lunedì 16 giugno 2008

Stia zitta, signora Mozzoni Crespi!

Leggiamo con stupore (su “La Sicilia” del 15 giugno- intervista di Lorenzo Rosso-) che la signora Mozzoni Crespi, che da diversi mesi va lanciando disperati appelli per “salvare” la Valle dei Templi niente meno che dal traffico veicolare, avrebbe dichiarato: “Da voi ci sono molte proteste. Tanto per citarne una, quella contro la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle che, sono rimasta ore a controllare in zona, manco si vede dalla Valle!”.
Sbalorditivo: la signora avrebbe voluto vedere dalla Valle il rigassificatore che (per fortuna) non è stato ancora costruito. A prima vista sembrerebbe una dichiarazione assurda ma, a ben guardare, è coerente con altri comportamenti sorprendenti della presidente del Fai, che in un primo momento aveva lanciato un accorato appello a Totò Cuffaro contro il rigassificatore e in difesa della Valle, in quanto l'impianto industriale segnerebbe il de profundis dell'economia agrigentina, per addivenire subito dopo a un clamoroso voltafaccia, per cui addirittura “l'unico credibile e affidabile partner è proprio Enel con il progetto del terminale di rigassificazione”.
Quello che nella prima lettera a Cuffaro era stato definito dalla signora “un mostro” diventa improvvisamente “un capolavoro architettonico”.
Non c'è quindi da sorprendersi se la signora, dalla Valle dei Templi, scruta l'orizzonte per individuare il “mostro” (rectius il “capolavoro architettonico”), anzi sembra addirittura meravigliata che ancora non l'abbiano costruito dopo “l'autorevole” intervento del Fai.
L'atteggiamento della signora potrebbe sembrare provocatorio ma, data la rispettabile età della stessa, lo consideriamo semplicemente patetico.
Per quanto riguarda la viabilità nella Valle dei Templi, anche se si possono condividere le sue critiche al traffico che attraversa il parco archeologico, tuttavia il problema prospettato risulta insignificante rispetto all'enorme guasto paesaggistico e ambientale di un rigassificatore sotto la casa natale di Pirandello, da dove l'impianto- se costruito- si toccherebbe con mano (coma fa la signora ad affermare che dalla Valle non si vede?). La signora, inoltre, dovrebbe anche suggerire agli agrigentini come raggiungere la zona mare senza fare lunghi e dispendiosi giri. Pensa forse ad un altro viadotto sopraelevato che attraversi la Valle come il famigerato viadotto Morandi? A proposito dov'era la signora quando costruirono questo obbrobrio che deturpa uno dei siti più belli al mondo?
Per favore, signora Mozzoni Crespi, non si occupi più della Valle dei Templi, si occupi piuttosto del business della Kolymbetra, che il Fai gestisce all'interno della Valle e per cui ha ricevuto negli anni generosi finanziamenti da Totò Cuffaro, padrino del rigassificatore, e si occupi delle laute sponsorizzazioni dell'Enel, il cui amministratore delegato, Fulvio Conti, paventò pochi mesi or sono che l'Italia “potrebbe restare al freddo e al buio se non si costruiscono i rigassificatori”. E pensare che in Italia non esiste un piano energetico nazionale, come in Sicilia non esiste un piano energetico regionale. Esistono però, quelli sì, gli enormi interessi del business di Enel di cui la signora, folgorata sulla via del rigassificastore, è diventata una decisa supporter, sviando con il problema del traffico l'attenzione dal vero pericolo che oggi corre la Valle.
Con la presente restituisco al Fai la mia tessera di socio sostenitore. Basta l'Enel a sostenere il Fai: io sosterrò associazioni non finanziate da multinazionali e che perseguono realmente scopi di tutela del nostro patrimonio culturale.
Parafrasando “Lamento per il Sud” di Salvatore Quasimodo, mi viene fatto di pensare ai nostri molti mali, compreso l' inquinamento industriale che l'Enel vorrebbe portare anche nell'incontaminata Valle dei Templi. Ci risparmi almeno l'inquinamento acustico: stia zitta, signora Mozzoni Crespi!
Gaetano Gaziano

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Poveretta,data la venerabile eta' bisogna anche capirla. Probabilmente le avranno detto che il rigassificatore era gia' stato costruito, e' quindi logico che " manco lo vedeva". Se non fosse cosi' bisogna allora pensare che la signora faccia parte di quei personaggi che, "mutatis mutandis", sfoggiano la piu' assoluta intransigenza verso qualcuno o qualcosa per poi mostrarsi disposti ad accordarsi con gli stessi, molto spesso per interessi personali; oppure, come nel caso del quartetto Agrigentino, per entrare nella stanza dei bottoni. E' il solito guaio di chi si cala le brache (nel caso della signora le "mutandis". Per ritirarsele su, i bottoni ci vogliono. Le dichiarazioni di Bondi sono pura poesia, che " arriva al cielo e fanno cantare gli Angelini". Bondi vale quanto un due di spade, le brache le ha calate da tempo, farebbe meglio il paroliere a Sanremo: come e' noto questi mantengono ancora il primato di cretineria.

Anonimo ha detto...

"La patetica vecchina"
"nella valle se ne andò"
"scrutando poverina"
"tanto a lungo che si stancò"
"Dalla valle il rigassificatore"
"proprio proprio non si vede"
"ma all'Enel si concede"
"di tanto gas un distributore"
"Viva, viva la vecchina"
"che da Milano si presentò"
"e delusa la meschina"
"a Milano se ne tornò"
F.to: FAI DA TE
Anzi no: FACCIO DA ME

Anonimo ha detto...

Si, cara Giovanna. E' arrivata l'ora di passare ai fatti. Invito tutti i "globisti" a collaborare, con qualsiasi idea che possa dare un impulso visivo e di azione contro questo maledetto LNG. Io propongo: un gazebo strategicamente posizionato nella Valle, pieno di Posters "contro", con tanto di registro dove i turisti possono protestare con le relative firme. E poi riempire di Posters anche gli alberghi, ristoranti, negozi, e tutti quei luoghi che rischiano di perdere gli stessi turisti; e raccogliere piu firme possibili. Includerei nei Posters nomi e cognomi di tutti i politici e persone note, Camilleri & friends, che sono a favore, e quelli che si dichiarano contro. Buon lavoro.

Anonimo ha detto...

Suggerisco di invitare tutti gli agrigentini soci Fai a restituire la tessera come protesta alle posizioni prese dal Fai in ordine al rigassificatore. Suggerisco inoltre di inviare un appello a tutti i soci Fai dell'Italia Meridionale di restituire la loro tessera perché con i nostri soldi il Fai acquista e restaura beni che si trovano soprattutto al Nord. Da Napoli in giù esistono sì e no un paio di siti Fai. La nostra generosità impieghiamola per la nostra terra che ne ha tanto bisogno.