giovedì 3 luglio 2008

Autonomismo vero o di facciata?

Calato il vento teso del clima elettorale, sembrano essersi afflosciate le bandiere dell'autonomismo siciliano. Il primo segnale di “afflosciamento” ci viene proprio da Raffaele Lombardo che, durante il governo Prodi, inscenò una clamorosa protesta incatenandosi davanti a Palazzo Chigi con altri presidenti delle province siciliane per condannare lo scippo dei fondi statali destinati alle infrastrutture siciliane. Mentre, allo stesso scippo effettuato dal governo Berlusconi, Lombardo non ha saputo opporre una analoga protesta anche se il gruppo dell'MPA alla Camera aveva preannunciato voto contrario, rientrato subito dopo, come affermano gli autonomisti siciliani, dietro la promessa di Tremonti che a breve ripristinerà i finanziamenti.
Vogliamo credere a Lombardo come vogliamo credere all'assessore regionale all'industria, Pippo Gianni, che ha vivamente stigmatizzato il comportamento di Enel e di Terna di Flavio Cattaneo che hanno minacciato il black-out energertico in Sicilia per protesta dopo alcuni provvedimenti cautelari sulla centrale elettrica di Termini Imerese.
Questi signori arroganti si permettono anche la spocchia di ricattare la Sicilia, mentre non fanno niente per rinnovare la nostra rete di distribuzione elettrica che è un colabrodo e che va in tilt per un temporale estivo appena appena più forte degli altri. Altro che compensazioni per gli impianti industriali impattanti che le lobbies del Nord vogliono imporre alla Sicilia con l'alibi delle emergenze, ieri della monnezza oggi dell'energia.
Gianni ha affermato: “ In Sicilia vento e musica sono cambiati. Il nostro obiettivo è quello di creare condizioni idonee affinché le aziende investano nell'isola, ma pretendiamo anche un ritorno in termini occupazionali, di risorse e di tutela dell'ambiente”.
Attendiamo Lombardo e Gianni all'opera, quando le lobbies busseranno per costruire (e lo faranno presto) impianti industriali impattanti a casa nostra. Attendiamo soprattutto l'assessore all'industria Gianni, il cui dante causa politico è proprio quel Totò Cuffaro padrino del rigassificatore dell'Enel.
Come attendiamo all'opera l' assessore regionale dell'MPA, Sorbello, che fino all'altro ieri cavalcava la protesta contro il rigassificatore di Priolo. Vorremo vedere cosa risponderà alla Erg-Shell quando si presenteranno con le ruspe a Priolo.
Cracolici, Crisafulli e Capodicasa, che sembrano avere recepito i consigli di abbandonare la svolta affaristica di D'Alema, Bersani e Consorte, hanno accusato Lombardo di “autonomismo di facciata”. Ben venga il nuovo corso del Pd siciliano, ma aspettiamo al varco, maggioranza e opposizione, al momento in cui dovranno contrastare effettivamente (e non solo a parole) la strategia neocolonialista del Nord e di Confindustria. Lì si misurerà realmente il tasso di ascarismo degli uni e degli altri. E sarà un giudizio inappellabile!
Gaetano Gaziano

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