lunedì 1 settembre 2008

"Salvate la Valle dei Templi": lettera aperta ad Angelino Alfano, Michele Cimino, Roberto Di Mauro e Luigi Gentile

Da agrigentini e siciliani, rivolgiamo a Voi agrigentini e siciliani, illustri rappresentanti di istituzioni nazionali e regionali, questo nostro appello per salvare la Valle dei Templi, inserita nella World Heritage List dell'Unesco.
Noi siciliani abbiamo oggi tutte le prerogative morali, storiche e giuridiche per pretendere ciò, respingendo gli stranieri anche se portano doni (timeo Danaos et dona ferentes).
Negli anni Settanta, Giorgio Bassani, fondatore e presidente di Italia Nostra, portò avanti una battaglia ambientale e civile per salvare la Sicilia dalle speculazioni affaristiche e dalle cementificazioni selvagge, impedendo un progetto di raffineria alle pendici di Erice e promuovendo la difesa delle Eolie, tanto amate oggi perché ben salvaguardate.
Noi siciliani dobbiamo dimostrare di essere oggi in grado da soli di sapere tutelare il nostro immenso patrimonio storico, culturale e paesaggistico.
L'organizzazione dello spettacolo di Roberto Bolle, programmato per il 13 settembre nella Valle dei Templi e sponsorizzato dall'ENEL che intende costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. a Porto Empedocle proprio a ridosso della Valle, con ciò profanandola e irrimediabilmente deturpandola, ha il sapore della beffa, del cavallo di Troia, con cui espugnare la Valle con un'operazione similculturale che nasconde ben altre intenzioni affaristiche che con la cultura confliggono.
Lo spettacolo voluto dal FAI, dinanzi al tempio della Concordia, si presume per rilanciare l'immagine della Valle spesso offuscata da un contesto sfavorevole che va risolto (crisi idrica, mare inquinato, infrastrutture e servizi carenti), ha in sé, purtroppo, un peccato originale: lo stretto legame tra FAI ed ENEL, sponsor influente e convincente.
La presidente Giulia Maria Mozzoni Crespi, dopo aver sposato la causa della difesa della Valle e dello sviluppo economico basato sull'uso produttivo delle risorse culturali, inviando un'accorata lettera aperta all'ex governatore Cuffaro perché da agrigentino facesse un gesto d'amore verso la sua terra, fece dopo alcuni mesi un incredibile “allargamento della riflessione”, interpretato dagli agrigentini come un solenne voltafaccia, ipotizzando che il rigassificatore a ridosso della Valle, costruito dall'ENEL, potesse addirittura diventare “un capolavoro architettonico”.
Ora, che ben venga nella nostra Valle Roberto Bolle, uno dei più acclamati ballerini classici di tutti i tempi, se serve a consacrarla ulteriormente come luogo simbolo, ma per fugare ogni sospetto lo spettacolo dovrà essere sfruttato da tutti i rappresentanti istituzionali come un'irripetibile opportunità per contrastare il tentativo di profanazione della Valle.
L'Enel può e deve fare un passo indietro.
Gli Agnelli, industriali di grande sensibilità culturale, negli anni Cinquanta, recedettero dal progetto concreto e definito di costruire i capannoni della Fiat nella piana di San Gregorio, sotto il tempio della Concordia, da dove, anni dopo, Papa Woijtila avrebbe lanciato il famoso anatema contro la mafia.
Di fronte all'indignazione del mondo della cultura, gli Agnelli costruirono i capannoni Fiat a Termini Imerese.
Voi, egregi Onorevoli, avete la necessaria autorevolezza per operare una sorta di “moral suasion”, affinché l'ENEL, che è una delle più grandi multinazionali mondiali dell'energia ed è italiana, faccia un passo indietro e receda “dall'indecoroso progetto” (così il Prof. Salvatore Settis, Presidente del Consiglio Nazionale dei Beni Culturali, ha definito il rigassificatore di Porto Empedocle).
L'ENEL tenga fede al proprio codice etico che recita “la buona reputazione è una risorsa immateriale essenziale”. Solo così potremo accettare la sua sponsorizzazione come un vero dono e non come foglia di fico per nascondere operazioni indecenti di cui vergognarsi dinanzi alle future generazioni.
Grazie e cordiali saluti,
Gaetano Gaziano
Comitato Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento
tanogaziano@yahoo.it

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sig. Gaetano Gaziano una domanda:

secondo Lei chi costruisce abusivamente (o compra case abusive la fattispecie è riconducibile al primo caso) infrange la Legge oppure no?

Il fatto che ad Agrigento la maggiorparte della popolazione ha infranto la Legge (mi fregio di appartenere alla minoranza che non l'ha infranta n.d.r.) rende il reato meno grave?

Anonimo ha detto...

Lei tuona contro l'Enel ma gli abusivi tutti (per necessità o diletto estivo) sono parimenti rei rispetto allo scempio della Valle...

Anonimo ha detto...

@cittadino onesto: il fatto che gli abusivi hanno infranto la legge autorizza l'Enel (multinazionale italiana dell'energia) a compiere uno dei più grandi scempi contro il patrimonio dell'umanità?
Io magari tuonerò contro l'Enel, ma Lei, cittadino (sedicente) onesto, con il suo argomentare, fornisce alibi morali all'Enel che si appresta a commettere una violenza contro il nostro patrimonio culturale paragonabile a quella dei talebani che hanno bombardato le millenarie statue di Budda...

Anonimo ha detto...

Caro Gaetano,
leggendo i commenti del cittadino onesto, sembra evidente che non ci sia ľintenzione di fornire un alibi alľEnel, ma di denunciare una delle tante piaghe che hanno ridotto la città? di Agrigento (già famosa come “il paradiso degli abusivi”) al livello di un piccolo paese del terzo mondo. Lei stesso, Gaetano, ha giustamente evidenziato il degrado che, come un cancro, continua a distruggere il tessuto vitale di una società che ormai appare rassegnata alla morte dei propri diritti, e ad accettare, come inevitabile, i sorprusi e ľarroganza di una politica corrotta e avida; di una casta sempre più in cerca di “affari” per lucro personale senza scrupolo alcuno. Lei ha fatto accuse pesanti per quanto riguarda la situazione idrica, per la mancanza di un aeroporto, etc, etc, senza per questo fornire un alibi aľEnel o a qualsiasi altro distruttore di ambienti. Credo che il cittadino onesto abbia fatto lo stesso: accusare, con coraggio, uno dei tanti esempi di malcostume e malaffare di un paese che sembra aver dimenticato le regole della democrazia, delľonestà, della libertà, e della civiltà. Agrigento ha bisogno di persone coraggiose come Lei e il “cittadino onesto” che definisce il rigassificatore come uno scempio all Valle. Capisco che qualche vostra frase potrebbe sembrare polemica, ma sono sicuro che avete lo stesso obiettivo: la rinascita della vostra città. Cordiali saluti a Lei e al Cittadino Onesto.

Anonimo ha detto...

Caro Papà-Maori, sei il più saggio sciamano capo-tribù del nostro popolo di aborigeni...