sabato 31 maggio 2014

LETTERA APERTA ALLA NUOVA PRESIDENTE DI ENEL PER SALVARE LA VALLE DEI TEMPLI DI AGRIGENTO

Gentilissima D.ssa Maria Patrizia Grieco, Le giro la bella e commovente lettera di padre Giovanni Scordino, ex rettore della splendida chiesa normanno-chiaramontana di San Nicola nella Valle dei Templi di Agrigento per salvare la Valle dalla costruzione al suo confine di un rigassificatore da 8 miliardi di mc: http://busetta.blogspot.it/2012/07/rigassificatore-la-bellissima-lettera.html. Una lettera così, che è la sintesi di 7 anni di lotta che stiamo conducendo per evitare questa ignominia, non può restare inascoltata per 2 motivi: primo per l'autorità morale del mittente; il secondo motivo sta nel vostro Codice Etico dove sta scritto a chiare lettere "Per la nostra azienda la reputazione è il principale valore immateriale essenziale". Quale reputazione riceverà Enel di fronte al mondo intero della Cultura, se dovesse realizzare il progetto di rigassificatore al confine del parco archeologico di Agrigento, essendo la Valle dei Templi patrimonio Unesco? La sua nomina, gentile Presidente, è figlia della politica renziana del "CAMBIARE VERSO". E' possibile auspicare un "cambiamaneto di verso" anche da parte della vostra azienda in materia di rispetto del patrimonio culturale Universale? La ringrazio per la Sua cortese attenzione e, in attesa di riscontro, Le porgo i miei più sinceri auguri di buon lavoro, Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento". Continua a leggere...

mercoledì 14 maggio 2014

SUL GROPPONE DEGLI ITALIANI LA SPESA DEI RIGASSIFICATORI INUTILI

Il tempo è galantuomo e dà ragione a quanto andiamo dicendo da 7 anni, cioè che il business dei rigassificatori è un imbroglio ideato solo per favorire le lobby dell'energia che li costruiscono e che la spesa di quelli che sono stati costruiti e di quelli che verranno costruiti graverà sulla bolletta degli utenti, in virtù di una “generosissima” delibera dell'Autorità dell'Energia e del Gas del 2005 che ha stabilito un fattore di garanzia (Fg) per le aziende rigassificatrici, assicurando loro per 20 anni l'80% dei ricavi di riferimento anche se non dovessero rigassificare un solo metro cubo di gas. E, infatti, come riporta il Corriere.it del 13 maggio, riprendendo un'inchiesta di Milena Gabanelli su Report del 12 maggio, la Olt, la multinazionale che ha costruito il rigassificatore off-shore di Livorno, ha presentato il conto al governo italiano, anche con una certa arroganza, perché inizialmente aveva deciso di rinunciare al fattore di garanzia. Ma, oggi, essendo, mutato radicalmente il mercato del gas, a seguito della notevole contrazione dei consumi energetici e dello sfruttamento dello shale gas,la “povera” Olt non ce la fa più a recuperare l'investimento di 900 milioni di euro spesi per la costruzione dell'impianto di Livorno e si presenta con il cappello in mano a chiedere il fattore di garanzia, da gravare sulle nostre bollette. Oggi, per fortuna, è cambiata la musica all'Autorità per il Gas e l'Energia e stanno contrastando la richiesta della multinazionale tedesca (con partecipazione italiana di minoranza). Il Tar della Toscana ha dato ragione alla Olt, ma l'Authority ha fatto appello al Consiglio di Stato che dovrà decidere entro il luglio di quest'anno. Ma non c'è da stare molto allegri, se andiamo con la mente alla nostra esperienza di contrasto giuridico all'indecoroso progetto del rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine della Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco. I lettori di questo blog ricorderanno che il Tar del Lazio diede ragione alla nostra associazione “Salviamo la Valle dei Templi” che, unitamente ad altri enti ed associazioni, aveva impugnato il provvedimento di autorizzazione dell'ignobile progetto, ma, inspiegabilmente, il Consiglio di Stato ribaltò la sentenza del Tar, affermando che la città Agrigento non era legittimata a ricorrere, in quanto l'impianto di rigassificazione insisterà nel territorio di Porto Empedocle, ignorando che il gasdotto di collegamento tra il rigassificatore e la rete nazionale del gas attraverserà la zona “Caos” in territorio agrigentino, dove è ubicata la casa natale di Pirandello, che è la zona più vincolata d'Italia essendo sottoposta a vincoli archeologici, paesaggistici e idrogeologici ed essendo stata delimitata dall'Unesco come buffer zone (zona di rispetto) del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. La Commissione Europea ha già bocciato il rigassificatore di Porto Empedocle, in quanto non lo ritiene strategico né per l'Italia né per l'Europa. La Commissione Europea ha fatto di più: ha fatto sospendere, dietro le denunce presentate dalla mia associazione unitamente ad altre associazionei, il fattore di garanzia che era stato “regalato” alle lobby dell'energia. Ma state certi che Enel, che deve costruire il rigassificatore al confine della Valle dei Templi, non rinuncerà tanto facilmente al proprio progetto gasiero e lavorerà affinché esso venga dichiarato dal governo italiano strategico per le esigenze nazionali e chiederà il fattore di garanzia che, come al solito, se lo dovranno accollare gli incolpevoli cittadini. Riuscirà il “rottamatore-rinnovatore-cambiaverso” Matteo Renzi a resistere alle pressioni di Enel e, soprattutto, alle pressioni di Obama piazzista dello "shale gas" americano? Vedremo..... Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento". Continua a leggere...