giovedì 21 aprile 2011

LA VALLE DEI TEMPLI LUOGO DI MITO, FEDE E PACE

La settimana della cultura è stato il momento ideale per potere cogliere pienamente l'essenza vera della Valle dei Templi di Agrigento come simbolo di pace, di mito e di fede. Luogo del mito la Valle lo è sempre stata fin dall'antichità classica. quando “gli dei mortali come gli uomini”, per dirla con Maupasant uno dei più raffinati visitatori del Gand Tour nella Valle, videro erigere dagli architetti greco-rodesi alcuni tra i più bei templi dorici della Magna Grecia per onorarne la loro memoria nei secoli. Non sappiamo a quale divinità classica fosse destinato il tempio della Concordia (questo nome è convenzionale, come si sa,) sappiamo che esso rappresenta il momento più alto della fusione della cultura classica con la cultura cristiana. Miracolosamente, infatti, il tempio si è potuto salvare perché il vescovo del sesto secolo d.c., Gregorio agrigentino, lo trasformò da tempio greco in basilica cristiana. Ecco il motivo per cui esso è pervenuto integro fino ai nostri giorni: da luogo di culto pagano a sede della fede cristiana. Ed è bello pensare che, se anticamente lungo la Valle si snodavano processioni in onore di quelle antiche divinità, oggi le moderne processioni si svolgono all'insegna dell'amore cristiano che è amore universale. Per una bellissima coincidenza la settimana della cultura è coincisa con la settimana liturgica che si è conclusa con la domenica della Palme, quando vengono portati per la benedizione i ramoscelli d'ulivo che sono il simbolo eterno della pace. Questa funzione è stata davvero suggestiva all'interno della Valle, davanti all'edicola di San Nicola, dove il rettore della bellissima chiesa di stile normanno-chiaramontano dedicata al santo barese ha benedetto i ramoscelli di ulivo. Quest'anno la nostra meravigliosa Valle ha vissuto momenti davvero esaltanti come la celebrazione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia con l'esecuzione di un concerto sinfonico diretto dal Maestro Claudio Gallina che ci ha regalato alcune pagine bellissime di Beethoven, Puccini e Verdi, che resta il simbolo del nostro Risorgimento. Inoltre, nel contesto della settimana della cultura, c'è stato sempre davanti al tempio della Concordia un concerto di musiche liriche eseguite dall'Ensemble Cilea e dal soprano, la bravissima Tullia Belleli(foto in alto), che ha cantato alcune delle arie più famose della lirica e ha concesso anche un bis estasiando il pubblico con la famosissima aria “La regina della notte” di Mozart.
L'atmosfera magica è stata impreziosita tra l'altro dalla coincidenza della esposizione nella Valle delle fantastiche sculture di Igor Mitoraj ispirate proprio ai personaggi del mito classico.
Credo che non esista al mondo (mi piace pensarlo da agrigentino) un altro luogo come la Valle dei Templi dove si possano coniugare in magica simbiosi mito, fede, pace e cultura.
E pesare che c'era qualcuno che questo luogo voleva profanare. C'era e speriamo di averlo scoraggiato. Sarebbe bello pensare che questo qualcuno, magari in preda ad un'improvvisa crisi di coscienza culturale, morale e sociale, possa recedere dall'indecoroso proposito. Siamo a Pasqua, siamo buoni e vogliamo fargli credito di una possibilità di ravvedersi. Buona Pasqua a tutti, compreso quel qualcuno.
Gaetano Gaziano.

1 commento:

Anonimo ha detto...

<“Vedete, Pietro dorme, Giuda è sveglio” (san Pietro Canisio). Questa è una cosa che ci fa pensare: la sonnolenza dei buoni. Papa Pio XI ha detto: “il problema grande del nostro tempo non sono le forze negative, è la sonnolenza dei buoni”>. Così Benedetto XVI, appena un mese fa.
Carissimo Dott. Gaetano, magari la battaglia, per la Valle e la cultura, si giocasse tra "forze negative" da una parte e "buoni" sonnolenti dall'altra. Il guaio è in chi crede che cultura e bruttura (morale innanzitutto) possano andare a "braccetto" (quello breve del Porto in questione); in chi pensa d'esser (un tipo) sveglio, così da dare la sveglia ad altri.
La vittoria contro l'ignobile progetto potrebbe rappresentare solo il felice esito - da non sottovalutare - di una prima battaglia. Ma la guerra si preannuncia assai lunga.

Il segreto ammiratore