giovedì 27 marzo 2008

Anna Finocchiaro concorda: i rigassificatori meglio farli offshore


Martedì 25 marzo ho incontrato la senatrice Anna Finocchiaro e le ho consegnato la lettera aperta che sintentizza il mio progetto di sviluppo della provincia di Agrigento che in gran parte coincide con l'idea che Anna Finocchiaro ha per la rinascita della Sicilia.
Sono d'accordo con Anna Finocchiaro che il cambiamento della Sicilia passa attraverso l'affermazione della legalità, precondizione indispensabile per ogni forma di sviluppo, la valorizzazione delle nostre giovani risorse basata sul merito e non sul clientelismo, e i beni culturali, naturali e paessaggistici che, se supportati dalle infrastrutture quali strade, ferrovie porti e aeroporti, diventano volano di sviluppo per la nostra economia fondata prevalentemente sul turismo, oltre che sull'agricoltura e la pesca.
Emblematica, in tal senso, risulta la scelta che Anna Finocchiaro ha fatto di aprire la campagna elettorale con lo sfondo del tempio della Concordia nella Valle dei Templi di Agrigento.
In merito invece all'ipotesi di costruire un rigassificatore a Porto Empedocle, ho rappresentato la mia netta contrarietà, anche nella mia veste di consigliere del Parco Archeologico della Valle dei Templi. La senatrice ne ha preso atto e ha precisato che, pur essendo in linea di massima favorevole ai rigassificatori, è necessario valutare di volta in volta i siti in cui allocarli e che in ogni caso andrebbero realizzati off-shore (lontani dalla costa), come del resto quelli già autorizzati dal governo Prodi per Livorno e Rovigo, al fine di evitare rischi alle popolazioni e danni ambientali.
Ciò fornisce una risposta (spero chiara) a chi si chiede come la mia posizione sia conciliabile con quella del PD (favorevole ai rigassificatori).
Io non sono contraria in via pregiudiziale ai rigassificatori: ma sono contraria a che siano costruiti nella valle dei templi o vicino ad un centro abitato mettendo in pericolo la popolazione.
Sulla concretezza di questo pericolo voglio citare quanto dice Richard Clarke consigliere sulla lotta al terrorismo di tre diversi presidenti americani interrogato sull'opportunità di mettere un rigassificatore nella città di Providence:

"The basic question here is: Should we introduce this kind of vulnerability into our infrastructure? Why - when there is an alternative - why should we add vulnerabilities to our infrastructure?" said Clarke, who argued that LNG facilities should be placed in remote areas.
Traduco: "La questione è: perchè introdurre questa vulnerabilità nelle nostre infrastrutture? Perché se c'è una alternativa, dovremmo farlo?" ha detto Clarke che ha suggerito che i ragassificatori dovrebbero essere localizzati in aree remote.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Giovanni Nocera nel suo blog (http://sialrigassificatore.wordpress.com/) scrive:

Come spunto di riflessione vorrei far notare che l’assenza attuale di una politica di rilancio, gestione e conservazione del turista, è disastrosa nonostante il rigassificatore sia solo nel mondo delle idee.
.
Non pensa che la sua proposta politica sia troppo focalizzata sul no al rigassificatore (fase destruens) e non arrivi compiutamente al suo potenziale elettore in altre parole supponendo che non mi interessi la questione del rigassificatore perchè dovrei votarla???

Anonimo ha detto...

La società EcoElectrica della quale riporto fedelmente di seguito la mission e la vision sottotitola "a better enviroment with natural gas" proponendo come tecnologia un sistema che ha come "core" un rigassificatore, a me francamente viene il dubbio che non si tratti di un ecomostro come qualcuno vuol farci credere...

MISSION
To provide safe, clean and reliable energy-related products and services while protecting the environment and enhancing the quality of life.

VISION
To be recognized by our stakeholders as a world-class leader in the production of safe, clean, and reliable energy-related services and products; [...]

Anonimo ha detto...

Il mio candidato ideale non può che sottoscrivere questo video!

Anonimo ha detto...

Pensate che un tale candidato non esista???? Guardate un po' questo tipo qua...e proprio nella terra di Pirandello!

Anonimo ha detto...

Zambuto preferisce la stampa “estera…”
di Lelio Castaldo
...

Alla fine ha scelto un giornalista di fuori, non un locale. Ha aspettato l’inviato da Palermo per comunicare il suo voto al Pdl, non la propria adesione. “Ha rotto gli indugi”, titolava oggi un quotidiano regionale. Ma siamo sicuro che ha rotto soltanto quelli?
Il mistero continua; e questo mistero non fa altro che confondere ancora di più le idee a noi poveri miserabili giornalisti, oltre a quella moltitudine di popolo agrigentino che lo ha votato. Speriamo di non scrivere qualche cazzata o di avvelenare il clima politico locale, ma aiutateci a capire: cosa vuol dire… “voto Pdl ma non ho ancora deciso con chi schierarmi?”
Quì ci vuole un insegnante di sostegno per capire davvero certe “sparate”!
Del resto, come potrebbe dire a Biondi e Passarello, suoi assessori spiccatamente di sinistra, di votare per il Cavaliere?
Insomma, ci troviamo dinnanzi ad una mezza verità che non compensa e non soddisfa ancora ciò che aspettano di sapere gli agrigentini, o quantomeno quella parte di agrigentini che lo ha votato ed eletto. Ha scelto un
giornalista palermitano; in effetti, noi giornalisti agrigentini, non avevamo capito nulla.
Chi ha dimenticato quella famosa conferenza stampa dei veleni, dei ricatti, dei giornalisti mascalzoni che avvelenano la politica agrigentina?
A conti fatti quei “delinquenti e mascalzoni” giornalisti agrigentini non avevano fatto altro che scrivere ciò che lo stesso Zambuto ha confermato ieri all’inviato palermitano. Ma la vita è fatta di momenti, situazioni, circostanze e in quel momento, Zambuto, ha preferito puntare il dito contro la stampa avvelenata e ricattatrice invece di confermare ciò che appena ieri ha candidamente ammesso al collega palermitano. Come avrebbe potuto chiamare Pullara, Zaccaria, Di Bella e il sottoscritto?
Quale è stato il nostro torto, quello di cercare di capire cosa stava accadendo e che oggi si è puntualmente verificato? Cosa avrebbe dovuto dirci il sindaco oggi, scusate avevate ragione?
“Io voto Pdl” - ha detto al cronista palermitano- “perchè la mia natura politica mi spinge verso questa area…”
Ma a maggio scorso Zambuto era sempre di questa idea? Poco importa…Che votasse Pdl, oltre a dichiararlo lo stesso sindaco, lo aveva capito anche mia nonna, morta nel ‘76…
Non a caso, circolano voci sempre più insistenti che il gentile “congiunto” (o grande vecchio, giudicate voi), che tanto bene gli ha fatto, accompagnato dal figlio avvocato, amante delle toghe…delle altre, stia facendo il classico “porta a porta” per “sdivacare” (da nessun dizionario italiano) voti al giovane Nino Bosco del Pdl. Più coerenza di così…
Dunque, l’asse Zambuto-Alfano-La Russa alla ricerca di uno “spunnapedi” per l’altro candidato più quotato Michele Cimino. Una guerra fratricida dalla quale il risultato è ancora molto incerto.
C’è da fare i conti anche con Luigi Gentile, supportato da quello che è rimasto di Alleanza Nazionale ma che a Favara non può contare sicuramente dei voti di Peppe Infurna, ex delfino di Scalia, orientato a dare qualche dispiacere proprio a Gentile e di conseguenza a Pippo Scalia che ha puntato tutto sull’ex consigliere provinciale, spaccando da Canicattì (Granata) a Licata (Biondi) un intero partito. Pare che Infurna stia riversando il suo “patrimonio elettorale” proprio su Bosco.
Attenzione alle apparenze!

Anonimo ha detto...

AGRIGENTO:IL TRIONFO DEI VOLTAGABBANA E DEGLI AVVENTURIERI SENZA SCRUPOLO
Il fenomeno del "voltagabbanismo" in Italia è diventato quasi un sport nazionale, di cui Mastella detiene il primato mondiale. Seguono altri campioni come Dini, passato dal centrodestra al centrosinistra e ritorno, Cuffaro dal governo del diessino Capodicasa a governatore di destra dell'UDC. E l'elenco potrebbe continuare, ma non voglio occupare molto spazio del blog di Caterina Busetta che si occupa invece di problemi più concreti.
Mi preme, però, di sottolinerare che il voltagabbanismo ad Agrgento assume contorni quasi farseschi: gente che va gente che viene con estrema disinvoltura. Il concetto di coerenza è stato definitivamente smarrito: lottiamo quindi per salvare almeno la nostra storia e la nostra cultura dall'aggressione dei nuovi barbari che siedono nel consiglio di amministrazione dell'Enel. Gente colta raffinata che veste abiti di sartoria; che sponsorizza associazioni culturali e ambientaliste, ma che non si fa scrupolo a distruggere la Valle dei Templi e il suo paesaggio, patrimonio dell'umanità.

Anonimo ha detto...

Secondo me non si tratta di voltagabbana ma di gente che in un certo momento storico ha indossato una maschera pirandelliana per potere incontrare il gusto comune...ora caduto il governo del Centro Sinistra questi signori hanno buttato giù la maschera...e se Berlusca perdesse? Che ne sarebbe del Sindaco di Agrigento???

Anonimo ha detto...

"Il Paese sceglierà di voltare pagina"
I sondaggi confermano: gli indecisi ago della bilancia
A poche ore dallo stop alla diffusione delle previsioni di voto, fissata per legge alla mezzanotte del 28 marzo, gli ultimissime sondaggi, compiuti da diverse società demoscopiche, convergono nell'indicazione di un distacco tra il Pdl e il Pd ridotto a 5-6 punti. Un risultato che, secondo i curatori di queste indagini, potrebbe ulteriormente assottigliarsi, visto l'alta percentuale di indecisi che si aggira intorno al 20%.

Quanto alle possibilità di rimonta del Partito Democratico, Walter Veltroni si mostra molto ottimista, confortato dai dati di una rivelazione pubblicata stamattina dal Sole 24 Ore: “Il sondaggio – spiega - dimostra come una grande quota di indecisi si orienti prevalentemente verso il Pd. Sono convinto che questo sia un Paese saggio che non farà le scelte del passato ma cambierà pagina”.

Fiducia rinvigorita anche dai timori espressi dal suo principale avversario, che oggi avrebbe ammesso che al Senato il Pdl rischia di non avere la possibilità di governare. “Ma come, le previsioni non erano diverse?”, si domanda Veltroni.

Il segretario del Pd insiste sulla necessità di un confronto tv con il suo più importante oppositore, Silvio Berlusconi, e sostiene che "non c'entra niente la par condicio. C’è una paura inspiegabile. Perchè non si deve fare questo faccia a faccia? Lo vogliamo fare online? Non credo sia il luogo più frequentato e conosciuto dal mio avversario, ma insomma facciamolo dovunque lui voglia, facciomolo anche overline", ha affermato il leader del PD durante la videochat con gli utenti del sito partitodemocratico.it.

Veltroni ribadisce la disponibilità a programmare l’incontro anche sulle reti di proprietà del candidato alla Presidenza del Consiglio, “cosa che in un altro Paese – sottolinea - sarebbe inimmaginabile”. La sua domanda rimarrà in sospeso, nella speranza che il leader del Pdl si convinca perché, spiega Veltroni, “è giusto che gli italiani vedano due generazioni di politici a confronto, sulle idee e sui programmi”.

“Lo si faccia anche perché è come pic indolor, in un’ora passa tutto. Non dovrebbe essere un problema” ironizza il segretario del Pd che è convinto che il rifiuto al confronto sia la testimonianza di difficoltà e di stanchezza.

Per il ministro per lo sviluppo economico, Pierluigi Bersani, un confronto politico in televisione è doveroso, oltre che un segno di democrazia nel Paese, soprattutto per i cittadini ancora indecisi. “Sarebbe davvero curioso – ha commentato - una campagna elettorale senza confronto tra i due principali leader. Credo che saremmo gli unici al mondo”.

Anche secondo il responsabile Informazione Marco Follini, "il confronto tv tra Veltroni e Berlusconi rientra ormai nelle regole attuali, fa parte dei doveri di tutti e due, e soprattutto è un diritto dei telespettatori”.

Anonimo ha detto...

NO,IL RIGASSIFICATORE NO!!!!!!!!!!
no comment!

Anonimo ha detto...

senpre sulle spalle degli altri. la finocchiaro è una terrona come voi, noi ci siamo stancati di avere una palla al piede, la sicilia, ora è un gioiello che non possiamo più permetterci, è ora che vi arrangiate. basta ci avete messo in ginocchio