Il Tar del Lazio, nella seduta del 13 dicembre, ha accolto tutti i ricorsi presentati contro il decreto della Regione Siciliana, che autorizzava l'ignobile progetto di costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. a Porto Empedocle, sotto la casa natale di Luigi Pirandello e al confine con il parco archeologico di Agrigento, tanto che è stato ironicamente definito come il rigassificatore “Valle dei Templi”. Ci rendiamo conto che si tratta di una prima vittoria e che molto ancora dovremo combattere perché venga sventato il più grave tentativo di attacco mai perpetrato contro la Valle dei Templi nei suoi 2500 anni di storia. Quando, più di 4 anni fa, cominciammo la lotta contro questo ignobile progetto, tutti ci dicevano “non serve a niente lottare, perché ci sono dietro i poteri forti e tutto è già stato deciso”. Rispondemmo che è bello fare la lotta proprio ai poteri forti e che non c'è gusto a farla ai poteri deboli, sempre che esistano i poteri deboli. All'inizio sembrò una lotta disperata, perché ci rendemmo conto subito che non potevamo fare affidamento sui nostri deputati nazionali e regionali in quanto, tranne l'on.Ignazio Messina dell'Idv, sono tutti affetti, di destra e di sinistra, da una malattia perniciosa e incurabile che si chiama ascarismo.
Infatti nessuno di questi politici ascari ha fatto una dichiarazione di soddisfazione per la sentenza del Tar Lazio. Da questa malattia non sono purtroppo esenti i nostri sindacalisti, nessuno escluso. Per fortuna quelli, che all'inizio potevamo sembrare degli isolati “donchisciotte”, trovammo sostegno nel giovane sindaco agrigentino che, pur dovendo affrontare e stabilizzare un'amministrazione trovata sull'orlo del dissesto finanziario, non ebbe alcuna esitazione a schierarsi con noi e a proporre ricorso al Tar. Marco Zambuto, vincendo le pressioni che da più parti gli venivano, ha tenuto sempre la barra dritta e ha dato coraggio a quanti avevamo la voglia di contrastare l'ignobile progetto.
Trovandoci, peraltro, in un contesto difficilissimo, popolato da una borghesia agrigentina accattona e fiancheggiatrice degli interessi della multinazionale dell'energia, supportata anche dai media generalmente fatti di giornalisti pennivendoli. Non per niente, dall'esplosione dell'affaire WikiLeaks, è saltato fuori che molti giornalisti italiani sono a libro paga delle lobby dell'energia. Noi l'avevamo già capito da tempo e l'abbiamo potuto sperimentare sulla nostra pelle, scoprendo che tutti i giornalisti agrigentini e qualche trombone di giornalista nazionale si sono schierati a sponsorizzare il rigassificatore “Valle dei Templi”. Pochissime sono le eccezioni: una di queste è Grandangolo, il giornale che ci ospita, e pochi altri giornali on line.
A livello nazionale, bisogna pure ricordare i coraggiosi giornalisti Carlo Vulpio del Corriere della Sera, Massimo Giannetti de “Il Manifesto” e Andrea Rossi de “La Stampa” che hanno dedicato tre articoli inchiesta sull'argomento rigassificatore, subendo (ci risulta) pensanti pressioni, che però hanno respinto con sdegno.
La sentenza del Tar ha sancito che non si può costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. in un territorio “nel cui ambito insistono beni culturali di notevole pregio” e per di più con l'arroganza di voler lasciare fuori dal processo decisionale proprio l'ente, il Comune di Agrigento, che di quei beni è il legittimo depositario e tutore. Viene punito, quindi, l'atteggiamento di chi, come il Sindaco Firetto, sosteneva e continua a sostenere che “il rigassificatore appartiene a Porto Empedocle e lo gestisce solo Porto Empedocle”. Come si può pretendere una simile assurdità? A parte il fatto che è previsto che il gasdotto attraversi la zona “Caos” del Comune di Agrigento, sottoposta a doppio vincolo paesaggistico e archeologico, essendo stata delimitata dall'Unesco come “buffer zone” (zona di rispetto) della Valle dei Templi, ma anche se così non fosse, come si può sostenere che una struttura come un rigassificatore da 8 miliardi di mc.sia un affare di un solo Comune e che non interessi invece tutta le comunità circostanti?
E, infatti, il Tar Lazio ha ribadito “la ineludibile necessità della partecipazione del Comune di Agrigento alla conferenza regionale dei servizi”. Un altro passo importante della sentenza del Tar è quello che afferma “il generale principio della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali amministrativi che interessano direttamente le scelte incidenti sulla salute, la sicurezza, il benessere ambientale, lo sviluppo ecosostenibile”. Al riguardo va ricordato che, mentre il Sindaco Zambuto concesse il referendum alla popolazione agrigentina, il Comune di Porto Empedocle la negò. Certamente perché aveva paura che si ripetesse il risultato finale di Agrigento: 95% dei No, contro il 5% dei SI'”. Però Firetto ha “compensato” i suoi concittadini, concedendo loro il referendum sul pupazzo di bronzo del commissario Montalbano, creatura di Andrea Camilleri, favorevole al rigassificatore ma contrario alla trivelle in Val di Noto. La sentenza del Tar Lazio è solo una prima vittoria e bisognerà lottare ancora per ricacciare i “veri barbari” nelle loro caverne. “ I veri barbari, secondo Marcel Proust, non sono coloro che non hanno conosciuto mai la grandezza, ma coloro che, avendola conosciuta in passato, non sono più in grado di riconoscerla”.
Infine ci conforta quanto ha detto Marco Zambuto in conferenza stampa mercoledì 15 dicembre che intende, cioè, proseguire la battaglia legale contro l'ecomostro e che ritira anche l'esame del progetto del gasdotto dai lavori del consiglio comunale, come conseguenza naturale della bocciatura del progetto del rigassificatore.
Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”
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sabato 18 dicembre 2010
martedì 14 dicembre 2010
VITTORIA: ABBIAMO RICACCIATO I BARBARI NELLE LORO CAVERNE
E' il Natale più bello della nostra vita!!!
Il Tar Lazio ha accolto tutti i ricorsi presentati contro il decreto regionale che autorizza l'ignobile progetto di costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. sotto la Valle dei templi di Agrigento.
Sappiamo che si tratta solo di una prima vittoria e che l'Enel farà certamente ricorso al Consiglio di Stato.
Ma per adesso abbiamo ricacciato i "veri barbari" nelle loro caverne!!!
Caterina Busetta e Gaetano Gaziano
p.s. "I veri barbari non sono coloro che non hanno conosciuto mai la grandezza, ma coloro che, avendola conosciuta in passato, non sono più in grado di riconoscerla"
MARCEL PROUST Continua a leggere...
Il Tar Lazio ha accolto tutti i ricorsi presentati contro il decreto regionale che autorizza l'ignobile progetto di costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. sotto la Valle dei templi di Agrigento.
Sappiamo che si tratta solo di una prima vittoria e che l'Enel farà certamente ricorso al Consiglio di Stato.
Ma per adesso abbiamo ricacciato i "veri barbari" nelle loro caverne!!!
Caterina Busetta e Gaetano Gaziano
p.s. "I veri barbari non sono coloro che non hanno conosciuto mai la grandezza, ma coloro che, avendola conosciuta in passato, non sono più in grado di riconoscerla"
MARCEL PROUST Continua a leggere...
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sabato 4 dicembre 2010
WikiLeaks mette a nudo gli affari sporchi delle multinazionali dell'energia e dei giornalisti a loro libro paga

Se Hillary Clinton si è presentata sconvolta alla conferenza stampa dopo le rivelazioni di WikiLeaks (nella foto il suo fondatore), non è certo perché le informative, rubate alla diplomazia americana e a quella di altri Paesi, ci hanno raccontato delle notti peccaminose di Bunga-Bunga Berlusca o della sciampista bionda di Gheddafi che, oltre ad alcuni servizietti particolari, sbaglia la tintura dei capelli del dittatore libico o che la poco creativa Angela Merkel si veste ai grandi magazzini. La Clinton era seriamente preoccupata perché quelle rivelazioni confermano, ciò che del resto le persone di buon senso sanno già, che tutto ruota attorno al business sporco dell'energia e che le ultime guerre gli Americani le hanno fatte non certo(come ci raccontano) per portare la democrazia da qualche parte o per scovare armi di distruzione di massa che non esistono. Non per niente e non a caso due degli ultimi presidenti degli States sono stati Bush padre e Bush figlio, petrolieri.
Ora se è vero che i gossip sui governanti di tutto il mondo sono una “cazzata planetaria”, come osserva il simapatico Marcello Veneziani dalle pagine del “Giornale”, è altrettanto vero, drammaticamente vero, che le guerre sono state fatte e si continuano a fare per gli sporchi business di petrolieri e multinazionali dell'energia, a tal punto che i regnanti dell'Arabia hanno chiesto candidamente agli Usa se per favore potevano fare una “guerretta”, visto che i marines sono già sul posto e che sono allenati, anche all'Iran uno dei più grandi produttori al mondo di petrolio e quindi un pericoloso concorrente degli interessi sauditi. Peccato, però, che per fare queste “guerrette” per il petrolio e per l'energia siano morti decine di migliaia di giovani americani e di tutto il mondo, comprese alcune decine di nostri soldati, che sono stati mandati lì “in missione di pace”.
Tutte queste cose, ripeto, non c'era bisogno che ce le dicesse WikiLeaks, le sanno anche i ragazzini delle elementari e gli Americani, a volte, lo dicono pure alla luce del sole.
Se ricordate, l'ambasciatore americano in Italia, Ronald Spogli, di cui oggi Assange ci svela alcuni rapporti segreti, alla fine del suo incarico, rilasciò un'intervista al Corriere della Sera, in cui, oltre alle solite banalità sulle bellezze e sulla cultura del nostro Paese, sollecitava l'Italia a costruire diversi rigassificatori, rivendicando non senza una punta di orgoglio, nel suo messaggio di saluto, di avere partecipato all'inaugurazione del rigassificatore di Rovigo. Occorre ricordare anche che nel business di Rovigo gli americani della Exxon (Rockfeller) ci sono dentro con il 40% delle azioni, contro il 40% dell'emiro del Qatar e solo il 10% di Edison.
Tutto ciò potrebbe sembrare una normalissima sollecitazione di strategia economico-aziendale internazionale, se non fosse per il fatto che dietro al business dei rigassificatori si nasconda la truffa, forse la più colossale, mai concepita in danno del popolo italiano. Infatti una “generosissima” delibera dell'Autorità dell'Energia e del Gas ha stabilito che alle aziende che realizzano e gestiscono nuovi impianti di rigassificazione sarà “comunque” garantito l'80% dei ricavi di riferimento anche se gli impianti dovessero restare inattivi e questo per vent'anni. La spesa sarà gravata sul “sistema tariffario nazionale”, cioè sulle bollette degli Italiani. Ecco perché gli sciacalli delle multinazionali dell'energia si sono riversati sul business dei rigassificatori. E l'Italia non ha bisogno di gas, anzi ne ha in surplus e ha chiesto addirittura di esportarlo, come ci ha rivelato l'onesto giornalista del Sole 24 Ore, Jacopo Giliberto.
Che poi l'ambasciatore Spogli adombri che, dietro al colossale business del gas russo, ci stanno pure delle mega tangenti, questo lo pensavamo già da noi, anche se bisogna ricordare ai lettori che furono “mortadella” Prodi e il “compagno” Bersani a volare al Cremlino a firmare l'accordo per il gasdotto South Stream. In merito alla favoletta che, cosi facendo, siamo più dipendenti dalla Russia per le forniture del gas, perché Putin, quando vuole, ci chiude i rubinetti, osservo solo che il gas i Russi non ce lo regalano anzi ce lo vendono al prezzo di mercato (a volte sono essi stessi ad imporlo) e che, quelle volte che è successo, è stata l'Ucraina a chiudere i rubinetti del gas, per cui il gasdotto South Stream che baipasserà l'Ucraina per gli Italiani può essere solo un vantaggio.
Stesso discorso vale per il sospetto di Spogli “che l'Eni mantenga dei giornalisti a libro paga”. Caro Spogli, non c'era bisogno che ce lo dicesse lei. Se Freedom House ci colloca al 76° posto nel mondo, quanto a libertà di informazione, addirittura dopo l'isola di Tonga, qualche motivo ci sarà. Noi in Sicilia l'abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, allorquando, volendo contrastare l'ignobile progetto di Enel di costruire un rigassificatore all'interno della Valle dei Templi di Agrigento, lanciammo un grido di allarme a tutti i media italiani. Solo tre coraggiosi giornalisti hanno dedicato i propri articoli inchiesta all'indecoroso progetto: Carlo Vulpio del Corriere della Sera, Massimo Giannetti del Manifesto e Andrea Rossi della Stampa. Tutti gli altri, compresi quelli strapagati della cosiddetta televisione di inchiesta, o si sono autocensurati o, peggio, si sono scagliati violentemente dalla pagine dei loro “illustrissimi” giornali contro coloro che ci stiamo disperatamente battendo perché venga evitato all'Italia almeno questo motivo di grande ignominia di fronte al mondo intero della Cultura, essendo la Valle dei Templi patrimonio Unesco. Suppongo che i giornalisti che sono a libro paga delle multinazionali dell'energia debbano riempire una lista molto lunga.
Quindi nessuna novità da parte di WikiLeaks. E' vero: ha messo a nudo gli affari sporchi delle multinazionali dell'energia. Si è detto pure che oggi “il re è nudo”. Speriamo che la “signora” Clinton, che negli States chiamano affettuosamente “Gambe di tavolo”, non prenda alla lettera la rivelazione. Cara Hillary, la preferiamo vestita.
Gaetano Gaziano
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mercoledì 24 novembre 2010
L'ON. FABIO GRANTA CONTRO IL RIGASSIFICATORE NELLA VALLE DEI TEMPLI

A seguito dell'interrogazione parlamentare di Elisabetta Zamparutti e del gruppo dei Radicali alla Camera (vedi post precedente), anche l'on. Fabio Granata (nella foto), dimostrando grande sensibilità verso la tutela del nostro patrimonio culturale e paesaggistico- che peraltro gli è congeniale da sempre- si è schierato contro il rigassificatore nella Valle dei Templi di Agrigento con un coraggioso intervento (sa di colpire interessi molto forti)che noi interamente trascriviamo sul nostro blog.
Un grazie grande quanto la Valle dei Templi di Agrigento (1400 ettari di parco archeologico) da parte degli agrigentini, degli italiani e di tutto il mondo della cultura.
Caterina Busetta e Gaetano Gaziano
Associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento".
°°°°°°°
Rigassificatore nella Valle dei Templi, Granata:”Azzerare l’iter con scelte politiche chiare”
23 novembre 2010 | dallo Staff Redazionale del Blog di Fabio Granata:
http://www.fabiogranata.com/2010/11/23/rigassificatore-nella-valle-dei-templi-granata%E2%80%9Dazzerare-l%E2%80%99iter-con-scelte-politiche-chiare%E2%80%9D/
“Revocare i pareri favorevoli espressi sul rigassificatore di Porto Empedocle, al confine con il parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento”.
Lo chiede l’on.Fabio Granata , V.Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, ai Ministri dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e dei BB.CC., Sandro Bondi, al Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, essendo emerse durante la recente cattura del boss mafioso di Porto Empedocle, Gerlandino Messina, possibili infiltrazioni mafiose nel business del rigassificatore.
“Bisogna preservare le sorti di una delle aree archeologiche ritenute dall’Unesco «tra le più belle al mondo e che ogni anno fa registrare 700 mila turisti l’anno. L’impianto di rigassificazione è tra l’altro previsto ad appena ottocento metri di distanza dal centro abitato, a ridosso del parco letterario Luigi Pirandello, in Contrada Caos, un promontorio di «rara bellezza paesaggistica» e in quanto tale sottoposto a vincolo da una legge speciale della stessa regione Sicilia”.
“La Regione e lo Stato- ha continuato Granata- hanno gli strumenti adeguati per governare la complessa questione: piena e completa attuazione dei piani paesaggistici e approvazione immediata di una norma che esclude la presenza di impianti di ricerca petrolifera o di produzione energetica nelle pertinenze dei territori tutelati dall’Unesco e/o dalla Regione o dallo Stato. Si tratta quindi di una scelta politica chiara e netta per la tutela dell’heritage ambientale e culturale siciliano. Una scelta che può e deve essere garantita dal presidente della Regione e dal Ministro dell’Ambiente”.
“Cultura, paesaggio, agricoltura, turismo e innovazione rappresentano il futuro della Sicilia.Nessun passo indietro, quindi, su modelli di sviluppo sbagliati, ma solo passi avanti nella direzione giusta”.
“Ritardi- ha continuato Granata-, omissioni, proteste strumentali, saranno solo condizioni di correità rispetto al gravissimo delitto che, nell’indifferenza generale, si sta perpetrando ai danni della Sicilia, della sua identità e del suo patrimonio naturalistico”.
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lunedì 22 novembre 2010
EISABETTA ZAMPARUTTI E IL GRUPPO RADICALE DELLA CAMERA CHIEDONO LA REVOCA DEL RIGASSIFICATORE "VALLE DEI TEMPLI"

L'on. Elena Zamparutti (nella foto) con l'intero gruppo dei Radicali alla Camera ha presentato un'interpellanza parlamentare, chiedendo ai Ministri dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e dei BB.CC., Sandro Bondi, di revocare i pareri favorevoli espressi sul rigassificatore di Porto Empedocle, al confine con il parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. L'interpellanza è stata rivolta anche al Ministro, Roberto Maroni, essendo emerse durante la recente cattura del boss mafioso di Porto Empedocle, Gerlandino Messina, possibili infiltrazioni mafiose nel business del rigassificatore.
I Deputati Radicali hanno puntulamente osservato che:
- Stefania Prestigiacomo, nell'emanare il proprio decreto di Via (valutazione di impatto ambientale), si è “dimenticata” di ricordare la vicinanza della “Valle dei Templi” all'area interessata dal rigassificatore, per cui il giornalista del Corriere della Sera, Carlo Vulpio, osservò ironicamente, in un suo articolo del 19 novembre 2008, che la Prestigiacomo “cancella la Valle dei Templi per decreto”.
- La Prestigiacomo è stata clamorosamente contraddetta dal suo stesso Sottosegretario all'Ambiente, Roberto Menia, che, rispondendo a un'interpellanza del deputato dell'Idv, Ignazio Messina, ha ammesso che problemi di impatto sulla Valle dei Templi esistono, tant'è che il Ministro dei BB.CC., nell'esprimere il proprio parere, l'aveva subordinato al preventivo esame, da parte della Regione Siciliana, di progetti “compensativi e mitigativi” dell'impatto medesimo. La Regione si è guardata bene dall'esaminare e imporre detti progetti, ignorando la prescrizione del Ministro dei BB.CC.
- La Prestigiacomo e i propri collaboratori avrebbero eluso la precisa prescrizione della Commissione di Via del Ministero dell'Ambiente che imponeva, prima dell'emanazione del decreto autorizzativo, di sottoporre a procedura di valutazione di impatto ambientale anche il gasdotto di collegamento del rigassificatore alla rete nazionale del gas. Ciò avrebbero fatto sulla scorta delle false attestazioni del Comitato di Coordinamento del Ministero dell'Ambiente che il gasdotto sarà della lunghezza di circa km. 7, che attraverserà solo il Comune di Porto Empedocle, che sarà completamente interrato, mentre dall'esame del progetto, elaborato dalla Snam Rete Gas S.P.A., risulta che sarà della lunghezza di circa 14 km., attraverserà i Comuni di Porto Empedocle, Agrigento, Raffadali e Joppolo Giancaxio e che sarà solo parzialmente interrato. Su questa circostanza, hanno ricordato i deputati radicali, sarebbe stata presentata pure una denuncia alla magistratura penale
- Nella recente, brillante operazione antimafia, che ha portato alla cattura del boss mafioso di P.Empedocle, Gerlandino Messina, sono stati trovati nel suo covo alcuni “pizzini” che indicano possibili infiltrazioni mafiose nel business del rigassificatore.
I Deputati Redicali hanno concluso l'interpellanza, chiedendo ai Ministri Bondi e Prestigiacomo di revocare i propri pareri sull'impianto industriale di rigassificazione, azzerandone in pratica tutto l'iter autorizzativo.
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mercoledì 10 novembre 2010
10 DOMANDE ALL'ING. CARLO DE BENEDETTI

All'ing. Carlo De Benedetti, persona di raffinata cultura umanistica e di grande sensibilità verso la salvaguardia dell'ambiente e del nostro patrimonio culturale, desideriamo rivolgere le seguenti 10 domande. Anche per sgomberare il campo da certe accuse di inquinatore, che riteniamo assolutamente infondate, che gli rivolgono da più parti per la partecipazione della sua “Sorgenia” ai progetti di ampliamento della centrale a carbone di Vado Ligure (Savona) e al progetto di costruzione di un rigassificatore da 10 miliardi di mc. a Gioia Tauro.
Al direttore di Repubblica, Ezio Mauro, chiediamo la cortesia di girare queste domande a De Benedetti, di cui ignoriamo l'indirizzo di posta elettronica e di pubblicarle sul suo giornale, per consentirgli di rispondere, cosa che l'ingegnere certamente farà e che non farebbe mai quel bunga-bunga del Berlusca che si rifiuta sempre di rispondere alle domande di Repubblica.
Ecco le domande all'ing. De Benedetti:
1) Ha mai visitato la Valle dei Templi di Agrigento?
2) Sa che dal 1997 è stata inserita nella World Heritage List dell'Unesco, entrando a far parte così del patrimonio culturale dell'umanità?
3) E' a conoscenza del progetto di Enel, che intende costruire un rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine del parco archeologico di Agrigento e sotto la casa natale di Luigi Pirandello, premio Nobel della letteratura?
4) E' a conoscenza che il gasdotto di collegamento del rigassificatore alla rete nazionale del gas attraverserà addirittura la zona “Caos” di Agrigento, delimitata dall'Unesco come buffer zone (zona di rispetto) del parco archeologico?
5) Vorrebbe prendere posizione contro questo incredibile progetto che, se realizzato, costituirà certamente, di fronte al mondo intero della cultura, motivo di grande ignominia per l'Italia, di cui Ella rappresenta uno dei figli più illustri?
6) Chiederebbe al direttore del giornale di Sua proprietà, “la Repubblica”, di pubblicare le presenti domande e le Sue attesissime risposte, anche al fine di fugare il sospetto, per noi assolutamente infondato, che i giornalisti di questo glorioso giornale si siano autocensurati sul rigassificatore in zona archeologica (tranne che per qualche articoletto sulle pagine di Palermo), essendo Ella interessata alla costruzione del rigassificatore di Gioia Tauro, e facendoli allineare a quanto pubblicato dai giornalisti Carlo Vulpio del “Corriere della Sera”, Massimo Giannetti de “il Manifesto” e Andrea Rossi de “la Stampa”, che hanno dedicato all'argomento tre coraggiosi articoli-inchiesta?
7) E' a conoscenza che i rigassificatori non servono alla Sicilia, che esporta al resto d'Italia il 90% del gas proveniente dalla Libia e dall'Algeria, ma non servono neanche all'Italia, come ha documentato l'onesto giornalista Jacopo Giliberto sul Sole 24 Ore, che non è certo un giornale di sinistra (sempre che in Italia esista una sinistra), quando ha riferito che il nostro Paese, avendo un surplus di gas, si accinge ad esportarlo verso l'Europa?
8) E' a conoscenza che la costruzione di nuovi rigassificatori serve solo alle società che li realizzano, in virtù di una “generosissima” delibera dell'Autorità dell'Energia e del Gas che ha disposto che a queste società spetterà comunque l'80% dei ricavi di riferimento, che nel caso di Enel sono di 3 miliardi di euro l'anno (per Gioia Tauro saranno di più, non si allarmi Ingegnere), anche nel caso che gli impianti dovessero restare inattivi, gravando la spesa sul “sistema tariffario nazionale” e cioè sulle bollette degli Italiani?
9) Alla luce di queste informazioni, che sicuramente Lei non conosceva, non intende recedere dal progetto del rigassificatore di Gioia Tauro e convincere, data la Sua riconosciuta autorevolezza, quelli di Enel a recedere dal rigassificatore nel parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento?
10) Vorrà dare la notizia del Suo recesso dal business dei rigassificatori, motivato con la scoperta che si tratta dell'ultima presa per i fondelli del popolo italiano, comunicandola a tutti i media e privilegiando ovviamente il quotidiano di Sua proprietà, “la Repubblica?
Certi, certissimi di una sua cortese risposta in tempi brevi, molto cordialmente La salutiamo
Gaetano Gaziano
Presidente Associazione Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento
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venerdì 5 novembre 2010
ONORE AL MERITO DI ITALIA NOSTRA CHE DIFENDE IL NOSTRO PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGISTICO

Italia Nostra ha preso una posizione nettamente contraria alla costruzione di due porti turistici a Siracusa che comporteranno una colata di cemento in uno dei siti più belli al mondo, dichiarato patrimonio culturale Unesco. Questa notizia è stata riportata anche dal giornale on line “Per la città.it” e si può leggere interamente consultando il seguente link: http://www.perlacitta.it/2010/11/04/rischio-cancellazione-dalla-world-heritage-list-agrigento-come-siracusa/
La presidentessa italiana,Alessandra Mottola Molfino (nella foto in alto), dopo avere invano sollecitato le autorità locali a recedere da tale progetto impattante, ha scritto una lettera all'Unesco per chiedere un'ispezione in loco, al fine di verificare la permanenza delle condizioni ambientali di Siracusa che ne determinarono il suo inserimento nella World Heritage List e se la realizzazione di tale progetto comporti un rischio di cancellazione. Infatti tutti i siti, che hanno ricevuto il privilegio di essere inseriti nell'elenco del patrimonio universale culturale, devono essere costantemente monitorati dagli ispettori dell'Unesco inviati da Parigi per questa verifica.
Tutto ciò ha l'evidente scopo non di fare cancellare Siracusa dalla lista, ma quello che la minaccia della cancellazione costituisca un efficace deterrente per scoraggiare la costruzione dei porti turistici, un autentico scempio ambientale e un vulnus irreversibile al patrimonio culturale, economico e turistico di quella città.
Questa è solo l'ultima iniziativa intrapresa con merito da Italia Nostra, che onora i suoi fini istituzionali di tutela e valorizzazione del patrimonio monumentale, culturale e paesaggistico del nostro Paese.
Occorre ricordare infatti che Italia Nostra non ha esitato un solo momento a costituirsi, su sollecitazione di Leandro Janni consigliere nazionale dell'associazione, nel giudizio dinanzi al Tar del Lazio per impugnare l'incredibile decreto regionale di autorizzazione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. a Porto Empedocle, sotto la casa natale di Luigi Pirandello e al confine del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, anch'essa inserita nella World Heritage List dell'Unesco. Addirittura è previsto in progetto che il gasdotto di collegamento del rigassificatore alla rete nazionale del gas attraverserà, nel primo tratto, la zona Caos di Agrigento che fa parte del parco letterario pirandelliano e che è stata delimitata dall'Unesco come buffer zone (zona di rispetto) del parco archeologico.
Ora se la costruzione di un porticciolo turistico, osserva giustamente il direttore del giornale “Perlacittà.it”, può costituire un motivo di cancellazione di un sito dalla World Heritage List, “i rischi che la Valle dei Templi di Agrigento possa essere cancellata dai siti dell’Unesco non sembrano poi tanto infondati, se si considera cosa può significare la presenza di una simile struttura (un rigassficatore altamente impattante) a poca distanza da uno dei più celebrati giacimenti culturali e paesaggistici”.
La coraggiosa presa di posizione di Italia Nostra dovrebbe anche essere seguita dal Fai che, dopo le iniziali esitazioni, dia un forte segnale all'opinione pubblica nazionale e all'Unesco che nel nostro paese, oltre a Italia Nostra, c'è chi vigila attentamente a che il patrimonio culturale dell'umanità non venga minacciato dal business del cemento e dalle lobby dell'energia e del gas.
Gaetano Gaziano
Presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”
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