Leggo sul Giornale di Sicilia dell'8 febbraio che il Pd di Antonio Sinesio si appresta a stringere alleanza col l'Udc di Calogero Firetto alle prossime amministrative che si svolgeranno a Porto Empedocle.
Incontrai Antonio Sinesio tempo addietro in alcune riunioni per contrastare l'ignobile progetto del rigassificatore “Valle dei Templi”. Si era fatto anche promotore, con alcuni cittadini di Porto Empedocle, della creazione di un comitato per contrastare il progetto. Lo vidi particolarmente convinto e determinato.
Questi cittadini, con in testa Sinesio, chiesero anche l'indizione di un referendum al Sindaco Firetto, che l'ha rifiutato e che, però, ha gratificato i suoi concittadini del referendum sul pupazzo di bronzo del commissario Montalbano dell'inclito Andrea Camilleri, rigassificatorista anche lui.
Nella circostanza della presentazione ad Agrigento di un libro di Carlo Vulpio, il coraggioso giornalista del Corriere della Sera, che ha dedicato diversi articoli e un paragrafo del suo libro “Roba Nostra” al rigassificatore “Valle dei Templi”, Sinesio era presente a plaudire all'iniziativa.
Quando con due altre associazioni decidemmo di denunciare il Governo Italiano alla Commissione Europea per infrazione del divieto comunitario degli aiuti di Stato, ai sensi dell'art.107 del Trattato Europeo, chiesi la collaborazione di Sinesio, essendomi stato presentato come docente universitario di diritto europeo e quindi esperto della materia.
Non mi ha risposto e da quella volta non l'ho più sentito.
Dalla sentenza del Tar Lazio risulta pure che Sinesio ha fatto parte del collegio di difesa contro il rigassificatore e ora leggo che propone di sostenere Firetto alle prossime elezioni amministrative.
Non posso certo dire che Sinesio sia un campione di coerenza.
Certo è coerente con la linea del suo partito il Pd, ribaltonista e inciucista, alleato con Raffaele Lombardo(nella foto), dopo esserne stato avversario alle elezioni politiche.
Oggi si ritrovano in buona compagnia Don Raffaele, “campione di coerenza”, che ad Agrigento ebbe a dichiarare davanti alle telecamere “un rigassificatore sotto la Valle dei Templi mai!” e che, tornatosene a Palermo, diede via libera all'ecomostro, Michele Cimino, che cavalcò inizialmente la protesta antirigassificatorista per poi convertirsi sulla via di Damasco, dietro i diktat del suo mentore Gianfranco Micciché e dell'ineffabile Stefania Prestigiacomo, convinti rigassificatoristi alla faccia dell'autonomismo e della lotta agli interessi delle lobby del Nord, e last but not least Antonio Sinesio.
Voglio qui ricordare che recentemente l'intero gruppo radicale della Camera, eletto peraltro nelle file del Pd, ha presentato un'interpellanza parlamentare al Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo per revocare il decreto di Via (valutazione di impatto ambientale).
Li voglio citare, uno ad uno, questi parlamentari: Elena Zamparutti è di Bolzano, Marco Beltrandi è di Bologna, Rita Bernardini è di Roma, Maria Antonietta Farina Coscioni è di Viterbo, Matteo Mecacci è di Firenze, Maurizio Turco è di Taranto.
VERGOGNATEVI Lombardo, Capodicasa, Cimino, tutti gli altri “onorevoli” agrigentini, e Sinesio alleato di Firetto: son dovuti venire da Bolzano a difendere la nostra Valle dei Templi!!!
Gaetano Gaziano
presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”.
martedì 8 febbraio 2011
QUANDO LA COERENZA E' UN OPTIONAL
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