mercoledì 28 gennaio 2009

MUSICA PER LE NOSTRE ORECCHIE!!!


Ragazzi questa è musica per le nostre orecchie. La Commissione Europea ha bocciato il contributo al rigassificatore di Porto Empedocle. Vedi l'Unità di oggi a pagina 32.
Questa è davvero una bellissima giornata, perché la bocciatura da parte della Commisione Europea dimostra che l'impianto non è ritenuto strategico né per l'Italia né tantomeno per l'Europa. Attenti però, non bisogna abbassare la guardia, perché l'Enel naturalemte è determinata a portare avanti l'indecoroso progetto anche senza il contributo europeo. Quindi bisogna continuuare nella raccolta delle firme di richiesta del referendum che le associazioni stanno portando avanti con successo. Non lasciamoci frastornare da eventuali azioni di disturbo, andiamo avanti per la nostra strada certi che l'indignazione popolare sta crescendo e questo servirà a bloccare i progetti di invasione dei nuovi barbari
Ciao a tutti,
Gaetano Gaziano
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martedì 27 gennaio 2009

La nostra borghesia "illuminata" dall'Enel



Egregio Dr. Calogero Carbone, sento il dovere di ringraziarLa a nome di tutti gli agrigentini per aver dato la possibilità, in qualità di presidente del Rotary ma soprattutto di direttore della casa museo “Luigi Pirandello”, a quelli dell'Enel e a quelli de “La Sicilia” di illustrare, durante la conviviale del Rotary del 23 gennaio, da Lei tempestivamente predisposta, le meravigliose opportunità di sviluppo che il rigassificatore da 8 miliardi di metri cubi sotto la casa natale di Pirandello e a ridosso della Valle dei Templi porterà a tutta la nostra provincia.
Dal cielo, certamente, il grande drammaturgo agrigentino Le sarà immensamente grato per tutte quelle migliaia di turisti che le navi da crociera attraccate a Porto Empedocle accanto alle navi gasiere porteranno a visitarne la propria casa natale, come grata sarà la popolazione agrigentina per l'incremento dei visitatori nella Valle dei Templi.
La stessa gratitudine ha espresso, questa volta dalla terra, l'inclito scrittore Andrea Camilleri, che pure contro le trivelle in Val di Noto aveva alzato la voce indignato. Qualche malalingua vorrebbe insinuare che sotto questa dichiarazione ci sia ben altro, ma sono solo maldicenze e storie di ordinaria miseria.
Come maldicenze sono quelle riferite delle lamentele di alcuni rotariani che non hanno gradito che la cena venisse pagata da quelli dell'Enel o de “La Sicilia” o dalla Publikompass, o da tutti assieme. Ma stiamo scherzando? E' stata data finalmente all'amatissima lobby dell'energia l'opportunità di testimoniare quanto vogliano bene al nostro territorio e alla nostra comunità locale e che non erano chiacchiere le “compensazioni” da alcuni anni sbandierate, e che questo è un piccolo assaggio per adesso soltanto culinario. Ma si sa, per queste cose non si bada a spese. Ecco perché hanno omaggiato tutti gli “illustrissimi” commensali di una preziosa pubblicazione d'arte dell'editore Sanfilippo, accompagnata da un'artistica medaglietta ricordo d'argento, raffigurante la Sicilia.
Grati dobbiamo essere all'editore e a questi preclari giornalisti di averci per due anni quasi giornalmente decantato le virtù salvifiche per la nostra economia del rigassificatore. E il fatto che verrà costruito al confine della Valle dei Templi? Ma chi se ne importa? La Valle, come è stato autorevolmente affermato da uno di questi benemeriti giornalisti, costituisce solo una remora allo sviluppo economico della provincia di Agrigento e che “vero è che è un bene appartenete al patrimonio Unesco dell'umanità, ma che bisogna pensare prima all'uomo”, come è stato giustamente asserito da un'alta carica istituzionale della nostra provincia.
E poi (diciamoci la verità) il nostro patrimonio culturale può stare tranquillo perché è stato ed è affidato alle mani giuste, come le Sue, illustrissimo Dr. Carbone, o a quelle dell'architetto Vincenzo Caruso, che l'ha degnamente preceduto nella direzione della Casa Museo Luigi Pirandello e che è stato il redattore (come da lui stesso precisato in una trasmissione televisiva) del nulla osta sul magnifico progetto del rigassificatore, con la raccomandazione, però, di opportuni “accorgimenti cromatici”. E come non ricordare, infine, la Soprintendente, Gabriella Costantino, valorosa storica dell'arte, che ha controfirmato tale nulla osta, pronta a fare le barricate per una passerella mobile o una via di fuga, ma non a contrastare minimamente l'ecomostro dell'illuminante lobby dell'energia.
Tanta solerzia, tanta lungimiranza, tanta cultura è davvero troppo per la nostra provinciale Agrigento e merita sicuramente la ville lumière, Parigi sede dell'Unesco, da dove potrete tutelare il patrimonio culturale mondiale, così come avete fatto brillantemente fino ad oggi per il patrimonio culturale di Agrigento.
Con i più profondi sentimenti di gratitudine e con i più sinceri auguri di una splendida carriera all'estero, molto devotamente Vi saluto,
Gaetano Gaziano,
Presidente dell'Associazione “Salviamo la Valle dei Templi” di Agrigento
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sabato 24 gennaio 2009

Cari Assessori regionali, se avete gli attributi...


Cari Assessori regionali Gentile,Cimino e Di Mauro, vi avevo avvertito di stare all'erta, in quanto i vostri “amici” della PDL e dell'MPA della Sicilia orientale avevano ed hanno un preciso progetto relativamente ai rigassificatori da realizzare in Sicilia: costruire quello di Porto Empedocle e non quello di Melilli-Priolo per non scontentare il proprio elettorato. Come volevasi dimostrare: pur essendo stato emanato, da parte del Ministro dell'Ambiente, il decreto VIA (valutazione di impatto ambientale) sul rigassificatore di Melilli-Priolo prima di quello di Porto Empedocle, tuttavia è stata fatta andare avanti dall'assessore regionale all'industria, Pippo Gianni, la conferenza dei servizi per concludere l'iter procedurale per quello di Porto Empedocle, mentre segna il passo l'altro di Melilli-Priolo. Più chiaro di cosi...
D'altra parte questa strategia è stata anche confermata dalle dichiarazioni del ministro dell'Ambiente, la “belmostosa” Stefania Prestigiacomo, precipitatasi in Sicilia nel passato weck-end per affermare che bisogna affrettarsi a costruire i rigassificatori, precisando però “prima quello di Porto Empedocle”.
Siccome non siamo nati ieri, vi avevo allertati, chiedendovi di vigilare che almeno le due conferenze dei servizi camminassero in parallelo. Uno dei vostri collaboratori mi aveva assicurato che vi sareste mossi in questa direzione per evitare lo “scherzetto” impiattatovi dagli “amici” della PDL e dell'MPA della Sicilia orientale.
Cari onorevoli Assessori, ora io non penso che voi siate così succubi e proni verso i vostri “amici”, al punto da accettare senza protestare la strategia, fin troppo scoperta, di far costruire il rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento mentre questo affronto verrà risparmiato ai cittadini di Melilli-Priolo, e sono sicuro che farete valere la vostra voce all'interno della giunta regionale, dove siete in maggioranza.
Cosa direte, se no, ai vostri elettori tra qualche anno, quando le navi gasiere lunghe 400 metri- tre volte di più delle grandi navi da crociera- attraccheranno sotto la casa natale di Luigi Pirandello e al confine con la Valle dei Templi? Cosa direte loro quando il mare circostante non sarà più balneabile, perché la temperatura dell'acqua scenderà di circa sette gradi? Quando le nostre coste saranno irrimediabilmente erose, in seguito alla costruzione del nuovo molo di levante? Quando saranno bloccate per almeno tre giorni la settimana tutte le attività portuali per l'attracco delle navi gasiere? Quando non sarà più possibile fare funzionare il dissalatore di Porto Empedocle, perché pescherà l'acqua del mare nella stessa zona in cui il rigassificatore scaricherà le tonnellate di cloro necessarie al suo ciclo produttivo? Quando sarà fatta morire ogni attività di pesca della marineria di Porto Empedocle e ogni iniziativa turistica di buona parte della nostra provincia? E, soprattutto, come potrete guardare negli occhi i vostri figli? Cari onorevoli Assessori, siete ancora in tempo a fermare questa diabolica strategia dei vostri “amici”, almeno pretendendo che le procedure autorizzative procedano in parallelo e si concludano nello stesso giorno, così facendo potrete smascherare il gioco sporco dei vostri “amici” ed evitare alla nostra gente e a voi stessi questo irrimediabile e vergognoso scacco. Quindi se avete gli attributi...
Gaetano Gaziano,
Presidente Associazione “Salviamo la Valle dei Templi” di Agrigento
tanogaziano@yahoo.it
p.s.
Il coro di proteste degli agrigentini perbene si può anche riscontrare su “facebook” alla voce “No al rigassificatore ad Agrigento” Continua a leggere...

martedì 20 gennaio 2009

La "belmostosa" Stefania Prestigiacomo


Chi li capisce più i nostri politici? Un giorno sono presi dal sacro furore autonomistico (da incatenarsi davanti a palazzo Chigi), il giorno successivo aprono le porte a progetti di insediamento in Sicilia di nuove centrali nucleari e di rigassificatori (almeno due da 8 miliardi di mc, uno a Porto Empedocle e uno a Priolo). Ricordate le dichiarazioni di Lombardo in campagna elettorale “sappiano i lor signori che non trasformeranno la nostra terra in pattumiera dell'Europa”? Oggi il neo governatore dichiara in televisione “se questi impianti sono sicuri, se convengono e portano occupazione io li faccio costruire anche sotto casa mia”, precisando per la verità “penso però che sotto la Valle dei Templi il rigassificatore non si può fare”. Noi agrigentini ne prendiamo atto, ma diffidiamo, abituati come siamo all'eterno ondivagare dei nostri rappresentanti politici. Chi, invece, non ha dubbi sulla necessità di realizzare questi nuovi insediamenti industriali energetici è la “belmostosa” Stefania Prestigiacomo, ministro dell'ambiente. Uso il termine “belmostosa”, mutuandolo "a contrario" da una espressione dello stesso ministro, quando definì “malmostoso” il professore Giovanni Sartori che, sul Corriere della Sera, si era permesso di dare dell'inadeguata alla nostra bella Stefania.
La “belmostosa” ministressa è scesa in Sicilia in questo ultimo week-end per chiedere al governatore Lombardo di accelerare le procedure per la costruzione dei due rigassificatori in Sicilia (precisando in modo furbesco “prima quello di Porto Empedocle”) e per dichiararsi favorevole agli impianti nucleari nella nostra terra. Fino a pochi giorni fa i nostri politici hanno vivamente protestato per la divisone del territorio nazionale in tre macro-zone per quanto riguarda l'elettricità, per cui in Sicilia vedremo aumentare il prezzo delle bollette di almeno il 20%. Questa misura suona come un schiaffo morale a noi Siciliani che abbiamo distrutto buona parte dei nostri litorali più belli per dare al resto del Paese più del 50% del fabbisogno del petrolio raffinato, una buona percentuale di energia elettrica prodotta dalle nostre parti, e malgrado attraversino il nostro territorio i gasdotti provenienti dalla Libia e dall'Algeria, quasi a beneficio esclusivo della Nazione visto che solo il 10% del gas africano viene consumato in Sicilia. Cosa fa allora la nostra ministressa? Invece di indignarsi (com'era lecito aspettarsi), propone la costruzione di centrali nucleari e di rigassificatori sul nostro territorio.
Ora si può capire un tale discorso, se a farlo è il ministro dello sviluppo economico, il genovese Claudio Scajola, ci lascia, invece, estremamente stupefatti se a farlo è la “belmostosa” Prestigiacomo, considerando anche che la costruzione dei rigassificatori comporterà un ulteriore aggravio sulle nostre bollette, perché (pochi lo sanno) ai gestori degli impianti verrà garantito comunque almeno l'85% dei ricavi di riferimento anche in caso di inutilizzo di essi, com'è stato previsto dalla “generosissima” delibera dell'Autorità dell'energia e del gas n. 178 del 2005, che intende caricare l'aggravio relativo sul sistema tariffario. Ora spesso i nostri eroi si sono scambiate le accuse di “ascarismo”, com'è successo qualche mese fa tra Raffaele Lombardo e Raffaele Fitto in occasione delle polemiche scaturite dalla proposta di creare un partito autonomista del Sud. Penso che questo è il momento più favorevole per loro di guardarsi allo specchio e, piuttosto che interrogarsi su chi è il più bello o la più bella del reame (e la “belmostosa” ne avrebbe pieno titolo), scoprire finalmente che faccia hanno gli ascari da loro stessi evocati.
E poi siamo certi che alla bella Stefania competa ancora il titolo di ministro dell'ambiente? Non me ne voglia, signora “belmostosa”, non le dirò che lei è “inadeguata”, come ha fatto il “malmostoso” Sartori, piuttosto, date le posizioni da lei assunte, sarebbe più indicato per ella il titolo di ministro dell'industria pesante inquinante.
Gaetano Gaziano
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sabato 17 gennaio 2009

"Polpet fiction" in salsa siciliana


Non mi intendo di fiction televisiva e non la vedo. Ho voluto vedere, tuttavia, una puntata di “Agrodolce” dopo le polemiche scaturite sulla necessità di continuare a finanziare la soap opera con fondi pubblici della Regione siciliana. Inguardabile! Ora, magari, fin quando questa polpet fiction in salsa siciliana fosse finanziata con fondi privati, il discorso potrebbe anche starci, ma dubito onestamente che la produzione avrebbe potuto reggere all'urto di due o tre puntate dall'audience disastrosa con la pubblicità che scappa via. Il discorso cambia, invece, quando questo tipo di tivù spazzatura viene finanziato con fondi pubblici regionali.
Giovanni Minoli (nella foto accanto), che ha realizzato la fiction, avrà un bel dire, citando criteri econometrici di business, “tutto bene, anzi benissimo” (vedi "Repubblica" del 9 gennaio), ma com'è possibile sostenere la necessità di finanziare la produzione di questi spettacoli di infimo livello con la motivazione del ritorno di immagine, quando in Sicilia è in corso una drammatica contrapposizione tra le forze politiche (anche della stessa maggioranza) per i tagli alla spesa sanitaria? Poi, per una curiosa e bizzarra coincidenza, sulla stessa pagina di Repubblica, che riportava le improbabili difese di Minoli della sua creatura televisiva, un altro articolo dava conto dell'annullamento degli abbonamenti gratuiti agli anziani indigenti sui trasporti pubblici.
Non convincono le argomentazioni del ritorno di immagine. Minoli saprà, da esperto television maker, che non sono questi prodotti a favorire l'immagine di un territorio. Potranno farsi in Campania milioni di puntate di “Un posto al sole” (altra creatura di Minoli), ma non serviranno a far recuperare l'immagine abbondantemente compromessa dalla “monnezza” che arrivava ai piani alti di Napoli, come non saranno certamente le immagini oleografiche delle località turistiche siciliane, che fanno da sfondo ad “Agrodolce”, a richiamare turisti nella nostra isola. Piuttosto a creare l'immagine positiva di un territorio sono le notizie sull'efficenza dei servizi e sulla bassa criminalità di quei posti. Dunque “tutto bene, anzi benissimo” come dice Minoli? A me non sembra.
Gaetano Gaziano, Agrigento
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martedì 13 gennaio 2009

I tormenti del giovane Firetto


Vigata sì, Vigata no. Turismo o industrializzazione? O magari tutti e due, con un gioco di prestigio o meglio ancora di Prestigiacomo?
Questi dubbi amletici sembrano aver tormentato i primi anni del mandato elettorale di Lillo Firetto, giovane sindaco di Porto Empedocle. Alla fine, però, ha preso la storica decisione: Vigata no! Quindi giù il cartello stradale “Porto Emepdocle-Vigata.” La decisione sembrerebbe (il condizionale è d'obbligo) in contrasto con le passate dichiarazioni, fatte attraverso frequenti e martellanti conferenze stampa con le quali il Nostro ha rivendicato la “marinesità” di tutto il mondo gravitante attorno all'insigne scrittore di Porto Empedocle, Andrea Camilleri, e della sua Vigata letteraria. Tutti ricordiamo le orgogliose dichiarazioni di Firetto, rivendicanti l'esclusiva gastronomica-culinaria-letteraria degli “arancini” di Montalbano da intestare a Porto Empedocle e non a Ragusa, nel cui territorio sono state girate le scene della famosa fiction televisiva. Senza contare, poi, l'ultima geniale trovata di dedicare una statua di bronzo al famoso commissario scaturito dalla fervida penna di Camilleri, il fiero difensore del barocco del Val di Noto (con correlata amnesia della Valle dei Templi), da collocare in una strada di Porto Empedocle.
Per una tale storica e determinante decisione il democratico sindaco ha preteso l'avallo e il conforto dei suoi concittadini, cosa che ovviamente non è stata ritenuta necessaria per il rigassificatore, quisquilia al confronto di una faccia, pardon di una statua di bronzo.
Il bando internazionale, con relativa autorevole giuria presieduta sempre dall'inclito Camilleri, dovrà decidere quale bozzetto scegliere tra i tanti pervenuti in risposta alla geniale trovata. La decisione di eliminare il nome di “Vigata” dal cartello stradale è solo apparentemente contraddittoria, perché in effetti, a ben guardare, è coerente con il progetto di Firetto di reindustrializzare il paese che amministra, dopo il fallimento del sogno industriale di 50 anni fa miseramente naufragato sulla desolante spianata dell'Asi che ha devastato la costa del "Caos" tanto amata da Pirandello.
Ciò che contrasta, infatti, con l'ambizioso progetto del Sindaco non è tanto la discutibile ma innocua denominazione di “Vigata”, quanto la scritta sottostante che aggiunge “città a prevalente economia turistica”. Domani, qualora malauguratamente si costruisse il rigassificatore, potrebbe essere letta come irridente sberleffo da improbabili e temerari visitatori di Porto Empedocle.
Ve l'immaginate un simile cartello posto all'ingresso di Gela o di Priolo?
Ma il giovane Firetto, che inizialmente si era pure mostrato stupefatto e scocciato che qualcuno potesse contrastare il suo ambizioso progetto di “sviluppo” industrial-turistico con le navi da crociera accanto alle navi gasiere, di cui avrebbe beneficiato l'intera provincia di Agrigento della cui sorte si è arrogato il diritto di decidere, non finisce di sorprenderci allorquando, scuro in volto, dinanzi alle telecamere ha dichiarato, a proposito delle compensazioni, che il rigassificatore per 80 posti lavoro “non ci interessa”. Sorprendente! Forse Firetto si è accorto finalmente che queste compensazioni (ma che brutta parola) somigliano molto a quelle “generosamente” elargite ai nativi di quelle terre selvagge chiamati erroneamente “Indiani”. Probabilmente avrà letto l'ignobile decreto Prestigiacomo-Bondi che lascia le compensazioni alla discrezionalità della società Nuove Energie. Non sappiamo. Una cosa è certa: i tormenti del giovane Firetto sembrano destinati a continuare come la fiction del commissario Motalbano dell'ineffabile Camilleri.
Gaetano Gaziano
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domenica 4 gennaio 2009

L'indennità di "caro estinto"


Accanto foto dell'Assemblea regionale siciliana
(L'articolo che segue è stato pubblicato su "Repubblica" del 3 gennaio, pagine regionali)
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Due notizie di fine anno servono a fotografare, meglio di qualsiasi raffinata analisi economica, lo scollamento tra la società reale siciliana e la classe dirigente politica che l'amministra: la cassa integrazione dalle nostre parti è più che triplicata mentre i rappresentanti all'assemblea regionale siciliana, oltre agli altri privilegi ormai storicamente consolidati, si sono attribuiti anche un'indennità del “caro estinto”. Un' una tantum per quando passeranno a miglior vita. Naturalmente a spese del contribuente. Infatti l'indennità di funerale di cinquemila euro, che non è prevista neppure per un'altra categoria di super privilegiati com'è quella dei senatori, è stata “graziosamente” elargita (meglio sarebbe dire autoelargita) da una delibera della presidenza regionale a favore di deputati regionali in carica o decaduti (Si veda l'articolo su "Repubblica" del 2 gennaio).
Tutto ciò naturalmente suona come uno schiaffo alla società che circonda i nostri fortunati rappresentanti politici, ma non sembra preoccupare più di tanto la casta che, certamente infastidita dalle ricorrenti accuse di privilegi e di elitaria autoreferenzialità, sembra quasi voler rispondere: “Ma non ti insegna nulla la storia, bellezza”? E come dargli torto: durante la rivoluzione francese la casta dominante dell'Ancien Régime preferì farsi tagliare la testa piuttosto che rinunciare ai privilegi acquisiti. Ciò vuol dire che i privilegi sono più importanti della vita stessa. E, d'altra parte, che vita sarebbe una vita senza privilegi?
Come potrebbero mai comprarsi la casa i nostri “poveri” deputati senza i mutui a tasso agevolato? Agevolato non per generosa concessione delle banche ovviamente, ma perché gli interessi non pagati sono a carico dell'assemblea regionale, cioè nostro.
Intervistati, i nostri eroi hanno dichiarato sostanzialmente, a destra come a sinistra, ma come si fa a rinunciare a questi benfit? “Non mi chiamo mica giocondo...” ha detto candidamente Giovanni Ardizzone dell'UDC (vedasi “La Repubblica” del 3 gennaio).
Mentre Calogero Speziale del PD ha aggiunto, preoccupato, “se abolissimo i mutui a tasso agevolato, creeremmo una discriminazione nei confronti dei deputati neo-eletti”. Onesti però: hanno pensato ai "poveri" neo deputati che, se abolissero la misura di favore, si vedrebbero privati di un privilegio imperdibile. Non è neppure tanto giusto! Quindi che stiano tranquilli i neo-eletti e anche quelli delle prossime legislature, i privilegi verranno mantenuti “a futura memoria”.
Non si rendono conto (o fannno finta di non rendersi conto) i nostri bravi e previdenti (per se stessi) politici che queste patetiche dichiarazioni risultano estremamente offensive nei confonti della maggior parte delle famiglie siciliane, che quotidianamente devono misurarsi con gravi problemi esistenziali.
Le eterne promesse, fatte in campagna elettorale di risparmio e di riduzione della spesa pubblica, restano promesse e al cittadino, scettico che i nostri rappresentanti possano far tesoro della lezione della rivoluzione francese, non resta altro che rivolgere una preghiera in suffragio dell'anima del “caro” estinto che, visto quanto ci costa, più caro di così non potrebbe essere.
Gaetano Gaziano
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