martedì 31 luglio 2012

Rigassificatore di Priolo Melilli: la Erg-Shell abbandona il progetto

La Erg dei fratelli Garrone, in joint venture con la texana Shell, rinuncia al progetto del rigassificatore di Priolo Melilli. Questa è una bellissima notizia, perché l'abbandono del progetto non è stato motivato per i ritardi nella procedura autorizzativa, come ha fatto la British Gas per Brindisi, ma “dai profondi mutamenti degli scenari sia energetici che economico-finanziari, intervenuti a seguito della crisi finanziaria del 2008”. Quegli stessi mutamenti che, come abbiamo scritto, hanno indotto Enel a rinviare di un anno l'inizio dei lavori del rigassificatore “Valle dei Templi” (nella foto l'ignobile progetto). Quella volpe del governatore Lombardo con i suoi rinvii è riuscito a scoraggiare l'investimento sul rigassificatore di Priolo Melilli, mentre noi speriamo che i due anni di rinvio, che abbiamo imposto ad Enel in forza dei nostri ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, servano a farli recedere definitivamente dal loro indecoroso progetto di costruire un ecomostro in zona di rispetto (buffer zone) del nostro parco archeologico, delimitata dall'Unesco all'atto dell'inserimento, nel 1997, della Valle dei Templi di Agrigento nella World Heritage List. E' nostro auspicio che, con la nostra azione di contrasto civile e legale, riusciremo ad ottenere lo stesso risultato che Lombardo ha ottenuto per Priolo Melilli, mentre ha tradito la Valle dei Templi, allorquando dichiarò ad un'emittente televisiva “un rigassificatore sotto la Valle dei Templi mai” e, tornatosene a Palermo, autorizzò l'ignobile progetto. Qualcuno ad Agrigento ha osato definire Lombardo “il migliore governante siciliano da Federico II ai nostri giorni”. Noi, allargando l'arco temporale, definiamo don Raffale il peggiore governante siciliano da Verre ai nostri giorni. “I profondi mutamenti degli scenari mondiali sia energetici che economico finanziari”, che valgono per la British Gas e per la Erg-Shell, valgono anche per Enel, anche se il business dei rigassificatori è assistito dagli aiuti di Stato condannati dalla Commissione Europea. Confidiamo pertanto che quanto prima intervenga il comunicato da parte di Enel che abbandona il rigassificatore “Valle dei Templi”. E pazienza se qualche boiardo di Stato o qualche aspirante boiardo ha accarezzato per lungo tempo il sogno di viaggiare con il jet personale. Continuerà a viaggiare con i voli di linea, ma ci guadagnerà Enel che rinuncia ad un'avventura economicamente disastrosa, ci guadagneremo gli Italiani tutti, evitando l'ignominia per la costruzione di un ecomostro in zona archeologica, ma ci guadagnerà, soprattutto, il patrimonio culturale universale. Gaetano Gaziano, Presidente Associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento" .

13 commenti:

Antonio ha detto...

Buongiorno,
sono un tecnico nel campo Oil & Gas e, premettendo di non aver in alcun modo a che fare con ENEL o le sue attività, mi sono sempre chiesto, qual è, secondo voi, l'oggettivo "contro" di una stazione di rigassificazione del gas naturale a Porto Empedocle? Non mi si dica che va a deturpare il parco archeologico più di quanto non lo faccia l'hotel Villa Athena. Vi rendete conto di quali opportunità si perdano nell'andare contro ad attività di questo tipo nella industrialmente non molto florida Agrigento? Saluti

Gaetano Gaziano ha detto...

Illustre Sconosciuto,
se lei avesse letto sola una piccolissima parte degli articoli contenuti in questo blog avrebbe capito (se è in buona fede) perché siamo contro l'ignobile progetto del rigassificatore sotto la Valle dei Templi.
E, poi, dire che il rigassificatore deturperà quanto Villa Athena è una bestemmia grande quanto l'intero nostro parco archeologico (1400 ettari).

Antonio BELLAVIA ha detto...

Buongiorno,
purtroppo non ho avuto modo di leggere tutti gli articoli del blog, ma dalla lettura di una loro piccolissima parte (mi creda, in assoluta buona fede) non riesco a trovare delle motivazioni plausibili. Probabilmente è una mia lacuna, perciò ho fatto delle domande ma non ho avuto alcuna risposta. Pazienza. La mia era pura curiosità, cercavo di capire cosa muovesse la gente in direzione opposta alla diversificazione energetica ed allo sviluppo. Porto Empedocle ed Agrigento sono vostre, gestitela come meglio credete. A noi bestemmiatori lasciate la triste consapevolezza del degrado economico e civile di questa terra. Saluti

Anonimo ha detto...

Ottimo aggiornamento, anche se in realtà la Shell non ha ancora abbandonato il progetto, probabilmente aspetterà di capire l'atteggiamento del futuro governo regionale.
Ad ogni modo, la strada dello "shale gas" è ormai stata tracciata.

Cordialità,
ac

Gaetano Gaziano ha detto...

Gentile Bellavia,
le ricordo solo alcune delle motivazioni che ricorrono su questo blog contro la costruzione dell'indecoroso progetto sotto la Valle dei Templi, tutte centrate sulla pericolosità dell'impianto.
L'impianto disterà (se costruito) appena 800 dal centro abitato di Porto Empedocle (15000 abitanti). Il più grande esperto di sicurezza al mondo, il prof. Richard Clarke, consulente di tre presidenti americani, consiglia di costruire i rigassificatori (se proprio si devono costruire) il più distante possibile dai centri abitati, possibilmente off-shore.
Le interesserà pure sapere che il territorio di Porto Emppedocle e di Agrigento è classificato di rischio sismico di seconda categoria, né più e né meno che L'Aquila.
Per nostra fortuna "la strada dello shale gas è già stata tracciata" come affermato nel commento che precede.
Questo vuol dire che c'è un enorme surplus di gas nel mondo, per cui non ci sarà bisogno di rigassificatori.
British Gas ed Erg-Shell hanno già rinunciato.
Siamo in atttesa della rinuncia di Enel.

Anonimo ha detto...

Aggiungerei alla lista - ma suppongo ne sia già al corrente - che la realizzazione dell'impianto comporterebbe, come da progetto, il prolungamento della diga foranea di ponente, la cui logica conseguenza sarebbe un'ulteriore erosione della fascia costiera in territorio di Porto Empedocle e Agrigento (segnatamente nelle zone del Kaos e della Maddalusa). Le relative misure di compensazione (ripascimenti, etc.), garantite da Enel, sono facili da implementare solo "a parole":
la realtà tecnica è ben più complessa.
Questa problematica ambientale - erosione costiera - ha un peso non indifferente poiché stiamo parlando di un territorio paesaggisticamente ancora pregiato e non devastato come Gela, Augusta, Priolo, etc.

Invito, infine, a riflettere sull'effettivo numero di posti di lavoro che l'impianto garantirebbe A REGIME:
qualche decina di unità, in larga parte per mansioni da operaio specializzato.
Già...qualche decina di posti di lavoro A REGIME in cambio della distruzione del territorio: che bellezza, questo sì che è sviluppo economico e civile.

-ac

Gaetano Gaziano ha detto...

Vorrei ricordare pure che il rigassificatore non garantirebbe neppure le poche decine di occupati che Enel promette.
Sapete quanti cittadini di Rovigo sono impegati nel rigassificatore off-shore di Edison, Exxon dei Rockfeller e dell'emiro del Qatar?
Uno!

Antonio ha detto...

Procediamo con ordine:

- Non conosco l'idea di Richard Clarke in merito alla distanza di sicurezza delle stazioni di rigassificazione dai centri abitati, ma mi hanno insegnato fin da piccolo a consultare più di una fonte per accertare la veridicità di una informazione. Suggerisco di fare lo stesso. Aggiungo, di quale rischio stiamo parlando (e.g. nube esplosiva, jet fire, poule fire,)? Generalmente, per progetti di questo tipo, viene effettuata una risk analysis che è parte integrante dello studio di fattibilità del progetto. Affermazioni tipo le vostre contribuiscono ad aumentare i timori delle masse ignoranti.
- Lo "shale gas" non è da considerarsi un'alternativa al rigassificatore: con il termine "shale gas" si indicano dei giacimenti di gas, il termine si riferisce quindi ad una fonte di gas; il rigassificatore consente di rilocare il gas dal giacimento ad un gasdotto esistente. Ammettiamo che venga scoperto un giacimento di "shale gas" in Cina, come faccio a portarlo in Italia e a reimmetterlo nella rete gas nazionale? Il rigassificatore è UNO STRUMENTO DI DIVERSIFICAZIONE ENERGETICA. STOP. Vi rimando ad internet per scoprire da soli l'impatto ambientale delle perforazioni orizzontali da "shale gas".
- Dalla mappa sismica sul sito dell'INGV http://zonesismiche.mi.ingv.it/mappa_ps_apr04/italia.html è chiaro che Agrigento non ha lo stesso rischio sismico dell'Aquila. Inoltre, cosa c'entra il rischio sismico con il rigassificatore? La risk analysis per progetti di questo tipo include, ovviamente, il rischio sismico; l'ingegneria viene sviluppata di conseguenza. Nel ricordavi che, in seguito al terremoto, a L'Aquila sono crollati solo "un certo tipo di edifici" ribadisco che affermazioni di questo tipo contribuiscono ad aumentare i timori delle masse ignoranti.
- Mi favorite la fonte da cui avete recuparato i dati dei lavoratori residenti a Rovigo ed impiegati sul Terminale GNL Adriatico? Vi ricordo che la costruzione di un rigassificatore non può solo essere vista come la garanzia di pochi posti di lavoro, iniziate a pensarla come UNO STRUMENTO DI DIVERSIFICAZIONE ENERGETICA.

Saluti

Anonimo ha detto...

Qualche riga solo per far presente che non intendo replicare, NEI CONTENUTI, al commento precedente:

ciò che si afferma e, soprattutto, il modo con cui lo si afferma, ergo i toni e l'atteggiamento, sono quelli classici del professorino della serie
"so-bene-di-cosa-sto parlando".

Da quanto scritto si avverte anche una certa ingenuità di fondo, che a questo mondo è tanto pericolosa (per sé stessi) quanto l'ignoranza.

Ad ogni buon conto, "grazie" per la lezioncina:
un bel ripasso mi ci voleva proprio.

-ac

Gaetano Gaziano ha detto...

Lo shale gas ha rivoluzionato il mercato mondiale del gas, per cui Paesi come la Cina e l'America sono diventati quasi autosufficienti in materia di gas.
Nel mondo c'è oggi, quidi, un enorme surplus di gas, anche perché è di molto diminuita la richiesta energetica derivante da combustibili fossili, di contro all'aumento dell'energia derivante dalle rinnovabili soprattutto dal fotovoltaico.
L'Italia non ha bisogno del gas dei rigassificatori, tant'è che dal 2009 ha chiesto alla Ue di esportare gas verso il Nord Europa, per come ci informa Jacopo Giliberto, analista economico del Sole 24 Ore (che non è certo un quotidiano di estrema sinistra) in un articolo del 13.10.2009.
L'Italia ha inoltre scorte di gas per 25 anni e più, secondo quanto ci riferisce Massimo Mucchetti in un articolo del 27 marzo 2011, tant'è che Eni ha chiesto di differire in un arco di tempo lungo i contratti di gas del tipo take or pay stipulati con la russa Gazprom.
Mi stupisco che queste cose non le sappia Antonio Bellavia, che pure dice di essere un tecnico del gas.
Ma per me conta dippiù che queste cose le sappiano i manager di Enel, che a momenti annunceranno l'abbandono dell'ignobile progetto del rigassificatore sotto la Valle dei Templi, non tanto per rispetto del nostro patrimonio culturale che a loro non interessa minimanente, ma per non portare a fallimento la loro azienda, già declassata da Standard & Poor's.

Antonio ha detto...

E' un peccato non avere delle risposte nei contenuti del mio intervento, perchè credo disapere bene di cosa sto parlando, perchè la domanda iniziale (mi riferisco al primo intervento) rimarrà senza risposta.
E' ovvio che la discussione è su due piani diversi, a me interessava capire cosa spingesse la gente a "ragionare" in un certo modo, non capisco esattamente cosa interessi a voi (se non salvare un territorio che di problemi ne ha ben altri).
Non conoscendovi non posso sapere se state facendo della bassa demagogia politica, mi auguro non sia così.
Sicuramente urge dare una mano alla vostra terra che, prima ancora di ENEL, arriverà al default (non credo serva citare degli analisti per dimostrare la veridicità delle mie affermazioni).

Vi saluto, vi ringrazio e chiudo.

Gaetano Gaziano ha detto...

Su una cosa siamo sicuramente d'accordo: siamo su due piani completamente diversi.
Mi auguro che anche lei sia in buona fede e non si nasconda dietro la facile demagogia dei posti di lavoro.
Ma non si preoccupi: anche se fosse in mala fede, sarebbe in ottima compagnia. Cioé di quell'esercito di ascari: politici, sindacalisti e giornalisti che pensano (a pagamento) che il Sud lo debbano salvare l'Ilva di Taranto, la Fiat di Termini Imerese, il rigassificatore di Enel sotto la Valle dei Templi di Agrigento.
La ringrazio per i suoi commenti, la saluto e chiudo anch'io.
p.s.
A proposito di Termini Imerese, lo sa che i capannoni della Fiat dovevano sorgere nella Valle dei Templi (fino a qualche anno fa i terreni del parco archeologico di Agrigento erano accatastati alla Fiat)?
Si oppose con forza il Soprintendente ai BB.CC. del tempo, che aveva gli attributi.
Peccato, perché diversamente i capanoni della Fiat nella Valle farebbero la sua felicità e quella dell'esercito di ascari anzi cennato, anche se oggi non sarebbero che delle macerie industriali.

Anonimo ha detto...

Paragonare Villa Athena una dimora storica del XVIII secolo al rigassificatore? Ma di che stiamo parlando? E' come dire che il problema della Sicilia è il traffico.
Questa affermazione, da sola, squalifica tutto il discorso del "tecnico".
Alla fine da questo scambio di opinioni secondo me emerge che Il rigassificatore di Porto empedocle sarà costruito in zona sismica (Risk Analysis? Mi gioco le palle che in un paese molto meno corrotto quale il Giappone fosse stata molto convincente per costruire e Fukushima), a 800 metri dal centro abitato (Viareggio non insegna?), al limitare della Valle dei Tempi (deturpata da Villa Athena secondo un brillante intervento tecnico).
Ma ancora ne stiamo parlando?
Solo in Italia.
Solo in Italia, Dio Mio!
Roberto