venerdì 5 ottobre 2012

Enel rinunci al rigassificatore "Valle dei Templi di Agrigento"

Il rigassificatore di Rosigano (Toscana) va in fumo, meglio sarebbe dire, parlando di gas, si “volatilizza”. A deciderlo è stato il sindaco Pd di quel paese, Alessandro Franchi, in contrasto con il suo partito che è favorevole a tutti i rigassificatori secondo la linea dettata da Bersani. In realtà alla base della decisione del sindaco Franchi ci stanno dei dissapori con l'azienda Edison Solvay, che dovrebbe costruire il rigassificatore di Rosignano (nella foto la zona industriale della Solvay a Rosignano). Franchi infatti aveva fatto del rigassificatore il suo cavallo di battaglia nella campagna elettorale che lo ha portato a sindaco di Rosignano. Oggi intuendo le perplessità della Edison Solvay ad investire 600 milioni su un progetto che non ritengono più remunerativo, dati i mutati scenari energetici planetari, ha voluto giocare di anticipo dicendo no al rigassificatore. Quello di Rosignano è l'ultimo dei rigassificatori che si “volatilizza”, dopo l'abbandono della British gas di quello di Brindisi, della Erg-Shell di quello di Priolo, dopo che quello di Gioia Tauro è stato bocciato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e quello di Trieste bloccato dagli enti locali. Non riesco ancora a comprendere come mai Enel ritardi a dichiarare l'abbandono dell'ignobile progetto del rigassificatore sotto la Valle dei Templi, patrimonio Unesco. Gli elementi economici per farlo ci stanno tutti: i mutati scenari energetici mondiali, soprattutto per quanto riguarda la produzione e il mercato del gas, l'esigenza di Enel di ridurre il proprio debito da circa 45 a 30 miliardi entro il 2016, la loro necessità di riguadagnare posizioni nelle valutazioni delle società di rating, attualmente molto basse. E, inoltre, cosa non da poco, Enel, abbandonando il progetto gasiero al confine della Valle dei Templi, riguadagnerebbe quella “ buona reputazione che è una risorsa immateriale essenziale” come sta scritto nel loro Codice Etico. Anzi Enel afferma che “ si propone la sua effettiva osservanza come termine di paragone in base al quale giudicare la reputazione di Enel”. Credo che a livello mondiale niente potrebbe migliorare di più la reputazione di Enel come la dichiarazione di abbandono del progetto gasiero in una delle zone archeologiche e paesaggistiche più pregiate del mondo. Infine (ma questo forse ad Enel interessa meno), con l'abbandono del progetto, potrebbero riguadagnare un po' di dignità i politici siciliani ascari che godono fama di essere servi dei poteri forti. Stesso discorso vale per i sindacalisti “foraggiati” da Confindustria. Inoltre potrebbero riconquistare un po' di credibilità quelle associazioni come il Fai, presieduto da Giulia Maria Mozzoni Crespi, la delegazione italiana di Unesco, presieduta da Gianni Puglisi, che prima avevano fatto un intervento pubblico in favore della Valle dei Templi, per rimangiarselo poco tempo dopo, e la stessa World Heritage List dell'Unesco, diretta dall'italiano Francesco Bandarin, che sull'argomento rigassificatore ha fatto come le tre scimmiette “non vedo, non sento e non parlo”. Rinunci Enel all'ignobile progetto. Ne guadagnerebbero in molti, prima tra tutti l'Enel stessa. Gaetano Gaziano presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che questo post dia il là alla conclusione di tale nefasta vicenda.

-ac