giovedì 12 luglio 2012

Rigassificatore: lettera aperta a Gianluca Comin, direttore relazioni esterne di Enel

Ho indirizzato questa lettera aperta al dr. Gianluca Comin (nella foto),direttore delle relazioni esterne di Enel, che, rispondendo ad una mia mail, aveva ribadito le solite motivazioni di Enel a sostegno del rigassificatore di Porto Empedocle, come il fatto che fossero state rilasciate tutte le autorizzazioni previste per legge e che, addirittura, il rigassificatore porterà turismo da navi crociera. Caro Dr. Comin, - Lei ed io sappiamo che l'Italia non ha bisogno dei rigassificatori, soprattutto dopo la scoperta dello "shale gas". - Lei ed io sappiamo che da qualche anno l'Italia ha chiesto alla UE l'autorizzazione di esportare gas verso i  Paesi del Nord Europa. - Lei ed io sappiamo che Eni ha stipulato con la russa Gazprom contratti onerosi di fornitura di gas del tipo "take or pay" e  che ha chiesto di diluirli nell'arco di 25 anni o più  lungo (essendo diminuiti drasticamente i consumi di gas nel nostro Paese) per evitare di pagare a vuoto le forniture. - Lei ed io sappiamo che la costruzione dei rigassificatori non interessa al nostro Paese ma solo a chi li costruisce, a seguito della "generosissima" delibera dell'Autorità dell'energia e del gas che prevede che alle società che costruiscono rigassificatori sarà comunque garantito l'80% dei ricavi di riferimento anche se non dovessero rigassificare un solo mc. di gas, gravando la spesa sulle bollette degli Italiani. - Lei ed io sappiamo che i maggiori esperti al mondo di sicurezza e antiterrorismo, come il prof. Richard Clarke consulente di tre presidenti americani, consigliano di costruire il più lontano possibile dai centri abitati i rigassificatori, possibilmente off-shore, mentre il rigassificatore di Porto Empedocle è stato progettato alla distanza di soli 800 m. dal centro abitato e di 1100 m. dal parco archeologico di Agrigento. - Lei ed io sappiamo che il rigassificatore di Porto Empedocle non consentirà l'arrivo di navi da crociera. Quando arriva una nave gasiera (450 metri di lunghezza) vengono interdette tutte le altre operazioni portuali per il periodo dell'attracco (circa otto ore) e di allontanamemento (almeno altre otto ore). Inoltre la navi gasiere non viaggiano mica con l'orario delle navi di linea, per cui nessuna compagnia di viaggi potrà programmare l'arrivo di navi da crociera a Porto Empedocle, che ha un piccolissimo porto e il costruendo molo di attracco di levante delle navi gasiere disterà poche decine di metri dalla banchina destinata alle molto improbabili navi da crociera. E, poi, quale comandante di navi da crociera attraccherebbe la propria  imbarcazione vicino a due enormi cisternoni di LNG da 360 mila mc? Neppure "l'intrepido" comandante Schettino oserebbe tanto. - Lei ed io sappiamo che non è difficile in Italia ottenere nulla osta e pareri favorevoli da parte di ministri, sottosegretari, funzionari o commis di Stato, men che meno benedizioni di cosiddette associazioni ambientaliste. - Lei ed io sappiamo che nel codice etico di Enel sta scritto "Per noi di Enel la reputazione è il primo valore immateriale essenziale". - Io so che Lei è componente dell'associazione "Civita" che per statuto "opera sul territorio per la tutela del patrimonio culturale e ambienatle del nostro Paese". E' per questo ultimo motivo (oltre al fatto che Lei è il primo manager di Enel ad avere la cortesia di rispondere ai miei appelli) che mi rivolgo alla S.S. perché si adoperi a dissuadere gli organi deliberanti del Suo ente dal realizzare il progetto del rigassificatore di Porto Empedocle, sotto la valle dei Templi di Agrigento, patrimonio dell'umanità. Quale reputazione potrà derivare ad Enel, di fronte al mondo della Cultura, se dovesse realizzare l'ecomostro sotto la Valle dei Templi? Mi appello, a nome della mia associazione, al rispetto del Codice Etico di Enel e della finalità dell'associazione "Civita". Oso sperare che questo mio appello non cadrà nel vuoto. Cordialità, Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”.

Nessun commento: