martedì 14 settembre 2010

PERMETTE QUESTO TANGO ALLA DIOSSINA?


“Signora, permette questo tango alla diossina?”.
Con questa gentile richiesta, sono certo, qualche elegante cavaliere avrà aperto le danze sabato 11 settembre a piazza commendatore Brignone di Lampedusa. E ne aveva buon diritto, perché in quei momenti il cielo era carico di una greve coltre nera di fumo causata dall'incendio doloso della discarica comunale di barche e di rifiuti speciali che il giorno prima era divampato violento e che ancora sabato non era stato domato. E, del resto, molti focolai dell'incendio sono rimasti attivi per circa una settimana alimentati dal forte vento di maestrale che aveva cosparso il centro abitato e l'intera isola di polveri nere. Le autorità sanitarie locali- quelle comunali e quelle dell'Asl-, forse per non privare la cittadinanza del loro passatempo preferito, il liscio al sabato sera, non l'avevano allertata invitandola a stare chiusa in casa con le imposte serrate, come sarebbe stato doveroso e come hanno fatto le persone più consapevoli. Liscio o non liscio, le responsabilità di queste sedicenti autorità sono gravissime, perché avevano il dovere di avvisare la popolazione. E, invece, “ballate pure”!
La gente balla felice e ballando ingoia diossina. Sembra di essere tornati agli anni bui delle passate amministrazioni comunali quando, per smaltire i rifiuti, il metodo preferito, anzi l'unico esistente, era quello di dare fuoco alla discarica. E, guarda caso, sempre con il vento di maestrale, perché gli specialisti piromani sanno, per antica esperienza di incendiari, che con il vento di maestrale il fuoco attizza meglio, si estende rapidamente ed è più difficile per i vigili del fuoco poterlo domare. “La discarica ha preso fuoco” affermavano i responsabili del tempo”, facendo spallucce.
Poi sono arrivati gli Ato rifiuti e la situazione si era normalizzata con la precedente amministrazione comunale, che ha fatto costruire la discarica e ha disciplinato il trasferimento in terraferma dei rifiuti ordinari e speciali.
Oggi i responsabili ci raccontano, non potendo ricorrere alla puerile motivazione di un tempo “che la discarica ha preso fuoco”, la storiella che l'incendio doloso è stato voluto da qualcuno che vuole contrastare la creazione di un museo dei migranti. Un complotto, insomma. Sciocchezze! Il trasferimento dei rifiuti costa e costa molto. E' stato trovato un sistema economico per smaltirli?
Il Sindaco De Rubeis aveva dichiarato ai primi di settembre che presto sarebbe arrivata a Lampedusa una ditta attrezzata per lo smaltimento dei rifiuti speciali, peccato che sono arrivati prima gli specialisti piromani di casa nostra che, tra l'altro, non costano niente.
Le cause dell'incendio? I responsabili piromani? Gli inquirenti stanno indagando, ma certo è che la spesa per i rifiuti, che gravava sul bilancio comunale di Lampedusa per circa 3 milioni di euro, è stata ridotta drasticamente a circa un milione di euro. Certo è che gli ultimi drammatici fatti di cronaca giudiziaria che hanno investito il sindaco De Rubeis e altri amministratori comunali sono strettamente collegati con lo smaltimento dei rifiuti. Certo è che dall'opposizione in consiglio comunale è stato chiesto alla giunta De Rubeis di dare conto di una voce in entrata nel bilancio comunale del 2010 di circa un milione di euro per la discarica comunale e che fine abbia fatto quella somma. Certo è che la gente non si è bevuta la storiella del complotto di qualcuno contro il museo dei migranti e ha partecipato numerosa al sit-in di protesta e di condanna organizzato da Legambiente contro il criminale attentato alla salute pubblica. I politici a corto di idee e, soprattutto, di spiegazioni convincenti, si rifugiano, come oggi è di moda, nella teoria dei complotti. E mentre la gente balla il Titanic affonda...
Gaetano Gaziano Continua a leggere...

sabato 11 settembre 2010

CARO MARCO ZAMBUTO, MI HAI DELUSO!

Caro Marco Zambuto, mi hai profondamente deluso!
Le tue risposte (date attraverso i media on line) alle mie precise domande sulle finalità del "Patto per il territorio", al di là di alcune generiche affermazioni di principio, sono evasive ed elusive.
Tu sai che ho stima e affetto per te, però avevo chiesto al nuovo movimento che si è data la sigla di "Patto per il territorio" di dirci quali posizioni prenderà in rapporto al rigassificatore, al termovalorizzatore, alla mega discarica e alla centrale nucleare che qualche mente criminale ha deciso di costruire proprio nel nostro territorio provinciale, che il vostro "Patto", a parole, dice di volere difendere.
Tu dici che è il tempo di farla finita con il “meriodionalismo piagnone” e che il vostro movimento si ispira alla politica del più grande presidente che abbia avuto la regione siciliana, Piersanti Mattarella.
Ti credo, caro Marco, perché so che sei in buona fede, ma voglio ricordarti anche che Mattarella della lotta all'affarismo di certa nostra politica, di destra e di sinistra, collusa con mafia, lobby varie e massoneria fece la sua bandiera. E per quei nobili ideali pagò con la vita.
I presidenti che sono venuti dopo (per esemplificazione cito Cuffaro, Capodicasa e Lombardo) hanno capito benissimo la lezione e hanno subito aperto le porte del nostro territorio a centrali nucleari, rigassificatori, megadiscariche e quant'altro può fare la felicità appunto di mafia, lobby varie e massoneria.
Quando parlo di "menti criminali" mi riferisco alle multinazionali del Nord e ai loro alleati locali che sono i nostri politici regionali e nazionali di riferimento che, salvo qualche eccezione, vanno chiamati per il loro giusto nome: ASCARI.
Tra le eccezioni mi piace citare il deputato nazionale dell'Idv Ignazio Messina e l'europarlamentare Sonia Alfano pure dell'Idv, la cui interrogazione ha sollecitato il Commissario Europeo della Concorrenza, Joaquìn Almunia, ad avviare un'indagine contro il governo italiano sul rigassificatore di Porto Empedocle per le denunce da noi presentate e che, fino all'interrogazione di Sonia Alfano, dormivano in un cassetto. Ricordo anche che tu coraggiosamente hai fatto ricorso al Tar contro l'ignobile progetto del rigassificatore “Valle dei Templi”.
Ora, caro Marco, sono certo che tu stai lavorando nella direzione di far assumere ai variopinti componenti del “Patto”, tutti di provenienza da partiti rigassificatoristi e nuclearisti, una posizione netta precisa in difesa del nostro territorio contro le fameliche lobby del Nord che considerano la nostra, "terra di conquista e di sfruttamento", ma fino a quando ciò non succederà il vostro movimento resterà sempre un'accolita di fuorusciti e la vostra sigla una scatola vuota.
Con affetto,Gaetano Gaziano
presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento" Continua a leggere...

martedì 7 settembre 2010

PRIMO PASSO DELLA UE VERSO LA SOTTOPOSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO ALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE DELLA NORMATIVA EUROPEA

Joaquin Almunia, Commissario Europeo per la Concorrenza, ha comunicato, rispondendo a un'interrogazione dell'europarlamentare dell'Idv Sonia Alfano, che è stata aperta un'indagine per la sottoposizione del Governo Italiano alla procedura di infrazione della normativa europea a seguito di due denunce presentate contro il rigassificatore di Porto Empedocle.
Occorre ricordare che quelle due denunce sono state presentate dalle associazioni agrigentine “Confimpresa” di Alessio Lattuca, “Il Cerchio” di Bernardo Barone e “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” del sottoscritto.
E' stata denunciata, tra l'altro, la violazione dell'art. 107, paragrafo 1°, del Trattato Europeo che impone il divieto di aiuti degli Stati membri alle proprie aziende. Nello specifico abbiamo denunciato la disposizione prevista dall'Autorità per il Gas e l'Energia (delibera 178/2005) che prevede che in ogni caso sarà garantito alle società che gestiscono nuovi impianti di rigassificazione l'80% dei ricavi di riferimento (3 milioni di euro nel caso di Porto Empedocle) anche in caso di non utilizzo degli impianti gravando la spesa “sul sistema tariffario nazionale” cioè sulle bollette degli Italiani.
Il primo passo della procedura è quello di chiedere da parte della Commissione Europea chiarimenti allo Stato che si intende sottoporre alla procedura di infrazione. Ed è quanto comunicato da Almunia a Sonia Alfano, infatti ha precisato nella lettera del 12 agsoto 2010 che “la Commissione ha trasmesso alle autorità italiane una versione non riservata delle denunce e, al momento, attende le osservazioni dell’Italia in merito”.
Dopo di che, in base alle risposte fornite dal Governo Italiano, si aprirà ufficialmente la procedura di infrazione.
E' ovvio che si tratta del primo tangibile successo della lotta che stanno portando avanti le associazioni agrigentine, riunite nel comitato “No al rigassificatore”, che contrastano l'ignobile e criminale progetto di costruire un impianto di rigassificazione da 8 miliardi mc., che la normativa europea “Seveso” definisce “a rischio di incidente rilevante", alla distanza di 800 metri dal centro abitato di Porto Empedocle, sotto la casa natale di Luigi Pirandello e al confine del parco archeologico della Valle dei Templi.
Inoltre, le associazioni agrigentine “Confimpresa”, “Il Cerchio” e “Salviamo la Valle dei Templi” sopra citate trasmetteranno a breve al Commissario Europeo per la concorrenza, Joaquin Almunia, nuova probante documentazione per chiedere l'ordine prioritario della trattazione delle proprie denunce.
Gaetano Gaziano,
Presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”

Di seguito il testo della risposta del Commissario Europeo per la Concorrenza:
E-4831/10IT
Risposta di Joaquín Almunia a nome della Commissione (12.08.2010)
Nel 2009 la Commissione ha ricevuto due denunce relative al meccanismo previsto all’articolo 13, paragrafo 2, della delibera 178/2005 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, il cui obiettivo è incentivare la costruzione e il miglioramento degli impianti di rigassificazione. A parere dei denuncianti, detto meccanismo costituisce un aiuto di Stato illegale.
Nell’ambito dell’indagine sugli aiuti di Stato relativa alle denunce suddette, registrata con riferimento CP 81/2009, la Commissione ha trasmesso alle autorità italiane una versione non riservata delle denunce e, al momento, attende le osservazioni dell’Italia in merito, che dovrebbero pervenire alla DG Concorrenza della Commissione nell’agosto 2010.
In questa fase dell’indagine non è possibile prevedere, nemmeno a titolo indicativo, una data entro la quale la Commissione avrà completato l’esame delle denunce, dato che la durata di un’indagine dipende da molti fattori, tra cui la rapidità con cui lo Stato membro fornisce le informazioni, la completezza di tali informazioni e la complessità della questione in esame. Inoltre, nell’interesse generale dell’UE, la Commissione può assegnare diversi gradi di priorità alle denunce che le vengono sottoposte .
In merito al contenuto della misura (ricavi garantiti per i nuovi impianti di rigassificazione), viste le informazioni limitate di cui dispone in questa fase e lo stadio effettivo di avanzamento dell’indagine, la Commissione non è al momento in grado di esprimersi sulla sua possibile configurazione come aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 1, del TFUE.
La Commissione può tuttavia assicurare all’onorevole parlamentare che perseguirà fattivamente la questione e che, a tempo debito, informerà i denuncianti circa la posizione adottata.
Per quanto riguarda la richiesta dell’onorevole parlamentare di accedere alla documentazione prodotta dalla Commissione nel corso dell’indagine, essa sarà evasa dai servizi competenti, conformemente al regolamento (CE) 1049/2001 .
Jaquìn Almunia Continua a leggere...

sabato 4 settembre 2010

Due o tre domande a Marco Zambuto leader del “Patto per il territorio”

Caro Marco Zambuto, so perfettamente che un nuovo soggetto politico inizialmente non va accolto con entusiasmo ma neppure con diffidenza. Bisogna attenderlo all'opera. Per evitare, però, che il neonato “Patto per il territorio”, di cui sei leader e che tante adesioni sta ricevendo, possa sembrare un'accolita di fuorusciti dai vecchi partiti, credo che non ci sia opportunità migliore di quella attuale, che vede esplodere violenta la querelle sul rigassificatore per la mancata costituzione di D'Orsi al Tar Lazio, per capire cosa vuole fare e dove vuole andare il nuovo soggetto politico da te diretto. Il rigassificatore di Porto Empedocle, come sai benissimo, cambierà, se realizzato(stiamo lottando per evitarlo), la storia, la geografia e l'economia del nostro territorio. Tutti sappiamo che tu, con coraggio e determinazione, stai contrastando questo ignobile progetto e hai addirittura proposto ricorso al Tar Lazio contro di esso, da cui hanno preso la stura tutti gli altri ricorsi, ma come si porrà Maurizio Calabrese, confluito nel nuovo soggetto politico, che in consiglio comunale si è battuto a spada tratta a favore dell'ecomostro al confine del nostro parco archeologico? Come si porranno gli altri componenti del “Patto” fuorusciti dal Mpa e dal Pdl, sapendo che i loro ex padrini-padroni politici sono non solo favorevoli ma sponsorizzatori del rigassificatore? E' legittimo il sospetto che siano fuorusciti solo provvisoriamente dai loro vecchi partiti magari per la mancata assegnazione di qualche poltrona e che appena le ammaliatrici sirene dei loro vecchi leader politici si faranno sentire con la promessa di qualche incarico ben retribuito faranno frettolosamente ritorno all'ovile. La vostra sigla “Patto per il territorio” farebbe pensare ad una strenua difesa contro le aggressioni delle multinazionali che propongono oggi il rigassificatore, domani la centrale nucleare, il termovalorizzatore e la megadiscarica per i rifiuti. Se così fosse potremmo dire di trovarci di fronte ad una svolta storica per la nostra provincia, ma temo, caro Marco, che, di fronte alle pressioni delle lobby, i vari e variegati componenti del “Patto” si metteranno senza fiatare “la coda tra le gambe” e addio al patto per il territorio.
Poi ho letto che c'è stato un incontro tra alcuni rappresentati del “Patto” e la senatrice della Lega, Angela Maraventano. Voglio solo ricordarti l'omerico detto “timeo Danaos et dona ferentes”, per dirti che i “signori” della Lega rappresentano gli interessi delle multinazionali del Nord che hanno trattato sempre il Sud come territorio da colonizzare e da sfruttare..
Con i più cordiali saluti, Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” Continua a leggere...