I referendum del 12 e 13 giungo sono doppiamente importanti per noi agrigentini, come italiani e come agrigentini.
Come italiani non possiamo e non dobbiamo consentire che alcuni esponenti di individuate cricche affaristico-lobbistiche, sostenuti dai loro servi (i politici di destra e di sinistra), decidano su materie di vitale importanza come l'acqua e il nucleare, passando sulla testa della popolazione.
Con l'aiuto di prezzolati “esperti”, ci vogliono convincere che è giusto che l'acqua, bene prezioso e indispensabile, venga gestito dai privati che possono assicurare un servizio più economico e più efficiente.
Niente di più falso! E noi agrigentini lo sappiamo bene per averlo sperimentato sulla nostra pelle: abbiamo il servizio idrico peggiore d'Italia e le tariffe più alte.
Per quanto il riguarda il nucleare, non può essere di certo quel nano di Sarkozy a decidere che in Italia si debbano costruire almeno 4 centrali nucleari.
Se le costruisca in Francia, in Italia decidiamo noi!
Come non può decidere il Berlusca che, in una conferenza congiunta con il nano francese, ha candidamente e arrogantemente affermato che la normativa adottata recentemente non era per revocare la decisione di costruire le centrali nucleari ma solo per sospenderle in attesa di tempi più “tranquilli”.
Poverino, il nano italiano!
Si vedeva benissimo che, mentre parlava, aveva un'arma puntata dietro le spalle. Quest'arma è la rilevante quota del debito pubblico italiano chiusa nelle casseforti dello stato francese.
Ma se, da una parte, il premier italiano e i suoi sodali di governo subiscono questo umiliante ricatto, dall'altra c'è il popolo italiano che non si farà mettere il giogo nucleare dagli arroganti francesi.
E ciò faremo con un'arma ben più potente di quella atomica di cui dispone il bombarolo Sarkozy: i referendum italiani!
Del resto anche Bossi, il principale alleato di Berlusconi, ha affermato duramente “non possiamo diventare una colonia francese”.
E bisogna pure dare atto a Bossi di aver dichiarato che è giusto che i cittadini si esprimano attraverso i referendum. Lui si riferiva specificamente a quello relativo alla privatizzazione dell'acqua, perché sa benissimo che gli italiani sono determinati a votare tutti i referendum, compreso quello sul nucleare e quello sul legittimo impedimento tanto temuto dal premier.
Per quanto riguarda Bersani, che ben venga il suo cambiamento di idee in materia di nucleare.
Ricordiamo che fino a qualche tempo fa il “compagno” Pierluigi era favorevole alle centrali nucleari. Basta vedere una sua intervista di poco tempo fa, che circola sul web, in cui si esprimeva in tal senso, anche se con un'espressione finto-sofferta, che può riassumersi così (per dirla alla Crozza): “Oh ragazzi, stiamo qui a ciurlar nel manico? Del nucleare abbiamo bisogno!”.
Anche i suoi compagni di partito non mi pare che si stiano stracciando le vesti per invitare la gente ad andare a votare, come del resto non se le stanno stracciando i sindacati.
E, se ci può stare che la Marcegaglia gridi allo scandalo per la bocciatura da parte del Consiglio di Stato della centrale a carbone di Porto Tolle (lei fa gli interessi di Confindustria), ci sta un po' meno che La Repubblica, giornale “de sinistra”, lanci l'allarme (vedi l'edizione del 30 maggio 2011) per tutte le grandi opere bloccate in Italia, a suo dire, per l'effetto Nimby (non nel mio giardino). Ah, dimenticavo l'ingegner De Benedetti, proprietario del giornale, ha forti interessi nella centrale a carbone di Vado Ligure e nel rigassificatore di Gioia Tauro.
Quindi, via libera per La Repubblica a tutte le grandi opere, anche a quelle dell'ingegnere ovviamente.
E chi se ne importa della salute dei cittadini...
Per noi agrigentini, infine, è importantissimo andare a votare il 12 e il 13 giugno, perché, come si è capito benissimo, la nostra provincia è considerata una provincia "babba" dai rappresentanti delle cricche affaristico-lobbistiche, tanto che hanno arrogantemente programmato di collocarvi alcune “grandi” opere per il nostro “meraviglioso” sviluppo economico: un termovalorizzatore a Casteltermini, una mega discarica di rifiuti ad Aragona, un rigassificatore sotto la Valle dei Templi e una centrale nucleare a Palma Montechiaro.
Tuttò ciò con l'avallo e il supporto dei nostri politici (di destra e di sinistra) e dei sindacalisti bianchi o rossi che siano.
Ecco perché è importante andare a votare il 12 e il 13 giugno: per stoppare le bramosie nucleari del nano Sarkozy, le arroganze dei nostri governanti, i tentennamenti dell'opposizione, le connivenze dei sindacati e i business delle lobby affaristico-lobbistiche.
Gaetano Gaziano.
lunedì 6 giugno 2011
REFERENDUM: PERCHE' E' IMPORTANTE IL VOTO DEL 12 E 13 GIUGNO
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento