domenica 26 dicembre 2010

BUON ANNO "ONOREVOLI" AGRIGENTINI, BUON ANNO "ONOREVOLE" LOMBARDO

Quest'anno voglio essere buono. Voglio fare gli auguri agli “onorevoli” agrigentini, a quelli della deputazione nazionale e a quelli della deputazione regionale.
L'anno che si chiude è uno dei più importanti della storia millenaria di Agrigento, perché un gruppo di anonimi cittadini, un gruppo di "Nuddu", come ci ha definiti qualcuno sempre alla ricerca di protagonismo (inutile ricerca, perché non sarà mai un protagonista), ha sconfitto il tentativo della lobby italiana dell'energia di volere colonizzare il nostro territorio, espropriandoci della nostra storia, della nostra cultura e delle nostre tradizioni, nel pervicace tentativo di costruire sotto la Valle dei Templi di Agrigento un rigassificatore da 8 miliardi di mc. Il tentativo al momento è stato sventato, perché come i lettori sanno, questo sparuto numero di "Nuddu", sostenuti dal giovane e coraggioso Sindaco, Marco Zambuto, ha vinto la causa al Tar Lazio contro l'ecomostro. Certo, Enel farà ricorso al Consiglio di Stato, ma siamo pronti a respingere il loro nuovo assalto.
Il mio augurio sarebbe quello che i nostri “onorevoli” facessero almeno una riflessione sull'opportunità di costruire un ecomostro, impattante e inquinante come un rigassificastore da 8 miliardi di mc., in territorio agrigentino, condannando la nostra gente a un futuro certo di inquinamento e di desolazione economica.
Ma mi rendo conto che questi “onorevoli”, anche se ne avessero la voglia, in effetti non potrebbero farlo, perché sono solo delle figure marginali e insignificanti, dipendenti dalle lobby economiche e industriali. Pensano di essere potenti, perché costituiscono una classe privilegiata, perché hanno soldi e voti. Ma, in realtà, non contano niente. E di fronte ai diktat dei poteri forti farfugliano le solite storielle, come è successo nel caso del rigassificatore per cui sono favorevoli, hanno detto, se l'impianto è sicuro, se garantisce occupazione e via rigassificando.
Sanno di mentire ma, come si suol dire, hanno le facce di bronzo, come quella del commissario Montalbano, creatura di Andrea Camilleri favorevole al rigassificatore, piazzato dal sindaco Firetto nel corso principale di P.Empedocle.
Le precedenti generazioni di “onorevoli” agrigentini sono state semplicemente inutili per la nostra gente e per il nostro territorio, tant'è che ci hanno consegnato la provincia di Agrigento saldamente ancorata all'ultima posizione delle graduatorie nazionali di vivibilità. Per la verità, l'ultima graduatoria, stilata dal Sole 24 Ore, ci ha visto rimontare qualche posizione. E sapete perché? Perché tra i parametri hanno inserito anche il clima, sul quale per nostra fortuna gli “onorevoli” finora non hanno potuto influire.
La nuova generazione di “onorevoli” (qualcuno fa parte, allo stesso tempo, delle vecchie e delle nuove generazioni, come gli immarciscibili Capodicasa, Cuffaro e Mannino), oltre che inutile, sta facendo di tutto per diventare anche dannosa, svendendo il nostro territorio, il nostro patrimonio culturale e le nostre tradizioni alle lobby del nord, non avendo altro da svendere. Non so quando è stata creata e da chi l'usanza di appellare “onorevoli” i rappresentanti politici, ma un fatto è certo che non lo meritano quelli agrigentini, che hanno titolo casomai all'appellativo contrario. Come non lo merita il nostro governatore Lombardo che, davanti ad una telecamera di una emittente agrigentina, ebbe a dichiarare “un rigassificatore sotto la Valle dei Templi mai” e che, tornatosene a Palermo, diede l'o.k. all'ecomostro. Alla faccia della coerenza.
Voglio concludere con la manifestazione di bontà con cui ho aperto questo mio pezzo, dicendo e scrivendo: Buon Anno “Onorevoli” Agrigentini, Buon Anno “Onorevole” Lombardo, ma per favore fateci un bel regalo di Natale: trasferitevi su Marte...
Gaetano Gaziano,
Presidente Associazione “Salviamo la Valle dei Templi” di Agrigento

Continua a leggere...

domenica 19 dicembre 2010

RIGASSIFICATORE DI PORTO EMEPDOCLE: NON E' ANCORA NATO E GIA' PUZZA

Abbiamo preso questa definizione da Twitter, il simpatico social network fatto di ironiche battute sui diversi argomenti della vita sociale. E, in effetti, il rigassificatore, che dovrebbe sorgere al confine del parco archeologico della Valle dei Templi, “puzza” già prima di essere costruito, per diversi motivi...

“Puzza” perché, all'indomani della sentenza del Tar Lazio che ha annullato il decreto regionale che autorizzava quell'ignobile progetto, si è scatenata una violenta polemica tra gli assessori regionali Piercarmelo Russo e Marco Venturi. Il primo, ex assessore all'energia, ha rimproverato al secondo di avere sbagliato, in qualità di assessore all'industria, la procedura autorizzativa per troppa fretta, inducendo così il Tar ad annullare il provvedimento. Il secondo, che non ha gradito l'invasione di campo, ha risposto piccato al collega di giunta di essere un baby pensionato e che sei anni per l'autorizzazione non sono pochi. Ci sono state repliche e controrepliche, fatte tutte con vibranti comunicati stampa e non secondo l'antico adagio che “i panni sporchi si lavano in famiglia”.
Ha cercato di metterci una pezza il governatore Lombardo, protagonista, a sua volta, di una violenta polemica con il presidente di Confindustria, Ivan Lo Bello, che ha tuonato contro la sentenza del Tar Lazio, proprio lui che si presenta come un “campione” della legalità.
Lombardo, per la faccenda del rigassificatore di Priolo, dal proprio blog ha sentenziato che “è finita l'era in cui i grandi gruppi imprenditoriali facevano i loro comodi in Sicilia senza tenere conto del rispetto delle regole e delle legittime esigenze del territorio”.
Peccato, però, che questo valga solo per il rigassificatore di Priolo (a casa sua) e non per quello di Porto Empedocle, che continua a sponsorizzare sebbene debba sorgere, non in area industriale come a Priolo, ma in prossimità di un sito patrimonio dell'umanità.
Di più: il governatore Lombardo, infastidito dalle pressioni di Stefania Prestigiacomo per il rigassificatore di Priolo, l'ha apostrofata, dalle pagine dell'Espresso, come “ministra alla devastazione dell'ambiente”. Parole come macigni.
Ma il fatto singolare in questa vicenda è che tutti i protagonisti della polemica sono a favore dei rigassificatori. E, allora, perché?
Per capire tutto ciò, forse bisogna fare riferimento a quelle “intese sottaciute” cui ha fatto cenno Agostino Spataro nell'articolo “Il rigassificatore della discordia” su “la Repubblica” del 17 dicembre.
A tal proposito, qualche tempo fa circolava sui giornali on line e sui blog (che oggi fanno la vera informazione) la notizia che la signora Margherita Stabiumi, regina bresciana dell'acciaio, avrebbe ricavato 30 milioni di euro dalla vendita ad Enel del 90% del proprio pacchetto azionario della società Nuove Energie, che deve costruire il rigassificatore di Porto Empedocle, e non 24 milioni come precedentemente concordato.
Ci si chiedeva, sempre sui blog, a chi fosse andata quella “consulenza” di 6 milioni di euro ricavati dalla supervalutazione delle azioni. Voci, certamente. Ma un fatto è sicuro, che l'ing. Giuseppe Luzio, amministarore delegato di Nuove Energie, ad una precisa domanda rivoltagli durante un incontro fatto alla Curia di Agrigento in cui eravamo presenti, su quanto Enel avesse pagato quella quota azionaria, si è rifiutato categoricamente di rispondere.
Il rigassificatore di Porto Empedocle “puzza” pure per via delle infiltrazioni mafiose all'interno del business dell'ecomostro.
Ad affermare ciò non è un cittadino qualsiasi, ma l'on Fabio Granata, vice presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, come ci ricorda sempre Agostino Spataro dalle pagine di Repubblica, per cui già “un mese prima della sentenza aveva chiesto la revoca dei permessi ai vari ministri”.
Cosa deciderà allora il governatore Lombardo che ha bloccato i termovalorizzatori “perché la mafia c'è dentro fino al collo”? Farà la stessa cosa per i rigassificatori?
Che provvedimenti adotterà l'assessore regionale all'energia Giosué Marino, ex prefetto che si è distinto nell'azione antiracket, messo nella giunta da Lombardo per garantire la massima trasparenza nei business dell'energia?
Continua a leggere...

sabato 18 dicembre 2010

RIGASSIFICATORE DI P.EMPEDOCLE: TAR LAZIO ANNULLA AUTORIZZAZIONE

Il Tar del Lazio, nella seduta del 13 dicembre, ha accolto tutti i ricorsi presentati contro il decreto della Regione Siciliana, che autorizzava l'ignobile progetto di costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. a Porto Empedocle, sotto la casa natale di Luigi Pirandello e al confine con il parco archeologico di Agrigento, tanto che è stato ironicamente definito come il rigassificatore “Valle dei Templi”. Ci rendiamo conto che si tratta di una prima vittoria e che molto ancora dovremo combattere perché venga sventato il più grave tentativo di attacco mai perpetrato contro la Valle dei Templi nei suoi 2500 anni di storia. Quando, più di 4 anni fa, cominciammo la lotta contro questo ignobile progetto, tutti ci dicevano “non serve a niente lottare, perché ci sono dietro i poteri forti e tutto è già stato deciso”. Rispondemmo che è bello fare la lotta proprio ai poteri forti e che non c'è gusto a farla ai poteri deboli, sempre che esistano i poteri deboli. All'inizio sembrò una lotta disperata, perché ci rendemmo conto subito che non potevamo fare affidamento sui nostri deputati nazionali e regionali in quanto, tranne l'on.Ignazio Messina dell'Idv, sono tutti affetti, di destra e di sinistra, da una malattia perniciosa e incurabile che si chiama ascarismo.

Infatti nessuno di questi politici ascari ha fatto una dichiarazione di soddisfazione per la sentenza del Tar Lazio. Da questa malattia non sono purtroppo esenti i nostri sindacalisti, nessuno escluso. Per fortuna quelli, che all'inizio potevamo sembrare degli isolati “donchisciotte”, trovammo sostegno nel giovane sindaco agrigentino che, pur dovendo affrontare e stabilizzare un'amministrazione trovata sull'orlo del dissesto finanziario, non ebbe alcuna esitazione a schierarsi con noi e a proporre ricorso al Tar. Marco Zambuto, vincendo le pressioni che da più parti gli venivano, ha tenuto sempre la barra dritta e ha dato coraggio a quanti avevamo la voglia di contrastare l'ignobile progetto.
Trovandoci, peraltro, in un contesto difficilissimo, popolato da una borghesia agrigentina accattona e fiancheggiatrice degli interessi della multinazionale dell'energia, supportata anche dai media generalmente fatti di giornalisti pennivendoli. Non per niente, dall'esplosione dell'affaire WikiLeaks, è saltato fuori che molti giornalisti italiani sono a libro paga delle lobby dell'energia. Noi l'avevamo già capito da tempo e l'abbiamo potuto sperimentare sulla nostra pelle, scoprendo che tutti i giornalisti agrigentini e qualche trombone di giornalista nazionale si sono schierati a sponsorizzare il rigassificatore “Valle dei Templi”. Pochissime sono le eccezioni: una di queste è Grandangolo, il giornale che ci ospita, e pochi altri giornali on line.
A livello nazionale, bisogna pure ricordare i coraggiosi giornalisti Carlo Vulpio del Corriere della Sera, Massimo Giannetti de “Il Manifesto” e Andrea Rossi de “La Stampa” che hanno dedicato tre articoli inchiesta sull'argomento rigassificatore, subendo (ci risulta) pensanti pressioni, che però hanno respinto con sdegno.
La sentenza del Tar ha sancito che non si può costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. in un territorio “nel cui ambito insistono beni culturali di notevole pregio” e per di più con l'arroganza di voler lasciare fuori dal processo decisionale proprio l'ente, il Comune di Agrigento, che di quei beni è il legittimo depositario e tutore. Viene punito, quindi, l'atteggiamento di chi, come il Sindaco Firetto, sosteneva e continua a sostenere che “il rigassificatore appartiene a Porto Empedocle e lo gestisce solo Porto Empedocle”. Come si può pretendere una simile assurdità? A parte il fatto che è previsto che il gasdotto attraversi la zona “Caos” del Comune di Agrigento, sottoposta a doppio vincolo paesaggistico e archeologico, essendo stata delimitata dall'Unesco come “buffer zone” (zona di rispetto) della Valle dei Templi, ma anche se così non fosse, come si può sostenere che una struttura come un rigassificatore da 8 miliardi di mc.sia un affare di un solo Comune e che non interessi invece tutta le comunità circostanti?
E, infatti, il Tar Lazio ha ribadito “la ineludibile necessità della partecipazione del Comune di Agrigento alla conferenza regionale dei servizi”. Un altro passo importante della sentenza del Tar è quello che afferma “il generale principio della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali amministrativi che interessano direttamente le scelte incidenti sulla salute, la sicurezza, il benessere ambientale, lo sviluppo ecosostenibile”. Al riguardo va ricordato che, mentre il Sindaco Zambuto concesse il referendum alla popolazione agrigentina, il Comune di Porto Empedocle la negò. Certamente perché aveva paura che si ripetesse il risultato finale di Agrigento: 95% dei No, contro il 5% dei SI'”. Però Firetto ha “compensato” i suoi concittadini, concedendo loro il referendum sul pupazzo di bronzo del commissario Montalbano, creatura di Andrea Camilleri, favorevole al rigassificatore ma contrario alla trivelle in Val di Noto. La sentenza del Tar Lazio è solo una prima vittoria e bisognerà lottare ancora per ricacciare i “veri barbari” nelle loro caverne. “ I veri barbari, secondo Marcel Proust, non sono coloro che non hanno conosciuto mai la grandezza, ma coloro che, avendola conosciuta in passato, non sono più in grado di riconoscerla”.
Infine ci conforta quanto ha detto Marco Zambuto in conferenza stampa mercoledì 15 dicembre che intende, cioè, proseguire la battaglia legale contro l'ecomostro e che ritira anche l'esame del progetto del gasdotto dai lavori del consiglio comunale, come conseguenza naturale della bocciatura del progetto del rigassificatore.
Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”
Continua a leggere...

martedì 14 dicembre 2010

VITTORIA: ABBIAMO RICACCIATO I BARBARI NELLE LORO CAVERNE

E' il Natale più bello della nostra vita!!!
Il Tar Lazio ha accolto tutti i ricorsi presentati contro il decreto regionale che autorizza l'ignobile progetto di costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. sotto la Valle dei templi di Agrigento.
Sappiamo che si tratta solo di una prima vittoria e che l'Enel farà certamente ricorso al Consiglio di Stato.
Ma per adesso abbiamo ricacciato i "veri barbari" nelle loro caverne!!!
Caterina Busetta e Gaetano Gaziano

p.s. "I veri barbari non sono coloro che non hanno conosciuto mai la grandezza, ma coloro che, avendola conosciuta in passato, non sono più in grado di riconoscerla"
MARCEL PROUST Continua a leggere...

sabato 4 dicembre 2010

WikiLeaks mette a nudo gli affari sporchi delle multinazionali dell'energia e dei giornalisti a loro libro paga


Se Hillary Clinton si è presentata sconvolta alla conferenza stampa dopo le rivelazioni di WikiLeaks (nella foto il suo fondatore), non è certo perché le informative, rubate alla diplomazia americana e a quella di altri Paesi, ci hanno raccontato delle notti peccaminose di Bunga-Bunga Berlusca o della sciampista bionda di Gheddafi che, oltre ad alcuni servizietti particolari, sbaglia la tintura dei capelli del dittatore libico o che la poco creativa Angela Merkel si veste ai grandi magazzini. La Clinton era seriamente preoccupata perché quelle rivelazioni confermano, ciò che del resto le persone di buon senso sanno già, che tutto ruota attorno al business sporco dell'energia e che le ultime guerre gli Americani le hanno fatte non certo(come ci raccontano) per portare la democrazia da qualche parte o per scovare armi di distruzione di massa che non esistono. Non per niente e non a caso due degli ultimi presidenti degli States sono stati Bush padre e Bush figlio, petrolieri.

Ora se è vero che i gossip sui governanti di tutto il mondo sono una “cazzata planetaria”, come osserva il simapatico Marcello Veneziani dalle pagine del “Giornale”, è altrettanto vero, drammaticamente vero, che le guerre sono state fatte e si continuano a fare per gli sporchi business di petrolieri e multinazionali dell'energia, a tal punto che i regnanti dell'Arabia hanno chiesto candidamente agli Usa se per favore potevano fare una “guerretta”, visto che i marines sono già sul posto e che sono allenati, anche all'Iran uno dei più grandi produttori al mondo di petrolio e quindi un pericoloso concorrente degli interessi sauditi. Peccato, però, che per fare queste “guerrette” per il petrolio e per l'energia siano morti decine di migliaia di giovani americani e di tutto il mondo, comprese alcune decine di nostri soldati, che sono stati mandati lì “in missione di pace”.
Tutte queste cose, ripeto, non c'era bisogno che ce le dicesse WikiLeaks, le sanno anche i ragazzini delle elementari e gli Americani, a volte, lo dicono pure alla luce del sole.
Se ricordate, l'ambasciatore americano in Italia, Ronald Spogli, di cui oggi Assange ci svela alcuni rapporti segreti, alla fine del suo incarico, rilasciò un'intervista al Corriere della Sera, in cui, oltre alle solite banalità sulle bellezze e sulla cultura del nostro Paese, sollecitava l'Italia a costruire diversi rigassificatori, rivendicando non senza una punta di orgoglio, nel suo messaggio di saluto, di avere partecipato all'inaugurazione del rigassificatore di Rovigo. Occorre ricordare anche che nel business di Rovigo gli americani della Exxon (Rockfeller) ci sono dentro con il 40% delle azioni, contro il 40% dell'emiro del Qatar e solo il 10% di Edison.
Tutto ciò potrebbe sembrare una normalissima sollecitazione di strategia economico-aziendale internazionale, se non fosse per il fatto che dietro al business dei rigassificatori si nasconda la truffa, forse la più colossale, mai concepita in danno del popolo italiano. Infatti una “generosissima” delibera dell'Autorità dell'Energia e del Gas ha stabilito che alle aziende che realizzano e gestiscono nuovi impianti di rigassificazione sarà “comunque” garantito l'80% dei ricavi di riferimento anche se gli impianti dovessero restare inattivi e questo per vent'anni. La spesa sarà gravata sul “sistema tariffario nazionale”, cioè sulle bollette degli Italiani. Ecco perché gli sciacalli delle multinazionali dell'energia si sono riversati sul business dei rigassificatori. E l'Italia non ha bisogno di gas, anzi ne ha in surplus e ha chiesto addirittura di esportarlo, come ci ha rivelato l'onesto giornalista del Sole 24 Ore, Jacopo Giliberto.
Che poi l'ambasciatore Spogli adombri che, dietro al colossale business del gas russo, ci stanno pure delle mega tangenti, questo lo pensavamo già da noi, anche se bisogna ricordare ai lettori che furono “mortadella” Prodi e il “compagno” Bersani a volare al Cremlino a firmare l'accordo per il gasdotto South Stream. In merito alla favoletta che, cosi facendo, siamo più dipendenti dalla Russia per le forniture del gas, perché Putin, quando vuole, ci chiude i rubinetti, osservo solo che il gas i Russi non ce lo regalano anzi ce lo vendono al prezzo di mercato (a volte sono essi stessi ad imporlo) e che, quelle volte che è successo, è stata l'Ucraina a chiudere i rubinetti del gas, per cui il gasdotto South Stream che baipasserà l'Ucraina per gli Italiani può essere solo un vantaggio.
Stesso discorso vale per il sospetto di Spogli “che l'Eni mantenga dei giornalisti a libro paga”. Caro Spogli, non c'era bisogno che ce lo dicesse lei. Se Freedom House ci colloca al 76° posto nel mondo, quanto a libertà di informazione, addirittura dopo l'isola di Tonga, qualche motivo ci sarà. Noi in Sicilia l'abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, allorquando, volendo contrastare l'ignobile progetto di Enel di costruire un rigassificatore all'interno della Valle dei Templi di Agrigento, lanciammo un grido di allarme a tutti i media italiani. Solo tre coraggiosi giornalisti hanno dedicato i propri articoli inchiesta all'indecoroso progetto: Carlo Vulpio del Corriere della Sera, Massimo Giannetti del Manifesto e Andrea Rossi della Stampa. Tutti gli altri, compresi quelli strapagati della cosiddetta televisione di inchiesta, o si sono autocensurati o, peggio, si sono scagliati violentemente dalla pagine dei loro “illustrissimi” giornali contro coloro che ci stiamo disperatamente battendo perché venga evitato all'Italia almeno questo motivo di grande ignominia di fronte al mondo intero della Cultura, essendo la Valle dei Templi patrimonio Unesco. Suppongo che i giornalisti che sono a libro paga delle multinazionali dell'energia debbano riempire una lista molto lunga.
Quindi nessuna novità da parte di WikiLeaks. E' vero: ha messo a nudo gli affari sporchi delle multinazionali dell'energia. Si è detto pure che oggi “il re è nudo”. Speriamo che la “signora” Clinton, che negli States chiamano affettuosamente “Gambe di tavolo”, non prenda alla lettera la rivelazione. Cara Hillary, la preferiamo vestita.
Gaetano Gaziano
Continua a leggere...