sabato 29 settembre 2012

Lettera aperta alla presidente del Fai, Ilaria Borletti Buitoni

Gentile Presidente, “il problema vero per noi del Sud è il traffico” diceva Jonny Stecchino nell'esilarante commedia di Benigni. Alla stessa stregua la signora Giulia Maria Mozzoni Crespi, già vostra presidente, scoprì che il vero problema per Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco, era il traffico, come ebbe a scrivere su Repubblica del 20 marzo 2008, mentre per lei il costruendo rigassificatore al confine del parco archeologico di Agrigento non era un problema di vitale importanza per il patrimonio culturale universale. Infatti la signora Crespi, dopo aver lanciato, nel marzo del 2007 un accorato appello all'ex governatore Totò Cuffaro, agrigentino, per fare “un gesto d'amore” nei confronti della sua terra, pochi mesi dopo fece un “allargamento di riflessione” (rectius voltafaccia) avallando in toto il rigassificatore di Enel. Oggi Lei, gentile Presidente, scrive una lettera aperta (che leggiamo sul sito del Fai) al sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, preoccupata del fatto che ha inserito nella sua giunta un rappresentante degli abusivi. Lodevolissima iniziativa, la Sua lettera. Intanto, come Lei certamente saprà, visto che il Fai gestisce egregiamente il giardino della Kolymbetra all'interno della Valle, il fenomeno degli abusivi è stato eliminato dopo la frana del 1966, con l'istituzione della zona A del decreto Gui-Mancini ad inedificabilità assoluta e con la trasformazione della zona A in parco archeologico. Oggi un parco di ben 1400 ettari cinge e protegge la Valle dei Templi che risulta intatta agli occhi dei visitatori, come ben sanno la signora Mozzoni Crespi, i manager del Fai che vengono spesso ad Agrigento per la gestione della Kolymbetra e come Lei stessa (suppongo) avrà avuto modo di constatare. Ora non so quale sarà il giudizio che la storia darà del Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto. Una cosa è certa, che Zambuto è stato l'unico politico agrigentino che si è battuto per la tutela della Valle dei Templi, impugnando al Tar e poi al Consiglio di Stato, unitamente a vari enti e associazioni, compresa la mia, l'ignobile decreto autorizzativo del rigassificatore in zona archeoligica. Era presente, tra le altre, Italia Nostra associazione di autentica tutela del nostro patrimonio culturale e paesaggistico. Non era presente il Fai, pur avendone più volte sollecitato la costituzione in giudizio, anche sotto la Sua presidenza. L'esito del Tar è stato favorevole, mentre quello del Consiglio di Stato ci ha visto purtroppo soccombenti. La mia associazione ha fatto ricorso alla Commissione Europea e alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo. Ma ciò non blocca l'ignobile progetto. Gentile Presidente, i lavori dell' “immorale” rigassificatore (la definizione è di padre Giovanni Scordino già rettore della chiesa di San Nicola nella Valle dei Templi) non sono ancora iniziati per cui c'è ancora tempo per intervenire. Se a Lei sta a cuore veramente la tutela della Valle dei Templi, può ancora fare un passo, chiedendo, con l'autorità che Le deriva dall'associazione che presiede, al ministro Ornaghi che revochi il nulla osta che si fonda sul parere favorevole incredibilmente espresso dalla Soprintendenza ai BB.CC. di Agrigento che, dopo avere attestato che il rigassificatore e il gasdotto di collegamento toccheranno zone di interesse paesaggistico e archeologico, ha dato l'o.k. contraddittorio (per non dire altro). Chieda al ministro Clini di revocare l'incredibile Via (valutazione di impatto ambientale) rilasciata dall'ineffabile Stefania Prestigiacomo, siciliana, che si preoccupò di tutelare anonimi siti Sic (siti di interesse comunitario) distanti anche 20 km, mentre si "dimenticò" della Valle dei Templi, patrimonio Unesco, a ridosso dell'area del rigassificatore, a tal punto che, all'indomani della Via, il Corriere della Sera titolò “Cancellata per decreto la Valle dei Templi di Agrigento”. Chissà, se Le dovessero dare ascolto, magari si potrà ribaltare la convinzione che “il traffico è il vero problema del Sud”. Cordialità, Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”. Continua a leggere...

Non votiamo i deputati regionali uscenti dell'assembela regionale siciliana

Cari Lettori di questo blog, ricordiamoci di non votare alle prossime elezioni regionali siciliane i deputati uscenti. Tutti, nessuno escluso, hanno gravissime responsabilità nell'approvazione dell'ignobile progetto del rigassificatore da 8 miliardi di mc. sotto la Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco. E' ovvio che l'invito di non voto vale anche per Calogero Firetto, neo candidato Udc, sindaco di Porto Empedocle e dipendente Enel, uno dei più strenui sostenitori dell'ecomostro in zona archeologica. Le responsabilità più pesanti ce l'hanno, ovviamente, gli agrigentini Michele Cimino, Roberto Di Mauro e Luigi Gentile assessori regionali nella giunta di don Raffaele Lombardo, traditore della Valle dei Templi. A questi tre “signori” (nella foto in alto) indirizzai una lettera aperta dal titolo “Cari Assessori Regionali se avete gli attributi”, che potete leggere su questo blog. http://busetta.blogspot.it/2009/01/cari-assessori-regionali-se-avete-gli.html A loro, unitamente agli altri “onorevoli” regionali uscenti, dovrà essere ascritta l'ignominia della costruzione del rigassificatore. Gaetano Gaziano. . Continua a leggere...

domenica 23 settembre 2012

Rigassificatori: la Shell abbandona quello di Priolo-Melilli

Dopo la Erg dei petrolieri Garrone, anche la multinazionale Shell abbandona il progetto del rigassificatore di Priolo-Melilli(nella foto). E lo fa non certo per i motivi di sicurezza che avevano prospettato enti locali e cittadini (la cui contrarietà avevano espresso anche attraverso un referendum popolare), ma per “i mutati scenari energetici mondiali”, così come aveva motivato la Erg nel prendere la decisione di abbandonare il progetto gasiero. Questi “mutati scenari energetici” vengono confermati, se ce ne fosse stato bisogno, in un attenta analisi del “Sole 24 Ore” del 22 settembre, che ha visto precipitare vertiginosamente le quotazioni del prezzo del gas negli ultimi tre anni. E tutto ciò è successo per il perfezionamento delle tecniche estrattive (come lo shale gas) destinate ad essere perfezionate nei prossimi anni, per cui non è ipotizzabile un'inversione di tendenza. L'analista del quotidiano economico consiglia di essere molto cauti negli investimenti che riguardano il gas, per evitare di “scottarsi”. E, infatti, molte aziende stanno rivedendo i loro progetti, come la British Gas che ha abbandonato il rigassificatore di Brindisi. Il progetto di Gioia Tauro, invece, che sta molto a cuore all'ing. De Benedetti, è stato bocciato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, in quanto non è stato valutato il rischio sismico e contro il progetto di Trieste si sono espressi gli enti locali e il governo sloveno, che non lo vuole al suo confine. A proposito di rischio sismico, come mai il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non ha preso in considerazione, per il rigassificatore di Porto Empedocle, il rischio sismico del nostro territorio, classificato di secondo livello, come quello dell'Aquila? Ma, al di là delle valutazioni tecniche, è forte la nostra speranza che anche Enel receda dall'ignobile progetto di costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine del parco archeologico della Valle dei templi di Agrigento “per i mutati scenari energetici mondiali” e perché, nel presentare il piano industriale 2012/2016 alle società internazionali di rating, ha promesso di ridurre il debito da 45 a 30 miliardi, che tuttavia non le hanno creduto, infatti hanno abbassato il rating da A- a 3B+. Scendere ancora di livello significherebbe per Enel non avere più alcuna credibilità internazionale e non trovare nessuno disposto a finanziarli. Auspichiamo che questa bellissima notizia, quella del passo indietro di Enel, venga data al più presto, magari facendola passare come un nobile gesto di volere evitare l'ignominia che ricadrebbe su noi Italiani tutti se si dovesse costruire l'ecomostro gasiero vicino ad una zona archeologica e paesaggistica tra le più belle al mondo. A noi starebbe bene anche così! Gaetano Gaziano. Continua a leggere...

venerdì 14 settembre 2012

Corrado Passera: l'imbroglio degli sgravi fiscali alle infrastrutture

L'articolo di Giorgio Meletti sul Fatto Quotidiano del 13 settembre non fa che confermare ciò che già si sospettava e che noi andiamo denunciando da diversi anni e cioè che finanziare faraoniche infrastrutture, "il più delle volte inutili”, è solo “un regalo ai costruttori e alle banche”. Ora, Corrado Passera prevede di aggiungere all'affaire-imbroglio il boccone più succulento: lo sgravio fiscale per la costruzione delle infrastrutture del costo superiore ai 500 milioni di euro. Meletti valuta che “l'inganno” e “i trucchi contabili” faranno crescere il debito pubblico di altri 50 miliardi, ma credo che la sua stima vada corretta al rialzo. E ciò perché si limita a prendere in considerazione, tra le infrastrutture che beneficeranno degli sgravi, le autostrade e le ferrovie, mentre sono da aggiungere i 14 rigassificatori che nella mente di Prodi e Bersani, ma anche di Berlusconi e Tremonti, dovevano trasformare le nostre coste in hub energetico. I rigassificatori, che non servono al nostro Paese, dato che, dopo i mutati scenari energetici mondiali, l'Italia ha chiesto fin dal 2009 di esportare gas verso l'Europa (come ci informa il Sole 24 Ore del 13.10.2009), tornano ad essere un ghiotto boccone per i pescecani della finanza internazionale, in seguito all'annuncio degli sgravi fiscali che dimezzeranno il costo delle opere. A tal punto che è facile prevedere che British Gas ed Erg-Shell, che avevano abbandonato i rigassificatori di Brindisi e di Priolo-Melilli, tornino alla carica. Anche Enel, che aveva rinviato l'inizio dei lavori del rigassificatore di Porto Empedocle, si affretterà a costruirlo dopo il “regalo” di Monti-Passera. Di quanto lieviterà ancora il debito pubblico, oltre la previsione di Meletti, è facile calcolare. I 14 rigassificatori, tutti della capacità di 8 miliardi di mc.l'anno, tranne quello di Gioia Tauro che è di 10 miliardi di mc. e che sta tanto a cuore all'ing. De Benedetti e la sua Sorgenia, prevedono un costo di costruzione per ciascun rigassificatore di 800 milioni/un miliardo. Il dimezzamento dei costi (con il regalo Monti-Passera) aumenterà, quindi, il debito pubblico di altri sette miliardi. E se questi sono i provvedimenti “SalvaItalia” dei tecnici (tecnici di che?) Monti-Passera c'è poco da stare allegri. Ma i “salvaItalia” Monti e Passera non hanno fatto, però, i conti con la Commissione Europea. A volte, come facile alibi, amano dire “è l'Europa che ce lo chiede”. Se dovessero mettere in atto gli sgravi previsti per la costruzione dei rigassificatori, sarà l'Europa realmente a stoppare il nostro governo, dato che sarebbe la prima volta, nella storia dell'unione europea, che dei lavori beneficino di doppi aiuti di Stato: i primi con gli sgravi fiscali di Monti-Passera, i secondi con la garanzia sancita dall'Autorita dell'Energia e del Gas (e chiamala autorità) che assicura alle società gasiere l'80% dei ricavi di riferimento (almeno 3 miliardi l'anno)anche se non dovessero rigassificare un solo mc.di gas. Gaetano Gaziano. Continua a leggere...