martedì 8 giugno 2010
SONIA ALFANO CONTRO IL RIGASSIFICATORE "VALLE DEI TEMPLI DI AGRIGENTO"
L'on. Sonia Alfano, europarlamentare dell'Italia dei Valori, ha presentato alla Commissione Europea un'interrogazione sul progetto del rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine con il parco archeologico di Agrigento e sotto la casa natale di Luigi Pirandello. Di seguito riportiamo l'interrogazione e il commento della stessa on.Sonia Alfano, che ringraziamo di cuore per il suo sostegno.
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SONIA ALFANO: Ritengo non si potesse scegliere posto più sbagliato del sito di Porto Empedocle per progettare la costruzione di un rigassificatore. A meno di un km. dal territorio del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, Patrimonio dell’Umanità secondo l’UNESCO; ad uguale distanza dalla Casa-museo di Luigi Pirandello; ignorando del tutto che la costruzione dell’impianto e il continuo traffico di navi metaniere deturperebbero il valore paesaggistico e il potenziale turistico-culturale dell’intera area.
A questo si aggiunga che l’iter decisionale ha completamente ignorato la fase di partecipazione della cittadinanza, calpestando il diritto della popolazione locale di esprimersi su scelte così delicate per la loro vita quali la costruzione di un impianto che presenta un non indifferente livello di rischio per la sicurezza.
Il T.A.R. si sta occupando di tali aspetti a seguito del ricorso presentato da una serie di soggetti locali (Camera di commercio, associazioni, imprese, cittadini) e per metà luglio dovrebbe arrivare la sentenza.
Ho presentato un’interrogazione scritta alla Commissione per sollecitare una risposta ad un ricorso presentato un anno fa da associazioni di cittadini agrigentini nel quale si segnala una possibile violazione dell’articolo del Trattato di funzionamento dell’U.E. che proibisce aiuti di Stato alle imprese. Una delibera dell’Autorità Italiana dell’Energia e del gas del 2005 garantisce alle società di gestione degli impianti di rigassificazione, anche in caso di mancato utilizzo dell’impianto, l’80% dei ricavi di riferimento attraverso il sistema tariffario di distribuzione (vale a dire che verrà garantito tramite le bollette pagate dai cittadini e dalle imprese!) per un periodo di 20 anni. In barba alla concorrenza leale e alla tutela dei consumatori.
Di seguito il testo dell’interrogazione.
Premesso che:
- la delibera dell’Autorità Italiana dell’Energia e del gas n. 178 del 04/08/2005 all’art. 13, comma 2 per le società di gestione degli impianti di rigassificazione di nuova costruzione “assicura, anche in caso di mancato utilizzo dell’impianto, la copertura di una quota pari all’80% di ricavi di riferimento. Tale copertura è riconosciuta dal sistema tariffario del trasporto e ha durata per un periodo di 20 anni”;
- tra gli altri impianti di rigassificazione i cui progetti risultano approvati vi è quello di Porto Empedocle, che verrebbe costruito a meno di un chilometro dal Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, sito UNESCO;
- in data 03/02/2009 numerose associazioni di cittadini italiani hanno presentato denuncia alla Commissione Europea relativamente alla presunta violazione del divieto di aiuto di Stato ad imprese (art. 107, par. 1, TFUE);
- con lettera 15/12/2009 n. D/55340 la DG Concorrenza della Commissione ha comunicato la ricezione di tale denuncia;
- che in data 04/02/2010 il Commissario Ambiente, con risposta all’interrogazione parlamentare P-6601/2009, ha dichiarato che “per quanto riguarda una possibile violazione delle disposizioni del trattato UE sugli aiuti di Stato, la Commissione ha ricevuto una denuncia relativamente a questo caso, attualmente in corso di esame”.
Chiede alla Commissione:
* di avere informazioni dettagliate riguardo lo stato di avanzamento dell’esame della denuncia sopra citata;
* di avere accesso alla documentazione prodotta ad oggi dalla Commissione riguardo la procedura di valutazione di tale denuncia;
* di indicare una data, per quanto non vincolante, entro la quale ritiene che possa completare l’analisi e la valutazione di tale denuncia, considerando l’esigenza da parte dei cittadini di ottenere una risposta in tempi ragionevoli e pur tenendo in debito conto il carico di lavoro delle istituzioni europee;
* se ritiene che la garanzia conferita alle società di gestione degli impianti di rigassificazione in Italia dell’ottanta per cento dei ricavi attraverso il sistema tariffario di distribuzione (cittadini e imprese) non rappresenti un evidente violazione dell’art. 107, par. 1 del TFUE.
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