martedì 3 aprile 2012

LE LOBBY DELL'ENERGIA ALL'ATTACCO DELLE FONTI RINNOVABILI

I media nazionali, soprattutto quelli che ricevono vagonate di pubblicità dalle lobby dell'energia, stanno sparando un fuoco concentrico sulle fonti di energia rinnovabile. Affermano che, siccome gli incentivi, che lo Stato concede a famiglie ed aziende che le utilizzano -prevalentemente il solare-, graveranno pesantemente sulle bollette degli Italiani, tutto sommato sarebbe meglio sempre sfruttare le fonti fossili: carbone, petrolio, gas e anche il nucleare, nonostante abbiamo appena celebrato un referendum che l'ha bocciato. Tutto ciò nasconde alcune bugie e molti interessi oscuri. Innanzitutto, non si parla dell'imbroglio che è stato messo nella legge che concede gli incentivi a chi fa ricorso alle fonti rinnovabili. Non è stato detto, infatti, che qualche furbetto del quartierino ha aggiunto, di soppiatto nella legge, che gli incentivi sono destinati, oltre che alle fonti rinnovabili, anche a quelle “assimilate”. In questa “innocente” aggiunta hanno ricompreso pure i termovalorizzatori, per cui gli Italiani si trovano in bolletta anche le spese di costruzione dei termovalorizzatori, compresi quelli che l'innefabile Emma Marcegaglia ha costruito nella Puglia del compagno Niki Vendola, comunista e devoto. Perché politici e lobby dell'energia sono contrari all'energia rinnovabile? C'est l'argent qui fait la guerre! Il sole non costa niente, come ci ha ricordato il premio Nobel Carlo Rubia, mentre il business delle fonti fossili lucra una “paccata di miliardi”, per dirla con la “sobria” Elsa Fornero. Ed è facile immaginare quanta parte di questa “paccata” venga “spalmata” nelle tasche di politici, mediatori, affaristi e faccendieri che gravitano attorno al mondo dell'energia. Cosa volete che paghino in tangenti le famiglie e le aziende che decidono di installare sui propri tetti i pannelli solari? Invece, dai miliardi di forniture di gas e petrolio, qualche “benefit” andrà certamente in direzione di qualche “beneficiario”, che sentitamente ringrazia. Peraltro, mentre le megacentrali e i rigassificatori danno pochissima occupazione, l'economia basata sulle fonti rinnovabili dà lavoro a decine di migliaia di piccole aziende specializzate nel settore, con grande beneficio per l'occupazione, come ha giustamente previsto Geremy Rifkin, premio Nobel per l'economia, e come ci raccontano le statistiche che vedono in grande crescita l'economia delle rinnovabili, mentre tutto il resto è decrescita . E, poi, perché gravare gli incentivi alle fonti rinnovabili sulle bollette degli Italiani, mentre si potrebbero addebitare tranquillamente alla fiscalità generale, al posto di opere inutili come la Tav o al posto dell'acquisto di 120 cacciabombardieri, il cui costo stimato è di 20 miliardi di euro, più o meno corrispondenti a quelli che i “sobri” Monti e Fornero hanno spolpato agli Italiani con la manovra “lacrime e sangue”. E, poi, si sono fatti sotto, udite udite, i filonuclearisti a chiedere al governo Monti di rivedere la posizione sull'energia nucleare, con in testa Umberto Veronesi, presidente dell'associazione Galileo 2001. Ora, al di là delle argomentazioni pseudo scientifiche a sostegno della sicurezza dell'energia nucleare facilmente contestate dai loro stessi colleghi, il comportamento di questi “emeriti” scienziati è profondamente offensivo degli Italiani, che democraticamente si sono espressi contro il nucleare l'anno scorso e 25 anni prima. Quali “argomenti” convincenti avranno usato le lobby dell'energia per spingere questo manipolo di “luminari” ad andare a bussare alla porta di Monti in favore dell'energia nucleare? Non sappiamo, ma non è difficile immaginarlo. Mi piace concludere questo mio pezzo con una riflessione che l'ingegnere nucleare, Massimo Zucchetti, docente di Protezione dalle radiazioni al Politecnico di Torino e collaboratore del Mit, il Massachusetts Institute of Technology di Boston, ha indirizzato ai suoi “illustri” colleghi che si sono fregiati del nome di Galileo per dare titolo alla propria associazione: “Bertolt Brecht riscrisse il suo dramma “Vita di Galileo” davanti all’orrore dell’Olocausto nucleare e disse che non è la scienza ad essere sempre positiva, ma l’utilizzo sociale che se ne fa”. E, conclude lo scienziato torinese, “Viene da chiedersi quando gli “eminenti” dottori di Galileo 2001 cambieranno anch’essi opinione dinanzi alla realtà”. Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”.
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