La presidente del Fai, Giulia Maria Mozzoni Crespi, su “La Repubblica” del 20 marzo aveva chiesto agli amministratori agrigentini con piglio deciso, tacciandoli di immobilismo, il coraggio di decidere la chiusura della SS.118 o passeggiata archeologica, in quanto “avvilirebbe e comprometterebbe la Valle con il traffico caotico e inquinante”. Sebbene la presidente del Fai, a mio giudizio, non abbia più titolo per dire ciò che è meglio per Agrigento, dal momento che con un clamoroso voltafaccia ha accettato l'idea del rigassificatore a Porto Empedocle, rinunciando a contrastare con coraggio l'interesse di quei poteri forti da cui il Fai riceve le sponsorizzazioni, non c'è dubbio che oggi la SS. 118 o passeggiata archeologica è eccessivamente trafficata per un aumento degli autobus dei turisti ma anche incredibilmente dei mezzi pesanti che trasportano dalle derrate alimentari ai carburanti e che non dovrebbero proprio transitarvi . Ciò implica tutti quegli inconvenienti evidenziati dalla presidente del Fai. D'altro canto è anche vero che, come sostenuto dal presidente degli architetti di Agrigento, la “chiusura al transito della SS.118 trasformerebbe la Valle da elemento di aggregazione ad elemento di disgregazione tra la città e il mare”.
A questo punto ci si chiede come fare per ridurre il traffico, diventato eccessivo e caotico, senza espropriare gli agrigentini della possibilità di immergersi quotidianamente, anche solo transitando, nella bellezza millenaria della Valle.
Un modo c'è ed è semplice: è necessario aprire i due parcheggi già ultimati di S.Anna e Villaseta dove potranno parcheggiare gli autobus con i turisti.
I visitatori, in attesa che venga riattivata secondo quanto previsto dal piano del parco la strada ferrata che da S.Anna arriva al tempio di Vulcano nel cuore della Valle, arriveranno nella passeggiata archeologica con bus navetta, con le macchinine elettriche già circolanti nella statale 118, con i taxi che si incrementerebbero dando lavoro ad altri operatori o anche a piedi, attivando la porta quinta di fronte al parcheggio S.Anna da cui potranno entrare direttamente nell'area del tempio di Giove, per poi passare nella via Sacra anche realizzando- perché no- quella passerella tanto auspicata dall'Ordine degli architetti che unisca appunto l'area di Giove con quella di Ercole. In tal modo nella statale 118 transiterebbero le automobili degli agrigentini e il traffico si ridimensionerebbe automaticamente così come si ridurrebbe l'inquinamento atmosferico ed acustico con grande soddisfazione di tutti senza dover ricorrere alle barricate minacciate che sarebbe meglio fare per cause più importanti e più pregnanti per il futuro sviluppo del nostro territorio così straordinario per potenzialità, ma così fatalisticamente relegato agli ultimi posti di ogni classifica. A tutto ciò bisogna aggiungere che è necessario mettere mano al più presto ai lavori di riqualificazione del piazzale Hardcastle o posto di ristoro già appaltati e al rifacimento dei marciapiedi che dalla “Promenade” portano proprio al posto di ristoro, utilizzando al meglio quel 30% che il Parco dà al Comune per migliorare proprio i servizi e la fruibilità del parco stesso.
E' arrivato il momento di mettere da parte le beghe per lavorare sinergicamente tra gli enti preposti allo sviluppo del nostro territorio, per il bene di tutta una comunità che, sebbene immersa in un ambiente millenario, non ha davanti a sé tempi biblici per vedere risolti i problemi esistenziali che l'assillano.
martedì 29 aprile 2008
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