martedì 24 novembre 2015

LA SICILIA NEGLI ULTIMI POSTI PER PRODUZIONE DI ENERGIA SOLARE. VI DICO IL PERCHE'

In un'analisi di Repubblica di oggi, nelle pagine regionali di Palermo, la Sicilia risulta al quarto posto in Italia per produzione di energia solare, dietro regioni con meno insolazione come la Lombardia e l'Emilia. In Sicilia ci sono 42 mila impianti fotovoltaici. In Lombardia, con meno della metà di insolazione della Sicilia, ci sono più del doppio di impianti fotovoltaici: 94 mila. Si chiedono gli analisti del quotidiano fondato da Scalfari: “Nell'isola del sole sconfitta dalla Lombardia è evidente che c'è qualcosa che non torna”. Eccome se torna! Torna sì! E la spiegazione è semplice: ai “lor signori” (i poteri forti) non interessa l'energia solare, ma costruire rigassificatori con il profitto garantito sulle bollette degli italiani anche se non rigassificano un solo metro cubo di gas, e ai “loro servi” ( i nostri politici) sta bene così. Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento" Continua a leggere...

lunedì 23 novembre 2015

LAMPEDUSA: LA DIFFICOLTA' DEL CAMBIAMENTO

Come ho precisato nel 2008 alla nascita di questo blog, due sono i miei luoghi del cuore: Agrigento e Lampedusa. In questi anni, però, nel blog si è parlato quasi sempre di Agrigento per via della lotta al rigassificatore che rischia di distruggere, se costruito, la Valle dei Templi- sito Unesco-, luogo di incomparabile bellezza paesaggistica e archeologica e poco di Lampedusa, dove sono nata e dove trascorro l'estate e gran parte dell'autunno, quando, come quest'anno, non è altro che un'estate che stenta a morire. Su Lampedusa ho scritto molto negli anni passati su “Punta Sottile”, mensile cartaceo fino al 2010 e oggi on line. Mi sono a suo tempo occupata anche della storia di Lampedusa, pubblicata in 3 puntate: 1^ puntata: http://www.puntasottile.eu/arte%20e%20cultura/3_2006/lampedusa_storia.asp 2^ puntata: http://www.puntasottile.eu/arte%20e%20cultura/4_2006/lampedusa_storia.asp 3^ puntata: http://www.puntasottile.eu/arte%20e%20cultura/5_2006/lampedusa_storia.asp Mi sono altresì occupata del fenomeno dell'immigrazione: http://www.puntasottile.eu/prima%20pagina/3_2006/immigrazione.asp Lampedusa, che da molti anni ormai è sotto i riflettori dei media per via del fenomeno dell'immigrazione e degli sbarchi, ha da circa 40 anni il suo core business nel turismo, con presenze rilevanti che ne fanno una località turistica molto importante nella provincia di Agrigento. Oggi Lampedusa è alla ricerca di un'identità che le permetta di fare scelte coerenti per immaginare un futuro anche per i propri figli e nipoti. L'immigrazione, che non è certo un fenomeno transitorio né di breve durata, continuerà sicuramente ad interessare Lampedusa, anche se si spera non più in modo così drammatico, come nella primavera del 2011, quando migliaia di giovani tunisini rimasero all'addiaccio per più di un mese a Cavallo bianco, definita collina della vergogna o, come successe il 3 ottobre 2013, quando furono recuperati più di 300 cadaveri di migranti annegati davanti alle coste lampedusane. Anche perché oggi i flussi migratori stanno battendo altre strade di terra (Europa orientale) e di mare (Turchia e Grecia), attivando una sinergia di interventi di altri paesi europei. Il turismo rimane fortunatamente ancora oggi l'asse portante dell'economia lampedusana, dal momento che anche quest'estate si sono registrati numeri record di presenze e che tutte le attività sono andate a gonfie vele. Proprio per questo è arrivato finalmente il momento per la comunità lampedusana di capire cosa intende “fare da grande”, facendo una riflessione seria ed approfondita sullo stato dell'arte. Questa riflessione non può prescindere da un'autocritica che porti finalmente i più a considerare con onestà intellettuale gli errori commessi per ripartire. Spesso noi lampedusani siamo portati a criticare quanti ci amministrano, attribuendo solo alle loro manchevolezze i risultati che non arrivano per i più svariati motivi. Oggi, che da parte dell'amministrazione si sta cercando di sbrogliare il bandolo della matassa per uscire da situazioni di illegalità incancrenitesi nel tempo, quanti lampedusani sono pronti a voltare pagina, così come avevano mostrato di volere fare eleggendo nella primavera del 2012 la sindaca Giusi Nicolini? Guardandosi attorno, ciò che salta agli occhi è la caparbietà dei più di volere continuare a fare gli stessi errori, pensando al proprio tornaconto spicciolo a discapito del bene comune. Se si guarda, ad esempio, ad uno dei mali peggiori di Lampedusa, l'abusivismo edilizio, che negli anni ha compromesso irrimediabilmente il centro storico senza con ciò risparmiare né le coste né l'interno dell'isola, ci si accorge che non esiste la percezione in chi costruisce abusivamente del reato e, oserei dire, del peccato che si compie. Ciò che preoccupa e inquieta, poi, è il fatto che tale mancanza di consapevolezza e disprezzo per le regole accomuna quasi tutti a prescindere anche dall'età e dalla cultura, non lasciando spazio neanche alla speranza del cambiamento generazionale. In tale contesto riportare la legalità diventa quasi eversivo e suscita spesso reazioni scomposte anche perché gli addetti a far rispettare le regole a volte usano la strategia del laissez faire per comodità, conformismo e altro. Ho voluto, a mo' di esemplificazione, citare l'illegalità più odiosa, qual è l'abusivismo, che poi porta ad altre illegalità, quali l'affitto in nero o la mancanza di contributi versati all'erario e così via in un'escalation di inadempienze senza fine. Ecco, penso che sia arrivato il momento, per noi lampedusani, di fare una riflessione sulle nostre manchevolezze di cittadini che rischiano di compromettere per sempre lo sviluppo ordinato del nostro territorio che abbiamo avuto in eredità dai nostri padri non per dissiparlo, ma per lasciarlo in eredità ai nostri figli e nipoti. Caterina Busetta . Continua a leggere...

domenica 22 novembre 2015

Rigassificatore nella Valle dei Templi: disastro ambientale e "disastro culturale"

Ha fatto scalpore il recente fatto di cronaca del furto al museo civico di Castelvecchio di Verona di 17 tele che raffigurano alcuni autentici capolavori dell'arte universale, dal Mategna a Pisanello dal Tintoretto a Rubens e altri ancora. E' stato correttamente osservato che per la tutela dal patrimonio artistico non esistono norme speciali: per chi ruba un Mantegna è prevista la stessa pena per chi ruba una bicicletta. A tal proposito il magistrato Paolo Maddalena suggerì, in passato, la creazione del reato di “disastro culturale”, alla stregua del reato disastro ambientale, contemplato nel codice dei beni culturali. Intanto il mondo della cultura, quella dei talk show e quella dei salotti, tace sul tentativo di “disastro culturale” operato con la progettazione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine della Valle dei Templi di Agrigento, sito Unesco. Se questo “reato” non è stato consumato non lo si deve alla cosiddetta cultura istituzionale (del ministero e della soprintendenza ai bb.cc.) che anzi ha avallato con i propri indecorosi nulla osta la costruzione di un ecomostro in zona archeologica, lo si deve a qualche coraggioso donchisciotte agrigentino che ha messo il proprio impegno e le proprie risorse per fare i ricorsi giurisdizionali che hanno sospeso i lavori del rigassificatore, ma non li hanno bloccati. Per quanto riguarda maîtres à penser di casa nostra: silenzio tombale. Mutu cu sapi 'u iocu, diciamo in Sicilia. C'era stata per la verità qualche timida presa di posizione contraria da parte del cosiddetto mondo della cultura e dell'ambientalismo, quello con l'aureola, subito rientrata: folgorazione sulla strada del rigassificatore! Del resto Enel, che dovrebbe costruire il rigassificatore al confine del parco archeologico di Agrigento, è specialista in “folgorazioni”, come si sa. Questo non è il primo tentativo di “disastro culturale” perpetrato in danno della Valle dei Templi di Agrigento. Già negli anni Cinquanta fu predisposto il progetto di costruire i capannoni della Fiat sotto il tempio della Concordia, quelli che saranno costruiti poi nella piana di Termini Imerese, anch'essa ricca di storia e di archeologia, oggi trasformata in cimitero industriale. Quell'ignobile tentativo di aggressione alla Valle dei Templi fu sventato da Pietro Griffo, il soprintendente (con gli attributi) ai bb.cc. di Agrigento del tempo. Questo episodio ho raccontato nel mio libro “La Valle dei Templi 'cancellata' per decreto-Otto anni di lotta all'arroganza dei poteri forti” e l'ho ricordato in una mia relazione tenuta nell'aula magna del rettorato dell'Università di Palermo, ubicati negli splendidi locali dello Steri Chiaramonte, nel contesto di un convegno sulla tutela dei beni culturali. Il testo della relazione può essere letto nel mio blog. Questo il link http://busetta.blogspot.it/2013/12/mia-relazione-su-il-paesaggio-della.html La proposta della creazione del reato di “disastro culturale” è interessante ma poi chi lo applica, se il fattaccio viene commesso dalle cosiddette istituzioni culturali ufficiali nel silenzio degli intellettuali salonniers? Gaetano Gaziano presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” . Continua a leggere...

giovedì 12 novembre 2015

IL PRESIDENTE MATTARELLA HA RISPOSTO AL NOSTRO APPELLO PER SALVARE LA VALLE DEI TEMPLI

Il Presidente Mattarella ha risposto al mio appello per salvare la Valle dei Templi di Agrigento, inviatogli con e-mail del 16 agosto attraverso il sito ufficiale “Quirinale.it”, appello che è stato anche condiviso da altri componenti del profilo Fb “No al rigassificatore di Porto Empedocle e Agrigento” con proprie e-mail. Questo il testo della lettera del Quirinale: SEGRETARIATO GENERALE DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA IL CONSIGLIERE PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO ROMA 1.9.2015 N°: S.G.P.R. 4/9/2015 0093274P Gentile dr.Gaziano, il Presidente ha ricevuto la sua e-mail e ha molto apprezzato i suoi sforzi per la salvaguardia della Valle dei Templi di Agrigento, sito Unesco. Con viva stima, IL CONSIGLIERE PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO: Prof. Louis Godart. E' un bel segnale da parte del Presidente Sergio Mattarella, che da siciliano conosce bene il valore che riveste la Valle dei Templi nel contesto della cultura classica universale. Certo non ci aspettiamo che questa lettera possa fermare l'indecoroso progetto di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine della Valle dei Templi, inserito nella World Heritage List dell'Unesco nel 1997, a dispetto di tutta una campagna mediatica falsa che la Valle sarebbe stata devastata da un abusivismo edilizio selvaggio, mentre essa è circondata e protetta da 1400 ettari di parco con vincolo di inedificabilità assoluta. E' viva la nostra speranza che il Presidente della Repubblica possa esercitare la propria moral suasion da noi invocata, diretta a dissuadere il managment di Enel dal realizzare un'opera che sarebbe motivo di ignominia per noi italiani tutti di fronte al mondo della cultura. E' un segnale positivo, via! Pensate che Napolitano non rispose mai all'analogo appello che gli inviammo nella primavera del 2007 (primi firmatari Rita Borsellino e Dacia Maraini). Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” . Continua a leggere...

sabato 7 novembre 2015

FINALMENTE UN POLITICO CON LE PALLE!!!

Finalmente un politico cone le palle. O, per meglio dire, cone le balls of steel, visto che parliamo di Barack Obama, presidente degli Stati Uniti. Obama ha avuto il coraggio di dare uno schiaffo alle lobby del petrolio, opponendo un netto rifiuto al padre di tutti gli oleodotti, il Keystone XL che, partendo dal Canada, avrebbe dovuto attraversare tutto il territtorio americano. "Dobbiamo proteggere il pianeta finché siamo in tempo" ha affermato con forza Obama a tre settimane dall'apertura del summit di Parigi sul cambiamento climatico. Il mio pensiero, in questo momento, va ai nostri politici, in particolare ai politici siciliani che, con la schiena a 90 gradi, hanno detto sì al rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento- sito Unesco-, piegandosi ai diktat dei poteri forti. Vergognatevi!!! Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento. Continua a leggere...

giovedì 1 ottobre 2015

LETTERA APERTA A CLAUDIO ZUCCHELLI PRESIDENTE ARCHEOCLUB D'ITALIA IN OCCASIONE DELLA 2^ CONFERENZA SULLA VALLE DEI TEMPLI

Caro Dr. Claudio Zucchelli, l'ArcheoClub d'Italia, di cui lei è presidente, organizza per sabato 3 ottobre, con la collaborazione del Comune di Agrigento, la seconda conferenza nazionale sulla Valle dei Templi. La prima si svolse nel 1989. Da quell'anno molte cose sono successe ad Agrigento, a proposito della Valle, e non tutte positive. E' stato creato, con legge regionale del 2000 n.20, il parco archeologico della Valle, con funzioni di tutela e fruizione. Ma, purtroppo, è stato autorizzato dallo stesso governo regionale siciliano il progetto della costruzione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc al confine del parco archeologico agrigentino, da collocare proprio nella buffer zone (zona di rispetto) del parco, delimitata dall'Unesco. Da quasi 9 anni alcuni enti, associazioni e soggetti individuali lottano per evitare questo indecoroso progetto. L'ArcheoClub d'Italia è stato assente. A questo punto lei, caro presidente, potrebbe approfittare dall'opportunità che le viene offerta dalla conferenza organizzata dalla sua associazione per chiedere conto: 1) Al sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, del fatto che è stato, da sindaco di Porto Empedocle, uno dei protagonisti del progetto gasiero. 2) Alla direttrice del museo nazionale di Agrigento, Gabriella Costantino, che ospita la conferenza, del fatto che ha rilasciato il nulla osta sul progetto alle risibili condizioni di “cromature e mascherature a verde” delle cisterne del rigassificatore e del gasdotto di collegamento. 3) All'assessore regionale ai BB.CC., Antonio Purpura, del fatto che la Regione siciliana ha autorizzato il progetto gasiero in zona archeologica. Infine, caro presidente, potrebbe chiedere ai docenti universitari Francesco Tuzzolino e Stefano Landi, che relazioneranno sull'uso economico dei beni culturali, come si può (e se si può) conciliare lo sfruttamento economico della Valle dei Templi con il progetto di un rigassificatore di 8 miliardi di mc al suo confine. Grazie per l'attenzione e cordiali saluti, Gaetano Gaziano, presidente dell'associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”. Continua a leggere...

venerdì 25 settembre 2015

TRADITORI DELLA SICILIA E VINCITORI DEL PREMIO "ASCARO D'ORO"

Traditori della Sicilia: l'appellativo, coniato dal movimento Sicilia Nazione (nella foto il logo), non poteva essere più appropriato per definire il voto contrario dell'assemblea regionale siciliana alla richiesta di referendum abrogativo delle norme che autorizzano le trivelle a mare. Hanno votato a favore del referendum 38 consiglieri regionali; altri 8 voti erano necessari per il raggiungimento dei 46 voti che costituiscono la maggioranza. Ma hanno votato contro questi “traditori”: il presidente Crocetta, Alloro (Pd), Arancio (Pd), Barbagallo (Pd), Cracolici (Pd), Di Giacinto (Meg-Ps), Gennuso (Pds-Mp), Gucciardi (Pd), Laccoto (Pd), Lo Giudice (Pdr), Lupo (Pd), Malafarina (Meg-Ps), Marziano (Pd), Antonella Milazzo (Pd), Rinaldi (Pd), Ruggirello (Pd). E c'era d'aspettarselo, considerato che i nostri politici regionali ma anche nazionali hanno deciso da tempo di trasformare la Sicilia in pattumiera d'Italia, calando sempre le braghe alle decisioni “superiori” di allocare sul nostro territorio centrali nucleari, rigassificatori, termovalorizzatori (inceneritori) e mega discariche di rifiuti. Nel mio libro, in cui ho documentato gli otto anni di lotta contro l'indecoroso progetto di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine della Valle dei Templi di Agrigento sito Unesco, ho definito “Ascari” i politici siciliani e la mia associazione “Salviamo la Valle dei Templi” ha bandito anche un premio nazionale “L'ASCARO D'ORO” da assegnare ai più “meritevoli” calabraghe verso i poteri forti. La notizia è stata ripresa anche da Carlo Vulpio del Corsera (leggi a pag.117 del libro). Devo dire che l'assegnazione del premio è stata particolarmente difficoltosa, tanto numerosi erano i “meritevoli” tra politici, sindacalisti, pseudo intellettuali e funzionari infedeli. L'ultimo comportamento dei politici siciliani ha fatto cadere ogni dubbio sull'assegnazione. Vincitori del premio “L'ASCARO D'ORO” sono stati dichiarati ex-aequo, dall'apposita commissione presieduta da chi scrive, i politici regionali siciliani che hanno votato contro il referendum sulle trivelle. Complimenti vivissimi ai vincitori che, tra l'altro, hanno dimostrato di essere non solo “Ascari” ma anche “Ascari” inutili, in quanto altri 5 consigli regionali hanno detto sì alla richiesta del referendum abrogativo (condizione di ammissibilità del referendum). Poverini, non ne hanno potuto fare a meno tanto radicata è nel loro Dna l'attitudine ad essere servi. Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”. Continua a leggere...

giovedì 17 settembre 2015

Servirà la Devu dell'Unesco a tutelare la Valle dei Templi di Agrigento?

Sono stato cortesemente invitato a fare un intervento al Forum "Patrimonio Culturale e Creatività: la Valle, la Città, il Territorio" che si svolgerà sabato 19 settembre presso la sede del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. Non potrò intervenire perché mi trovo a Lampedusa. Ho comunque preparato questo intervento che invio on line all'organizzazione dell'evento (nella foto la locandina del Forum). “L'Unesco ha conferito la Devu (dichiarazione di eccezionale valore universale) alla Valle dei Templi di Agrigento. Servirà a tutelarla dall'indecoroso progetto del rigassificatore da 8 miliardi di mc. al suo confine, o sarà un'altra inutile targhetta da appendere tra le colonne doriche del tempio della Concordia? Ho proposto provocatoriamente, qualche giorno fa, di restituire all'Unesco la prima inutile targhetta, quella dell'iscrizione della Valle nella World Heritage List, perché fino ad oggi non è servita a preservarla dal progetto dell'ecomostro gasiero in zona archeologica. Questa volta però voglio essere ottimista e propositivo: la Devu potrebbe servire. Vediamo come. In primis, il sindaco Firetto, che è anche presidente del distretto turistico Valle dei Templi, potrebbe chiedere ad Enel e a coloro che hanno autorizzato l'ignobile progetto di fare un passo indietro, dato l' “eccezionale valore universale” riconosciuto alla Valle, che ovviamente cadrebbe qualora da sotto il parco archeologico spuntassero due cisternoni da 160 mila mc di gas e una torre torcia a fiamma perenne alta 40 metri. Lo farà il sindaco Firetto? Dubito. Lo faranno i nostri politici, nazionali e regionali, fino ad oggi molto timorosi verso i poteri forti e totalmente silenti riguardo al rigassificatore? Dubito. In caso di loro silenzio (cosa probabilissima, anzi certa), potrebbe intervenire l'Unesco. La principale arma deterrente che ha l'Unesco, per scoraggiare aggressioni ai propri siti, è la minaccia della loro cancellazione dalla lista. Cosa che, per la verità, aveva fatto Gianni Puglisi, capo delegazione italiana dell'Unesco, a proposito del rigassificatore al confine della Valle, per rimangiarsela rocambolescamente subito dopo. Pensate che lo farà ora che è stata attribuita la Devu alla Valle? Dubito. Fortemente dubito...” Grazie per avermi invitato e buon lavoro, Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”. Continua a leggere...

domenica 13 settembre 2015

Restituiamo all'Unesco l'inutile "targhetta" apposta sulla Valle dei Templi di Agrigento

Tutte le comunità locali che hanno avuto inserito i loro siti nella World Heritage List dell'Unesco vanno fieri di ciò. Dal polo Nord al polo Sud. Cosa che ho potuto constatare recentemente, in un viaggio in Russia, visitando l'isola di Kiji (nella foto sopra) nell'estremo nord del Paese, nel lago di Onega al confine con la Finlandia, inserita da qualche anno tra i siti Unesco. Quell'isola è davvero un gioiellino: si tratta di un museo a cielo aperto delle antiche costruzioni russe in legno, isbe padronali o basiliche. Pensate che gli ebanisti di quella piccola cittadina, i più bravi di tutta la Russia, riuscirono a costruire nel Settecento la loro ornatissima chiesa ortodossa della Trasfigurazione con 22 cupole completamente in legno, senza usare un solo chiodo ma adoperando una tecnica ad incastro da loro inventata. Ho letto negli occhi degli abitanti l'amore per la loro isola, l'orgoglio per essere stata dichiarata patrimonio dell'umanità. Poverini, non sanno che non serve a niente. Almeno, sotto l'aspetto della tutela contro le eventuali aggressioni che venissero praticate da parte delle stesse istituzioni russe, che, però, non sono così stupide (o in malafede?) come quelle italiane, che hanno autorizzato la costruzione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc sotto il parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. Ciò nel totale silenzio dell'Unesco che pure l' aveva inserito nella lista del patrimonio culturale universale nel 1997. Abbiamo sperimentato sulla nostra pelle che l'Unesco, malgrado i nostri accorati appelli, non ha mosso un dito per evitare l'indecoroso progetto gasiero al confine del nostro parco archeologico. Hanno fatto (come ho scritto nel mio libro che documenta gli otto anni di lotta al rigassificatore) come le tre famose scimmiette: “Non vedo, non sento, non parlo”. Ciò per quanto riguarda l'Unesco di Parigi. Invece la delegazione italiana dell'Unesco se n'è occupata. Ma è stato peggio. Il capo delegazione italiana dell'Unesco, Gianni Puglisi, aveva inizialmente fatto presente al presidente della Regione siciliana, Totò Cuffaro, la minaccia di cancellazione che il progetto del rigassificatore comportava per la Valle dei Templi (leggi a pag.175 del libro). Poi stranamente si è rimangiata la dichiarazione, affermando a La Sicilia del 12.12.2007 che “l'Italia è tutta un patrimonio dell'umanità a prescindere dall'Unesco e occorre rendere compatibile l'innovazione con la tutela del patrimonio. Ma le innovazioni le dobbiamo pur fare”. Quindi a cosa serve questa inutile “targhetta” che l'Unesco ha apposto sulla Valle dei Templi di Agrigento? Propongo, pertanto, alle competenti autorità locali, regionali e nazionali di restituirla al mittente. Gaetano Gaziano presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento". Continua a leggere...

domenica 6 settembre 2015

NO ALLA CITTADINANZA ONORARIA AD ANDREA CAMILLERI SOSTENITORE DEL RIGASSIFICATORE SOTTO LA VALLE DEI TEMPLI

Egregio Sindaco Firetto, apprendo da un'ansa del 4 settembre che lei intende iniziare la procedura di conferimento della cittadinanza onoraria ad Andrea Camilleri. Ciò è in aperta contraddizione con l'impegno preso con la città di Agrigento di rispettarne la contrarietà al progetto di costruire un rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento, sito Unesco. Lei sa che Camilleri, paladino dei diritti civili e dell'ambiente, incredibilmente si è fatto sostenitore dell'indecoroso progetto gasiero al confine del nostro parco archeologico, dichiarando (leggi Repubblica.it del 27 gennaio 2009 ): "Sono rimasto particolarmente soddisfatto nell'apprendere che a Porto Empedocle verrà realizzato dall'Enel un rigassificatore. Questa, a parer mio, è la giusta conclusione di un iter progettuale che è andato per le lunghe ma che ora si è finalmente concretizzato. Si tratta di un impianto estremamente utile non solo per sviluppare l'economia locale ma per l'intero Paese, che ridarà fiato e speranza alla gente e garantirà un importante ritorno economico al territorio" Non conosco le motivazioni di Camilleri (anche se posso intuirle), ma conferirgli la cittadinanza onoraria di Agrigento, conosciuta in tutto il mondo proprio per la Valle dei Templi, sarebbe un evidente schiaffo agli agrigentini. Le chiedo, quindi, di rivedere questa sua posizione. In alternativa, se proprio insiste, le chiedo di sottoporre a referendum popolare la sua proposta, perché siano gli agrigentini a decidere. Le ricordo che lei, da sindaco di Porto Empedocle, sottopose a referendum popolare la scelta del modello per la realizzazione di una statua di bronzo da dedicare al commissario Montalbano, creatura di Camilleri. Ritengo che il conferimento della cittadinanza onoraria a Camilleri sia un argomento molto più importante di quello (pur simpatico) della scelta della statua di Montalbano. Lei, signor Sindaco, è persona intelligente e sa bene che la sua iniziativa di conferimento, non supportata da previo referendum popolare, assumerebbe il sapore netto di un'operazione di puro maquillage pubblicitario. Con i più cordiali saluti, Gaetano Gaziano, presidente dell'associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”. Continua a leggere...

venerdì 4 settembre 2015

Celebro i novant'anni di Andrea Camilleri favorevole al rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento

Oggi tutti i giornali celebrano i 90 anni di Andrea Camilleri. Non intendo essere da meno. Anch'io voglio celebrare l'inclito scrittore empedoclino. La Repubblica di oggi (nelle pagine regionali siciliane) ricorda che Camilleri a 90 anni non rinuncia alle battaglie civili e alle prese di posizione. E come no? Ricordo che, a proposito del progetto di costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine della Valle dei Templi di Agrigento, sito Unesco, Camilleri prese una posizione netta ed inequivocabile. A favore del rigassificatore, non della Valle dei Templi. Riporto testualmente quanto ebbe a dichiarare a Repubblica.it del 27 gennaio 2009: "Sono rimasto particolarmente soddisfatto nell'apprendere cha a Porto Empedocle verrà realizzato dall'Enel un rigassificatore. Questa, a parer mio, è la giusta conclusione di un iter progettuale che è andato per le lunghe ma che ora si è finalmente concretizzato. Si tratta di un impianto estremamente utile non solo per sviluppare l'economia locale ma per l'intero Paese, che ridarà fiato e speranza alla gente e garantirà un importante ritorno economico al territorio". Camilleri, strenuo paladino contro le trivelle in Val di Noto, approva il rigaassificatore al confine della Valle dei Templi. Ora non so quanto durerà la gloria commerciale di Camilleri e delle sue storie nate per la fiction televisiva, ma penso e spero che verrà piuttosto ricordata la lotta che al rigassificatore in zona archeologica hanno fatto degli anommimi agrigentini (compreso chi scrive) con buona pace del preclaro Camilleri che ha benedetto l'ignobile progetto. Gaetano Gaziano presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento". Continua a leggere...

domenica 16 agosto 2015

Appello al Presidente Mattarella per salvare la Valle dei Templi di Agrigento sito Unesco

(Questo appello è stato inviato attraverso l'indirizzo di posta elettronica del sito www.quirinale.it) On. Presidente, caro prof. Mattarella, in palese violazione dell'art. 9 della Costituzione, che tutela il paesaggio e il patrimonio storico-artistico della Nazione, è stata autorizzata la costruzione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc a Porto Empedocle (Ag), al confine del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco. Il rigassificatore e il relativo gasdotto dovranno sorgere nella zona Caos, tra Porto Empedocle e Agrigento, dove insiste la casa natale di Luigi Pirandello, zona che è sottoposta a vincoli archeologici, paesaggistici e idrogeologici e che è stata delimitata dall' Unesco come buffer zone (zona di rispetto) della Valle dei Templi. Hanno apposto la firma su quel dissennato provvedimento di autorizzazione e sui relativi pareri e nulla osta due ministri della Repubblica (dei bb.cc. e dell'ambiente), il presidente della regione siciliana, il soprintendente ai bb.cc. di Agrigento, alle risibili condizioni di “cromature” e di “schermature a verde”. Come dire: date una mano di ocra ai due cisternoni da 160 mila mc e alla torre torcia alta 40 m che sbucano da sotto la Valle dei Templi e coprite il gasdotto con frasche verdi e l'ecomostro in zona archeologica si può fare. Di più, signor Presidente, l'autorizzazione è stata concessa nel totale disprezzo delle più elementari norme di sicurezza. Il più grande esperto al mondo di sicurezza e antiterrorismo, il prof. Richard Clarke, consulente di tre presidenti degli Stati Uniti, ha dichiarato che i rigassificatori vanno costruiti il più possibile distanti dai centri abitati, in quanto probabili obiettivi di attacchi terroristici: questo il link dell'intervista al prof. Clarcke: http://www.browndailyherald.com/2005/06/08/news-update-proposed-providence-lng-facilities-would-be-open-to-terrorist-attack-clarke-says/ Orbene, il rigassificatore di cui le parlo, definito dalla normativa Seveso “a rischio di incidente rilevante”, è stato progettato alla distanza di appena 800 m da Porto Empedocle (cittadina di 15000 abitanti) e di 1100 m dal confine sud occidentale del parco archeologico della Valle dei Templi. Questo obbrobrio, signor Presidente, si può ancora evitare. Il rigassificatore non è stato ancora costruito anche per le azioni giuridiche che hanno interposto enti e associazioni (compresa la mia), radicati nel territorio, nettamente contrari alla sua realizzazione. Contrarietà peraltro espressa dalla popolazione agrigentina in un referendum popolare con il risultato del 99% dei “No”. La Dda di Palermo ha avviato un'indagine per frode nelle pubbliche forniture con l'aggravante di avere favorito la mafia a carico dell'a.d. di Nuove Energie (Enel), che dovrebbe costruire l'impianto, poi dimessosi. Ma neppure ciò sembra fermare l'indecoroso progetto. Intanto il mercato del gas è cambiato (in direzione della sua drastica riduzione) e l'a.d. di Enel ha dichiarato che non sono più interessati alla sua realizzazione e che intendono vendere il progetto. Cade quindi la motivazione dell'ex a.d. di Enel che “senza i rigassificatori l'Italia resterebbe al freddo e al buio”. Il progetto interessa alla Snam Rete Gas. L'a.d. di Snam Rete Gas ha, però, dichiarato che valuterebbero di acquisire il progetto alla sola condizione che il Ministero dello Sviluppo Economico dichiari l'opera strategica, comportando ciò l'addebito della spesa di costruzione dell'impianto sulle bollette degli italiani (il cosiddetto fattore di garanzia: FG). Non più, quindi, opera indispensabile al Paese, ma solo operazione di discutibile business con i gravi problemi ambientali e sociali di cui si parlava prima. Oggi mi rivolgo a lei, caro Presidente Mattarella, perché voglia esercitare la propria moral suasion al fine di evitare al popolo italiano l'ignominia che deriverebbe dalla costruzione di un rigassificatore al confine della Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio dell'umanità. La ringrazio per l'attenzione e molto cordialmente la saluto, Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” Ag. 16 agosto 2015 . Continua a leggere...

mercoledì 5 agosto 2015

Le origini della canzone "Vecchio frack" di Domenico Modugno

Auguro buone vacanze a tutti i frequentatori del nostro blog con questo gradevolissimo articolo di Andrea Scanzi sulle origini della canzone "Vecchio Frack" di Domenico Modugno. Gaetano Gaziano, blogger. "Modugno e la storia di quel suo meraviglioso vecchio frack che all’inizio nessuno voleva (e che fu pure censurato) il Fatto Quotidiano, martedì 4 agosto 2015: "Arrivato troppo presto a considerazioni e sintesi artistiche che gli altri avrebbero scoperto molto tempo dopo, o forse mai, Domenico Modugno vive ancora in uno stranissimo limbo della memoria. Eternato per canzoni ricordate sempre con il titolo sempre sbagliato rispetto a quello originale – “Volare” invece di Nel blu dipinto di blu, “Ciao ciao bambina” al posto di Piove –, non è ancora percepito come quello che anzitutto è: il padre della canzone d’autore italiana. Così avanti, forse, da non rendersene conto appieno nemmeno lui. Anche la sua canzone più ispirata è ricordata con molti nomi: “L’uomo in frack”, “Vecchio frac”, “Vecchio frack”. Lui stesso, per amore di aver scritto un brano troppo cupo, alternò strada facendo l’immagine l’uomo in frac con “vecchio frac” per mascherare – almeno un po’ – il suicidio del protagonista (“Buona notte/ va dicendo ad ogni cosa (…) Galleggiando dolcemente/ e lasciandosi cullare/ se ne scende lentamente / sotto i ponti verso il mare/ verso il mare se ne va/ chi mai sarà, chi mai sarà/ quell’uomo in frack/ Adieu adieu adieu adieu/ addio al mondo/ ai ricordi del passato/ ad un sogno mai sognato”). Era il 1955, ovvero sessant’anni fa. Polignano a Mare, che gli ha dato i natali nel 1928 e che per un po’ l’ha guardato male perché a inizio carriera si finse siciliano per avere successo (“Chiedo scusa ma per la fame avrei anche detto di essere giapponese!”), festeggerà la ricorrenza venerdì 28 agosto. Organizzata da Stefano Senardi, che per la musica ha fatto e fa tanto, e ingentilita da un paese che regala ogni anno un festival letterario misteriosamente perfetto (Il Libro Possibile), durante la serata suoneranno Ornella Vanoni, Niccolò Fabi, Nina Zilli con Gnu Quartet, Giovanni Caccamo e Diodato. L’evento si chiama “Meraviglioso Modugno”, prendendo a prestito un altro brano che – decenni prima della cover dei Negramaro – non venne apprezzato subito. A Vecchio frack andò pure peggio. Uscì nel settembre 1955 per la Rca come 16esimo singolo di Modugno: lato A Vecchio frack, lato B Sole sole sole (anche nota come E vene ‘o sole). Nessuno se ne accorse fino al 1960, quando sfruttò il traino commerciale di Nel blu dipinto di blu (1958) e Piove (1959) che avevano appena trionfato a Sanremo. Modugno teneva molto a quella canzone. Provò a portarla anche in Francia, ma niente. Al tempo girava così. Subì sorte analoga Lu pisci spada, uno dei primi brani a svelare l’amore smisurato per gli animali. Quello dei tonni che si amano fino alla fine, consegnandosi alla mattanza delle tonnare per non lasciare sola la compagna. Quello dei cavalli ciechi mandati a morire sotto il sole cocente. Quelle delle tartarughe da liberare e riconsegnare al mare, come quella che – con alcuni attivisti del Wwf – salvò lo stesso giorno in cui morì il 6 agosto 1994 a 66 anni per infarto, nel suo giardino a Lampedusa, dopo un ictus, molti scherzi del cuore, la sostanziale indifferenza del mercato discografico e una carriera politica – deputato radicale – vissuta aiutando i disabili e i malati dell’ospedale-lager psichiatrico di Agrigento. Alcune performance cinematografiche e televisive, ma più che altro tanta ignoranza, continuano a sottostimare il talento di Modugno. Un genio inquieto e spigoloso, che lo portò a scontrarsi con molti – Claudio Villa, Renato Rascel – e che gli valse anche le attenzioni della censura. Proprio i versi finali di Vecchio frack furono edulcorati perché al tempo non si potevano fare riferimenti al contatto fisico, e così “Ad un attimo d’amore che mai più ritornerà” divenne (fortunatamente per poco) “Ad un abito da sposa primo ed ultimo suo amor”. Modugno e il coautore Franco Migliacci si sono sempre divertiti a inventare nuove versioni per la genesi di Nel blu dipinto di blu: una volta dicevano che era a nata Ponte Milvio, quell’altra guardando un quadro di Chagall, quell’altra ancora dopo un incubo notturno. Vecchio frack è più facile da contestualizzare. In parte derivò da un racconto di spettri che la madre faceva a Modugno bambino, parlandogli di un fantasma che usciva di notte dal castello di Conversano. Più ancora, l’uomo in frack era il principe Raimondo Lanza di Trabia. Morì nel novembre 1954 a 39 anni, gettandosi – o così è stato dai più raccontato – da una finestra del secondo piano dell’Hotel Eden a Roma. Legittimato figlio naturale del Principe di Scordia Giuseppe Lanza Branciforte per diretta intercessione di Benito Mussolini, fu amico di Galeazzo Ciano, Susanna Agnelli, Curzio Malaparte, Aristotele Onassis e Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Volontario nella Guerra di Spagna, diplomatico, fidanzato di Susanna Agnelli, marito di Olga Villi, presidente del Palermo Calcio e “inventore” del calciomercato con Gipo Viani. Tutto il suo imperò si polverizzò, di colpo o quasi, per la riforma agraria e la crisi delle zolfare. Modugno eternò la sua storia con una narrazione metaforica e battendo forte la mano sulle corde della chitarra. Fu il suo primo capolavoro e probabilmente resta il più lucente. Collaborò con Quasimodo e Pasolini, fu amico di Montale. Cadde e si rialzò, più volte. La canzone d’autore italiana deve moltissimo a questo innovatore irruento e dolente, che – proprio come uno dei suoi personaggi – sorrideva di giorno per poi consegnarsi la sera alla malinconia, dicendo buona notte a ogni cosa: ai fanali illuminati, a un gatto innamorato che randagio se ne va. Alla vita." Andrea Scanzi. Continua a leggere...

mercoledì 29 luglio 2015

Lettera aperta a Lillo Firetto sindaco di Agrigento

Caro sindaco Firetto, in questi ultimi anni siamo stati su opposte barricate a proposito del rigassificatore di Porto Empedocle, al confine della Valle dei Templi di Agrigento sito Unesco, pur mantenendo il reciproco rapporto di stima sorto quando lei, negli anni Novanta, fu nominato alla Provincia di Agrigento come giovane assessore alla cultura, mentre io ero dirigente vicino al pensionamento. Abbiamo fatto delle belle cose assieme e ciò mi consente di parlarle senza riserve. I media hanno dato ampio risalto al gran gala di Google tenutosi in questi giorni nella nostra splendida Valle dei Templi. I giornalisti di Repubblica hanno riferito che lei, presente come primo cittadino, si è intrattenuto con Larry Page e Sergey Brin, i patron di Google, a decantare le bellezze del nostro parco archeologico e delle coste agrigentine. Suppongo che avrà pensato che questo evento non sarebbe stato possibile se, da sotto la Valle, fosse sbucata la torre torcia del rigassificatore a fiamma perenne alta 40 metri, e che si sarà reso conto del grave danno di immagine che sarebbe per la nostra terra la iattura di un rigassificatore. Ho molto apprezzato la sua ultima presa di posizione, da sindaco di Agrigento oltre che da presidente del distretto turistico provinciale, contraria all'ecomostro in zona archeologica. Qualcuno sul web ha ipotizzato che il suo sarebbe un gesto di facciata. Io sono ottimista e penso e spero che il suo sia stato un geto autentico e che per l'avvenire interporrà quegli atti giuridici (e ce ne sono) rivolti a contrastare l'ignobile progetto. Con i più cordiali saluti, Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”. Continua a leggere...

domenica 19 luglio 2015

Lettera aperta a Carlo Malacarne, a.d. di Snam Rete Gas, sul rigassificatore al confine della Valle dei Templi di Agrigento

Egregio ing. Malacarne, mi riferisco alla sua intervista rilasciata al Corriere della Sera il 12 luglio, in cui lei ha affermato che per evitare -suppongo- che la sua azienda, la Snam Rete Gas, di cui è amministratore delegato, incorra, nella gestione dei propri affari, in spiacevoli incidenti di percorso, come quelli in cui sono incappati Scaroni & Co., farà riferimento ad una “banca dati reputazionale” messa in piedi con Deloitte. Giusto! Le ricordo che Enel nel proprio Codice Etico (come del resto anche la Snam al cap, II punto 1°,del proprio) ha scritto “Per la nostra azienda la reputazione è un valore immateriale essenziale”. Ciò non ha impedito ad Enel di progettare un rigassificatore da 8 miliardi di mc al confine della Valle dei Templi di Agrigento- sito Unesco-, e alla distanza di solo 800 m. dal centro abitato di Porto Empedocle (cittadina di 15000 abitanti), pur essendo un impianto definito “a rischio di incidente rilevante”. Il gasdotto di collegamento, che dovrebbe essere costruito proprio dalla sua azienda, la Snam Rete Gas, attraverserà, se realizzato (attualmente pende contro di esso un ricorso per l'annullamento dell'autorizzazione), la buffer zone (zona di rispetto) del parco archeologico agrigentino, delimitata dall'Unesco, e per di più sottoposta a vincoli paesaggistici, archeologici e idrogeologici. Quando è stato approvato l'ignobile progetto del rigassificatore, è stata addirittura stipulata, a favore di telecamere, una convenzione tra l'allora a.d. di “Nuove Energie” (di proprietà Enel), Giuseppe Luzio, e l'allora prefetto di Agrigento, Umberto Postiglione, per evitare infiltrazioni mafiose nel business del rigassificatore. Lei certamente saprà che è in corso un'indagine della DDA di Palermo per infiltrazioni mafiose proprio nel predetto affaire, in cui è indagato l'a.d. Luzio per frodi nelle pubbliche forniture con l'aggravante di avere favorito la mafia. Non sappiamo come andrà a finire l'indagine, ma una cosa è certa che essa ha portato alle dimissioni di Luzio (o è stato dimissionato?). Una mia amica, strenua e indomita combattente contro l'ignobile progetto, afferma che per le aziende, anche se esse si sono fornite di un altisonante Codice Etico, il valore “materiale” del profitto prevale sempre sul valore “immateriale” della reputazione. I fatti penali citati nel corso di questa lettera sembrano darle ragione. Una volta tanto voglio essere ottimista: penso che in Italia esista pure qualche Boiardo di Stato per cui la reputazione sia prioritaria rispetto al profitto. E mi piace credere che quella tutela dell'ambiente, di cui Snam si fa portatrice, (leggi al vostro Codice Etico, Cap. I, pag. 7) possa metter la parola fine all'ignobile progetto gasiero in zona archeologica. Grazie per l'attenzione e molti cordiali saluti, Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” P.s.: Le invierò una copia (omaggio,s'intende) del libro scritto da me, a quattro mani con mia moglie,e da poco pubblicato, che documenta gli otto anni di lotta (finora vincente) degli agrigentini all'ignobile progetto del rigassificatore e del relativo gasdotto di collegamento. Continua a leggere...

martedì 14 luglio 2015

Carlo Malacarne, a.d. di Snam Rete gas si dichiara disponibile ad acquisire il progetto del rigassificatore di Porto Empedocle. Urgono controdeduzioni al Mise

L'amministratore delegato di Snam Rete Gas, Carlo Malacarne (nella foto), interviene sul rigassificatore di Porto Empedocle in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera del 12 luglio. L'intervistatore, Stefano Agnoli, gli ha chiesto: “Se il Mise dichiarasse 'strategico' il progetto del rigassificatore di Enel a Porto Empedocle e visto che Enel intende cederlo vi fareste avanti?”. Malacarne ha risposto: “ Non credo che attualmente ce ne sia una grossa urgenza. Ma non trovo contraria alla strategia energetica nazionale l'idea di avere un altro rigassificatore e anche se l'investimento dovesse essere poi caricato in tariffa- stimiamo circa 700 milioni- l'incidenza sarebbe limitata. Chissà, magari, potremmo intervenire con qualche altro operatore”. Dall'intervista di Malacarne, si ricava quanto segue: -Enel non ha di certo abbandonato, come abbiamo detto e scritto, il progetto del rigassificatore al confine della Valle dei Templi di Agrigento, ma intende venderlo. -Snam Rete Gas, che è stata autorizzata a costruire il gasdotto di collegamento tra il rigassficatore e la rete nazionale del gas, sarebbe favorevole a comprare il progetto, a condizione però che il Ministero dello Sviluppo economico lo dichiari “strategico” per le esigenze del Paese. -Si ricava inoltre, come abbiamo sempre ripetuto, che il costo verrebbe gravato in “tariffa”, cioè sulle bollette dei consumatori. Cosa possiamo e dobbiamo fare noi agrigentini per contrastare l'ignobile progetto? Nell'immediato occorre che più società ed enti rispondano al quesito del Mise (che ricordiamo scade il 25 luglio) fornendo le motivazioni della contrarietà all'impianto gasiero nella buffer zone del parco archeologico di Agrigento. Abbiamo avuto assicurazione da autorevoli esponenti di Legambiente Sicilia che loro risponderanno al questionario. Bisogna fare pressioni sul Sindaco Firetto che, a nome della cittadinanza agrigentina che ha bocciato il rigassificatore in un apposito referendum, faccia sentire al Mise la nostra contrarietà, se non vuole fare la figura della “Quinta colonna” della lobby dell'energia, come lo ha abbondantemente provocato Gaetano Gucciardo di Legambiente. Occorre inoltre vigilare che Firetto non revochi, come ha del resto promesso in campagna elettorale, il ricorso straordinario contro il gasdotto, presentato dal precedente sindaco. Tutto ciò nell'immediato. Altri strumenti giuridici sono ancora possibili per bloccare l'indecoroso progetto. Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi” di Agrigento . Continua a leggere...

mercoledì 1 luglio 2015

Motivi ostativi alla costruzione del rigassificatore a Porto Empedoce

Rispondo al questionario messo on line dal Ministero dello Sviluppo Economico sulla consultazione per il piano strategico nazionale sul Gnl. Questi sono i motivi ostativi che si oppongono alla costruzione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. a Porto Empedocle al confine della Valle dei Templi di Agrigento sito Unesco. MOTIVI DI SICUREZZA: Il Prof. Richard Clark, il massimo esperto mondiale di sicurezza e antiterrorismo, consulente di 3 presidenti americani, sostiene che i rigassificatori vanno costruiti il più lontano possibile dai centri abitati, in quanto oltre ad essere pericolosi in sè sono obiettivi sensibili del terrorismo internazionale. Il rigassificatore di Porto Empedocle è stato progettato alla distanza di 800 metri dal centro abitato di Porto Empedocle e ad 1 km dal quartiere sud occidentale di Agrigento, quello di Villaseta. MOTIVI DI IMPATTO AMBIENTALE: l'impianto di rigassificazione e del relativo gasdotto di colegamento sono stati progettati nella zona chiamata "Caos",tra Porto Empedocle ed Agrigento, che è sottoposta a vincoli idrogeologici,archeologici e paesaggistici e che è stata delimitata come "buffer zone" (zona di rispetto) della Valle dei Templi di Agrigento, zona delimitata dall'Unesco sin dal 1997 quando la Valle dei Templi è stata inserita nella World Heritage List. PARERE CONTRARIO DELLE POPOLAZIONI: la popolazione di Agrigento, in un referendum popolare del 2009, ha detto NO al rigassificatore con il 99% dei votanti. Mentre alla popolazione di Porto Empedocle, che lo aveva chiesto ufficialmente, l'ex Sindaco Firetto ha negato il referendum. MOTIVI DI LOTTA ALLA MAFIA: Un'area del cantiere dei lavori è stata sequestrata dalla DDA di Palermo per infiltrazioni mafiose. Questi sono i motivi principali che ostano alla cotruzione del rigassificatore di Porto Empedocle. Gaetano Gaziano presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento". Continua a leggere...

lunedì 29 giugno 2015

TORNA L'INCUBO RIGASSIFICATORE. PIENO SOSTEGNO ALL'AZIONE DI CONTRASTO DEL MOVIMENTO 5 STELLE

Dopo l'acceso dibattito elettorale, in cui qualcuno si avventurò perfino a decretarlo morto e sepolto, ecco che il rigassificatore torna prepotentemente alla ribalta. E' di questi giorni, infatti, la notizia che il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il documento di “consultazione per la Strategia nazionale sul gas naturale liquido", per cui l'impianto di rigassificazione di Porto Empedocle ha avuto, in buona sostanza, il via libera. E' stato cioè dichiarato di interesse strategico. Tutto ciò è stato già scritto nel nostro libro, recentemente pubblicato sotto il titolo “La Valle dei Templi 'cancellata' per decreto”, dove a pag. 103 diciamo: “Ma pensate che il Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, esponente di punta di Confindustria, non farà questo cadeau ad Enel, negando la dichiarazione di opera strategica?”. Il Movimento 5 Stelle, con il consigliere comunale Marcello La Scala, ha chiesto a Firetto di prendere una posizione chiara nei confronti del rigassificatore, mantenendo fede alle promesse elettorali, e ha invitato le associazioni storicamente contrarie all'impianto a vigilare. Oggi la costruzione dell'ecomostro sembra quasi ineluttabile. Ma ancora molte azioni possono essere esperite per bloccarne la realizzazione. Suggerisco, data l'esperienza maturata in questi otto anni di lotta, al M5S alcune iniziative di contrasto: - A livello locale: 1) chiedere all'ufficio legale e del contenzioso del Comune di Agrigento (e i consiglieri comunali ne hanno titolo) di conoscere la fase istruttoria del ricorso straordinario presentato dal precedente Sindaco al Presidente della Regione Siciliana contro l'autorizzazione del gasdotto di collegamento del rigassificatore alla rete nazionale del gas. Ricordo che il ricorso straordinario viene deciso dal Presidente, sulla scorta del parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo, da cui non si discosta mai. Ha perciò valore di tutela giurisdizionale, come il ricorso al Tar. 2) Fare approvare al più presto al consiglio comunale di Agrigento una mozione contro il rigassificatore. - A livello nazionale, far fare un'interrogazione urgente dalla deputazione nazionale del M5S al Ministro dell'Interno Angelino Alfano, dato che, come è stato ricordato da molte parti, il rigassificatore diventerebbe inevitabilmente un obiettivo sensibile per i terroristi islamici. A maggior ragione oggi, alla luce di quanto sta avvenendo in ogni parte del mondo e di quanto è accaduto in Francia con l’attentato jihadista, sferrato a uno stabilimento di gas con la macabra decapitazione di un manager dell'impianto. - A livello europeo far fare un intervento dai parlamentari del M5S al Commissario Europeo per la Concorrenza, come peraltro hanno fatto per altri rigassificatori, essendo l'opera assistita dagli aiuti di Stato in aperta violazione dell'art. 107 del Trattato dell'Unione Europea, che impone il divieto degli aiuti degli Stati membri alle proprie aziende, proprio per evitare che venga violato il principio della libera concorrenza del mercato tutelato dall'art.119 del Trattato. Peraltro mi piace ricordare che la Commissione Europea, dietro l'azione dei ricorsi della mia associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”, dell'associazione “Confimpresa-Eromed” e dell'associazione “Il Cerchio”, ottenne dalla Autorità dell'Energia e del Gas che venissero sospesi gli aiuti alle aziende che costruiscono rigassificatori (leggi a pag. 92 del nostro libro). Oggi si vorrebbe aggirare questo divieto facendo dichiarare il rigassificatore di Porto Empedocle opera strategica per il nostro Paese. Ritengo che queste iniziative, che suggerisco al M5S, potrebbero, se attuate, fortemente scoraggiare la realizzazione dell'ecomostro al confine del nostro parco archeologico. Ci aspettiamo inoltre che Firetto mantenga il proprio impegno preso in campagna elettorale con i giurgintani (checché ne pensi il “preclaro” Camilleri) di non fare niente in contrasto con le determinazioni assunte dalla precedente amministrazione comunale che vanno tutte contro la realizzazione dell'ecomostro. Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” . Continua a leggere...

domenica 14 giugno 2015

Ad Andrea Camilleri risponodo: sono orgoglioso di essere "giurgintanu"

Andrea Camilleri, nel congratularsi con Lillo Firetto per la sua elezione a sindaco di Agrigento, lo ha messo in guardia. “Attento ai giurgintani” gli ha detto “non sono come i marinisi”. A Camilleri rispondo “sono orgoglioso di essere giurgintanu e non marinisi se tutti i marinisi sono come Camilleri”. Camilleri ha scritto molti libri di successo commerciale. Io ne ho scritti solo tre di nessun interesse commerciale, anche perché il ricavato delle poche copie che ho venduto l'ho devoluto interamente alle suore della mensa della solidarietà di Agrigento. Nell'ultimo libro, dal titolo “La Valle dei Templi 'cancellata' per decreto”, ho raccontato gli otto anni di lotta che i giurgintani, non i marinisi, hanno portato avanti contro il rigassificatore da 8 miliardi di mc al confine del parco archeologico agrigentino. Nel libro ho riferito la posizione di Andrea Camilleri, paladino contro le trivelle in Val di Noto e sostenitore del rigassificatore al confine della Valle dei Templi di Agrigento. Riporto la dichiarazione che Camilleri rilasciò, in freddo lessico burocratese, a la la Repubblica.it del 27.1.2009: "Sono rimasto particolarmente soddisfatto nell'apprendere che a Porto Empedocle verrà realizzato il progetto dell'Enel di costruire un impianto di rigassificazione. Questa, a parer mio, è la giusta conclusione di un iter progettuale che è andato per le lunghe ma che ora si è finalmente concretizzato. Si tratta di un impianto estremamente utile non solo per sviluppare l'economia locale ma per l'intero Paese, che ridarà fiato e speranza alla gente e garantirà un importante ritorno economico al territorio". Camilleri si trasforma in economista e benedice il rigassificatore. Quei 7000 giurgintani, che al referudum indetto dal sindaco Marco Zambuto gridarono No al rigassificatore, hanno dato una netta risposta al rigassificatorista Camilleri. Continua a leggere...

giovedì 28 maggio 2015

Solgenitsin: "Cosi si resiste alle menzogne del potere"

Il "grande vecchio" Alexander Solgenitsin ci ha lasciato, in questo scritto pubblicato ieri in prima pagina da la Repubblica, una fondamentale lezione per resistere alle menzogne del potere. Non è necessario, dice il grande scrittore russo, compiere atti eroici, basta "la non partecipazione personale alla menzogna". Trascrivo per intero la lezione di Solgenitsin. Alexander Solgenitsin: "Vivere senza menzogna!" "Ci siamo così irrimediabilmente disumanizzati che per la modesta pappatoria di oggi siamo disposti a dar via tutti i nostri princìpi, l’anima, tutti gli sforzi dei nostri predecessori e le opportunità dei nostri posteri — qualsiasi cosa pur di non arrecare turbamento alla nostra precaria esistenza. Non sappiamo più cosa siano l’orgoglio, la fermezza, un cuore fervido. Non ci spaventa nemmeno la morte nucleare, la terza guerra mondiale (ci sarà pure un buco dove nascondersi) — una sola cosa temiamo: di dover fare quei pochi passi che ci separano dal coraggio civico! Purché non ci si debba allontanare dal gregge, andandocene un po’ per conto nostro — e se poi ci ritroviamo senza il filoncino di pane bianco, lo scaldabagno a gas, il permesso di soggiorno a Mosca? C’è un concetto capace di assicurarci una vita tranquilla finché campiamo e ce l’hanno inculcato in tutte le salse ai circoli di educazione politica, finché ci è entrato bene in testa: l’ambiente, le condizioni sociali, non se ne esce, l’essere determina la coscienza, e allora cosa c’entriamo noi? Noi non possiamo farci niente. Possiamo al contrario fare tutto! Ma preferiamo mentire a noi stessi, per metterci il cuore in pace. Non sono affatto “loro” i colpevoli di tutto, siamo noi stessi, soltanto noi! Ci obietteranno: ma in effetti che cosa si può fare concretamente? Ci hanno tappato la bocca, non ci prestano ascolto, non chiedono il nostro parere. Come fare per costringere quelli ad ascoltarci? Non c’è comunque modo di far cambiare loro idea. La cosa più naturale sarebbe non rieleggerli! — già, se nel nostro paese ci fossero le rielezioni. Dunque, un circolo chiuso? Davvero senza via d’uscita? E possiamo solo aspettare passivamente che, di punto in bianco, qualcosa succeda da sé? Ma quel qualcosa che ci sta addosso non si scollerà mai da sé, se noi tutti continueremo ad accettarlo, ossequiarlo e rafforzarlo ogni giorno, se non ci decideremo ad affrontarlo cominciando da dove è più vulnerabile. Dalla menzogna. Quando la violenza irrompe nel pacifico consorzio umano il suo volto arde di tracotante certezza ch’essa espone, grida perfino, sulle proprie insegne: «Io sono la Violenza! Fate largo, muovetevi o vi metto sotto!». Ma la violenza invecchia altrettanto rapidamente e di lì a pochi anni già non è più così sicura di sé e per darsi un contegno, per rendersi più presentabile si cerca immancabilmente un’alleata ed è la Menzogna. Infatti la violenza non ha altro modo di mascherarsi se non la menzogna, e la menzogna non può persistere se non per mezzo della violenza. E la violenza non ha bisogno di farci sentire tutti i giorni, su ogni spalla, il peso della propria zampa: essa pretende da noi solo che ci sottomettiamo alla menzogna, che partecipiamo un giorno dopo l’altro alla menzogna — e tanto basta per essere sudditi fedeli. E proprio qui troviamo la chiave, da noi finora trascurata, e invece così semplice e accessibile, per la nostra liberazione: la non partecipazione personale alla menzogna! Se infatti sempre più gente non vuole avere a che fare con la menzogna, essa inizia a scomparire. Come una malattia contagiosa, che esiste finché ci sono persone da infettare. Non ci viene chiesto di scendere in piazza, non siamo abbastanza maturi per proclamare in pubblico la verità, esprimere ad alta voce quel che pensiamo — non fa per noi, troppo rischioso. Ma almeno rifiutiamoci di dire quello che non pensiamo. Presa coscienza del limite oltre il quale inizia la menzogna (e la sensibilità al riguardo è soggettiva) — ritrarsi da questa cancrenosa frontiera! E allora ciascuno di noi si faccia coraggio e scelga: o restare servo cosciente della menzogna (oh, certo, non perché vi sia propenso, ma per mantenere la famiglia, per tirare su i figli, e nello spirito della menzogna!) oppure decidere che è giunto il momento di riscuotersi, di diventare una persona onesta che merita il rispetto dei figli e dei contemporanei. (...) Sì, all’inizio non sarà facile. Qualcuno perderà temporaneamente il lavoro. Ai giovani che vogliono vivere secondo verità questo complicherà parecchio fin dall’inizio la loro giovane esistenza: infatti anche le verifiche a domande e risposte sono infarcite di menzogna e bisogna scegliere. Ma per nessuno che voglia mantenersi onesto rimangono comunque scappatoie di sorta: non c’è giorno, per nessuno di noi, neanche nelle più inoffensive scienze tecniche, nel quale non si debba scegliere in che direzione andare: verso la verità o verso la menzogna, verso l’indipendenza dello spirito o il servilismo spirituale. E chi non avrà avuto coraggio bastante neanche per difendere la propria anima eviti perlomeno di menar vanto per le proprie idee progressiste, non si pavoneggi dei suoi titoli di accademico, artista del popolo, benemerito di questo o di quello, o generale e dica semplicemente a se stesso: sono una bestia e un vigliacco, voglio solo restarmene al calduccio e a pancia piena. Per gente come noi intorpidita dall’inazione, perfino questa via — la più moderata tra le varie forme di resistenza — risulterà tutt’altro che facile. Più facile comunque, senza paragoni, dell’immolarsi col fuoco o anche di uno sciopero della fame: le fiamme non ti avvolgeranno le membra, gli occhi non ti scoppieranno per il calore e un po’ di pane nero e un bicchiere d’acqua potabile si troveranno sempre per la tua famiglia. Quel grande popolo d’Europa che abbiamo ingannato e tradito — il popolo cecoslovacco — non ci ha forse mostrato che un petto inerme può resistere anche ai carri armati se in esso batte un cuore degno? Sarà una via irta di ostacoli? — però la meno gravosa di quelle possibili. Una scelta non facile per il corpo — ma l’unica per l’anima. Una via non facile — tuttavia anche da noi ci sono persone, decine di persone, che da anni si attengono a questi criteri, vivono secondo verità. Non si tratta allora di avviarsi per primi su questa via ma di unirsi a chi l’ha già fatto! Quanto più numerosi e concordi saremo nell’intraprenderla, tanto più agevole e breve ci sembrerà! Se saremo migliaia, non potranno tenerci testa, neanche ci proveranno. Se diventeremo decine di migliaia, il nostro paese cambierà talmente da non riconoscerlo più. Se invece ci facciamo vincere dalla paura, smettiamo almeno di lamentarci di quelli che ci toglierebbero anche l’aria per respirare — siamo noi stessi a farlo! Incurviamo ancor di più la schiena, aspettiamo di vedere come va, e i nostri amici biologi contribuiranno ad avvicinare il giorno in cui potranno leggerci nel pensiero e riprogrammare i nostri geni. Se anche stavolta ci lasceremo vincere dalla paura vorrà dire che siamo delle nullità, che per noi non c’è nessuna speranza e che ci meritiamo il disprezzo di Puškin: «A che pro alla mandria della libertà i doni?... / Il loro sol retaggio da generazioni / Sono il giogo, la frusta ed i sonagli»".Alexander Solgenitsin. Continua a leggere...

domenica 10 maggio 2015

N0 AL RIGASSIFICATORE: IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO SUGLI OTTO ANNI DI LOTTA

Questo il video della presentazione del nostro libro "La Valle dei Templi 'cancellata' per decreto-Otto anni di lotta all'arroganza dei poteri forti" https://www.youtube.com/watch?v=9rRCqgHJhso&list=PLg42bS-5t4vaVYe8cWYg8OD0oQimf1pcu. Il libro è stato presentato mercoledì 29 aprile presso la sede del parco letterario "Luigi Pirandello", al piazzale "Caos". La ripresa è stata effettuata dall'amico Dino Barone, presidente dell'associazione culturale "Il Cerchio" che gestisce il parco letterario. Barone, che è stato ed è uno dei più strenui nemici dell'ignobile progetto dell'impianto gasiero al confine della Valle dei Templi, ci ha gentilmente concesso di utilizzare il filmato che documenta l'iniziativa della presentazione del nostro libro. Caterina Busetta e Gaetano Gaziano Continua a leggere...

martedì 5 maggio 2015

Rigassificatore: ricordiamo a chi ha memoria corta...

Mercoledì 29 aprile abbiamo presentato il nostro libro sugli otto anni di lotta al rigassificatore. La finalità del libro, l'abbiamo sottolineato più volte, è stata quella di documentare le iniziative di contrasto all'indecoroso progetto del rigassificatore al confine della Valle dei Templi, sito Unesco, portate avanti da enti, associazioni e soggetti individuali consapevoli, perché ne restasse testimonianza scritta. Abbiamo ricordato anche che non è vero che il rigassificatore non si farà più ma che è vera la notizia che Enel intende vendere il progetto del rigassificatore. Tale vendita può essere contrastata dal futuro sindaco di Agrigento e dal futuro consiglio comunale, impedendo la costruzione del gasdotto di collegamento tra il rigassificatore e la rete nazionale del gas. Per fare ciò i nuovi amministratori avranno diversi strumenti giuridici a loro disposizione: il primo sarà quello di non revocare il ricorso straordinario che il precedente sindaco ha proposto contro il decreto regionale che autorizza la costruzione del gasdotto. Ricordiamo che questo dovrebbe attraversare la zona “Caos” in territorio di Agrigento, che è la zona più protetta del mondo, in quanto sottoposta a vincoli paesaggistici, archeologici e idrogeologici. Altre azioni giuridiche di contrasto potrebbero essere, per esempio, quelle contro il piano di espropri e i vari progetti esecutivi dell'opera. Se si renderà difficile la costruzione del gasdotto, il progetto del rigassificatore non sarà più appetibile e non troverà facilmente acquirenti. Dato che artatamente da qualcuno si vuol far passare l'idea che, se il rigassificatore non si farà più, lo si deve esclusivamente alle mutate strategie energetiche internazionali, vorremmo ribadire che, se non fossero stati presentati i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato che hanno rinviato di 4 anni l'inizio dei lavori, a quest'ora il rigassificatore ce l'avrebbero bello che impupato sotto il tempio di Vulcano. Infatti il decreto di autorizzazione del governatore Lombardo (oggi indagato per mafia), che concluse la procedura del governatore Totò Cuffaro (oggi in carcere per mafia), è del settembre del 2009. E a quel tempo i lavori furono bloccati prorio dai nostri ricorsi. E' giusto e corretto che le future generazioni sappiano, soprattutto se malauguratamente il rigassificatore sarà realizzato, chi ha deciso di lottare per contrastare i poteri forti e chi ha trovato più comodo lasciar fare per convenienza o insipienza. Proprio per impedire che venga misconosciuta la verità, oggi che si è perso il rapporto tra cultura e impegno civile e che anche la richiesta di una firma per una petizione risulta difficile, e che l'intellettuale non usa più la sua voce pubblica per dare voce a chi non ce l'ha ma solo per promuovere le proprie opere, trasformandosi da uomo di cultura a uomo di compiacenza, abbiamo ritenuto doveroso documentare con il nostro libro “La Valle dei Templi 'cancellata' per decreto” la lotta civile che ha unito enti, associazioni e cittadini consapevoli che hanno saputo fare rete, scrivendo insieme una pagina bella per la nostra città, che la vulgata comune ha sempre descritto come indolente, abulica e ignava. Anche da qui si può ripartire per acquisire maggiore consapevolezza e coraggio, e diventare stimolo verso una politica spesso carente e incapace di programmare e pianificare lo sviluppo del proprio territorio in linea con la propria vocazione turistica, figlia delle strepitose ricchezze archeologiche e paesaggistiche in esso presenti. Caterina Busetta e Gaetano Gaziano. Continua a leggere...

giovedì 30 aprile 2015

AGRIGENTO DEVE TROVARE IL CORAGGIO DI LOTTARE

Ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti alla presentazione del nostro libro sugli otto anni di lotta che assieme a enti, associazioni e cittadini consapevoli (indicati nel libro) abbiamo condotto contro l'ignobile progetto del rigassificatore al confine della Valle dei Templi, non coerente quindi con un sito Unesco(nella foto foto da sinistra verso destra: Alessio Lattuca, Daniela Ciancimino, Caterina Busetta, Pietro Busetta, Leandro Janni). E' stata soprattutto evidenziata la sinergia che ha permesso i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato e il referendum che ha portato ben 7000 agrigentini a votare “no” al progetto gasiero. Si è sottolineato che vale sempre la pena di lottare per le idee in cui si crede e che, soprattutto, oggi che si è perso il rapporto tra cultura e impegno civile e che molti sedicenti intellettuali usano la loro voce pubblica solo per promuovere le loro opere e non per dare voce a chi non ce l'ha, spetta ai cittadini consapevoli e informati assumere il ruolo di sentinella e scendere in campo per difendere i propri territori, la propria salute e il proprio patrimonio archeologico e paesaggistico. Speriamo che la lettura di questo libro possa stimolare nella nostra città maggiore consapevolezza, impegno civile, coraggio e la voglia di fare rete per impedire scelte sgangherate e non condivise calate dall'alto da una politica dissennata. Caterina Busetta e Gaetano Gaziano. Continua a leggere...

venerdì 24 aprile 2015

LOCANDINA-INVITO DELLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "LA VALLE DEI TEMPLI 'CANCELLATA' PER DECRETO"

Mercoledì 29 aprile alle ore 17 presso la sede del parco letterario "Luigi Pirandello" piazzale Caos di Agrigento presentermo il nostro libro dal titolo "La Valle dei templi di Agrigento 'cancellata' per decreto - Otto anni di lotta all'arroganza dei poteri forti". Questo il programma dell'iniziativa: Saluti di Bernardo Barone, presidente dell'associazione "Il Cerchio" gestore del parco letterario "Luigi Pirandello". Introducono Caterina Busetta e Gaetano Gaziano, autori del libro. Interventi di Daniela Ciancimino, avvocato di Legambiente Sicilia; Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra; Alessio Lattuca, presidente di Confimpresa-Euromed; Conclude Pietro Busetta, economista. Continua a leggere...

giovedì 23 aprile 2015

Presentazione libro sugli otto anni di lotta al rigassificatore al confine della Valle dei Templi

Mercoledì 29 aprile alle ore 17,00 presso il parco letterario “Luigi Pirandello”, zona Caos, presenteremo il nostro libro “La Valle dei Templi di Agrigento 'cancellata' per decreto – Otto anni di lotta all'arroganza dei poteri forti”. Il titolo fa riferimento al decreto di Via (valutazione di impatto ambientale) che la ministra dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo, e il ministro dei BB.CC., Sandro Bondi, emanarono nel settembre 2008 sul progetto del rigassificatore di Porto Empedocle, dichiarando che non intaccavano siti Sic (siti di interesse comunitario) come “Le Maccalube” di Aragona o “Torre Salsa” , “scordandosi” platealmente della presenza della Valle dei Templi, distante appena un km che, in effetti, non è un sito Sic, ma molto di più, è un sito Unesco, patrimonio universale. Il libro non ha scopi elettorali ma vuole essere esclusivamente la testimonianza dell'impegno civile che ha unito enti, associazioni ambientaliste, associazioni culturali e cittadini consapevoli, in una battaglia comune contro l'ignobile progetto di un rigassificatore al confine della Valle, non coerente quindi con un sito Unesco. Erri De Luca, scrittore e intellettuale, che da molti anni appoggia i Notav della Val di Susa, sostiene che “la parola contraria oltre ad essere un diritto è un dovere”. Ecco, noi abbiamo sentito il dovere, con questo libro, di documentare le “parole contrarie” dette negli anni ad un'opera “a rischio di incidente rilevante” che otto anni fa, quando fu proposta, trovò unanime consenso in tutte le forze politiche nazionali, regionali e locali, nei sindacati e in gran parte dei media. Il libro, partendo dall'origine alquanto singolare del progetto, affronta nei vari capitoli le “connessioni” che politici, sindacalisti, media, ma anche borghesia e sedicenti intellettuali, hanno avuto con il progetto gasiero, portando alla luce uno spaccato della società in cui viviamo con tutte le sue contraddizioni. Segue un'appendice che raccoglie la documentazione della lotta: articoli di giornale, lettere alla stampa, post sul nostro blog, scambio di mail per coinvolgere con caparbietà personaggi di spicco che avrebbero potuto usare la loro voce pubblica, se solo l'avessero voluto, in difesa della Valle dei Templi, cosicché nessuno potrà dire di non avere saputo. Oggi è cambiata la sensibilità dei cittadini che, riuniti in associazioni, movimenti e comitati, sono disposti a scendere in campo per difendere i loro territori, la loro salute, il loro patrimonio culturale. Cittadini non più rasseganti a cedere la loro sovranità e a firmare cambiali in bianco a politici, istituzioni e maîtres à panser che spesso si attivano non nell'interesse generale ma di arroganti lobby che, senza scrupolo, inquinano, avvelenano, distruggono. Il rigassificatore al confine della Valle dei Templi è la metafora di una decadenza, di un imbarbarimento che, se non stoppati, trasformeranno l'Italia da paese di “grande bellezza” in paese di assoluta bruttezza. Marcel Proust diceva che i “veri barbari non sono coloro che non hanno conosciuto mai la grandezza, ma coloro che, avendola conosciuta in passato, non sono più in grado di riconoscerla”. Aspettiamo alla presentazione del libro quanti con noi hanno fatto questa battaglia e quelli che sono interessati all'argomento. Caterina Busetta e Gaetano Gaziano. Continua a leggere...

martedì 17 marzo 2015

Inaugurata la passerella nella Valle dei Templi di Agrigento

Venerdì 13 marzo è stata inaugurata la passerella che collega l'aria del tempio di Giove con quella di Ercole e la via Sacra nella Valle dei Templi di Agrigento. L'idea di una passerella, lanciata molti anni fa dall'ordine degli architetti di Agrigento, era stata accolta favorevolmente dall'ultimo consiglio dell'ente parco, che aveva proposto un concorso di idee, bandito poi nel 2012 dallo stesso ente parco e che ha portato oggi alla sua realizzazione. Il concorso di idee ha visto vincitori due giovani architetti di Sciacca: Mario Cottone e Gregorio Indelicato, che dopo una lunga esperienza di lavoro in Spagna sono tornati nella terra d'origine, per portare il loro contributo di idee e di impegno. La passerella è stata realizzata in acciaio con un camminamento in pietra leggera e s'innesta nel paesaggio circostante, tra le colonne del tempio di Ercole e la vegetazione lussureggiante, come un elemento scultoreo esile. Ciò che comunque è importante sottolineare è il fatto che i visitatori entreranno da porta Quinta, mentre gli autobus sosteranno nel parcheggio di S.Anna, alleggerendo finalmente il traffico caotico e disordinato che ancora oggi caratterizza la passeggiata archeologica che non è stata mai convertita a traffico limitato, così come garantito dall'amministrazione comunale del tempo al consiglio del parco nel lontano 2008. Questo della passerella è senz'altro un altro passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione della Valle che passa per la sua fruizione. Ciò che resta inspiegabile, invece, è perché il piano del parco è fermo dal 2009 all'assessorato regioanale territorio e ambiente, si dice per una valutazione di impatto ambientale. Ma impatto de che? Caterina Busetta, già consigliera dell'ente parco. Continua a leggere...

domenica 25 gennaio 2015

LA STRAGE DEGLI EUCALIPTUS E IL DESERTO DEI BARBARI

Cinque anni fa, esattamente nel febbraio del 2010, lanciai un allarme da questo blog a seguito dello sconsiderato abbattimento nella nostra città di centinaia di eucaliptus centenari. Dopo avere denunciato alcuni enti pubblici quali responsabili di quel criminale progetto, pronosticai (ma non bisogna essere profeti, per fare ciò basta conoscere la natura dei nostri amministratori) che presto il nostro territorio sarebbe diventato un deserto. Riporto la conclusione di quell'articolo: “In ogni caso, poiché il loro abbattimento costituisce un crimine sociale sia che venga commesso dai privati che dai rappresentanti degli enti pubblici, chiediamo al Comune di Agrigento, all'Ente Parco Archeologico e alle altre autorità che hanno competenza in materia (Anas, Forestale, eccetera) di arrestare immediatamente questa strage, perché diversamente non è difficile pronosticare che, in pochi anni, il nostro territorio sarà completamente un deserto dove fioriranno solo gli alberi-ciminiere dei termovalorizzatori, dei rigassificatori e delle centrali nucleari”. Orbene oggi si è ripresa con pervicace caparbietà l'opera di criminale desertificazione del nostro territorio, sdradicando completamente il bosco di secolari eucaliptus, che era stato piantumato nella scarpata tra la villa Bonfiglio e la via Crispi, proprio in funzione di contenimento del terreno, per evitare possibili frane. Ciò è avvenuto nel silenzio più assordante delle associazioni ambientaliste (sempre che ne esistano ad Agrigento). In quella lontana denuncia adombrai l'ipotesi che la legna degli eucaliptus potesse fare gola alla nuova centrale elettrica a biomasse appena sorta in territorio di Caltanissetta. Oggi quella previsione si è rivelata veritiera, dal momento che apprendiamo dalle cronache di questi giorni che sono stati disboscati diversi ettari di eucaliptus in territorio siciliano e che fortunatamente sono state bloccate le operazioni a seguito delle proteste di alcuni sindaci, che avevano denunciato la criminale pratica messa in atto per fornire legna alla centrale a biomasse di Dittaino. Ad Agrigento quest'opera di deforestazione deve essere considerata ancora più pericolosa, in quanto il nostro territorio è il più disastrato d'Italia sotto l'aspetto del dissesto idro-geologico. Basti pensare alla frana del 1966 che inghiottì alcuni palazzi, alla cattedrale di S.Gerlando che sta inesorabilmente scivolando a valle e all'ultimo episodio di frana al viale della Vittoria che ha provocato il danneggiamento di due palazzi con sfollamento dei rispettivi inquilini. Nella foto si può vedere la scarpata disboscata e i sottostanti palazzi di via Crispi, i cui inquilini da oggi non faranno di certo sogni tranquilli. La magistratura penale dovrebbe attenzionare questa vicenda opaca della strage degli eucaliptus “innocenti”, altrimenti tra qualche tempo (non lontano) il nostro territorio sarà ridotto non ad un “deserto dei tartari” di buzzatiana memoria ma più volgarmente ad un “deserto dei barbari” di casa nostra. Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” . Continua a leggere...

mercoledì 7 gennaio 2015

Gustavo Zagrebelsky for President

Oggi il “IlFattoQuotidiano.it” lancia le proprie “primarie” per il Quirinale, invitando a votare tra alcuni nomi proposti dal quotidiano stesso o per un'altra persona di proprio gradimento. Con ciò hanno fatto propria la proposta di alcuni lettori (io sono uno di loro e avanzai questa ipotesi con una mail del 18 dicembre scorso). Penso che sia importante aderire all'iniziativa del Fq. Io voterò per Zagrebelsky. Già 2 anni fa proposi dal mio blog “Gustavo Zagrebelsky for President” spiegandone i motivi. Oggi invito tutti ad esprimere il proprio voto per dire alla Casta quali sono le preferenze dei cittadini. VOTATE PER CHI VOLETE MA VOTATE. Gaetano Gaziano, blogger. Continua a leggere...