venerdì 1 febbraio 2013

Omaggio a Gigi Casesa, fondatore del gruppo "Val d'Akragas" di Agrigento

Nel contesto della “travagliata” 68^ Sagra del Mandorlo in Fiore, sarà presentato, al teatro Pirandello di Agrigento, lo spettacolo “I 5 continenti del Val d'Akragas- 60 anni di cultura popolare”, giovedì prossimo alle ore 21, con ingresso gratuito. Si tratta di un excursus storico-culturale del gruppo folklorico “Val d'Akragas”, fondato dall'indimenticabile e indimenticato Gigi Casesa, che, oltre ad averlo fondato, lo ha portato in giro per il mondo quale ambasciatore della cultura e delle tradizioni popolari della nostra terra. Lo spettacolo è organizzato dal figlio Lello, erede e continuatore del bagaglio culturale tramandato dal padre Gigi, e costituisce un tangibile e meritato omaggio alla memoria del padre. Due generazioni, quindi, di persone perbene, i Casesa, che hanno fatto della ricerca e della diffusione della cultura popolare agrigentina uno degli scopi più importanti della loro vita. A me piace ricordare che il papà Gigi è stato grande amico di mio padre Francesco, di cui era collega al Comune di Agrigento, e che con il figlio Lello, mio caro amico, siamo stati colleghi alla Provincia di Agrigento. Gigi Casesa nella foto in alto è piegato al centro. Lello è il secondo da sinistra, mentre il quarto è Giovanni Moscato, altro agrigentino illustre, culture-maker e fondatore e gestore del teatro della “Posta Vecchia” di Agrigento. Gaetano Gaziano, tanogaziano@yahoo.it. Continua a leggere...

domenica 27 gennaio 2013

LETTERA APERTA AL CANDIDATO PREMIER ANGELINO ALFANO SUL RIGASSIFICATORE DI PORTO EMPEDOCLE

Caro On. Angelino Alfano, qualcuno ad Agrigento insinua malignamente che Lei si disinteressa della Sua terra. Noi non ci crediamo! A tal punto che Le chiediamo di fare un intervento presso il Ministro del Territorio e Ambiente, Corrado Clini, che recentemente ha dichiarato di avere riaperto la procedura di Via (valutazione di impatto ambientale) per il rigassificatore di Trieste, perché riapra anche la Via per il rigassificatore di Porto Empedocle, sotto la Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco. Clini ha motivato la riapertura della Via per Trieste dichiarando: “Era mio dovere riaprire la procedura. Un anno fa abbiamo avviato con l'ente Porto la Valutazione ambientale strategica (Vas). Poiché la Vas non è conclusa occorre riaprire la Via sull’impianto”. Caro On. Alfano, per il rigassificatore di Porto Empedocle la Vas non solo non è conclusa ma non è stata mai attivata, per cui ci sono tutti gli elementi per riaprire la procedura di Via anche per questo impianto gasiero. Lei saprà certamente che più di 50 associazioni agrigentine, prima dell'intervento di Clini, hanno inviato una lettera aperta al governo Monti (quindi anche a Clini) e al governatore siciliano Crocetta perché annullino in autotutela l'autorizzazione a costruire l' “immorale rigassificatore" al confine del parco archeologico agrigentino. Se volesse conoscere il testo della lettera e l'identità delle associazioni può consultare il seguente sito dedicato alla lotta all'ecomostro. http://www.norigassificatoreagrigento.it/ L'espressione “immorale rigassificatore” è dell'ex rettore della splendida chiesetta normanno-chiaromontana S.Nicola nella Valle dei Templi, che Lei conosce perfettamente. Ora, dopo l'intervento di Clini per Trieste, è più che legittimo attendersi la riapertura della Via anche per il rigassificatore di Porto Empedocle. Oggi, caro On. Alfano, lei è candidato non solo ad un seggio del Parlamento italiano, ma è anche candidato premier, per cui le staranno sicuramente a cuore la vita e la salute dei cittadini italiani tutti, da Trieste a Porto Empedocle. Ecco perché confidiamo sinceramente in un Suo autorevole intervento presso il ministro Clini. Non è il caso che Le ricordi che, quando si tratta di tutelare siti Unesco collocati da Roma in su, si attiva il fior fiore degli intellettuali e degli opinion makers italiani, com'è successo per “Villa Adriana” minacciata da una mega discarica, quando ad essere aggrediti sono i siti Unesco del nostro “sgarrupato” Sud tutti fanno spallucce, a partire dai politici meridionali. Il Suo intervento consentirà,tra l'altro, di fare giustizia, una volta per tutte, delle maldicenze che La vogliono totalmente disinteressata della Sua terra povera e sfortunata. Con i più cordiali saluti. Gaetano Gaziano, presidente dell'associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” . Continua a leggere...

lunedì 21 gennaio 2013

IL MINISTRO CLINI RIAPRE LA PROCEDURA DI VIA DEL RIGASSIFICATORE DI TRIESTE

IMPORTANTISSIMO: il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, in seguito alle proteste dei comitati di Trieste, riapre la procedura di Via(valutazione di impatto ambientale)del rigassificatore di quella città. A questo punto ha il dovere morale prima che giuridico di riaprire anche la Via per Porto Empedocle, per cui il Ministero dell'Ambiente non attivò la Vas (valutazione ambientale strategica) prevista per legge. La notizia Ansa è di poche ore fa e la trascrivo per intero: http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/istituzioni/2013/01/21/Clini-mio-dovere-riaprire-procedura-rigassificatore-Trieste_8112520.html VENEZIA - "Era mio dovere riaprire la procedura: oggi pomeriggio a Trieste raccoglierò le osservazioni dell'autorità portuale, delle amministrazioni locali e della regione per poter poi concludere verso la metà di febbraio questa ulteriore fase dell'istruttoria". Così il ministro Corrado Clini commenta da Venezia il suo arrivo oggi nel capoluogo giuliano per la riapertura delle procedure per il rigassificatore di Trieste. "Abbiamo riaperto la procedura di Via del progetto sulla base delle informazioni dell'autorità portuale - chiarisce - che ha rilevato che l'eventuale realizzazione del rigassificatore nel porto avrebbe determinato una drastica riduzione delle attività portuali e avrebbe limitato lo sviluppo del porto. Confermando peraltro - aggiunge il ministro - una posizione che era stata espressa anche se in maniera non precisa già nel maggio 2009 quando era stato approvato il piano regolatore portuale". Per Clini "é assolutamente ovvio che nel rispetto della direttiva europea e delle leggi nazionali la Via in qualsiasi insediamento produttivo non possa prescindere dal contesto nel quale viene realizzato e dalla valutazione delle relazioni tra il progetto esaminato e il contesto industriale nel quale si colloca". Il ministro, a una domanda sul progetto di realizzazione di un rigassificatore a Capodistria, ha detto: "Noi abbiamo esaminato questo tema congiuntamente con la Slovenia e a livello europeo. Per cui quello che stiamo facendo in Italia dovrà necessariamente avere una reciprocità in Slovenia". A questo punto i nostri "onorevoli" (si fa per dire) dovrebbero battere i pugni sul tavolo di Clini. Ma, siccome sono tutti "ascari" e non lo faranno, attiviamoci noi delle associazioni. L'appello è rivolto anche al Movimento 5 Stelle di Sicilia, che all'assembea regionale siciliana ci sta dando una grossa mano. Gaetano Gaziano, tanogaziano@yahoo.it Continua a leggere...

sabato 12 gennaio 2013

L'Assessore Regionale Mariella Lobello incontra il Comitato "No al rigassificatore"

L'Assessore Regionale al Territorio e Ambiente, l'agrigentina Mariella Lo Bello (nella foto), incontrerà venerdi prossimo, nella sede del Consorzio Turistico Valle dei Templi, i rappresentanti del Comitato "No al rigassificatore di Agrigento". Intanto apprendiamo dal comunicato stampa del Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, di avere fissato per il 28 febbraio prossimo la discussione e la votazione della mozione presentata dall'intero gruppo del Movimento 5 Stelle all'Ars. Il M5S chiede all'Assemblea regionale con la mozione, che è stata rubricata al n.9, ad impegnare il Governo della Regione Siciliana di annullare in autotutela il decreto regionale di autorizzazione alla costruzione dell'ecomostro in zona archeologica. "Fussi ca fussi la vorta bona" che rimandiamo nelle loro caverne i "veri barbari" proustianamente parlando. Per Marcel Proust "i veri barbari non sono coloro che non hanno conosciuto mai la grandezza, ma coloro che, avendola conosciuta in passato, non sono più in grado di riconoscerla". Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei templi di Agrigento", tanogaziano@yahoo.it. Continua a leggere...

venerdì 11 gennaio 2013

Rigassificatore di Porto Empedocle: Mozione all'ARS del Movimento 5 Stelle

Il gruppo del Movimento 5 Stelle ha presentato all'Assemblea Regionale Siciliana una mozione che impegni il Governo Regionale ad annullare in autotutela il decreto del 22.10.2009 n. 122/ Gab, con cui l'ex Assessore Regionale all'Industria, Marco Venturi, ha autorizzato la costruzione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. a Porto Empedocle, sotto la Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco dell'Umanità. L'iniziativa della mozione è del deputato del M5S del collegio di Agrigento, Matteo Mangiacavallo (nella foto), ed è stata firmata da tutto il gruppo che può contare su 15 rappresentanti all'Ars. La mozione fa seguito alle lettere aperte che diverse associazioni agrigentine hanno inviato al Presidente Crocetta, sempre tendenti allo stesso scopo di arrivare, cioè, all'annullamento in autotutela dell'autorizzazione dell'ignobile progetto che sarebbe il "de profundis" per l'economia agrigentina che vive quasi esclusivamente di turismo. La mozione del M5S, che verrà discussa entro la fine del mese, ha lo scopo di portare all'attenzione dell'Assemblea Regionale Siciliana la tormentata vicenda del rigassificatore, che in provincia di Agrigento non vuole nessuno, tranne Calogero Firetto, neo deputato regionale dell'Udc e Sindaco di Porto Empedocle, dipendente Enel che deve costruire l'impianto industriale. Recentemente lo stesso Firetto ha illustrato le elemosine, chiamate compensazioni, di cui beneficerà la cittadinanza empedoclina, cioè circa due euro al mese sulla bolletta della luce. E neppure per tutti. Solo per le famiglie disagiate che ne faranno richiesta. Ciò vuol dire che i “marinisi” dovranno andare con il cappello in mano a bussare alla porta di Firetto. Penso che abbiano sufficiente dignità per non farlo. La mozione del M5S, se approvata dall'Ars (non sarà difficile visto che il loro è uno dei gruppi più numerosi e attivi), metterà nelle condizioni giuridico-politiche il Governo Siciliano di porre fine a quella che dal mondo della Cultura è considerata una vera ignominia per noi Siciliani tutti. Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento", tanogaziano@yahoo.it. Continua a leggere...

domenica 16 dicembre 2012

Corrado Clini disponibile a rivedere la Via del rigassificatore di Trieste

Il ministro dell'Ambiente,Corrado Clini,al termine di un'arroventata assemblea, ha dichiarato di essere disponibile a rivedere la Via(valutazione di impatto ambientale)sul rigassificatore di Trieste. E per il rigassificatore "Valle dei Templi di Agrigento"? Questo è quanto ha dichiarato a Trieste. Leggi tutto su http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/12/11/news/no-al-rigassificatore-protesta-e-tensioni-1.6181770. Il rigassificatore di Trieste dovrebbe essere costruito dalla spagnola Endesa. A questo punto sorge legittimo il sospetto che si stia facendo di tutto per scoraggiare i rigassificatori delle compagnie straniere e si consenta di costruire solo quello di Enel di P.Empedocle e quello di Gioia Tauro dell'ing. De Benedetti, padrone di "la Repubblica". Strategia che risulta vincente, dato che hanno già rinunciato la British Gas per Brindisi, la Erg-Shell per Priolo-Melilli e la Gas de France Suez per Porto Recanati. Vedi anche l'intervista di Clini su http://video.gelocal.it/ilpiccolo/locale/rigassificatore-a-trieste-intervista-a-clini/5661/5665. Continua a leggere...

martedì 4 dicembre 2012

IL GOVERNO MONTI-PASSERA REGALA 250 MILIONI A ENEL GRAVANDOLI SULLE BOLLETTE DEGLI ITALIANI

Il "sobrio" governo Monti-Passera regala 250 milioni ad Enel, gravandoli sulle bollette degli Italiani. Ce lo racconta il fine analista economico Stefano Feltri del Fatto Quotidiano. Magari chissà, con questi soldi potranno dare impulso ai lavori di costruzione del rigassificatore "Valle dei Templi di Agrigento". Riporto integralmente l'articolo di Feltri. ENEL, FREDDO O NON FREDDO GLI ITALIANI AVRANNO 250 MILIONI CARICATI IN BOLLETTA. È un’assicurazione a rovescio: se c’è un freddo eccezionale come lo scorso anno, l’Enel attiverà le sue centrali a olio combustibile per risparmiare gas ed evitare black out, se il clima è mite non lo farà. Ma in ogni caso noi consumatori pagheremo 250 milioni di euro in bolletta, soldi che andranno di fatto all’Enel in cambio della disponibilità a utilizzare quelle centrali, ormai poco utilizzate e inquinanti, dal valore di mercato simbolico. È una storia complessa e difficile da giustificare nel nome dell’interesse generale quella che comincia nell’inverno 2011, così freddo che perfino Roma finì sotto la neve. “Ci fu un picco dei consumi, dovuto soprattutto ai Paesi dell’est che hanno aumentato i prelievi di gas. E così si è creata un’improvvisa scarsità con un record assoluto dei consumi che invece, in media, in questi anni di crisi sono diminuiti e quindi è aumentata la disponibilità di gas”, spiega Gionata Picchio, giornalista del giornale on line Staffetta Quotidiana, specializzato in temi energetici. A febbraio il governo annuncia il rituale “mai più” che segue ogni emergenza italiana e promette che i black out che hanno lasciato al buio vaste aree del Paese non si ripeteranno. La strategia individuata è quella di avere a disposizione fonti di energia alternative al gas, così da non trovarsi scoperti se il picco dei consumi compromette la fornitura o il maltempo ostacola l’attività dei rigassificatori. A luglio, mentre la Camera converte in legge il decreto sviluppo che recepisce le misure anti-black out, un emendamento firmato dall‘ex sottosegretario Pdl Stefano Saglia e dal collega di partito Maurizio Bernardo prepara lo scenario più favorevole per le vecchie e inquinanti centrali a olio combustibile. “E’ una decisione sconcertante, invece dei tagli si fa un vero e proprio regalo alle lobby del petrolio con i soldi dei cittadini”, dichiara subito Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente. Le centrali ottengono anche una deroga sulle emissioni e sugli autocontrolli previsti dalla legge, così da poter operare senza ostacoli. Sempre in nome della possibile emergenza gas. Pochi giorni fa, il 23 novembre, un decreto del ministero dello Sviluppo economico guidato da Corrado Passera fissa i dettagli. Le centrali “alimentate a combustibili diversi dal gas naturale” devono garantire 4470 megawatt, una potenza “necessaria a ottenere una equivalente riduzione dei consumi di gas nella generazione elettrica pari ad almeno 18 milioni di metri cubi/giorno”. I proprietari delle centrali a olio combustibile, cioè petrolio, si devono limitare a fornire un “impegno non rinunciabile” dal primo gennaio al 31 marzo 2013 la produzione con un preavviso di 48 ore. La remunerazione per questa concessione, secondo quanto conferma anche l’Autorità dell’energia, sarà attorno ai 250 milioni di euro. Soldi che non arriveranno dal bilancio dello Stato ma dalla bolletta dei consumatori. Praticamente tutte le centrali che possono essere coinvolte nell’operazione (la procedura di selezione si è aperta lunedì) sono dell’Enel, che gestisce gli impianti di Livorno, Piombino e Bari (quest’ultima è stata appena messa sotto sequestro dai carabinieri del Noe perché non a norma sulla sicurezza e sulla prevenzione degli incidenti con sostanze pericolose). L’Enel è controllato dal ministero del Tesoro con il 31,2 per cento e non disdegnerà certo i milioni che frutteranno le sue vecchie e quasi inutili centrali, visto che il 30 settembre ha presentato risultati trimestrali che registravano un calo del 19,6 per cento dell’utile netto del gruppo rispetto allo scorso anno. Se non ci sarà alcuna ondata di freddo particolarmente intensa e il gas importato sarà sufficiente, l’Enel si ritroverà con un cadeau a spese dei cittadini di 250 milioni di euro. I consumatori sono stati gravati da un ulteriore salasso (non nell’interesse di Enel, questo) da altri 300 milioni spalmati in 36 mesi per la rescissione di alcuni contratti di fornitori di gas alla rete Snam. Tanto il cliente finale non protesta. E l’Autorità che vigila sul settore dell’energia, guidata da Guido Bortoni, in casi come questi non può fare altro che assicurarsi che la legge sia applicata. Anche se il problema è proprio la legge. da Il Fatto Quotidiano dell’1 dicembre 2012. Aggiornato da redazione web. Continua a leggere...