Per questo nuovo post prendo spunto dal messaggio che mi ha inviato l'associazione “Città Antica” di Napoli che trascrivo:
“Caro Gaetano, seguiamo attentamente il vostro blog. Capisco quanto sia difficile combattere per la tutela della nostra storia. Se da voi l'opposizione è evaporata dalle nostre parti è diventata unica cosa con la maggioranza. La nostra splendida Napoli è ormai completamente rovinata oltre che dal malgoverno e dai rifiuti da una profonda depressione che ha preso tutti coloro che non si rassegnano al degrado in cui viviamo. Incredibili le dichiarazioni della Crespi. Bisognerebbe renderle pubbliche e se confermate chiedere di restituire le tessere al FAI a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del nostro patrimonio millenario. Noi per il momento non ci siamo arresi e speriamo che l'UNESCO (i suoi rappresentanti internazionali) possano aiutarci a spingere il governo a intervenire presso le istituzioni locali per la tutela e la valorizzazione del nostro centro storico unico."
Cordiali saluti, l'Associazione “Città Antica” Napoli.
Poiché queste affermazioni (cioè il clamoroso voltafaccia sul rigassificatore) le ha rese pubbliche la stessa presidente del Fai sulle pagine regionali del quotidiano “La Sicilia”, lancio volentieri l'appello suggeritomi da “Città Antica” a tutti i soci Fai per restituire le tessere, poiché sullo scoglio del rigassificatore di Porto Empedocle, al confine del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, è naufragata miseramente la credibilità dell'associazione della signora Mozzoni Crespi, come del resto è naufragata la credibilità della delegazione italiana dell'Unesco il cui presidente, Gianni Puglisi, in una lettera a Totò Cuffaro, ha prima minacciato la cancellazione della Valle dalla lista Unesco, per contraddirsi clamorosamente qualche mese dopo, affermando che “il rigassificatore non costituisce un problema, grazie a Dio”. L'invito a lanciare un appello per restituire le tessere mi era stato anche rivolto dall'associazione guide turistiche della Valle dei Templi, “come protesta alle posizioni prese dal Fai in ordine al rigassificatore”. La protesta era anche motivata “perché il Fai con i nostri soldi acquisisce e restaura beni che si trovano soprattutto al Nord. Da Napoli in giù esistono sì e no un paio di siti Fai. La nostra generosità impieghiamola per la nostra terra che ne ha tanto bisogno”.
In merito al fatto che che quelli di “Città Antica” sperano in un intervento da parte dell'Unesco di Parigi, non vorrei deluderli, ma ricordo loro che i nostri accorati appelli per salvare la Valle dei Templi sono rimasti lettera morta. Francesco Bandarin, direttore generale siti Unesco e italiano, fa come le tre scimmiette: non sente, non vede e non parla!
sabato 28 giugno 2008
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2 commenti:
Io l'ho già restituita da un pezzo la mia tessera. Ormai il Fai purtroppo guarda più al mondo del business che alla tutela del paesaggio...
L'ho restituita anch'io: vergognoso il comportamento del Fai!
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