al Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, essendo emerse durante la recente cattura del boss mafioso di Porto Empedocle, Gerlandino Messina, possibili infiltrazioni mafiose nel business del rigassificatore.

“Bisogna preservare le sorti di una delle aree archeologiche ritenute dall’Unesco «tra le più belle al mondo e che ogni anno fa registrare 700 mila turisti l’anno. L’impianto di rigassificazione è tra l’altro previsto ad appena ottocento metri di distanza dal centro abitato, a ridosso del parco letterario Luigi Pirandello, in Contrada Caos, un promontorio di «rara bellezza paesaggistica» e in quanto tale sottoposto a vincolo da una legge speciale della stessa regione Sicilia”.

“La Regione e lo Stato- ha continuato Granata- hanno gli strumenti adeguati per governare la complessa questione: piena e completa attuazione dei piani paesaggistici e approvazione immediata di una norma che esclude la presenza di impianti di ricerca petrolifera o di produzione energetica nelle pertinenze dei territori tutelati dall’Unesco e/o dalla Regione o dallo Stato. Si tratta quindi di una scelta politica chiara e netta per la tutela dell’heritage ambientale e culturale siciliano. Una scelta che può e deve essere garantita dal presidente della Regione e dal Ministro dell’Ambiente”.

“Cultura, paesaggio, agricoltura, turismo e innovazione rappresentano il futuro della Sicilia.Nessun passo indietro, quindi, su modelli di sviluppo sbagliati, ma solo passi avanti nella direzione giusta”.

“Ritardi- ha continuato Granata-, omissioni, proteste strumentali, saranno solo condizioni di correità rispetto al gravissimo delitto che, nell’indifferenza generale, si sta perpetrando ai danni della Sicilia, della sua identità e del suo patrimonio naturalistico”.

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