“Cos'è la destra, cos'è la sinistra...”, cantava qualche anno fa il più puro, il più libero, il più anarchico dei nostri cantautori, Giorgio Gaber.
Ma “sono solo canzonette” potrebbe obiettare qualcuno, parafrasando un altro originalissimo cantautore italiano, Edoardo Bennato. Non è così! A volte i messaggi lanciati dalle “canzonette” dicono più verità di quante non ne dicano un trattato di dottrina politica o di sociologia, con in il vantaggio di essere più immediati e diretti.
Gaber, con disincanto e ironia, si chiedeva se esistesse ancora la distinzione tradizionale tra destra e sinistra. Credo che, oggi, sia difficile dare una risposta, soprattutto se si fa riferimento ai valori fondanti del concetto di sinistra che sono equità sociale, solidarietà, ecologia, pacifismo. Mentre i valori della destra risiedono sui concetti di libero mercato, concorrenza, privatizzazione dei pubblici servizi, deregulation eccetera.
E questa schematizzazione può essere riferita, oggi, agli schieramenti che si sono autodefiniti di destra o di sinistra, di centro destra o di centro sinistra? Se guardiamo alla nostra storia recente, la risposta è no.
L'ultimo governo Prodi, comunemente definito di centrosinistra, è stato il peggiore governo di destra della nostra storia repubblicana, o almeno così è stato percepito dalla maggioranza degli italiani. Infatti, se andiamo a guardare al programma realizzato, non c'è niente che potrebbe essere considerato di “sinistra”: non è stata realizzata la riforma del servizio televisivo indirizzato a finalità più marcatamente pubbliche con un occhio alla qualità del prodotto; non c'è traccia della legge sul conflitto di interessi necessaria ad evitare lo strapotere di chi possiede televisioni, banche, giornali, eccetera. Di contro c'è molto di ciò che può essere considerato un programma marcatamente di “destra”: aumento delle pressione fiscale, soprattutto delle fasce basse e mediobasse, privilegi alle lobbies assicurative e bancarie. Il Prodi-bis, addirittura, ha messo nel programma “ristretto” (il famoso dodecalogo) come priorità la realizzazione dei rigassificatori e si è dimenticato dell'argomento lavoro. Non può di certo affermarsi che la costruzione di 14 rigassificatori previsti dal governo Prodi lungo le nostre coste vada in direzione della tutela dell'ambiente.
Il Corriere Economia di qualche mese fa sottolineava come Prodi e Bersani, “ventre a terra”, abbiano girato l'Europa a concludere business con le multinazionali straniere e in Italia non abbiamo un piano energetico nazionale.
Se avessero dedicato la stessa energia a fare le riforme di cui il Paese aveva realmente bisogno, probabilmente oggi il governo Prodi sarebbe ancora al suo posto.
Tornando un po' indietro negli anni, ricordiamo che fu il governo guidato da Massimo D'Alema ad autorizzare l'utilizzo delle nostre basi aeree per bombardare la Serbia. La storia ci darà se ha fatto bene o ha fatto male, ma intanto sappiamo che il valore del pacifismo non può essere di certo ascritto tra i meriti di quel governo che si dichiarava “di sinistra”.
Massimo Calearo della Confindustria, candidato da Veltroni nel Nordest (oggi eletto), ha affermato: “In Italia solo la sinistra può fare una politica di destra”, echeggiando inconsapevolmente, come ricordato da Alberto Statera su “La Repubblica”, quanto sosteneva Gianni Agnelli, nella paradossalità dei suoi fulminanti calembour.
Una cosa buona di destra che il governo Prodi voleva fare erano le liberalizzazioni. Prodi e Bersani, però, hanno liberalizzato solo i parrucchieri e i tassisti, ma si sono ritirati in buon ordine quando stavano per mettere mano alla liberalizzazione delle potenti corporazioni dei professionisti: quelle non si toccano!
Ora tutto potrebbe essere ricondotto, per Veltroni, a un comportamento coerente qualora lo schieramento da lui diretto non si autoproclamasse di centrosinistra. E, in effetti, il Walter nazionale evita con cura di farlo. E anche la posizione del buon Calearo risulterebbe in linea con quanto da lui dichiarato all'assemblea di Confindustria di fronte al “compagno” (o ex “compagno”) Bersani: “Io non voterò mai per la sinistra”. E, in realtà, la coalizione in cui è stato candidato tutto può essere definita tranne che di sinistra.
Per concludere, oggi, si può ancora parlare della distinzione tra destra e sinistra? Penso che essa sia ancora attuale, ma alcuni governi o coalizioni che, in modo autoreferenziale, si etichettano “di sinistra” farebbero bene a non millantare ideali che a loro non appartengono.
Gaetano Gaziano
sabato 24 maggio 2008
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9 commenti:
ma che noia sti post... sono lunghissimi e parlano di cose di cui non gliene frega niente a nessuno.
ma non lo vedi che non commenta più nessuno?
Uno sbadiglio ucciderà questo blog.
Questo blog continuerà ad essere una delle poche voci controcorrente con buona pace per l'anima tua e di tutti i fiancheggiatori del rigassificatore come te. Amen...
Come direbbe Paperino: Yawn!
Destra e sinistra... bel tema.
Si può anche negare l'esistenza di qualcosa, ma questo nulla toglie al fatto che comunque esista.
Non sono una politologa o una fine analista, dico la mia con semplicità: Veltroni non riconosce la sinistra come la sinistra non riconosce Veltroni, nessun dramma da queste parti.
La sinistra istituzionale, quella diventata extraparlamentare esiste, è allo sbando, ma esiste. Ha pagato, giustamente a mio avviso, l'incapacità di mantenere le proprie posizioni, la faciloneria del compromesso, dell'adeguarsi al malcostume.
In uno scenario di classe dirigente corrotta e debole non c'è da meravigliarsi.
Il dato di fatto è che però esiste un popolo della sinistra e non è rappresentato nelle sedi istituzionali.
Poi esiste, ed è la maggioranza del popolo italiano, una confusione generata da una perdita di punti di riferimento e di istruzione. L'ignoranza domina e questo delle conseguenze doveva pur averle!
Snobbismo di sinistra? Può darsi. Ma non mi riferisco a chi consapevolmente fa la sua scelta politica, si può essere di destra con onestà, con valori diversi dai miei, con un'idea di sviluppo diversa dalla mia, ma comunque con onestà.
Continuare a chiedersi se d'Alema, Veltroni, e ommioddio Prodi siano di sinistra... francamente...
La sinistra esiste, il potere è in mano al centro e alle destre, si può discutere perché la sinistra abbia perso consensi, non se abbia ancora senso parlare di sinistra, soprattutto considerato che la destra c'è ed è particolarmente forte.
Condivido il commento di "Tasti" che precede: in effetti è legittimo chiedersi come fa Gaziano se esista ancora oggi la distinzione tra destra e sinistra, come è convincente l'opinione della Tasti che va spostato il suo confine, baipassando Veltroni e company, per guardare piuttosto alla sinistra che oggi può definirsi extraparlamentare e di cui c'è tanto bisogno visto lo strapotere della destra e l'acquiescenza supina di coloro che un giorno rappresentavano la sinistra storica
@Anonimo... grazie per l'appoggio, in effetti non ho mai avuto Veltroni come punto di riferimento quindi non so se sia esatto dire che lo baipasso...
mi piacerebbe anche leggere cosa ne pensa Gaziano...
@Tasti: con vero piacere dico subito cosa ne penso, anche se dal post "Cos'è la destra..." il mio pensiero risulta abbastanza chiaro. Il glorioso partito di Enrico Berlinguer della "questione morale" ha subito ad opera degli attuali leader una brusca sterzata vorso il mondo degli affari che non mi piace. Il prof. Sartori ha definito il governo D'Alema "un comitato d'affari dove però non si parla inglese" e questa apertura al mondo del business ha portato inevitabilmente alle inchieste giudiziarie che hanno anche scoperchiato le connessioni dei big dei DS con le discutibili operazioni dei "furbetti del quartierino". Quando Veltroni candidò l'operaio della Thyssen e Colaninno della Confindustria, Bertinotti osservò giustamente "Per me uno è di troppo". Questa frase esprime in estrema sintesi la crisi della sinistra, almeno di quella tradizionale che, durante le successive fasi evolutive della propria storia (dal Pci al Pds e ai Ds),sembra avere smarrita la propria vocazione e conseguentemente la propria identità e il proprio ruolo. Ciao cara "Tasti" e grazie.
@G. Gaziano
Il primo anonimo ha ragione sia più breve!
Destra e Sinistra that's the problem...
@willywonka: accetto il consiglio di essere più stringato. Ma il primo anonimo dice delle falsità quando afferma che non commenta nessuno.Il post "Specchio delle mie brame" ha ricevuto 33 commenti. Penso che pochi blog possano vantare un tale record.
Certo alcuni post interessano meno degli altri: ma questo è nella norma...
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