lunedì 25 ottobre 2010

STEFANIA PRESTIGIACOMO DEVASTA L'AMBIENTE, RAFFAELE LOMBARDO FA SCEMPIO DEL PAESAGGIO

E' in corso in Sicilia un aspro braccio di ferro tra Stefania Prestigiacomo e il governatore Raffaele Lombardo.
Il nostro governatore, che i Siciliani ormai da tempo hanno preso a chiamare “affettuosamente” don Arraffaele, ha violentemente attaccato, attraverso un'intervista rilasciata al giornalista Roberto Di Caro de l'Espresso, la “leggiadra” Stefania definendola tout court come “ministra per la devastazione dell'ambiente”, cui stanno molto a cuore rigassificatori e termovalorizzatori che sono “la quintessenza dell'affarismo illecito, della bassa politica e della mafia”. Da questa intervista verrebbe fuori un don Arraffaele paladino della riscossa siciliana contro i poteri forti, la mafia, e lobby varie che vogliono fare della nostra terra ricettacolo di termovalorizzatori, rigassificatori e centrali nucelari. Peccato però che il nostro “eroe” ha qualche scheletro nell'armadio, non ha ricordato per esempio che, dopo aver definito i rigassificatori “polvere da sparo pronta ad esplodere”, ha dato il via libera al rigassificatore di Porto Empedocle, al confine del parco archeologico della Valle dei Templi. Forse ha dimenticato una precedente intervista televisiva in cui disse testualmente “un rigassificatore sotto la Valle dei Templi mai!”. Poi, dopo un debole accenno di resistenza alle pressioni di Enel, ha autorizzato l'ecomostro in zona archeologica, con brindisi finale a base di champagne tra l'assessore regionale Armao e Margherita Stabiumi, regina bresciana dell'acciaio che, cedendo ad Enel il 90% delle azioni della sua società Nuove Energie, “facilitatrice” del progetto, avrebbe lucrato circa 30 milioni di euro.
Di questo brindisi ci parlò proprio l'Espresso e sembra davvero strano che non se ne sia ricordato il giornalista Roberto Di Caro, che non ha fatto un minimo cenno al rigassificatore “Valle dei Templi”, ed è stato don Arraffaele, quasi come excusatio non petita, a dire “lo facciono il rigassificatore di Priolo, ma mettano in sicurezza la fatiscente raffineria, e interrino quell'enorme ferraglia come ha fatto Enel a Porto Empedocle”. Ma di quale ferraglia sta parlando onorevole don Arraffaele? Per il rigassificatore sotto la casa natale di Pirandello e al confine del parco archeologico di Agrigento non si tratta di interrare della ferraglia ma di preservare uno dei paesaggi più belli al mondo, quello della Valle dei Templi, patrimonio Unesco, minacciato dall'ecomostro. Lombardo si sbraccia a sostenere che nei termovalorizzatori e nella gestione dei rifiuti “la mafia c'è dentro fino al collo”, ma fa finta di ignorare le preoccupazioni di infiltrazioni nel business del rigassificatore empedoclino, espresse dal questore di Agrigento e dal colonnello dei Carabinieri Mario Di Iulio, raccolte dal Corriere della Sera, e puntualmente confermate dopo l'arresto del boss mafioso di Porto Empedocle, Gerlandino Messina, nel cui covo hanno trovato alcuni “pizzini” che confermano il suo interesse al rigassificatore. Il nostro “amato” governatore è molto bravo a lanciare accuse di ascarismo ai suoi amici-nemici politici. E come definirebbe se stesso che cala le brache alle pressioni per il rigassificatore “Valle dei Templi”?
Stia tranquilla però la “leggiadra” Stefania: Raffaele Lombardo, la volpe di Catania, lancia violenti accuse contro di lei solo a parole, ma in realtà la rassicura quando afferma: “lo facciano il rigassificatore di Priolo...”. Prima l'accusa di devastare l'ambiente e poi le “regala” quello che le sta più a cuore, il business del secondo rigassificatore in Sicilia.
La Prestigiacomo sarà pure “una ministra della devastazione dell'ambiente”, ma al nostro “amato” governatore la patente di “devastatore del paesaggio” non gliela toglie nessuno.
Gaetano Gaziano

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