lunedì 29 luglio 2013

Appello a Massimo Bray, Ministro dei BB.CC., per salvare la Valle dei Templi patrimonio Unesco

Signor Ministro, ci rivolgiamo a Lei perché eviti all'Italia e agli Italiani l'ignominia della costruzione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine della Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco, in quanto la costruzione di un ecomostro attaccato al parco archeologico agrigentino distruggerebbe uno dei siti culturali e paesaggistici più importanti e belli del mondo, che costituisce una delle principali risorse del turismo culturale in Italia. Per evitare ciò la mia associazione "Salviamo la Valle dei Templi", unitamente ad altre associazioni culturali e ambientaliste, lotta da più di sette anni (il Ministro Bray nella foto in alto). Gaetano Gaziano- Tel. 3938587028 Continua a leggere...

giovedì 18 luglio 2013

TRIVELLE PETROLIFERE DI FRONTE ALLE COSTE AGRIGENTINE

Presto compariranno di fronte alle coste agrigentine le trivelle per perforazioni alla ricerca del petrolio. Lo assicura Bruno Lescoeur (nella foto), ad di Edison (ormai di proprietà francese). Ha, infatti, dichiarato a “Repubblica”, nell'inserto di Affari & Finanza di lunedì 15 luglio, di apprezzare che il governo Letta abbia confermato le indicazioni contenute nella SEN (strategia energetica nazionale) del precedente governo Monti-Passera, che prevedeva appunto di intensificare le perforazioni petrolifere anche al di sotto delle 12 miglia. Ha concluso Lescoeur che prevede di investire a tal fine un miliardo di euro. E dove trivelleranno? Ma di fronte alle coste agrigentine "of course". E perché mai avrebbero scelto il mare agrigentino? Forse perché sono in possesso di un'indagine geognostica che assicura grandi quantità di oro nero sotto le nostre coste? Non so dire. Di certo sono in possesso di un'indagine socio-politica che garantisce loro che non esiste al mondo territorio, come quello agrigentino, con la totalità della classe politica e sindacale pronta a calare le brache di fronte ai nuovi colonizzatori, italiani o stranieri che siano. L'esempio del rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento è apodittico del loro alto tasso di ascarismo e servilismo, il cui concentrato va ricercato nelle parole di quel cosiddetto “onorevole” della provincia di Agrigento che ebbe a dire in Parlamento al ministro Passera “le sue parole sono musica per le mie orecchie”. Il ministro lo aveva appena rassicurato, rispondendo alla sua interrogazione nel question time, che i lavori del rigassificatore sotto la Valle dei Templi erano cominciati e che sarebbero stati completati entro 6 anni (vedi post precedente). Questa è la classe politica che ci rappresenta o, meglio, che non ci rappresenta, visto che i politici nazionali non li ha scelti nessuno ma sono stati “nominati” dai rispettivi segretari di partito, e che, a livello regionale, dove invece esistono le preferenze, molto spesso se non sempre i voti sono oggetto di scambio clientelare, anche con la mafia come dimostrano i processi a Cuffaro, Lombardo e Antinoro, solo per citare i casi più eclatanti. Dobbiamo ricordare che la classe politica agrigentina ha avallato, ma anche deciso, per il nostro territorio, i progetti del rigassificatore a Porto Empedocle, l'inceneritore (eufemisticamente termovalorizzatore) a Casteltermini, la mega discarica ad Aragona, la centrale nucleare a Palma Montechiaro. Che volete che siano una o più trivelle di fronte alle nostre coste? “Venghino, signori francesi venghino”, ché i politici e sindacalisti agrigentini sono pronti a intonare in coro: “Battiam, battiam le mani, arriva il padron...”, non dimenticando di chinarsi a 90 gradi. Gaetano Gaziano. Continua a leggere...

domenica 14 luglio 2013

HUB DEL GAS NON PIU' REALIZZABILE

L' hub del gas nel Mediterraneo, tanto caro a Prodi-Mortadella e Bersani-Culatello, per cui i due “grandi statisti” hanno lavorato “ventre a terra” (copyright del Corriere della Sera), non è più realizzabile. Lo ha affermato categoricamente Guido Bortoni (nella foto), presidente dell'Autorità per l'energia e il gas. Infatti, intervistato da "La Repubblica", giovedì 11 luglio, ha affermato: “Non dobbiamo diventare l'hub del gas. Possiamo ma non dobbiamo e solo nell'interesse di un mercato integrato europeo, non certo sulle spalle del consumatore italiano”. PAROLE SANTE!!!. Questa affermazione dovrebbe chiudere definitivamente le ambiguità dei governanti e boiardi di Stato italiani. Nel 2008 l'ad di Enel, Fulvio Conti, ebbe a dichiarare che i rigassificatori devono essere costruiti “se non si vuole che l'Italia resti al freddo e al buio”. E qualche tempo fa il ministro-banchiere Corradino Passera, dichiarò, in un question-time al Parlamento, che "i lavori del rigassificatore di Porto Empedocle sono cominciati e saranno portati a compimento entro 6 anni”. Il nostro politico, l'ascaro di turno, tal Giuseppe Ruvolo di Ribera, che aveva fatto l'interrogazione, rispose gongolante “le sue parole sono musica per le mie orecchie, signor ministro”. Quel ministro, colpito dalla inesorabile maledizione di Zeus che non perdona (leggi il post precedente), è stato mandato a casa rovinosamente con tutto il governo del suo amato e “sobrio” Monti. E, cercando disperatamente una candidatura al Parlamento, è stato bellamente ignorato da tutti i partiti. Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento". Continua a leggere...

domenica 7 luglio 2013

La maledizione di Zeus colpisce ancora

Il 14 luglio 2008 pubblicai su questo blog un articolo dal titolo “La maledizione di Zeus” con riferimento alle non felici vicissitudini che avevano colpito coloro che, a vario titolo, avevano favorito o non si erano opposti all'ignobile progetto del rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento, proprio là dove i coloni greco-rodesi avevano eretto al padre Zeus uno dei più grandi (forse il più grande) tempio della Magna Grecia a sua gloria imperitura. (Ripubblico quell'articolo in calce a questo). Certo, padre Zeus deve essersi adombrato, “nichiato” come diciamo noi, con i vari Prodi, Bersani, Rutelli, Pecoraro Scanio,Cuffaro, Capodicasa che quello scellerato progetto hanno voluto o benedetto, se agli stessi non ha fatto arridere la sorte, come si usa dire oggi. Ma se prima avevamo qualche dubbio sulla collera di Zeus, oggi ne abbiamo la certezza, che ci viene data dalla condanna di Antonello Antinoro (nella foto in alto) a sei anni di carcere per voto di scambio con la mafia. Cosa c'entra Antonello Antinoro con il rigassificatore nella Valle dei Tempi, direte voi? C'entra, altro se c'entra. Antinoro fu l'assessore regionale ai BB.CC. che stoppò la delibera con la quale il Parco Archeologico della Valle dei Templi aveva deciso di impugnare al Tar l'ignobile decreto di Via Prestigiacomo-Bondi sul rigassificatore. Questo Zeus deve essere particolarmente “ncazzuso” contro chi li offende. La sentenza di appello di condanna di Antinoro ha addirittura triplicato la pena di due anni che gli era stata inflitta con la sentenza di primo grado. E gli altri protagonisti del progetto che “salverà l'Italia dal freddo e dal buio” che fine hanno fatto? Cuffaro, che quando scrivemmo il primo articolo era stato condannato a “soli” 5 anni di carcere, ha visto aggravare la sua pena a 7 anni, che sta scontando a Rebibbia (con molta dignità, bisogna ammettere). Bersani è stato umiliato e sostituito al posto di premier da Letta Nipote, pur avendo “vinto” o, meglio, “non perso” le elezioni. Prodi è stato sbeffeggiato dal suo suo stesso partito, di cui pure era stato uno dei fondatori. Lombardo si è dovuto dimettere anticipatamente da governatore, in quanto indagato per voto di scambio politico-mafioso. E, candidatosi al Senato, è stato sonoramente trombato. Abbiamo visto, pure, che fine ha fatto il trio di asserssori regionali agrigentini Cimino-Di Mauro-Gentile, che, al tempo dell'autorizzazione regionale del rigassificatore, governavano con Lombardo. Gentile, al momento in cui scriviamo, è agli arresti domicilari, dopo essere stato in carcere, in quanto indagato in una sordida vicenda di spreco di fondi regionali, destinati alla formazione di giovani disoccupati. Cimino va “zombando” da un partito all'altro alla ricerca di un futuro politico, che sembra molto incerto per lui. Di Mauro vede liquefarsi il suo partito, l'MPA, con defezioni quotidiane di aderenti, e gli resterà, quanto prima, di intonare la canzone di Don Backy “Ancora una volta ho rimasto solo”. Concludendo, mentre alla fine del primo articolo invocavo Zeus di non infierire su questi poveretti in quanto affermavano che lo hanno fatto per il nostro bene, oggi, dato che non hanno mostrato segnali di pentimento, dico: “GRAZIE, OH GRANDE PADRE ZEUS” Gaetano Gaziano.................................................................................................................. Questo il precedente articolo sempre pubblicato su questo blog il 14 luglio 2008: "LA MALEDIZIONE DI ZEUS": Una terribile maledizione insegue da secoli i profanatori della Valle dei Faraoni. Ne sanno qualcosa (o meglio ne sapevano qualcosa, in quanto sono tutti morti di morte violenta) i profanatori della tomba di Tutankamon. Una analoga maledizione sembra inseguire i profanatori della Valle dei Templi di Agrigento. Non ancora così terribile, perché trattasi al momento solo di un tentativo molto concreto di profanare il sito della Valle con la costruzione di un rigassificatore a Porto Empedocle. E non lo dico per ridere. Basta esaminare le vicende politico-giudiziarie dei protagonisti del tentativo di industrializzare la Valle, per rendersi conto che al buon padre Zeus non deve essere molto piaciuta l'infelice idea di andargli a piazzare due enormi cisternoni e le torri torcia alte 40 metri a fiamma perenne a due passi dal tempio dorico che gli antichi coloni greco-rodesi gli dedicarono per glorificarne nei secoli il suo nome. E se n'è giustamente adombrato, vendicandosi! Vediamo come. Totò Cuffaro, magnifico e potente governatore siciliano, è stato disarcionato in corsa mentre si trovava all'apice della sua gloria terrena: condannato in primo grado a “soli” cinque anni di reclusione per avere favorito singoli boss mafiosi, con l'appendice della scivolata sulle bucce dei cannoli. Vero è che dopo è stato eletto senatore, ma volete mettere la poltrona di governatore di una delle regioni più grandi d'Italia in cambio di un singolo, anonimo, insignificante posto nel parco buoi del Parlamento italiano? Sorte migliore non ha avuto uno degli altri sponsor dell'iniziativa industriale, cioè Angelo Capodicasa, che è stato scalzato anche lui in corsa dal posto di vice ministro alle infrastrutture per andare a occupare un altro anonimo posto del parco buoi. E quando “l'acchiappa” più un posto di vice-ministro Capodicasa? Né maggiore fortuna hanno avuto i big nazionali, come Prodi, D'Alema e Bersani, fautori della politica dell'ambientalismo del fare (o degli affari) e sostenitori dei rigassificatori che, a leggere il Corriere della Sera, hanno lavorato “ventre a terra” solo per stipulare affari nel business dell'energia. Prodi ha concluso ingloriosamente la sua parabola politica, con la certezza di essere ricordato nei libri di storia come uno dei peggiori (se non il peggiore) premier del dopoguerra (almeno così l'ha percepito la stragrande maggioranza degli Italiani). D'Alema, perso il ministero degli esteri, s'è rintanato nel molto meno gratificante posto di presidente della Fondazione Italiani-Europei: troppo poco per un uomo ambizioso come il leader Massimo. Bersani, potente ministro dell'industria, è scomparso dal panorama politico italiano, come è scomparso Francesco Rutelli, l'ex ministro dei beni culturali che, dopo aver promesso un intervento a favore della Valle, è fuggito senza spendere una sola parola. Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell'ambiente, ha fatto di peggio: a due giorni dalle elezioni ha concesso la Via al rigassificatore, cedendo alle pressioni di Enel e Confidustria. Cancellato per sempre dalla vita politica! E tutto ciò è capitato ai nostri “eroi” solo per una maledizione preventiva. Cosa accadrà loro se e quando costruiranno il rigassificatore a un tiro di schioppo dai templi dorici? La Valle dei Templi è molto cara al grande padre Zeus: essa, a ben guardare, rappresenta in terra ciò che l'Olimpo è in cielo. Vi sono raffigurati le più importanti divinità e miti del mondo greco classico, cui sono stati dedicati i templi dorici tra i più belli della Magnagrecia: Zeus, Giunone, Vulcano, Eracle, Demetra, Persefone, Castore e Polluce. E, se non bastasse, ci sono pure le divinità Ctonie. Come pretendere, dunque, che Zeus non s'adombrasse per questo grave affronto apportato alla sua dignità di re degli dèi? Come dargli torto? La cifra delle divinità classiche non è il perdono, ma la tremenda punizione di tutti coloro che hanno l'ardire e la presunzione di offenderle. Non so immaginare cosa sarà la maledizione successiva. Cosa riserverà Zeus, nell'ipotesi infausta della costruzione dell'ecomostro, ai predetti personaggi e a tutti coloro che, a vario titolo, tra manager industriali, funzionari statali, regionali, sindacalisti e giornalisti, hanno contribuito ad approvare o a sponsorizzare tale progetto “indecoroso” (per dirla con il prof. Salvatore Settis, presidente del Consiglio Nazionale BB.CC.) o a tutti coloro che, pur avendone i poteri, non sono intervenuti per evitarlo. Non si possono fare previsioni, però ricordo dagli studi classici che il principale terribile strumento di punizione di Zeus era l'uso dei fulmini per incenerire quei malcapitati che l'avessero offeso. Oh grande padre Zeus, ti prego non infierire troppo contro di loro, perché (poverini) dicono che lo hanno fatto per il nostro bene. Gaetano Gaziano Continua a leggere...