sabato 3 ottobre 2009

LUIGI DE MAGISTRIS CONTRO IL RIGASSIFICATORE SOTTO LA VALLE DEI TEMPLI DI AGRIGENTO


Si riporta il bellisimo articolo pubblicato dall'europarlamentare Luigi De Magistris (foto accanto)sul suo blog http://www.luigidemagistris.it/ contro l'ignobile progetto di costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. sotto la Valle dei Templi di Agrigento
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GAS NELLA VALLE DEI TEMPLI, UNO SCEMPIO CONTRO L'ITALIA
di Luigi De Magistris
Quando c’è di mezzo il profitto, quando le invitanti sirene del dio denaro spargono la loro voce tentatrice, non si guarda in faccia nessuno. Scompare la legge, scompaiono i vincoli ambientali e la legislazione europea, scompare la cultura. Sta succedendo, ancora, nella nostra bellissima e martoriata terra di Sicilia, dove si sta consumando, con la connivenza di tutti – autorità locali e governo nazionale – un vero e proprio delitto.
Un delitto che consiste nella costruzione di un rigassificatore (un mostro da 320 mila metri cubi di cemento e acciaio, in grado di sfornare otto miliardi di metri cubi di gas all’anno) sotto la valle dei Templi, nella zona di Porto Empedocle, vicino Agrigento. Proprio al confine del parco nazionale, in un’area “buffer” che l’Unesco ha sottoposto a tutela paesaggistica. Nell’area si trova anche il parco intitolato alla memoria di Luigi Pirandello, anch’esso sottoposto a vincolo ambientale.
Nonostante la mobilitazione di numerose associazioni locali, tra cui la “Salviamo la Valle dei Templi”, il progetto va avanti. Il 20 gennaio scorso la Regione ha dato il via libera che ha fatto seguito a quello del ministero dell’Ambiente. Nel luglio scorso, al piano si è aggiunto un ulteriore dettaglio inquietante, che completa lo scempio ambientale: il gasdotto che dovrà collegare il rigassificatore alla rete nazionale passerà nel bel mezzo della zona “buffer”, con tralicci sopraelevati.
Di tutto si occupa una società nata apposta, qualche anno fa, la “Nuove Energie Srl”. La possiede per il novanta per cento l’Enel. Esaminando i diritti riconosciuti a questo ente, si scopre un altro episodio degno della peggiore tradizione italiana, quella che ha sempre visto, specie nel nostro Meridione, le aziende investire senza rischiare, con il profitto garantito dallo Stato. Cioè da noi.
In breve, la “Nuove Energie Srl” avrà diritto in ogni caso all’ottanta per cento dei ricavi del rigassificatore, anche se questo dovesse rimanere inattivo. L’eventualità, per il futuro, in effetti esiste: chi garantisce che la fornitura di gas rimarrà costante negli anni? Proprio per coprire l’eventualità di un calo o di un fallimento, l’Autorità dell’Energia e del Gas ha garantito, comunque, a Nuove Energie e all’Enel il profitto. Che tanto verrà scaricato sulle bollette nazionali.
Anche per questo, oltre che per i guasti all’ambiente e alla cultura (patrimoni di tutti, per eccellenza) che il rigassificatore e il gasdotto causeranno, lo scempio della Valle dei Templi è un grande problema nazionale. La speranza, perciò, è che i ricorsi al Tar e alla Commissione europea (la violazione della norma che proibisce gli aiuti di Stato è evidente) e l’esposto alla Procura di Agrigento abbiano buon esito per la vittoria di una battaglia che dovrebbe essere di tutti.

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