mercoledì 8 ottobre 2014

Ecco perché il rigassificatore di P.Empedocle non si farà più

Oggi la convinzione che il rigassificatore di P.Empedocle, al confine della Valle dei Templi di Agrigento- patrimonio Unesco-, non si faccia più si fonda non solo sulle lotte di quei pochi donchisciotte agrigentini che da 8 anni si battono per evitare questo vulnus irreversibile al patrimonio culturale universale, ma anche su alcune valutazioni di natura economica che si ricavano da due articoli del Corriere Economia di lunedì 6 ottobre,a pag. 9.
Il primo, a firma di Stefano Righi, contiene un'intervista a Francesco Starace, a.d. di Enel, che, nel fare il punto sulle future stratergie energetiche europee, sostiene che oggi si deve avere maggiore attenzione alla sostenibilità delle fonti rinnovabili. Afferma, infatti, Starace: “Puntiamo alla diversificazione del mix di generazione, sfruttando tutte le tecnologie disponibili ed in particolare quelle che, come le rinnovabili, non generano nuova dipendenza da Paesi terzi e portano benefici a livello ambientale”. 
E' la prima volta, a nostra memoria, che un amministratore delegato di Enel parli di sostenibilità e di tutela ambientale. 
Conclude Starace: “Mercato e sostenibilità sono perfettamente conciliabili. Il ruolo dell'impresa è quello di sviluppare soluzioni innovative e modelli di business fondati sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale dei servizi e dei prodotti offerti ai clienti”. E l'accento, anche qui, cade sulla sostenibilità ambientale. E' un buon segno. 
Il secondo articolo, a firma di Elena Comelli, è emblematico sin dal titolo “L'uscita di E.On dall'Italia innesca il risiko delle fonti pulite”. 
Si parla di E.On, colosso energetico tedesco, che ha deciso di abbandonare gli investimenti in Italia e vendere i propri asset energetici tramite la banca di affari Goldman Sachs che, secondo l'autore dell'articolo, non avrà difficoltà a collocare la centrale idroelettrica di Terni, mentre di certo troverà qualche problema nel collocare le 5 centrali a gas presenti nel nostro territorio e la quota azionaria nel rigassificatore di Livorno. 
Tutto ciò per il “surplus” di gas che c'è in Italia. E non solo in Italia. Infatti E.On ha deciso di chiudere le 15 centrali a gas che possiede in Europa. 
Questa sovrabbondanza di gas non è destinata a rientrare in futuro anche per il massiccio sfruttamento dello shale gas che ha reso addirittura autonomi due paesi, prima grandi importatori di gas, come gli Usa e la Cina. 
In questo contesto economico penso che è notevolmente calato l'interesse di Enel a realizzare il rigassificatore di Porto Empedocle, a ridosso della Valle dei Templi di Agrigento. 
Certo potrebbe sempre tentare di vendere il progetto. Ma, in queste condizioni di mercato del gas, chi se lo compra? Magari i cinesi che, data la grande liquidità di cui dispongono, comprano tutto, pure a scatola chiusa. 
Ma sarebbe veramente delittuoso se Enel, dopo avere strombazzato che la costruzione del rigassificatore era dettata dall'esigenza di assicurare all'Italia le scorte di gas di cui ha bisogno (ricordate quando nel 2008 l'ex a.d. di Enel, Fulvio Conti, lanciò l'allarme che senza i rigassificatori l'Italia sarebbe rimasta al freddo e al buio?), oggi decidesse di vendere il progetto al solo scopo di fare cassa, infischiandosene del danno ambientale che creerebbe a carico di uno dei siti più belli al mondo sotto il profilo paesaggistico e culturale, la Valle dei Templi appunto. 
Pensiamo e speriamo che Enel, che rappresenta la storica azienda che porta luce e calore nelle famiglie italiane, non arriverà a tanto, anche perché nel loro Codice Etico sta scritto a chiare lettere:  "Per noi la reputazione è il principale valore essenziale”. 
L'auspicabile comunicazione di Enel, che abbandona l'indecoroso progetto, sarebbe un bel segnale, soprattutto in questi giorni funestati dalle poco edificanti vicende di natura morale e giudiziaria che investono le multinazionali dell'energia del nostro Paese. 
Gaetano Gaziano, 
presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento
tanogaziano@yahoo.it. Continua a leggere...