Lo straordinario esito dei referendum decreta la sconfitta delle lobby affaristiche nazionali e internazionali e dei loro supporters, che sono presenti in gran numero in tutti i partiti, in tutti i sindacati e in tutti i media.
Alla distanza di 24 anni, da quando cioè gli Italiani bocciarono con un referendum l'uso dell'energia nucleare nel nostro Paese, Claudio Scajola, rampante ex-ministro dello sviluppo economico di Berlusconi, quello dell'appartamento comprato a sua “insaputa”, ha fatto approvare un piano per il ritorno al nucleare. Ovviamente il piano non era del rampante ministro, ma delle lobby dell'energia francesi alleate con quelle italiane.
I politici, infatti, non sono altro che strumenti esecutivi delle lobby.
Sembrava che il disastro di Fukushima avesse raffreddato gli entusiasmi nuclearisti, ma, passata la prima ondata emotiva, si sono presentati il nano Sarkozy, commesso viaggiatore del nucleare, e il nano Berlusconi a dirci, in conferenza stampa televisiva, che il nucleare in Italia si può fare.
E il referendum? No problem, assicurò il nano italiano: abbiamo fatto una leggina che sospende per un anno il piano energetico nucleare e quindi il referendum non si fa più.
Gli arroganti nani sono stati puniti, però, dalla Corte di Cassazione.
Il referendum si è fatto.
Che scoppola, ragazzi.
Ad essere sconfitti sono oggi i due nani e i cortigiani (ministri, sottosegretari e ballerine) che gravitano attorno a loro ma soprattutto attorno agli interessi delle lobby dell'energia.
Ma perché avremmo dovuto dare ascolto alla Santanché, rifatta e siliconata, o a Chicco Testa, ex presidente di Legambiente, poi “folgorato” sulla via del nucleare, piuttosto che al fisico Carlo Rubbia o all'economista Jeremy Rifkin, che ci dicono che il nucleare è pericoloso e dispendioso, mentre dovremmo puntare tutto sulle energie rinnovabili? Come dare loro torto.
In Germania, che si appresta a chiudere le centrali nucleari, con le fonti energetiche rinnovabili (prevalentemente il fotovoltaico) producono già l'energia che si potrebbe produrre con 4 centrali.
In Italia, dove pure siamo molto indietro rispetto alla Germania, con quel poco di energia da fonti rinnovabili che abbiamo installato riusciamo a produrre tanta energia quanta se ne potrebbe produrre con una centrale nucleare.
E nell'arco di 20 anni, tanti ne servono per costruire nuove centrali nucleari, e con un investimento di 20 miliardi di euro, che servono per costruire 4 centrali nucleari, quanti impianti fotovoltaici potremmo installare?
Occupazione: in Germania già lavorano nelle fonti rinnovabili più di 300 mila addetti.
In Italia si prevedeva un analogo boom occupazionale fino a quando un malaugurato provvedimento del nostro governo ha bloccato, in attesa di ridimensionarli, gli incentivi alle imprese del settore.
Ora si spera che, dopo la sberla referendaria, i nostri governanti puntino dritto all'energia da fonti rinnovabili, da affiancare a quella derivante da fonti fossili (petrolio, gas e carbone) con l'obiettivo di sostituirle nel tempo completamente, come stanno facendo in Germania.
Questa è la strada indicata dagli Italiani.
E' auspicabile che i nostri governanti, l'opposizione e i media abbiano appreso la lezione.
Con riferimento a questi ultimi mi piace sottolineare che la vera informazione non la fanno loro ma prevalentemente i media on line, giornali e blog, compreso questo che state leggendo.
Gaetano Gaziano.
lunedì 13 giugno 2011
REFERENDUM, SCONFITTE LE LOBBY E I LORO SUPPORTERS
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