venerdì 28 gennaio 2011

CUFFARO: UMANA PIETA' E NEMESI STORICA

Voglio proporre sul nostro blog la lettera che il 3 agosto 2007 inviai a Salvatore Cuffaro, quando era il potente governatore della Sicilia, riverito da tutti.
Le vicende che hanno interessato Cuffaro in questi ultimi anni sono note a tutti: dalla scivolata sui cannoli, che lo portò alle dimissioni da governatore, fino alla condanna a 7 anni per favoreggiamento alla mafia. Oggi riconosciamo la compostezza con cui ha reagito alla condanna definitiva, andando in carcere. L'umana pietà, nel momento della caduta, non può però cancellare reati e sentenze, come non può annullare tutto quel sistema politico-affaristico, ancora oggi purtroppo persistente, messo in piedi proprio da lui e che con un neologismo è stato definito “cuffarismo”.
Non c'è dubbio che anche le scelte energetiche di Cuffaro per la Sicilia, che hanno portato all'incredibile progetto di costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. sotto la Valle dei Templi di Agrigento, non sono altro che un aspetto di quella politica affaristica che tanti danni ha causato al nostro territorio, ma che, come una nemesi, si ritorce contro chi pervicacemente la persegue.
Lettera a Salvatore Cuffaro del 3.8.2007:
“Egregio on. Cuffaro,
sulla stampa locale di mercoledì 1 agosto abbiamo letto della sua ferma presa di posizione a favore del rigassificatore a Porto Empedocle, per avvertire politici dissidenti e cittadini riottosi che questa opera s'ha da fare costi quel che costi.
Le sue argomentazioni sono le seguenti:
1 “Il rigassificatore riqualificherà l'area e rilancerà l'economia della città”
2 “Il rigassificatore porterà risorse, sviluppo e occupazione al Comune di Porto Empedocle; permetterà l'ampliamento del porto che accoglierà le navi da crociera potenziando il turismo
3 “Perfino la presidente del Fai ne riconosce l'utilità e la sicurezza”.
Tralasciando, per ora, le prime affermazioni che sono facilmente confutabili, mi pare davvero sorprendente e, mi lasci dire, di pessimo gusto la chiamata in causa della presidente Giulia Maria Mozzoni Crespi del Fai, giacché all'accorata lettera aperta di marzo della presidente del FAI che, in modo articolato e sapiente, affrontava, stigmatizzandone la realizzazione, tutti i risvolti economici e culturali negativi di un tale impianto, Lei non ha avuto mai l'ardire di rispondere per il semplice motivo che l'unica risposta a quella lettera era: “Ha ragione e chiedo scusa”.
Per entrare poi nel merito delle valutazioni vere e proprie da Lei fatte, mi pare che parlare di riqualificazione dell'area, allocando un rigassificatore sotto la casa natale di Luigi Pirandello e a 1 km dal confine sud-occidentale del parco archeologico e paesaggistico della Valle dei templi, dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità e che Lei nel suo intervento non cita mai, è davvero assurdo.
I rigassificatori, infatti, oltre ad essere impianti ad “altissima intensità di capitali e a bassissima intensità occupazionale”, sono impianti a rischio di incidenti rilevanti e per questo sottoposti alla normativa Seveso.
La scoperta delle cellule di Al Qaeda nel Marocco e in Algeria, a due passi da casa nostra, non dovrebbe proprio farci stare tranquilli. Se lo immagina signor Presidente quale impatto mediatico avrebbe infatti, per i terroristi, un'esplosione che cancellasse in un sol colpo 2500 anni di storia? Ma Lei dice che il rigassificatore è sicuro e Lei, signor Presidente, come Bruto, è uomo d'onore!
Il rigassificatore porterà risorse al Comune di Porto Empedocle. Questa affermazione può essere vera, in virtù delle royalties, ma mi dica un po', signor Presidente, considerato che a lei dovrebbero stare a cuore le sorti, non solo di Porto Empedocle, ma dell'intera provincia in cui peraltro è nato, quali risorse porterà a Licata, dove si stanno costruendo il porto turistico e gli alberghi? Quale risorsa ad Agrigento dove c'è una Valle dei Templi e un parco con 1300 ettari che hanno costituito e dovranno sempre più costituire il motore propulsore di uno sviluppo economico per l'intero comprensorio, incrementando quell'industria turistica, basata sull'uso produttivo delle risorse culturali e paesaggistiche del territorio che lo conservi anche alle future generazioni? Quale risorsa porterà a Realmonte, Siculiana e Montallegro, dove peraltro c'è la riserva di Torre Salsa, annoverata tra le 10 più belle riserve italiane?
Quale beneficio a Cattolica Eraclea e Sciacca, dove il turismo è una felice realtà, grazie anche all'artigianato, alla marineria, all'industria ittico-conserviera, alle terme e si spera al più presto anche al golf-resort di Rocco Forte che porterà turismo ricco per tutto l'anno.
Ebbene, egregio Presidente, a tutte queste comunità della provincia di Agrigento il rigassificatore porterà solo danni incommensurabili e irreversibili, che avranno il nome di erosione e distruzione delle coste, di inquinamento dell'acqua e dell'aria (con la tonnellata di gas serra scaricata quasi giornalmente dalle navi gasiere).
Signor Presidente, l'esperienza devastante di Gela, Augusta, Priolo, dove il “miracolo” industriale ha portato inquinamento, malattie e la più alta percentuale di nati malformati avrebbe dovuto renderci immuni per sempre da tali tentazioni.
E' dissennato riproporre oggi, per una provincia che è ancora incontaminata, lo stesso modello di sviluppo vecchio di 50 anni, che si è rivelato fallimentare sotto il profilo ambientale e occupazionale. Signor Presidente, nella nostra provincia abbiamo bisogno dell'acqua, delle strade, delle ferrovie, dell'aeroporto. Non di un rigassificatore.
Neppure la Sicilia, egregio Presidente, ha bisogno di rigassificatori; ha bisogno invece di ammodernare le reti elettriche, per impedire gli scandalosi black-out, mentre esportiamo l'80% dell'energia che produciamo; ha bisogno che vengano metanizzati i piccoli centri, ancora senza metano, sebbene da noi passa il gas proveniente dall'Algeria e dalla Libia.
Ecco, signor Presidente, é necessario che in un'Italia dove la politica ha scoperto “la questione settentrionale”, la Sicilia venga finalmente messa in primo piano, al di là delle convenienze partitiche, sempre più coincidenti purtroppo con le ragioni del potere affaristico-lobbistico del nord.
Un rigassificatore a Porto Empedocle farebbe un unico esclusivo interesse, quello dell'Enel.
Da Milano, solo alcuni mesi fa, la Presidente del FAI diceva che il rigassificatore a Porto Empedocle “pregiudicherebbe per sempre la vocazione turistica dell'area e invece che costituire fattore di sviluppo ne segnerebbe il suo de profundis”.
Lei da Roma, d'altronde, solo un mese fa nella conferenza stampa tenuta a palazzo Chigi, in occasione della presentazione della cattedrale restaurata di Noto, annunciando il ritiro della Panther Oil dal Val di Noto, sottolineava che “qualificazione e sviluppo sono irrinunciabili per la Sicilia che sul turismo si gioca la sua partita importante”.
Se questo vale per la Sicilia in generale, per quale motivo non deve valere per la provincia di Agrigento? Forse che i politici agrigentini sono meno bravi di quelli del “sud-est” che, in modo trasversale e compatto, hanno fatto quadrato contro le trivellazioni in Val di Noto e il rigassificatore a Priolo?
Ecco, io penso che se i politici agrigentini, quelli cinici di lungo corso che sulla svendita del proprio territorio hanno fatto finora la loro fortuna e quelli giovani su cui, invece, molti di noi ancora fondano la speranza di riscatto, non sapranno, in uno scatto di orgoglio, salvare la Valle dei Templi, patrimonio dell'umanità, non solo segneranno inevitabilmente il de profundis dell'economia provinciale ma anche il loro personale de profundis politico, perché non penso che ci sarà più nessuno che, dinanzi alla prova provata di una politica dissennata e affaristica, sia disposto, per quanto rassegnato, a votarli ancora.
Signor Presidente, non Le chiedo un atto di amore per Agrigento che, con il rigassificatore vedrà cancellata la Valle dei Templi dalla lista dell'Unesco, ma Le chiedo solo un atto di resipiscenza politica.
Cordiali saluti,
Caterina Busetta
Componente del Consiglio del Parco Valle dei Templi di Agrigento”
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Dovreste lanciare un'iniziativa dal titolo "Salviamo gli Agrigentini".