Caro Sindaco,
alcuni uomini politici agrigentini senza scrupoli, con la complicità di pubblici funzionari “distratti”, hanno svenduto la Valle dei Templi al mondo del business, così compiendo il più grave attentato all'integrità della Valle nell'arco dei suoi 2500 anni di storia.
Oggi l'Enel, che dovrebbe costruire un rigassificatore da 8 miliardi metri cubi a Porto Empedocle a ridosso della Valle e in zona “Caos” anch'essa sottoposta a vincolo paesaggistico, sponsorizza lo spettacolo ad Agrigento dei balletti classici di “Roberto Bolle and his friends”, proprio con lo sfondo del tempio della Concordia. Tutto ciò suona come un irridente sberleffo a noi agrigentini e alla Sua persona che gli agrigentini tutti rappresenta. La sponsorizzazione da parte dell'Enel dello spettacolo non è altro, infatti, che un'evidente operazione di maquillage cultural-pubblicitario per fare accettare a noi agrigentini e al mondo intero della cultura il boccone amaro del rigassificatore.
Come Ella certamente capirà, la costruzione dell'impianto industriale, rientrante per la normativa Seveso tra quelli a “rischio di incidente rilevante”, porterebbe a deturpare irrimediabilmente e a profanare la nostra Valle, e l'Enel non vuole prendere in considerazione neppure l'ipotesi di costruirlo off-shore, come li stanno programmando a Livorno e a Rovigo, che pure non hanno un'altra Valle dei Templi. Come si sa, gli interessi della cultura non sempre coincidono con quelli del business, anzi quasi mai.
In un precedente articolo, pubblicato su questo blog e sul settimanale “Grandangolo”, ho denunciato all'opinione pubblica il fatto che con questa iniziativa l'Enel vuole mettere in atto una strategia, neppure tanto nascosta, di barattare i nostri tesori con gli specchietti di colombiana memoria, specchietti che ho proposto di restituire al mittente, essendo evidente il loro patetico tentativo di trattarci alla stregua di ignoranti selvaggi con l'anello al naso e con la sveglia al collo.
Tuttavia, anche se non è certo questo lo scopo a cui tendono gli organizzatori e gli sponsor dello spettacolo, che hanno tutt'altre finalità, l'evento che il Fai ha programmato nella Valle dei Tempi per il 13 settembre contribuirà comunque a consacrarla ulteriormente come luogo simbolo mondiale di cultura.
A questo punto, lo spettacolo di Bolle, che avrà certamente un riscontro mediatico a livello nazionale e internazionale, può e deve essere considerato come un'opportunità data a noi agrigentini di denunciare ulteriormente il progetto di violare la sacralità della nostra Valle, che segnerebbe anche il “de profundis” per la nostra economia, come affermato dal Presidente Fai, prima del suo incredibile “allargamento della riflessione”.
Caro Sindaco adesso tocca a Lei! E' questa forse l'ultima e irripetibile occasione di denunciare al mondo intero della cultura il tentativo di industrializzare il nostro sito archeologico, dichiarato patrimonio Unesco dell'umanità .
Bisogna difendere a denti stretti il nostro patrimonio culturale. Sì è vero, è in flessione il turismo ad Agrigento, come del resto succede dappertutto per i venti di recessione che soffiano sull'economia nazionale e internazionale. Da noi inoltre, come si sa, ciò che più ci penalizza è la mancanza di un aeroporto. Ma, se a ciò si dovesse aggiungere malauguratamente la costruzione di un rigassificatore a ridosso della Valle dei Templi, verrebbe anche uccisa la speranza di un nostro riscatto economico anche dopo la realizzazione di quelle infrastrutture di cui siamo attualmente carenti.
Non spetta a noi del comitato suggerirLe la strategia di denuncia: resta il fatto che, in occasione delle spettacolo di Bolle, saranno presenti ad Agrigento i giornalisti dei più importanti network televisivi e della carta stampata, nazionali e stranieri.
Faccia sentire forte la Sua Voce a nome di noi agrigentini, fortemente indignati per questa volgare aggressione al patrimonio culturale universale.
Cordiali saluti,
Gaetano Gaziano, Comitato Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento.
tanogaziano@yahoo.it
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11 commenti:
Gaetà ma picchì ci l'ha cu l'ENEL ca ti duna la currenti???
Stu rigassificatura s'ava fari...nun si parla di industrializzari Girgenti ma di illuminarla!
@anonimo:
"Si vo' all'Enel accussì bbeni
cu cappeddu in manu e senza peni
vacci cu tanta rivirenza
ca ti dunanu 'a ricumbenza:
pi tia ci sunnu un saccu di miliuni
comu pi tutti i babbiuni".
Ciao, beddu!
Caro Gaetano,
bella la poesia @ anonimo.
Ho appena letto un commento di Eugenio Scalfari di Repubblica, che spiega in modo chiaro e con fatti precisi ľimbroglio dell’ “affaire” Alitalia. Scrive Scalfari: “ la
soluzione Alitalia è un'altra cosa: un imbroglio politico che cerca di far passare con una diversa apparenza e in condizioni peggiori la stessa sostanza che era stata già concordata nello scorso mese di marzo con Air France.
Insomma un'operazione d'immagine che costerà ai contribuenti italiani un miliardo di euro come minimo, più il costo sociale degli esuberi, cioè dei licenziamenti che saranno più del doppio e poco meno del triplo di quanto sarebbe avvenuto in marzo”. Sergio Rizzo del Corriere della Sera ci rivela che “a pagina 57, riga 6, di un rapporto appena sfornato dalla Corte dei conti dove si denuncia che nel triennio 2005-2007 l'indennità di carica per i componenti della giunta regionale Siciliana è aumentata del 114,77%. C'è scritto proprio così: +114,77%. Mentre nel Paese infuriava la bufera sui costi della politica. Risale alla fine del 2005, pochi mesi prima delle elezioni regionali che avrebbero confermato Salvatore «Totò» Cuffaro alla presidenza della Regione”. Questi commenti confermano e rafforzano quello che Lei afferma nella sua lettera al suo “primo cittadino” (primo in che cosa?). E cioè, il dominio, ormai consueto ed accettato dai pecoroni Italiani, delle operazioni d’immagine, o come li definiscie Lei: “ specchietti per allocchi”, ed inoltre lo scarso spessore di onestà intellettuale e morale, messo in mostra da certi personaggi da Lei nominati, pronti anche a barattare i propri principi e la fiducia che a loro e’ stata concessa per interessi che nulla hanno a che fare con l’esercizio che svolgono. Questa mentalità delľimbroglio, della corruzione e dell'impunità, del governo “padrone”, che ha anestizzato un popolo al punto di accettare il disprezzo delle proprie convinzioni senza minimamente reagire, fa anche nascere la quasi certezza che non avremmo mai il piacere di sentire la Voce del suo caro Sindaco, lo stesso a cui, diciamolo pure, non è rimasto nessuno da tradire. Se Lei, caro Gaetano, vuole sentire qualche voce, Le consiglio di andare a Palermo, la prossima volta che la Crespi farà visita a questa bellissima città, ed aspettare fino a mezzanotte sotto ľhotel dove questa simpatica signora abitualmente risiede; sentirà Toto’, accompagnato da bravi musicisti sponsorizzati per ľoccasione dalľEnel, intonare una bellisima serenata: “ĺ te vurria vasà”.
Caro Papà-Maori, se appena appena in Italia ci fossero, non dico assai, un centinaio di persone che la pensano come te, allora potremmo avere qualche speranza (anche minima) di riscatto.
Ma cosa possiamo fare solo tu,io, Gaetano e qualche altro romantico donchisciotte?
Si puo' fare tanto, caro maorinho, tanto. Io sto provando a mettermi in contatto con qualcuno di Greenpeace, con la speranza di poter preparare, con il loro aiuto, e con la collaborazione del vostro Comitato, un ricorso al TAR di Sicilia contro il rigassificatore. Come hanno fatto, con successo, a Livorno. Altro che donchisciotte, noi siamo Maori. Tu cerca di fare lo stesso; ti assicuro che prima o dopo, a gli "amici di merenda" gli faremo un K*** Kosi'.
Caro Maori e Maorinho,quando leggo i vostri messaggi mi si apre il cuore alla speranza di salvare la nostra amata Valle dei Templi. L'idea di Papà-Maori di ricorrere al Tar è giustissima. Non sapevo di Livorno. Ormai solo i giudici possono fermare gli "amici di merenda": politici venduti (di destra e di sinistra), sindacalisti codini, finti ambientalisti, giornalisti pennivendoli. Ho letto tra l'altro che i giudici del Tar Veneto hanno bloccato la costruzione dell'ampliamento della base americana di Vicenza, dietro ricorso dell'associazione dei consumatori. Si potrebbero contattare anche loro, in quanto titolari di interessi diffusi.
Ciao, pronto a cominciare la danza Maori...
Gaetano,
ti chiedo se potresti scrivere un articolo sul vostro Comitato e sul Consiglio Archeologico. Sono curioso, e come me forse tanti altri, di conoscierne le varie strutture, composizioni, etc. Mi piacerebbe sapere, in particolare, se fra di voi ci sia anche un avvocato. Aggiungo il nome di un sito dove potrai leggere la sentenza pronunciata dal TAR per la Toscana su Livorno:
http://www.offshorenograzie.it/media/Sentenza_TAR.pdf
Noto che il nome del sito e' incopleto.Riprovo
http://www.offshorenograzie.it/media/Sentenza_TAR.pdf
From Anonimo
Gaetà t'arricanuscio ca la to rima è bedda assai, ma picchì t'adopri pi 'nsultarmi?
Lu progressu avi un prezzu, e tu chistu lu sa beni picchi si omu di cultura.
In vecchiaia vituperusa mi pari ca' sta trasennu, li giurgintani ann'aviri un futuro ca nun sia di sulu pali comu ora stammu costruennu.
Turnavu pi li vacanzi e mi pariva d'esseri in Olanda e non ni la terra di Pirandellu!
Poi vitti la munizza e lu picciliddu m'addumannà papà ma picchi ca' nun pulizianu?
Figliu miu chista è Girgenti, arrispunnivu,..."La più bella città fra i mortali"
Caro Maori, la tua collaborazione mi rende felice. Sarò ben lieto di darti le informazioni sul consiglio dell'ente parco archeologico "Valle dei Templi" e sul nostro comitato.
A questo punto sarebbe preferibile però che tu mi inviassi una mail, perché possa fornirti le notizie in modo riseravato. Ciao e grazie.
tanogaziano@yahoo.it
We are ready to begin the War Haka Dance
Avia un saluneddru di varberi
na stanziceddra cu poca pritisa
ma mi putia giustamenti vantari
e caminari sempre a testa tisa
ma dopu trentanni di tagliari pila
cu forfici, rasola e manu tisa
pi li clienti ca facivanu la fila,
eccu ca un jornu arrivò a surprisa:
un picciutteddru ca mai avia vistu
cu ľocchi sbarracati comu un pazzu
ni la me seggia s’assittò scumpostu
e maddumannà si canuscia lu pizzu
i, ca di baffi e pizzi sugnu un gran maesru
un pocu moffinnii, mi parsi un tortu
pinsai ca sti picciotti novi su un sisasru
e c’annu lu ciriveddru sempri cchiu curtu
ma mi sbagliai e lu sapi lu Signuri
chiddru chi pruvai quannu stu tali
senza ritegnu e cu paroli chiari
a parlari accuminciò di percentuali
dopu ottu misi nun potti continuari
eru arridduttu propriu malamenti
mi livarunu li sordi e lu me onuri
e mi jttaru intra a li turmenti
ora mi fici furbo e leggiu lu giurnali
parlanu di progressu e di prezzi di pagari
e sugnu sicuru ca nun cè nenti di mali
si unu li prezzi di cu paga sa và futtìri
chistu è lu progressu, cè pocu da fari
ci su li fissa ca paganu li prezzi
chistu è lu progressu cè pocu da diri
ci su li furbi ca piglianu li pizzi
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