Berlusconi è un imbroglione, la Prestigiacomo è un'imbrogliona, Bersani è un imbroglione, Lombardo è un imbroglione. Questo elenco di imbroglioni, naturalmente politicamente parlando, non è esaustivo. Ho scelto solo il fior da fiore della casta degli imbroglioni.
Che Berlusconi sia un imbroglione, lo ha ammesso lui stesso quando ha affermato candidamente di avere sospeso con una leggina la costruzione delle centrali nucleari non per dire no al programma nucleare, ma solo per evitare il referendum che ha paura di perdere. Evviva la sincerità, ma si tratta di una sincerità che sconfina nell'arroganza.
Berlusconi è uno scippatore di democrazia. Ma non è il solo.
Gli ha dato una valida mano il “compagno” Bersani.
Quando si trattò di votare l'accorpamento dei referendum con le elezioni amministrative che si svolgeranno a metà maggio, la maggioranza votò no e i referendum furono spostati al 12 e 13 giugno, in quanto è più difficile raggiungere il quorum, ma la maggioranza prevalse solo per un voto, perché a quella votazione mancarono 10 voti del Pd del “compagno” Bersani.
La Prestigiacomo è un'imbrogliona e noi agrigentini l'abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, allorché l'ineffabile Stefania si “dimenticò” di ricordare, nel decreto di Via (valutazione di impatto ambientale), la vicinanza della Valle dei Templi di Agrigento -sito Unesco- al luogo dove dovrebbe sorgere il rigassificatore di Porto Empedocle, un ecomostro da 8 miliardi di mc, salvo a ricordarsene quando rimproverò al governatore Lombardo la lentezza sull'autorizzazione del rigassificatore di Priolo.
Infatti la bella Stefania ebbe a dichiarare al Giornale di Sicilia del 28 marzo 2010 con evidente disappunto: "Non si capisce perché quello di Porto Empedocle è stato sbloccato praticamente subito e quello di Priolo no. E quello di Porto Empedocle aveva delle difficoltà legate al paesaggio del territorio perché lì c'è Valle dei Templi".
Don Raffaele, per tutta risposta, la gratificò dell' “affettuoso” appellativo di “ministra alla devastazione dell'ambiente”, in un'intervista rilasciata al settimanale “l'Espresso”.
Ma Lombardo a sua volta è il più imbroglione di tutti, almeno per noi agrigentini. Ricordate quando ad Agrigento dichiarò pubblicamente (c'è la registrazione televisiva) "un rigassificatore sotto la Valle dei Templi mai"?
Tornatosene a Palermo, diede il via libero all'ecomostro in zona archeologica.
Ma c'è di più: aveva promesso, come sappiamo, di inserire due milioni di euro nella finanziaria regionale di quest'anno, per mettere in sicurezza il centro storico di Agrigento che sta cadendo a pezzi.
Ma, ahinoi, anche Lombardo soffre di amnesie come la sua “amica” Stefania.
Si è “dimenticato” di inserire il finanziamento per Agrigento, preferendo dirottarlo sui contributi alle associazioni e alle corporazioni, quelle del famigerato elenco H, che portano voti a Lombardo e ai suoi compagni di cordata.
E pensare che qualcuno ad Agrigento ha definito Lombardo come il migliore governante che la Sicilia abbia avuto da Federico II ai nostri giorni.
Credo invece che don Raffaele, allargando l'arco temporale di riferimento, possa essere considerato come il peggiore governante che abbiamo avuto da Verre ai nostri giorni, accostandolo politicamente più a Verre che al grande Federico II.
Questi “signori” non hanno alcuna paura di perdere la faccia per gli inciuci, i ribaltoni e la mancanza di parola data.
L'unica cosa che temono veramente sono i referendum, perché il corpo elettorale può, con questo strumento di democrazia diretta, sventare i loro inciuci e i loro sporchi giochi con le lobby finanziarie e industriali.
E, a temere i referendum, non sono solo i governanti ma anche i dirigenti di partito, com'è stato dimostrato dalla recente vicenda della richiesta di referendum da parte della base del Pd che vuole dare il proprio legittimo parere sull'inciucio operato dai dirigenti di quel partito con don Raffaele Lombardo.
Richiesta respinta o rinviata (a quando?).
I vari Cracolici, Lupo, Lumia ed altri capoccia del Pd, dopo avere sostenuto alle presidenziali regionali la Finocchiaro contro Lombardo che, a loro dire, “rappresentava l'altra faccia del cuffarismo”, oggi si trovano a sostenere l'attuale governatore, compresa la Finocchiaro che ha benedetto l'operazione ribaltonista di Cracolici & Co.
Solo Rita Borsellino ha preso coraggiosamente le distanze dagli inciucisti del Pd.
Ecco perchè invito ancora una volta i lettori di questo giornale, al di là delle loro idee politiche, ad andare a votare il 12 e 13 giugno per i referendum, per dire no all'arroganza e al malcostume di chi ci amministra e a partecipare a tutti i referendum sia abrogativi che consultivi, perché servono a bloccare e punire gli scippatori di democrazia.
Gaetano Gaziano
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mercoledì 4 maggio 2011
CHI HA PAURA DEI REFERENDUM?
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