Avrei voluto utilizzare il punto esclamativo nel titolo di questo post. Credo, però, che il punto interrogativo sia d'obbligo e vi spiego perché. Sono molti i segnali positivi che inducono all'ottimismo. Primo tra tutti la nomina nella giunta Lombardo di tre agrigentini: Cimino, Di Mauro e Gentile. Dei primi due si conosce il no al rigassificatore nella nostra Valle dei Templi. Del terzo non conosco l'opinione, anche se penso che, da agrigentino, non potrà che essere contrario alla svendita del nostro patrimonio per favorire gli interessi lobbistici del nord. A proposito, vedo con piacere che si sta diffondendo, nel linguaggio politico, il termine di “ascari” che sta ad indicare, appunto, coloro che aprono il proprio territorio allo sfruttamento colonialistico, militare o industriale che sia.
Penso che i nostri “tre moschettieri” sapranno difendere con decisione la nostra terra dalle mire lobbistiche. E, per restare nella metafora dumasiana , penso che anche il “quarto moschettiere”, Angelino Alfano, anche se ufficialmente non si pronuncia, al momento di scelte drammatiche che riguardano il nostro territorio potrà e vorrà far valere la sua voce all'interno della compagine governativa di cui è autorevole esponente.
Inoltre all'ambiente Lombardo ha nominato Giuseppe Sorbello, un esponente del MPA che fino a qualche settimana fa ha guidato la lotta al rigassificatore di Priolo e che all'assessorato troverà come direttore Pietro Tolomeo, molto vicino alle posizioni del governatore. Per la verità, non mi è molto piaciuta la prima uscita di Sorbello, che si è dichiarato disponibile a dialogare con la Erg-Shell: “folgarato” anche lui, come la Prestigiacomo, sulla via dei rigassificatori? Oltre a quelli positivi o parzialmente positivi, ci sono, purtroppo, anche i segnali negativi tout-court e sono preoccupanti. L'ex governatore Totò Cuffaro ha piazzato all'interno della giunta regionale due suoi uomini fidati: Antonello Antinoro ai beni culturali e Giuseppe Gianni all'industria. Un motivo c'è e risulta evidente: Cuffaro, anche prima di essere “disarcianoto” dal posto di governatore, ha mostrato notevole interesse per il mondo del business. Quanto lecitamente ce lo dirà la magistratura che lo ha già condannato in primo grado “solo” a 5 anni di reclusione per il business della sanità, mentre risulta indagato per truffa per l'altro business a cui è interessato, quello della costruzione di alberghi. Ora si sa che il business degli anni 2000 sono i termovalorizzatori, i rigassificatori e oggi ci prospettano anche le centrali nucleari con l'alibi dell'emergenza energia. Con le emergenze si giustificano gli affari più sporchi, come dimostra Napoli: sono stati spesi miliardi di euro (dico di euro) per l'emergenza spazzatura. Rivoli di soldi sono andati nelle tasche di moltissimi, ma la spazzatura è tutta lì, fino ai terzi piani delle abitazioni. Totò Cuffaro, che “benedice” termovalorizzatori e rigassificatori, ha piazzato sapientemente due suoi uomini, uno all'assessorato industria che gestirà il business degli impianti industriali e uno ai beni culturali per presidiare le soprintendenze che dovranno dare i visti su quegli impianti. Non c'è da stare molto allegri.
E l'opposizione? Paradossalmente un altro elemento positivo, dopo lo sfascio morale e giudiziario cui inevitabilmente ha portato la sterzata “affaristica” di D'Alema, Bersani e Consorte, con arresti di amministratori DS in tutta Italia (ultimi dei quali “i cattivi guaglioni” della bisteccopoli genovese), dovrebbe essere costituito (si spera) al ritorno alla “dritta” di comportamento data da Enrico Berlinguer che della questione morale fece un punto imprescindibile per il suo partito. Si convincano Veltroni, Capodicasa e compagni che la politica degli affari non paga più e provoca solo guasti.
Tornino a fare opposizione dura e intransigente quando occorre. Se continueranno a praticare il sostegno al lobbismo industriale e ridursi al ruolo di una fotocopia sbiadita di un qualsiasi partito della destra fiancheggiatrice di Confindustria non andranno molto lontano. Sono ancora in tempo a recuperare il loro ruolo storico di un partito a difesa dei veri valori dell'equità sociale e dell'ambiente contro lo strapotere e l'avidità arrogante e incolta delle lobbies industriali.
Gaetano Gaziano
giovedì 5 giugno 2008
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10 commenti:
Dubito che i nostri "moschetteri" si schiereranno a favore della Valle dei Templi. Comunque non hanno alternative: o si schierano o saranno ricordati nel libri di storia come "ascari" che hannno svenduto il nostro patrimonio culturale alla speculazione industriale del nord...
Più che moschettieri, i nostri uomini politici li dovremmo chiamare "muschitteddi" e più che "ascari" meglio sarebbe "ascaretti"...
Bello "ascaretti" e "muschiteddri", forse anche "mmiscateddri". Scusate se ritorno su un argomenti gia' trattati, ma non sono d’accordo con i vari anonimi. Intanto non e’ consentito avvelenare i pescecani, e anche se lo fosse questi pesci non praticano il cannibalismo. Non mi convince neanche l’idea di spedirli in Africa: un continente molto caldo e umido, mentre gli “ascari” di sicuro hanno “il diritto sacrosanto” di passare tanti anni “al fresco”. La soluzione potrebbe arrivare dalla Nuova Zelanda. Il governo neo-zelandese, come gia’ notava Montanelli negli anni settanta, ha sempre seguito una politica intesa a diminuire il numero delle pecore. Si calcola che ne abbiano 60 milioni, contro 5 milioni di abitanti, il che fa 12 pecore per abitante. In Italia, viceversa, la situazione e’ esattamente opposta. Dopo la vittoria di berlusconi, il governo di Wellington, considerando l’affinita’ dei prodotti, sembra essere particolarmente interessato a proporre uno scambio: Italiani contro pecore, alla pari; tranne che per gli "ascari". E mi sembra anche giusto: questi non sono Italiani normali, bisogna quindi "trattarli" in modo differente. I neo-zelandesi, come esempio, proporrebbero: due pecore per la prestigiacomo, che quando parla bela, piu’ bondi che pecora c’e’ gia’. Per gli “All Blacks supporters”, tipi come la russa, storace, etc.: tre pecore. Per un cuffaro, un caprone, alla pari. Come si sa la Nuova Zelanda e’ un paese ventoso, quindi apprezzerebbero ancor di piu’ "ascari" con nomi che ricordano il vento, se poi qualcuno si chiama addirittura "wind", all’Inglese, se vota per l’ideale e non per la persona,dunque la persona ideale, se possiede piu’ di una laurea, e per giunta "cattolico fanatico", quindi un "ottimo pastore", di pecore ne darebbero almeno dieci. I "leghisti" purtroppo non saranno considerati in quanto i famosi guerrieri Maori gli farebbero un cu.. cosi’, tranne che sia una donna: che sappia cucinare bene, basta che non proviene dalla Padania, una di Lampedusa per esempio.
Sono quello della Nuova Zelanda. Ho appena appreso da un amico bene informato che l'incarico per definire i modi ed i particolari per lo scambio "ascari"-pecore, e' stato assegnato a "Pecoraro" Scanio. L'amico ha tenuto anche a precisare che in Nuova Zelanda i caproni sono scarsi, sono comunque disposti ad offrire un "montone", grasso e rotondo, uno "cu li corna atturcigliati".
Caro anonimo "maori" apprezzo moltissimo la tua raffinata ironia. I tuoi commenti sono sempre benvenuti nel nostro blog. L'ironia uccide gli arroganti, magari li risparmia come fai tu che proponi lo scambio alla pari con pecore e caproni neozelandesi...
Ciao
Sig. Gaziano,
se i moschettieri faranno come Bush e Scajola possiamo star tranquilli...
Caro Willywonka, i nostri moschettieri (Portos-Cimino, Aramis-Di Mauro, Athos-Gentile e D'Artagnan-Alfano) aspettiamoli all'opera: diamo loro una chance. Se si batterano a difesa del nostro patrimonio non saranno ricordati nei libri di storia come "ascari", altrimenti...
Speriamo!
Caro Mr. Gaziano, cosa Le fa pensare che questi nuovi mochettieri possano evitare la costruzione del rigassificatore?, e in che modo?. Grazie
Caro "Maori",
è molto semplice: D'Artagnan-Alfano fa parte del governo Belusconi, Porthos-Cimino, Aramis-Di Mauro e Athos-Gentile fannno parte del governo Lomabardo; quando a livello nazionale e regionale decideranno di costruire il rigassificatore nella Valle, se i nostri baldanzosi "moschettieri" non batterano i pugni in difesa del nostro patrimonio culturale:
"Alfano,Cimino, di Mauro e Gentile
si aviti tanticchia di russuri
a Girgenti 'un vati arricampari"...
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