domenica 6 dicembre 2009

RITA BOSELLINO PRESENTA INTERROGAZIONE SUL RIGASSIFICATORE VALLE DEI TEMPLI


L'europarlamentare Rita Borsellino ha presentato la scorsa settimana un'interrogazione urgente alla Commissione Europea sul rigassificatore da 8 miliardi di mc. di Porto Empedocle al confine del parco archeologico della Valle dei Templi, riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.
L'on. Borsellino ha chiesto l'intervento della Commissione Europea per verificare se siano state violate da parte del governo italiano, nell'adozione del decreto di Via (valutazione di impatto ambientale) sull'impianto, norme europee con particolare riferimento a quelle concernenti la salvaguardia dell'ambiente e del patrimonio culturale nonché a quelle relative al coinvolgimento delle popolazioni interessate dato che alla cittadinanza di Porto Empedocle è stato negato dal Comune il referendum popolare sulla costruzione dell'impinato industriale.
L'on.Borsellino ha anche sottolineato che in data 20 gennaio 2009 la Commissione Europea ha respinto la richiesta di finanziamento comunitario avanzata dal governo italiano in quanto ha ritenuto l'impianto non strategico né per l'Italia né per l'Europa.
L'intervento della Commissione Europea è atteso entro il mese di gennaio del 2010.
Gaetano Gaziano
Presidente Associazione Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento Continua a leggere...

lunedì 30 novembre 2009

IL CANTO DELLE SIRENE


Siccome su questo blog non ci occupiamo solo di fare la lotta all'ignobile progetto di costruire un rigassificatore al confine della Valle dei Templi di Agrigento, ci piace segnalare, da irriducibili melomani, questo "cammeo" letterario-musicale di Giovanni Scipioni apparso su "Repubblica" il 25 novembre-
Caterina Busetta e Gaetano Gaziano

IL CANTO DELLE SIRENE
Repubblica — 25 novembre 2009 pagina 29 sezione: VIAGGI
Con l' aiuto degli déi Ulisse torna a casa e, nell' improvvisa oscurità dell' eclissi di sole nel cielo sopra Itaca, compie con fredda determinazione la strage dei Proci. Il sangue scorre a fiumi nelle stanze della reggia. È una vendetta senza precedenti e tutti i nemici e i traditori vengono uccisi. Ulisse salva solo il musico, l' uomo che con i suoi strumenti dà voce e corpo al racconto della vita. È un atto d' amore all' arte e alla musica. L' eroe di Omero gira il mondo, incontra ciclopi e maghe, attracca su coste sconosciute e vive, prima di rifugiarsi nel letto di Penelope, bellissime e terribili avventure. Risparmia la vita al musico perché sa che l' armonia delle note e la vocalità della narrazione faranno riemergere dai sogni i suoi viaggi. Il moderno viaggiatore che ha oggi potenti mezzi per catturare il sogno di ogni suo viaggio e ripeterlo all' infinito, può conoscere i luoghi dell' armonia, gli auditorium, come templi dove si generano sempre nuove e splendide architetture di suoni e immagini oniriche. Per farsi "rapire". Come Ulisse dal canto delle Sirene.- GIOVANNI SCIPIONI Continua a leggere...

sabato 7 novembre 2009

LO STRABISMO DI STEFANIA PRESTIGIACOMO E I DOVERI DI ANGELINO ALFANO


“Le esigenze carcerarie non possono entrare in conflitto con quelle della tutela dell'ambiente”. Così la siciliana Stefania Prestigiacomo, ministra dell'ambiente ha polemizzato con Angelino Alfano, ministro della giustizia, sulla proposta di quest'ultimo di riaprire il supercarcere di Pianosa per i detenuti in regime di 41 bis (esponenti pericolosi di mafia e terrorismo). La “valente” ministra ha perorato la causa dell'isola di Pianosa nell'arcipelago toscano che è parco naturale e che quindi va tutelato pensando a “soluzioni alternative che non coinvolgano gioielli naturalistici”. Giustissime le considerazioni della Prestigiacomo, peccato però che la stessa ha “cancellato” la Valle dei Templi di Agrigento, zona archeologica e paesaggistica eccezionale e sito Unesco. Infatti nel decreto di VIA (valutazione di impatto ambientale) del 29 settembre 2008 sul rigassificatore di P.Empedocle da 8 miliardi di mc. la ministra Prestigiacomo ha evidenziato, in prossimità dell'area, la presenza di siti SIC (siti di interesse comunitario) da tutelare, dimenticando la Valle dei Templi situata a un tiro di schioppo dal costruendo ecomostro sottoposto alla normativa Seveso sugli impianti a rischio di incidente rilevante.
Spetta a questo punto al ministro Angelino Alfano, agrigentino doc, che dietro le rimostranze della Prestigiacomo ha opportunamente fatto un passo indietro, ricordare alla “solerte” ministra dell'ambiente che le ragioni di Pianosa “gioiello naturalistico” non valgono certamente di più delle ragioni di un gioiello archeologico e paesaggistico come quello della Valle dei Templi. Non si capisce la ratio che porta la Ministra Prestigicomo a diventare “paladina” di Pianosa e siciliana immemore della Valle dei Templi. Probabilmente l'evidente strabismo nasce dal fatto che la ministra è sensibile all'ambiente fino a quando non vengono toccati i grandi interessi industriali. Sarebbe doveroso, a questo punto, che il ministro Angelino Alfano, conducendo per mano la Prestigiacomo nella Valle dei Templi, la facesse riflettere sulla scelta scellerata di un rigassificatore sotto la casa natale di Pirandello e al confine con il parco archeologico, portandola a pervenire a “soluzioni alternative” e a fare quel passo indietro che la renderebbe coerente e credibile nella sua politica di tutela ambientale.
Caterina Busetta Continua a leggere...

martedì 3 novembre 2009

IL PIETOSO GOSSIP DEL GOVERNATORE LOMBARDO


"Se l'assessore Gaetano Armao brinda con la signora Margherita Stabbiuni con champagne e se ha una relazione sentimentale con lei sono fatti suoi". La butta sul gossip erotico il governatore Raffaele Lombardo, rispondendo a una precisa domanda del giornalista Emanuele Lauria di Repubblica. Ma ne viene fuori un tentativo molto patetico del governatore di eludere una precisa domanda del giornalista sull'affaire rigassificatore Valle dei Templi e sui rapporti professionali del suo “fido” assessore alla presidenza, Gaetano Armao, che secondo L'Espresso sarebbe stato l'abile tessitore dell'accordo tra Lombardo ed Enel-Nuove Enerigie, che quel rigassificatore deve costruire. E non aveva altre alternative il nostro governatore che, in questi giorni, si trova stretto all'angolo della nuova grana imbastitagli da un assessore “tecnico” che, come tale, dovrebbe essere lontano dagli intrighi politici di palazzo e che invece gli ha creato uno dei momenti più difficili della sua gestione di governatore della Sicilia. Da più parti, infatti, gli è stato chiesto di “dimissionare” Armao che, fino all'altro ieri, ha gestito il contenzioso della Regione con gli industriali Falck per la vertenza termovalorizzatori, essendo al tempo stesso assessore della Regione ed ex consulente dei Falck e per di più con una richiesta di saldo di una parcella di due milioni di euro, che mette l'Armao in una macrospica posizione di conflitto di interessi. E' stato Cracolici, capo gruppo PD all'assemblea regionale, che ha formulato nei confronti di Armao addirittura un'accusa alla Consob di insider trading (turbativa del mercato azionario), a sollevare il caso con un'interrogazione parlamentare, mettendo in imbarazzo la giunta regionale che in questi momenti naviga a vista e, per di più, in acque molto agitate. Ovviamente Cracolici si era limitato ad attaccare sul termovalorizzatore ma si era guardato bene dal farlo sul rigassificatore Valle dei Templi, benedetto dal “compagno” Angelo Capodicasa quand'era sottosegretario alle infrastrutture. A scoperchiare, però, il pentolone del rigassificatore ci ha pensato Giuseppe Castiglione, co-coordinatore Pdl in Sicilia, che non ha esitato a mettere sul tavolo di Lombardo anche il discutibile affaire del rigassificatore Valle dei Templi di Agrigento, calato dall'alto e che la popolazione ha respinto con un referendum e con il ricorso al Tar del sindaco Marco Zambuto e di altre 20 associazioni agrigentine. Il governatore Lombardo, che ha memoria corta, aveva affermato ad Agrigento davanti alle telecamere di alcune emittenti locali "un rigassificatore sotto la Valle dei Templi mai". Se ne tornò a Palermo e firmò l'accordo con Enel, con brindisi finale tra Margherita Stabbiuni, regina bresciana dell'acciaio e socia nel business rigassificatore, e il “fido” assessore Armao, che è stato, secondo "L'Espresso", l'abile tessitore dell'accordo.
Questa grana gli scoppia oggi tra le mani e addirittura l'11 novembre sarà discussa all'Ars una mozione di sfiducia contro il “fido” Armao. E Lombardo cosa fa? Invece di chiedere conto all'assessore alla presidenza, in vista del dibattito parlamentare, se avesse intrattenuto rapporti professionali con la signora Stabbiuni, visti i rapporti privilegiati che mantiene con le famiglie industriali dell'acciaio, la butta sul gossip erotico: "ma che rapporti di affari, semmai si tratta di una love story tra il very british Armao e l'attempata signora dell'acciaio" insinua maliziosamente il furbo governatore
Il riformista Lombardo, che si è impegnato a “decuffarizzare” (dice lui) la Sicilia, di Totò Vasavasa però non ha voluto toccare il business che di più gli sta a cuore, cioè il rigassificatore.
Ricordiamo che fu proprio Fulvio Conti, ad di Enel, a ringraziare pubblicamente nell'estate del 2006 l'ex governatore siciliano dal pulpito del meeting di Comunione e Liberazione per avergli offerto in un piatto di argento l'area ASI di Porto Empedocle sotto la Valle dei Templi. Se qualcuno pensa ancora che ai meeting di Comunione e Liberazione si facciano esercizi spirituali è pregato vivamente di ricredersi. In quanto all'opera di “decuffarizzazione” della Sicilia, sarebbe anche una operazione meritevole se non si trattasse di una speculare opera di “lombardizzazione”, cioè di una drastica e selvaggia sostituzione negli incarichi pubblici dei fedeli di Cuffaro con i fedelissimi di Lombardo. Continua a leggere...

mercoledì 28 ottobre 2009

RIGASSIFICATORE VALLE DEI TEMPLI: STORIE, BUGIE E VIDEOTAPE


Si è svolto ieri presso l'Arcivescovado di Agrigento un incontro dibattito promosso dall'Arc. Mons. Francesco Montenegro sul rigassificatore sotto la Valle dei Templi di Agrigento tra i manager di Enel e i rappresentati delle associazioni che da tre anni si battono contro la realizzazione di questo ecomostro. Scopo dell'incontro era di dare un "contributo di verità sul bene comune" (sono parole dell'arcivescovo). L'incontro, com'era prevedibile, è stato animato e qualche giornalista della carta stampata e dei media online più realista del re ha riferito dell'incontro come di una gazzarra. Ma di cosa stiamo parlando? Ma ci rendiamo conto che Enel ha una potenza mediatica detonante e che i comitati possono tutt'al più contare sui propri blog? La verità é che una città provinciale e bigotta, quale Agrigento, spesso confonde il bon ton con il diritto sacrosanto di gridare, se è necessario, che il re è nudo. Questò è ciò che hanno tentato di fare i comitati per il no che, ancora una volta, si sono trovati dinanzi lo sbarramento di fuoco di Enel.
L'avere tentato qua e là (dandogli magari sulla voce) di arginare storie bugie e videotape di Enel non significa avere mancato di rispetto per chicchesia e men che meno per l'illustre ospite. Piuttosto è bene che, a questo punto, amche la Chiesa agrigentina prenda posizione sull'affaire rigassificastore perché siamo certi che si è capito con chiarezza il motivo oscuro del business anche se il dibattito è stato acceso e qualcuno, strumentalemte, l'ha voluto far passare per gazzarra.
Caterina Busetta
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Di seguito viene riportato l'intervento di Gaetano Gaziano fatto all'Arvivescovado:
"Eccellenza,
la ringrazio a nome della mia associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” per avermi invitato a fare questo intervento.
A chi dice che queste iniziative giungono tardive rispondo che sbagliano.
Mi riferisco in particolare alla seduta del consiglio provinciale recentemente convocata sul rigassificatore e all'incontro di questa sera. La seduta del consiglio provinciale ha un'importante valenza giuridica, l'incontro di questa sera ha un'importante valenza morale.
L'art. 15 dello statuto provinciale assegna alla Provincia e segnatamente al consiglio provinciale la competenza primaria in materia di “localizzazione delle opere ed impianti di interesse sovracomunale”e l'art. 16 le assegna competenze in materia “di tutela dell'ambiente e del paesaggio che riconosce tra i valori fondamentali della comunità”. Chi ha autorizzato il presidente della Provincia a recarsi alla conferenza dei servizi di Palermo a trattare “le compensazioni” (ma che brutta parola che denota già la volontà di risarcire le comunità locali per il danno irreversibile loro inflitto)? Non certo il consiglio provinciale che, alla prima occasione in cui è stato chiamato a pronunciarsi sull'argomento, ha bocciato il rigassificatore sconfessando e censurando il proprio presidente.
Ma poi chi vuole questo rigassificatore e queste compensazioni? Sia l'uno che le altre sono stati decisi in stanze lontane del potere politico e della Confindustria. Il consiglio provinciale ha detto no, la popolazione agrigentina ha detto chiaramente no con il referendum, il Sindaco di P.Empedocle, Firetto, ha negato agli empedoclini il referendum sul rigassificatore, però li ha “compensati” con il referendum sul pupazzo di bronzo del commissario Montalbano.
La mancanza di competenza del Presidente della Provincia è una delle tante irregolarità amministrative di cui è cosparso l'iter procedurale autorizzativo del rigassificatore che noi consegneremo agli avvocati che hanno già impugnato al Tar il decreto di VIA del Ministro dell'Ambiente e che si apprestano ad impugnare il decreto di autorizzazione dell'assessore regionale all'Industria.
Ma la procedura è anche costellata da atti e comportamenti che, a modo di vedere della mia e di altre associazioni, potrebbero configurarsi come veri abusi penali. Sarà la magistratura a valutare se in essi siano riscontrabili ipotesi di reato.
La denuncia che alcune associazioni abbiamo presentato alla Procura della Repubblica si fonda su documenti e verbali che abbiamo acquisito per la trasparenza dell'azione amministrativa.
Elenco solo alcuni di questi presunti abusi:
L'ex Assessore regionale ai BB.CC., Antonello Antinoro, oggi europarlamentare nelle file dell'UDC ha impedito all'Ente Parco Archeologico “Valle dei Templi” di esercitare la propria funzione di tutela del patrimonio archeologico agrigentino, per cui è stato appositamente costituito con legge regionale 20/2000. L'Ente Parco, non appena pubblicato il decreto di Via, aveva deliberato all'unanimità, con la sola astensione della Soprintendente ai BB.CC. di Agrigento, di impugnarlo al Tar. L'Assessore Antinoro con proprio provvedimento ha posto il veto all'iniziativa giuridica del parco, con la risibile e pretestuosa motivazione che l'Ente Parco è una diramazione burocratica dell'Assessorato regionale ai BB.CC. Ciò ovviamente è falso perché l'ente Parco ha propri organi istituzionali: consiglio di amministrazione, presidente, direttore e propria autonomia gestionale per potere legittimamente esercitare la propria funzione di tutela del patrimonio archeologico e paesaggistico. Ma il fatto più grave è che l'Assessore Antinoro ha comunicato questa sua decisione per conoscenza alla società Nuove Energie Enel che era il soggetto più interessato a che l'Ente Parco non si costituisse.
L'ex Assessore Regionale all'Industria, Pippo Gianni, ha concluso, con esito favorevole, la conferenza dei servizi sul rigassificatore senza avere prima acquisito importantissimi documenti indispensabili ai fini della procedura amministrativa. Ne cito solo alcuni: il dirigente generale dell'Ass/to Reg/le Territorio e Ambiente, arch. Pietro Tolemeo, in una seduta della conferenza dei servizi aveva chiesto se fosse stato acquisito agli atti il documento relativo alla fissazione dei limiti alle emissioni in atmosfera del costruendo rigassificatore. Alla risposta negativa, Tolomeo aveva affermato che avrebbe dato incarico al servizio tutela ambiente del proprio Ass/to di predisporre quel documento e che lo avrebbe prodotto nella seduta conclusiva della conferenza dei servizi. Orbene alla seduta conclusiva l'arch. Tolomeo non si è presentato, si è presentato al suo posto un impiegato dell'Ass.to, per dare legittimazione alla seduta conclusiva della conferenza dei servizi, ma non ha prodotto alcun documento sulle emissioni. L'arch. Tolomeo è stato trasferito ad altro incarico. Questo costituisce un fatto gravissimo soprattutto in una provincia come la nostra in cui non funzionano le centraline di rilevamento dell'inquinamento atmosferico. La società Nuove Energie si è dichiarata disponibile a fare funzionare essa stessa le centraline antinquinamento. Un clamoroso caso di controllore controllato
Queste non sono che alcune delle irregolarità che abbiamo denunciato, non le elenco tutte per brevità. Voglio solo fare cenno al fatto che il decreto del Ministero dell'Ambiente è stato basato tutto sull'affermazione (verbalizzata) che il gasdotto che dovrà collegare il rigassificatore di P.E. alla rete nazionale del gas corre tutto interrato. Ciò risulta falso alla luce della presentazione del progetto definitivo del gasdotto dal quale si evince che nel primo tratto, e cioè in zona Caos, il gasdotto sarà soprelevato su tralicci di acciaio. E' appena il caso di ricordare che la contrada Caos risulta essere la zona più vincolata d'Italia, insistendo su di essa vincoli paesaggistici, archeologici, idrogeologici e derivanti dal parco pirandelliano, oltre che costituire Buffer zone (zona di rispetto Unesco) del parco archeologico.
Con ciò non risponde a verità che tutti i permessi sul rigassificatore sono stati dati. Deve ancora essere esaminato il progetto del gasdotto, per cui sarebbe insensato e immorale cominciare i lavori del rigassificatore e poi scoprire che non può essere autorizzato il gasdotto.
Sorge perciò legittimo il sospetto che il rigassificatore sia un business fine a se stesso che non ha alcun collegamento con le nostre necessità energetiche nazionali, com'è stato ricordato recentemente dal Sole 24 Ore, ma soprattutto con le necessità energetiche della Sicilia che consuma solo il 10% del gas libico e algerino importato. Tutto il resto viene esportato al centro e al nord del Paese e anche in Europa.
Eccellenza a conclusione di questo intervento dichiaro che non abbiamo niente da chiedere a Enel-Nuove Energie che si muovono nella rigorosa osservanza dell'algida regola affaristica “business is business”. Però attenzione fare business non è reato, fare business diventa immorale quando esso contrasta con gli interessi della gente e deturpa irreversibilmente il patrimonio paesaggistico e culturale del Paese.
Questo business, infatti, è destinato a gravare sul contribuente grazie a una generossissima delibera dell'autorita del gas e dell'energia che stabilische che alla società di gestione del rigassificastore verrà comunque garantito l'80% dei ricavi di riferimento (3 miliardi di euro) anche in caso che gli impianti dovessero restare inattivi, gravando la spesa sul “sistema tariffario nazionale”, cioè sulla bolletta degli Italiani.
Che deturperà irreversibilmente il nostro patrimonio cultuale e paesaggistico non c'è dubbio. Inizialmente il Ministro Stefania Prestigiacomo aveva addirittura “cancellato” per decreto la Valle dei Templi. Poi è stata contraddetta dal proprio sottosegretario, on Roberto Menia, che, rispondendo a un'interrogazione parlamentare ha ammesso che esistono problemi di impatto ambientale che dovrà essere corretto con misure compensative
Quindi non chiedo niente ad Enel. Voglio solo ricordare loro che nel proprio codice etico c'è scritto a chiare lettere “Per la nostra azienda la reputazione è il principale valore immateriale essenziale”. Ma quale reputazione ricaverà Enel, di fronte al mondo intero della Cultura, quando avranno realizzato questo ecomostro sotto la Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio universale? E voglio ricordare loro la massima di Marcel Proust: “I veri barbari non sono coloro che non hanno mai conosciuto la grandezza, ma coloro che, avendola conosciuta in passato, non sono più in grado di riconoscerla”.
Non mi rivolgo pure a certi politici siciliani. Cosa mai potrei chiedere al governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, che , venendo ad Agrigento ha dichiarato di fronte alle telecamere: “Mai un rigassificatore sotto la Valle dei Templi” e, tornatosene a Palermo, ha firmato l'accordo con Enel, in ciò collaborato dal fido assessore alla Presidenza, Gaetano Armao, oggi nell'occhio del ciclone perché è colui che tratta l'affaire termovalorizzatori, essendo al tempo stesso assessore regionale e consulente delle acciaierie.
Mi rivolgo invece alla Chiesa agrigentina. Mi piace ricordare che, prima dell'unità d'Italia, la Chiesa agrigentina era proprietaria di tutti i terreni del parco archeologico. A seguito della legge delle Guarentige, questi terreni passarono allo Stato Italiano. Se fossero rimasti alla Chiesa oggi certamente non parleremmo di rigassificatore nella Valle dei Templi. Ma, se la Chiesa non ha più quell'immenso patrimonio immobiliare, resta comunque titolare di in patrimonio ben più alto: il patrimonio morale. In più la Chiesa agrigentina ha un valore aggiunto, in quanto nella propria diocesi rientra il Tempio della Concordia che è testimonianza e simbolo della fusione della civiltà classica con la civiltà cristiana. Chiediamo quindi a Sua Eccellenza l' Arcivescovo di Agrigento di farsi portatore e sostenitore nei confronti degli organi dello Stato italiano, che sembra avere abdicato al proprio ruolo di tutore del paesaggio e del patrimonio culturale che gli assegna l'art. 9 della Costituzione Italiana, delle istanze della nostra associazione e delle altre che da più di tre anni lottano per evitare al nostro Paese questo grave motivo di ignominia di fronte al modo intero della Cultura.
Eccellenza, siamo certi che, con il suo sostegno, il Presidente della Repubblica e tutti gli altri organi istituzionali nazionali, regionali e provinciali non resteranno insensibili alle nostre richieste.
La ringrazio a nome di tutte le associazioni e dei soggetti che si battono contro questo ignobile progetto".
Gaetano Gaziano
Presidente Associazione Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento Continua a leggere...

sabato 24 ottobre 2009

OGGI "SERENO VARIABILE" NELLA VALLE DEI TEMPLI


Gentile dr. Osvaldo Bevilacqua,
apprendiamo con piacere che lei con la sua troupe sarà oggi pomeriggio ad Agrigento per una puntata della simpatica trasmissione "Sereno variabile".
E che, tra gli altri siti, visiterete la casa natale di Luigi Pirandello in contrada "Caos" tanta amata dal grande drammaturgo.
Orbene proprio affacciandosi dal sentiero che conduce al cippo funerario che conserva le sue ceneri, potrete "ammirare" appena sotto la staccionata del sentiero il sito dove qualche mente criminale ha deciso di costruire un rigassifitore da 8 miliardi di mc. con due enormi cisternoni da 320 mila mc. e con una torre torcia a fiamma perenne alta 40 metri ben visibile dalla Valle dei Templi il cui confine sud occidentale dista appena 1 km dal costruendo rigassificatore.
Tra l'altro è prevista una nuova spianata di 1 milione di mc. che coprirà una bella fetta di quel "mare africano" cantato da Pirandello.
Penso che ad accompagnarla ci saranno il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, e i rappresentanti dell'Ente Parco che sono tra i pochi a essersi dichiarati contrari all'ignobile progetto (il Sindaco ha anche impugnato al Tar i  nulla osta al progetto). Si faccia spiegare esattamente da loro dove intendono costruire questo nuovo ecomostro.
Ci rivolgiamo a Lei, dr. Bevilacqua, che sappiamo così sensibile ai problemi dell'ambiente, per dare voce a tutte le associazioni che stanno contrastando quell'ignobile progetto. Un accennno nella vostra trasmissione varrà più di mille cortei di protesta.
La ringraziamo per quanto farà a favore di questa nobile causa e molto cordialmente La salutiamo,
Gaetano Gaziano,
Presidente Associazione "Salviamo la Valle dei templi di Agrigento" Continua a leggere...

mercoledì 14 ottobre 2009

LA BUFALA DELL'EMERGENZA GAS


Se ce ne fosse stato bisogno, l'articolo di Jacopo Giliberto sul Sole24Ore del 13 ottobre, dal titolo emblematico “Il gas prima mancava adesso è troppo: si può vendere a Kiev”, rafforza la nostra convinzione che l'emergenza gas in Italia, che ha motivato la previsione di costruire ben 14 rigassificatori lungo le coste italiane, è un'autentica bufala. Il giornalista dà conto, nel suo pezzo, che i gasdotti italiani “marciano a mezza potenza” mentre sappiamo che il rigassificatore di Panigaglia, in Liguria, ha lavorato molto al di sotto della sua potenzialità di produzione. D'altra parte non c'era bisogno di essere degli economisti per rendersi conto che i conti in materia di fabbisogno di gas non tornassero. Ci hanno spiegato che, entrando in funzione, il rigassificatore di Rovigo farà fronte al 10% del fabbisogno nazionale di gas. Il calcolo è semplice: 14 rigassificatori dovrebbero produrre il 140% del fabbisogno nazionale di gas, oltre a quello che ci arriva dal nord Europa, dalla Libia e d'Algeria, per cui tra l'altro sono stati stipulati recentemente accordi per l'aumento delle forniture. Tutto questo surplus di gas ha un solo scopo: pura speculazione commerciale per esportare gas al resto dell'Europa. “Già da quest'anno, osserva il giornalista del Sole24Ore, una parte della della capacità del gasdotto, normalmente utilizzata per importare gas, è stata messa a disposizione fino a ottobre 2010 per esportare dall'Italia”. Davide Tabarelli, direttore di Nomisma Energia, rileva che questo fatto costituisce “un primo vagito dell'hub energertico che l'Italia aspira a diventare”.
Tutto ciò sarebbe anche lecito se non venisse fatto in danno dei consumatori italiani e deturpando irreversibilmente il nostro patrimonio culturale e paesaggistico. In ordine al primo punto, l'imbroglio nei confronti degli utenti italiani è evidente dal momento che una “generosissima” delibera dell'Autorità dell'Energia e del Gas ha stabilito che, in caso che gli impianti di rigassificazione dovessero restare inattivi, alle società di gestione verrà comunque assicurato l'80% dei ricavi, gravando la spesa sul sistema “tariffario nazionale” cioè sulla bolletta degli Italiani. Al riguardo il professore Alberto Clò, economista dell'energia, in un'intervista sul Sole24Ore dello stesso giorno, osserva che “ben vengano rigassificatori e gasdotti, ma si sappia che alcuni saranno veri flop che non dovranno trasformarsi in oneri impropri sulle bollette dei consumatori”. Cosa che invece abbiamo visto accadrà puntualmente grazie alla delibera dell'Autorithy. Poi, per quello che ci riguarda, la costruzione del rigassificatore di Porto Empedocle da 8 miliardi di mc., sotto la Valle dei Templi di Agrigento, modificherà irreversibilmente il paesaggio storicizzato della Valle dei Templi, come ha parzialmente ammesso lo stesso Sottosegretario all'Ambiente, on.Roberto Menia, rispondendo a un interrogazione parlamentare, che ha detto che esistono problemi di “impatto visivo nei confronti del sito Unesco e del parco letterario Luigi Pirandello”. Mentre l'ineffabile Stefania Prestigiacomo, Minisitro dell'Ambiente, aveva addirittura ignorato la vicinanza del costruendo ecomostro al parco archeologico e paesaggistico di Agrigento nel decreto di Via (valutazione di impatto ambientale) che dava l'ok all'impianto industriale. Peraltro il decreto stesso si fonda sul presupposto falso che il gasdotto che collegherà il rigassificatore alla rete nazionale del gas “verrà completamente interrato” (verbale del comitato di coordinamento del Ministero dell'Ambiente del 31/7/2008) mentre, come si vede dal progetto recentemente presentato da Snam Rete Gas, esso camminerà in sopraelevata proprio nel primo tratto, la zona “Caos,” che è sottoposto a molteplici vincoli: paesaggistico, archeologico, idrogeologico, e derivanti dall'istituzione del parco letterario pirandelliano. Inoltre detta zona, come ben sanno all'Ente Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, costituisce la Buffer zone (zona di rispetto) dell'Unesco. Alla luce di questi nuovi fatti il Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, e l'Ente Parco hanno la legittimazione a chiedere al Ministro dell'Ambiente di annullare in autotutela il decreto di VIA e alla Regione Siciliana di bloccare la procedura autorizzativa del rigassificatore sotto la Valle dei Templi.
Gaetano Gaziano,
Presidente “Associazione Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento” Continua a leggere...