giovedì 18 luglio 2013

TRIVELLE PETROLIFERE DI FRONTE ALLE COSTE AGRIGENTINE

Presto compariranno di fronte alle coste agrigentine le trivelle per perforazioni alla ricerca del petrolio. Lo assicura Bruno Lescoeur (nella foto), ad di Edison (ormai di proprietà francese). Ha, infatti, dichiarato a “Repubblica”, nell'inserto di Affari & Finanza di lunedì 15 luglio, di apprezzare che il governo Letta abbia confermato le indicazioni contenute nella SEN (strategia energetica nazionale) del precedente governo Monti-Passera, che prevedeva appunto di intensificare le perforazioni petrolifere anche al di sotto delle 12 miglia. Ha concluso Lescoeur che prevede di investire a tal fine un miliardo di euro. E dove trivelleranno? Ma di fronte alle coste agrigentine "of course". E perché mai avrebbero scelto il mare agrigentino? Forse perché sono in possesso di un'indagine geognostica che assicura grandi quantità di oro nero sotto le nostre coste? Non so dire. Di certo sono in possesso di un'indagine socio-politica che garantisce loro che non esiste al mondo territorio, come quello agrigentino, con la totalità della classe politica e sindacale pronta a calare le brache di fronte ai nuovi colonizzatori, italiani o stranieri che siano. L'esempio del rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento è apodittico del loro alto tasso di ascarismo e servilismo, il cui concentrato va ricercato nelle parole di quel cosiddetto “onorevole” della provincia di Agrigento che ebbe a dire in Parlamento al ministro Passera “le sue parole sono musica per le mie orecchie”. Il ministro lo aveva appena rassicurato, rispondendo alla sua interrogazione nel question time, che i lavori del rigassificatore sotto la Valle dei Templi erano cominciati e che sarebbero stati completati entro 6 anni (vedi post precedente). Questa è la classe politica che ci rappresenta o, meglio, che non ci rappresenta, visto che i politici nazionali non li ha scelti nessuno ma sono stati “nominati” dai rispettivi segretari di partito, e che, a livello regionale, dove invece esistono le preferenze, molto spesso se non sempre i voti sono oggetto di scambio clientelare, anche con la mafia come dimostrano i processi a Cuffaro, Lombardo e Antinoro, solo per citare i casi più eclatanti. Dobbiamo ricordare che la classe politica agrigentina ha avallato, ma anche deciso, per il nostro territorio, i progetti del rigassificatore a Porto Empedocle, l'inceneritore (eufemisticamente termovalorizzatore) a Casteltermini, la mega discarica ad Aragona, la centrale nucleare a Palma Montechiaro. Che volete che siano una o più trivelle di fronte alle nostre coste? “Venghino, signori francesi venghino”, ché i politici e sindacalisti agrigentini sono pronti a intonare in coro: “Battiam, battiam le mani, arriva il padron...”, non dimenticando di chinarsi a 90 gradi. Gaetano Gaziano.

Nessun commento: