giovedì 25 ottobre 2012

L'ORGOGLIO DEGLI AGRIGENTINI CHE LOTTANO CONTRO IL RIGASSIFIFICATORE "VALLE DEI TEMPLI"

Questa mattina nei locali della Camera di Commercio di Agrigento Alessio Lattuca (a destra nella foto), presidente di Confimpresa, ha presentato alla stampa il testo della lettera aperta che ha inviato al premier Monti e ai ministri Clini, Passera e Ornaghi, nonché a Conti, ad di Enel, perché revochino in autotutela l'autorizzazione alla realizzazione dell'ignobile progetto del rigassificatore da 8 miliardi di mc. a Porto Empedocle, sotto la Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco. Lattuca ha ampiamente illustrato le argomentazioni di carattere economico, giuridico e culturale che motiverebbero la decisione governativa di annullare l'incredibile autorizzazione, impresentabile tra l'altro al mondo della cultura che guarda al nostro patrimonio culturale con ammirazione, ma anche con notevole preoccupazione, consapevoli come sono che i rappresentanti istituzionali italiani non sono in grado di tutelare quelli che sono i beni culturali, che sono sì italiani ma che appartengono al patrimonio universale. Lattuca ha fatto un ampio excursus storico e giuridico della lotta che gli enti e le associazioni agrigentine, comprese naturalmente Confimpresa e “Salviamo la Valle dei Templi", portano avanti con coraggio contro l'ignobile progetto del rigassificatore in zona archeologica, sottolineando peraltro che i mutati scenari mondiali energetici sconsigliano di realizzare quell'hub energetico che la “buonanima” di Prodi, con la collaborazione del “compagno” Bersani, avevano programmato lungo le nostre coste, come bulldozer a testa bassa, senza tenere conto dei siti culturali che avrebbero potuto compromettere. Pressante è stato l'appello di Lattuca, ricordando a Monti, Clini, Ornaghi e Passera che potrebbero, anzi dovrebbero, adottare per la nostra Valle dei Templi lo stesso comportamento tenuto quando salvarono Villa Adriana di Roma, ugualmente patrimonio Unesco, dalla costruzione di una discarica vicina a quel sito. Ero presente anch'io alla conferenza stampa ed ho solo aggiunto che i poteri forti (leggasi Enel) e i nostri politici ascari, tutti favorevoli al rigassificatore, ritenevano gli agrigentini un popolo di rassegnati e che si può loro imporre qualsiasi decisione, come quella scellerata di realizzare un rigassificatore sotto la Valle dei Templi. Si sbagliavano. Quel popolo “rassegnato” ha lottato e lotta contro questa mostruosità. Ha fatto un referendum e ha detto NO all'ecomostro. Ha fatto ricorso al Tar e al Consiglio di Stato, facendo ritardare di più di 4 anni l'inizio dei lavori. E si spera fortemente che questo ritardo farà sì che l'ecomostro, essendo nel frattempo mutati gli scenari mondiali dell'energia, non si costruisca più. Le nostre speranze sono supportate anche dalle recenti dichiarazioni, rese in audizione al Senato, da Conti, ad di Enel, per cui l'hub dei rigassificatori non serve più, e di Scaroni, ad di Eni, per cui in Italia quello dei rigassificatori è un treno perso. Il grande orgoglio degli agrigentini, non la loro rassegnazione, conseguirà una vittoria che rimarrà nella storia di questo Paese. Gaetano Gaziano Presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” tanogaziano@yahoo.it.

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